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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Posizione del Governo in ordine alla programmazione degli ingressi di extracomunitari in Italia - n. 3-00016)
PRESIDENTE. Il deputato Gibelli ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Maroni n. 3-00016 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, da notizie di stampa abbiamo appreso che il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, avrebbe intenzione di procedere ad una sanatoria indifferenziata. Contrariamente, il ministro dell'interno dello stesso Governo, Giuliano Amato, ha più volte affermato l'intenzione dell'esecutivo di procedere ad un ampliamento degli ingressi di stranieri per il 2006.
Molto semplicemente, onorevole Rutelli, vorremmo capire qual è realmente la posizione del Governo in merito alla cosiddetta legge Bossi-Fini, che è l'unica barriera per impedire a questo paese di diventare una colonia del nord Africa (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevole Gibelli, le do una risposta il più possibile precisa.
Al termine delle procedure condotte dagli sportelli unici per l'immigrazione, istituiti presso le prefetture, saranno accolte unicamente le domande relative ai lavoratori che risulteranno in possesso di tutti i requisiti prescritti dalle norme in vigore.
Rispetto alla quota di 170 mila unità fissata nel decreto sui flussi, cui lei si è richiamato, risulta un'eccedenza di domande presentate pari a circa 315 mila. Dunque, è possibile (ma lo si saprà con certezza solo una volta che saranno concluse le procedure) che le domande in Pag. 11regola - e sottolineo: in regola - superino la quota inizialmente fissata. Anche in occasione di questa interrogazione, ribadisco che il Governo è tenuto ad applicare le leggi in vigore, anche quelle che non avesse condiviso nella fase in cui si trovava all'opposizione, poiché sono leggi della Repubblica italiana.
Dunque, è possibile che queste domande superino la quota inizialmente fissata. Comunque, noi non pensiamo ad una procedura di sanatoria di stranieri extracomunitari presenti illegalmente sul territorio italiano, ma a misure volte - nel rispetto, ripeto, della normativa vigente in materia - ad una ridefinizione delle quote di ingresso, al fine di accogliere le domande regolari, in possesso di tutti i requisiti prescritti, presentate dai datori di lavoro per l'ingresso di lavoratori extracomunitari. Anche se so di poter cadere nella polemica - come prima con il suo intervento -, le faccio notare che la più grande sanatoria della storia della Repubblica italiana è stata fatta dal precedente Governo.
ITALO BOCCHINO. Era una regolarizzazione del settore! Voi sanate, noi regolarizziamo!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Oltre a questo, le faccio notare che esiste una larghissima spinta...
ITALO BOCCHINO. Regolarizzazione (Commenti del deputato Stucchi)...!
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Ho usato la stessa espressione... Siccome il collega Gibelli ha usato l'espressione «sanatoria», io gli ho spiegato che noi ci stiamo muovendo strettamente nel solco della legge approvata dal vostro Governo, che è in vigore. Quindi, se sanatoria è questa, sanatoria era anche quella di prima; anzi, con la differenza che era la sanatoria più grande della storia della Repubblica italiana (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e dei Verdi).
In secondo luogo, per quanto riguarda le domande attuali, sono domande - come lei sa, onorevole Gibelli - largamente avanzate dal mondo produttivo. Gli imprenditori, veneti in particolare, che rischiano di chiudere aziende ed importanti attività economiche, sollecitano il Governo, così come gli imprenditori di varie parti del paese, ad attuare la legge, rivedere i flussi e permettere che le loro attività non si fermino: ripeto, senza sanare posizioni illegali ma nel rispetto della legge.
PRESIDENTE. Il deputato Gibelli ha facoltà di replicare per due minuti.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, ho la necessità di fare una precisazione al Vice premier Rutelli.
La legge Bossi-Fini è una legge civile, che ha dimostrato con il tempo non di sanare la situazione di persone presenti sul nostro territorio senza un posto di lavoro, ma di legare - come i paesi civili di questo continente - la presenza nel nostro paese di persone che avevano un regolare contratto di lavoro.
In merito alla posizione che lei ha assunto, evidentemente dobbiamo pensare che il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, è al di fuori del solco tracciato dalle parole che lei ha indicato. Questo non ci sorprende e politicamente ci dimostra ancora una volta la vostra posizione assolutamente equivoca in materia di immigrazione.
Per quanto riguarda le quote, la legge Bossi-Fini aveva indicato un numero di quote che aveva al proprio interno una filosofia di fondo. Voi, accettando di fatto tutte le richieste che verranno presentate, farete non un servizio a questo paese, ma un servizio a chi oggi verrà chiamato a lavorare in questo paese, abbassando progressivamente nei prossimi anni le prestazioni, i salari, gli stipendi. Soggetti che - aumentando la concorrenza, essendo persone con bassissime possibilità economiche - faranno uscire dal mondo del lavoro i nostri figli, persone di famiglie di questo paese che si sono consumate le mani per dare un'opportunità ai loro figli.Pag. 12
Voi, con gli ingressi indifferenziati, metterete in concorrenza i nostri giovani con persone che evidentemente hanno difficoltà economiche e, rispetto al fatto che noi non possiamo accettare che entri in questo paese chiunque, metterete i nostri giovani nelle condizioni di non poter accedere a posti di lavoro. Infatti, ci sarà sempre qualcun altro che si accontenterà delle prestazioni più basse, e con le leggi che volete demolire, sarà costretto ad accettare lavori che oggi sono svolti dai figli di questo paese (Applausi dei deputati dei gruppi della Lega Nord Padania e di Forza Italia).