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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ritiro del sostegno italiano alla proposta di una dichiarazione etica relativa alla ricerca sulle cellule staminali - n. 3-00013)
PRESIDENTE. Il deputato Volontè ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00013 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3) per un minuto.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevole Vicepresidente del Consiglio, onorevoli colleghi, il 30 maggio il ministro Mussi ha ritirato la firma dell'Italia dalla dichiarazione etica sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Ricordo che, il 12 giugno dello scorso anno, un referendum confermò, invece, con il 74,1 per cento dei voti, la bontà della legge n. 40 del 2004 - approvata dalla maggioranza e dall'opposizione, insieme, nella scorsa legislatura - che, all'articolo 14, comma 1, vieta questo tipo di sperimentazione sulle cellule embrionali. Lo stesso ministro Mussi, nella scorsa legislatura, si impegnò duramente per l'abrogazione di tale legge e questo suo ritiro, evidentemente, contrasta con la norma vigente in Italia. Inoltre, crea un pregiudizio nei confronti della vita umana - l'embrione è una vita umana -, danneggia i nostri ricercatori e diminuisce anche i finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali adulte, a nocumento non solo della nostra ricerca ma anche della soluzione di malattie per i malati italiani.
Vogliamo sapere se la posizione del ministro Mussi sia una posizione personale oppure del Governo e, nel caso sia una posizione personale, quali misure ella ed il Governo intendano intraprendere nei suoi confronti e se vogliano ratificare o meno quella posizione impropria e improvvida in sede di Consiglio dell'Unione europea.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere per tre minuti.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, se me lo consente, approfitto di questa interrogazione e della risposta ad essa per un piccolo supplemento metodologico.
Il Governo ha ricevuto grande parte delle interrogazioni oltre il termine stabilito. Mi rivolgo, quindi, al Presidente della Camera al fine di segnalare che, quando c'è una seduta così importante, cui partecipano anche - ed è bene che sia così - autorevoli esponenti del Parlamento, ci deve essere il tempo necessario per affrontare e predisporre adeguatamente - come si vedrà - le risposte, per rispetto della Camera dei deputati e degli interroganti (Commenti del deputato Stucchi).
CARLO GIOVANARDI. Si chiama question time!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Vorrei sottolineare Pag. 5- poiché ricevo testè una interruzione dall'onorevole Giovanardi - che nella prima seduta sia presente, per rispondere, uno dei due Vicepresidenti del Consiglio dei ministri. Ciò dimostra, da parte nostra, rispetto per il Parlamento e una attenzione che si ripeterà nel corso della legislatura (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, dei Verdi, dei Comunisti Italiani-Sinistra Europea e de La Rosa nel Pugno).
CARLO GIOVANARDI. Non si fanno comizi!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. A tal proposito, signor Presidente, voglio ricordare che per l'intera trascorsa legislatura la circostanza del question time è stata trasformata in una specie di «Giovanardi show»...
ELIO VITO. Presidente...
GIACOMO STUCCHI. Devi rispondere alle interrogazioni!
ELIO VITO. Presidente, lo richiami!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ...poiché il ministro Giovanardi ha risposto 563 volte, mentre il Presidente del Consiglio dei ministri non è venuto mai e il Vicepresidente Fini è venuto quattro volte in cinque anni (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, dei Verdi, dei Comunisti Italiani-Sinistra Europea e de La Rosa nel Pugno)!
ELIO VITO. Se la canta e se la suona...!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. È intenzione del Governo partecipare seriamente a questa seduta e la prego di considerare, signor Presidente, che dobbiamo essere messi in condizione di farlo seriamente.
Rispondo in tempi molto brevi, ma con precisione, alla questione che mi è stata posta. Voglio chiarire, innanzitutto, che non sta parlando il deputato Rutelli, che è molto sensibile al tema, naturalmente. Sto intervenendo, invece, a nome del Governo e, dunque, ciò che dirò è espressione di una valutazione che fa riferimento, innanzitutto, alla posizione di sintesi del Presidente del Consiglio dei ministri, Prodi. La legislazione italiana non cambia; la legislazione italiana è in vigore e, per quanto riguarda materie eticamente sensibili, la mia opinione è che sia sconsigliabile una posizione unitaria dell'Europa, proprio perché è evidente che le legislazioni nazionali sono differenti da paese a paese. La minoranza di paesi che finora ha bloccato gli sviluppi della ricerca riguardante le cellule embrionali staminali, sulla base delle proprie convinzioni e rispondendo alla propria filosofia e alla prevalente posizione politica - lo ricordo, oltre all'Italia erano la Germania, la Polonia, la Slovacchia, l'Austria e Malta -, si è trovata nella condizione di interferire con le opinioni diverse ed anzi opposte di altri 15 o 16 paesi europei.
PRESIDENTE. La prego...
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Si tratta, dunque, di una questione estremamente delicata che, a mio avviso, è sconsigliabile decidere a maggioranza e sulla quale voglio chiarire all'onorevole interrogante, innanzitutto, che la normativa italiana in vigore non cambia e, in secondo luogo, che su materie di tanta sensibilità, rilevanza e delicatezza etica...
PRESIDENTE. Vicepresidente, per favore...
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri.. ..sarà l'orientamento collegiale ad esprimere la posizione della maggioranza e del Governo (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, dei Verdi, dei Comunisti Italiani, de La Rosa nel Pugno e dei Popolari-Udeur).
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare.
Pag. 6CARLO GIOVANARDI. La firma la mettete o no?
ITALO BOCCHINO. La ritirate o no?
PRESIDENTE. Il deputato Casini, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, prendo atto che l'onorevole Rutelli non ha risposto. Ha fatto delle digressioni che sono sotto gli occhi di tutti gli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Padania). La campagna elettorale - se non lo avesse saputo - è finita!
La nostra opposizione sarà fatta in Parlamento a partire dai temi veri che interessano gli italiani, come questi.
Sui valori è necessario un impegno comune - almeno io lo auspico - tra maggioranza ed opposizione che ha un precedente importante nella passata legislatura. L'approvazione della legge n. 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita fu approvata con i voti di maggioranza ed anche con gran parte dei voti del suo partito, onorevole Rutelli!
Il referendum confermò la scelta del legislatore, funzionale ad evitare il far west legislativo. Noi non intendiamo bloccare la ricerca, ma vogliamo una ricerca che rispetti la vita e si incanali su binari etici. La ricerca è uno strumento essenziale se è al servizio dell'uomo e ne rispetta l'essenza più profonda.
La scelta del ministro Mussi è molto grave. Prendo atto, onorevole Rutelli, che lei, nella sua veste di Vicepresidente del Consiglio, non l'ha difesa. Le convinzioni personali sono sempre rispettabili, ma non possono essere anteposte al rispetto delle leggi che uno Stato liberamente si dà. Il ministro Mussi vorrebbe cambiare la legge. È comprensibile! È un suo diritto, ma oggi deve solo applicarla!
Con questo atto i contribuenti italiani finanzieranno la ricerca europea sulle cellule embrionali alle quali si sono dichiarati contrari anche con il voto popolare.
Non serve il muro contro muro, ma una discussione libera e trasparente!
Su tale tema diamo appuntamento fin da oggi a cattolici e laici che militano nello schieramento del Governo, invitandoli ad un impegno comune, perché sui valori gli sconti non sono possibili e gli schieramenti partitici non sempre sono rappresentativi di questa opinione.
Onorevole Rutelli, è importante che lei sia presente; gliene do atto.
ROBERTO GIACHETTI. Tempo!
PIER FERDINANDO CASINI. Nella passata legislatura, come Presidente della Camera, richiamai per l'assenza perdurante il Presidente Berlusconi, ma è molto più importante che lei risponda nel merito (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), di Forza Italia e di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Faccio notare che siamo nei tempi ristretti del question time. Per una questione di attenzione su un tema così sensibile, ho «largheggiato» nei tempi; vi prego, però, di collaborare. Lo dico anche al deputato Gibelli, che ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
MARCO BOATO. Ma si sta svolgendo il question time!
ROBERTO GIACHETTI. Non si può fare una cosa del genere!
PRESIDENTE. Faccio notare al deputato Gibelli che, ordinariamente, non viene concessa la parola... Quindi la pregherei di essere telegrafico. Prego, ha facoltà di parlare.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, ci sono dei precedenti in merito...
PRESIDENTE. La prego...
ANDREA GIBELLI. Interverrò per meno di venti secondi, invitandola - e so che lo farà, perché ha dato già prova di Pag. 7una rigorosa applicazione del regolamento in occasione delle riunioni dell'Ufficio di Presidenza, della Conferenza dei presidenti di gruppo e della Giunta per il regolamento - a far rispettare il regolamento in fase di svolgimento del question time, istituto che, oramai, ha una certa etica...
ROBERTO GIACHETTI. Presidente!
PRESIDENTE. La prego...
ANDREA GIBELLI. Non si può intervenire facendo dei comizi fuori dall'argomento oggetto delle interrogazioni a risposta immediata. La ringrazio (Commenti dell'onorevole Boato - Applausi dei deputati dei gruppi della Lega Nord Padania, di Forza Italia e dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro))!
PRESIDENTE. Grazie a lei.
Faccio notare che, anche in questo caso, abbiamo dato un'interpretazione «aperta» nei confronti di un rappresentante dell'opposizione. Ribadisco il fatto che il Presidente della Camera non ha titolo per intervenire nel merito degli interventi di chicchessia.