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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Revoca del finanziamento per interventi di teleriscaldamento a favore della regione Lombardia - n. 2-00183)
PRESIDENTE. L'onorevole Lupi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00183 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
MAURIZIO ENZO LUPI. Signor Presidente, nell'interpellanza chiediamo al Governo di rispondere in maniera chiara e precisa rispetto ad un fatto che è giunto all'attenzione non solo degli interpellanti, ma anche dell'intera Commissione ambiente.
La regione Lombardia (non si può dubitare di questo), negli ultimi anni, ha realizzato una politica di interventi mirati a rafforzare l'uso razionale dell'energia, che ha consentito un rilevante incremento delle iniziative di teleriscaldamento, con sensibili benefici per l'ambiente e, pertanto, non si rilevano motivi per un'azione che appare ingiustamente punitiva nei confronti di una regione virtuosa.
Con comunicazione del 6 ottobre 2006, il ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio ha rappresentato l'intenzione di revocare il finanziamento di dieci milioni di euro per rifinanziare interventi di teleriscaldamento a favore della regione Lombardia, con l'intenzione di destinare suddette risorse ad altre finalità.
Dopo apposita verifica presso la regione, l'attuazione dell'accordo di programma quadro non risulta assolutamente in grave ritardo e la regione Lombardia non è mai stata informata del rifinanziamento pari a 10 milioni di euro, come da articoli 18 e 20 dell'atto integrativo.
Gli interpellanti vogliono sapere con chiarezza se e quali iniziative intenda assumere il ministero interpellato per mantenere l'impegno relativo all'attuazione dell'accordo quadro sottoscritto e se tale zelante intervento - credo che mai si sia visto un intervento così rapido di controllo o quant'altro verso la regione - abbia invece quale ragione, quella di penalizzare, tra virgolette, una regione che, purtroppo per il ministro Pecoraro Scanio, non è gestita dall'attuale maggioranza, ma dal presidente Formigoni del centrodestra.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Mario Lettieri, ha facoltà di rispondere.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. In merito a quanto indicato testé dall'onorevole Lupi, nella sua interpellanza urgente concernente il finanziamento alla regionePag. 68Lombardia per le iniziative del teleriscaldamento, devo fare la cronistoria, purtroppo, per giungere alla conclusione che non vi è da parte del Governo né, tantomeno, da parte del ministro competente volontà vessatoria e/o di penalizzare la regione Lombardia, che merita e che ha tutta l'attenzione di questo Esecutivo.
Devo fare l'excursus storico del quadro dei rapporti fra regione Lombardia e Governo. Il 2 febbraio 2001 fu sottoscritto un accordo di programma-quadro tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e la regione Lombardia, in materia di ambiente e di energia, per la realizzazione di un complesso di interventi e di programmi per il risanamento e la salvaguardia ambientale del territorio lombardo.
L'accordo prevedeva per lo Stato un onere complessivo pari a 159 miliardi di lire. In data 5 settembre 2002 è stato sottoscritto un atto integrativo dell'accordo di programma-quadro, che prevede un ulteriore onere a carico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, pari a 210 milioni di euro, di cui soltanto 17 milioni di euro subito impegnati dal Ministero stesso.
L'impegno delle ulteriori risorse, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, del citato atto integrativo, è vincolato alla stipula di ulteriori atti integrativi sulla base di verifiche dello stato di avanzamento dei lavori.
Con provvedimento del 10 aprile 2006, firmato dall'allora ministro Matteoli, venivano assegnati 10 milioni di euro per rifinanziare interventi di teleriscaldamento e per l'impiego di metano negli impianti di riscaldamento nell'ambito dell'attuazione dell'atto integrativo suddetto.
Considerata la delicata situazione della finanza pubblica e vista, peraltro, l'urgenza di avviare rapidamente azioni per rispondere alla ormai imminente partenza del Protocollo di Kyoto, nonché per ridurre le emissioni inquinanti nei centri urbani, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha ritenuto di procedere, prima di assegnare ulteriori risorse alla regione Lombardia, ad una verifica dello stato di attuazione dei progetti e alla distribuzione degli impegni di spesa su tutte le regioni italiane.
Tale azione è stata svolta in linea con le direttive politiche dettate proprio dall'allora ministro Matteoli per l'anno 2006, che prevedevano, appunto, di monitorare l'utilizzo dei finanziamenti, procedendo a verifiche e ad eventuale riallocazione delle risorse, onde garantirne il più efficace utilizzo.
Una prima analisi è stata, dunque, svolta sull'entità delle risorse già impegnate a valere sui fondi di diretta competenza del Ministero dell'ambiente nell'ambito dei programmi o accordi per i settori energia e ambiente. I risultati di tale analisi, riportati nella tabella che è a disposizione dell'onorevole Lupi, sottolineano l'evidente sproporzione dei contributi assegnati a favore della regione Lombardia rispetto alle altre regioni italiane. Infatti, il Ministero dell'ambiente ha impegnato risorse per la regione Lombardia pari a circa 120,9 milioni di euro, contro, ad esempio, i 9,3 milioni di euro del Lazio e i 6,9 milioni di euro della Campania o, nel migliore dei casi, i 19 milioni di euro dell'Emilia-Romagna.
La seconda analisi svolta ha riguardato specificamente lo stato della spesa delle risorse impegnate proprio per il finanziamento dei progetti di teleriscaldamento, oltre che per quelli di impiego di metano nella regione Lombardia. Da tale analisi emerge che, per il finanziamento di progetti di teleriscaldamento, oggetto della richiesta dell'onorevole Lupi, oltreché di impianti di cogenerazione alimentati da biomasse (articoli 5 e 6 dell'accordo di programma-quadro), il ministro dell'ambiente sta trasferendo, a partire dal 2001 e continuerà a farlo fino all'anno 2021, ratei annui di importo pari a 3.047.095 euro, per un ammontare complessivo di euro 61.941.900 euro.
Inoltre, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha impegnato risorse pari a un milione di euro per l'incentivazione dell'impiego del metano negli impianti di riscaldamento, secondo l'articolo 20 dell'atto integrativo.Pag. 69
Dall'analisi dello stato di attuazione di detti progetti sono stati evidenziati ritardi nella realizzazione degli interventi.
In particolare, alla luce dell'ultima verifica straordinaria effettuata dalla regione Lombardia e pervenuta al Ministero in data 18 agosto scorso, risultano conclusi 6 interventi di biomassa e teleriscaldamento sui 21 attualmente attivi, e per 2 interventi è stata richiesta un'ulteriore proroga per il completamento dei lavori.
Va anche precisato che la competente commissione nominata dalla regione per la verifica della congruità degli interventi realizzati con gli obiettivi originariamente proposti, ad oggi, risulta convocata solo una volta, per il sopralluogo su un singolo impianto.
Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha più volte sollecitato una rapida attuazione degli interventi, in seguito alle documentate richieste di proroga più volte fatte pervenire dalla regione Lombardia. Il Ministero dell'ambiente ha provveduto, secondo le modalità prescritte, al trasferimento dei primi sei ratei del finanziamento, per un importo complessivo pari a 18.282.570 euro.
Per quanto concerne, invece, i progetti di impiego del metano negli impianti di riscaldamento, ad oggi non è stato possibile procedere al trasferimento delle sopracitate risorse, in quanto la regione Lombardia non ha dato attuazione agli adempimenti previsti nell'articolo medesimo.
Inoltre, la verifica sullo stato di avanzamento dei lavori relativi agli altri interventi previsti dal citato accordo mette in evidenza che, a causa della mancata attuazione degli adempimenti previsti da parte della regione Lombardia, ad oggi non è stato possibile trasferire risorse finanziarie già impegnate, pari a circa 12 milioni di euro, per programmi relativi alla sperimentazione di nuovi combustibili, la diffusione di veicoli ecologici, la diffusione di combustibili a basso impatto ambientale, la diffusione di impianti a energia solare e piani di azione sull'idrogeno.
Stante tale analisi si è, dunque, ritenuto che non sussistano le condizioni per concedere ulteriori finanziamenti per la realizzazione di interventi di teleriscaldamento e per l'impiego di metano negli impianti di riscaldamento nell'ambito dell'atto integrativo all'accordo di programma-quadro con la regione, e si è, quindi, proceduto alla variazione delle finalità di assegnazione di 10 milioni di euro, in accordo con quanto previsto proprio dall'articolo 3, comma 6, del succitato atto integrativo sottoscritto, a suo tempo, dalla regione Lombardia e dal Ministero dell'ambiente, che prevede la possibilità di un ulteriore finanziamento degli interventi ivi previsti soltanto a seguito di «ulteriori atti integrativi sulla base di verifiche dello stato di avanzamento lavori».
Quindi, al quesito posto dagli interroganti in merito alle iniziative che il Ministero intende assumere per il futuro nel rapporto con la regione Lombardia, si precisa che è intenzione del Ministero dell'ambiente tenere prioritariamente conto della necessità di mantenere un equilibrio nella ripartizione delle risorse sull'intero territorio nazionale.
Compatibilmente con le nuove risorse assegnate al Ministero e solo in seguito ad una verifica puntuale dello stato di avanzamento dei lavori, si potrà procedere in futuro ad eventuali ulteriori finanziamenti per la regione Lombardia, alla quale questo Governo comunque riserva una grande attenzione.
La tabella di ripartizione dei fondi è a disposizione del Parlamento e da essa risulta che c'è una evidente sproporzione nella ripartizione.
PRESIDENTE. L'onorevole Lupi ha facoltà di replicare.
MAURIZIO ENZO LUPI. Signor Presidente, purtroppo mi sarebbe piaciuto dichiararmi soddisfatto; ma la risposta del Governo non solo non soddisfa gli interpellanti e il sottoscritto, ma aumenta le grandi preoccupazioni che avevamo paventato nella nostra interpellanza. Cercherò di spiegare il motivo e chiedo al Governo di tenerne conto.
Seppure, con il lodevole sforzo del nostro sottosegretario, si è cercato di dimostrare,Pag. 70a parole, che non vi è alcun pregiudizio o quant'altro nei confronti della regione Lombardia, dalla nota letta e da alcuni passaggi che sottolineerò credo che, invece, purtroppo, vi sia una conferma di ciò.
Non mi ritengo soddisfatto per ragioni sia di merito sia di metodo. Innanzitutto agli interpellanti risulta, anche a seguito delle verifiche operate, attraverso documenti che sono giunti agli interpellanti, quindi con fatti e non con intenzioni - chiedo al Governo di prendere atto di questo e di svolgere ulteriori verifiche con gli uffici, e sono certo che il sottosegretario si farà latore di questa nostra preoccupazione e richiesta di verifica di quanto affermato, riguardo allo stato di avanzamento degli interventi -, che gli interventi previsti sono quasi tutti conclusi e che i costi sono realizzati, nel senso che gli interventi sono finalizzati e finanziati per un ammontare che lei ha sottolineato. Dato il 100 per cento di questi interventi e del loro costo, l'80 per cento dei costi è stato realizzato e la quota di finanziamento regionale è stata integralmente impiegata; rimane quindi un 20 per cento dei costi. Poi eventualmente possono anche essere - forse qui sta l'equivoco, ma credo che noi dobbiamo guardare alla sostanza e non alla forma o ai numeri - 6 interventi su 12, ma il problema è che se i 6 interventi che sono stati realizzati rappresentano l'80 per cento dei costi investiti e quindi l'80 per cento dei progetti, forse dobbiamo guardare alla sostanza e non al numero degli interventi realizzati; diversamente torniamo all'uso strumentale dei numeri, per raggiungere un obiettivo che non credo sia di questo Ministero e non posso accettare che possa essere di un ministro della Repubblica italiana.
Dunque il primo dato è che l'80 per cento dei costi è stato integralmente impegnato e realizzato. Rimane da concludere il 20 per cento degli interventi dell'intero progetto. Tutti i finanziamenti posti dalla regione Lombardia sono stati impiegati, come previsto dall'accordo.
Quanto alla questione di merito, sono molto preoccupato delle intenzioni che oggi qui sento per la prima volta esposte dal rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, cioè che le risorse messe a disposizione per il miglioramento degli interventi ambientali non sono finalizzate alla qualità degli interventi, alla capacità di attuarli e alla capacità innovativa di proposte che vengono dal territorio, ma devono essere finalizzate, e quindi distribuite, su una base equa, indipendentemente dalla capacità o meno di intervenire per migliorare la qualità ambientale. L'esempio citato mi preoccupa, perché quando si dice che alla regione Lombardia sono stati assegnati 120 milioni di euro e alla regione Campania solo 6 milioni di euro, io dico che dobbiamo riflettere sulle ragioni per cui solo 6 milioni di euro sono stati destinati alla regione Campania e 120 milioni di euro alla regione Lombardia! Chiedo al ministro Pecoraro Scanio di andare a vedere quanti progetti, volti al miglioramento ambientale, al teleriscaldamento, all'innovazione in termini di carburante e in termini di ricerca scientifica riguardo a tutto ciò che può essere alternativo nell'energia, sono stati proposti - non dico chiesti, ma almeno proposti - dalla regione Campania e quanti invece sono stati proposti ed attuati dalla regione Lombardia.
Mi sembra che abbiamo appena finito di discutere in quest'aula di un problema che riguarda la regione Campania, il problema dell'emergenza rifiuti, che da anni, se non da decenni, rimane paralizzato in quella regione, mentre in altre regioni, non solo in Lombardia, mi sembra sia stato affrontato.
Allora questo Stato, questo Ministero deve distribuire a pioggia interventi, perché così siamo tutti tranquilli e abbiamo la coscienza a posto, oppure gli interventi sono finalizzati effettivamente alla capacità di impiego di queste risorse e di una loro effettiva utilizzazione per migliorare la qualità ambientale? Questa è la prima preoccupazione che mi deriva dall'aver ascoltato la risposta del rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.Pag. 71
Inoltre, lo stesso ministro Pecoraro Scanio, anche se non proviene dalla regione Lombardia - ma la conosce -, sa bene che il problema non è solo quello di un rapporto equilibrato tra numero delle regioni (20) e risorse messe a disposizione; sa che c'è una proporzione, che deve essere comunque rispettata, a fronte del peso di ogni singola regione, rispetto al contributo che ognuna dà al PIL complessivo e rispetto alle tasse che ognuna paga.
Mi sembra che, in termini di numero di abitanti, di prodotto interno lordo, di capacità di spinta verso l'innovazione e di incremento della produzione di questo paese, la Lombardia non sia uguale alle altre regioni, non perché essa sia migliore ma perché, oggettivamente, ha un peso diverso dalle altre realtà del paese. Vi abitano 9 milioni di persone, mentre nelle altre regioni risiedono circa 1, 2 o 3 milioni di abitanti, se non 800 mila.
Poi, al di là di tale circostanza, bisogna capire se questo Governo intenda valorizzare le eccellenze presenti nel paese perche diventino un modello per le altre regioni, oppure se voglia indiscriminatamente appiattire tutto pur di mettersi a posto la coscienza. Non si tratta di un conflitto tra nord e sud, tra la Lombardia e le altre regioni; si deve, semmai, comprendere se, in particolare in termini di innovazione - stiamo, infatti, discutendo di innovazione, di capacità di ricerca scientifica, di miglioramento della qualità ambientale -, il Governo italiano voglia premiare, indipendentemente da chi concretamente governi, le eccellenze presenti sul territorio in modo che possano diventare un esempio anche per le altre regioni. Ciò dimostrerebbe che in Italia si possono costituire realtà positive e che il nostro paese, anche in materia ambientale, non è l'ultimo, la Cenerentola tra tutti.
Ma se vogliamo così operare, il ministro Pecoraro Scanio deve spiegare per quale motivo, a fronte di una tale ricostruzione - che ancora non mi è stata confutata -, la sua intenzione programmatica sia di ripartire a pioggia le risorse. Ma dove siamo, in quale paese viviamo?
È recente l'approvazione di una legge, in Lombardia, che interviene sull'inquinamento ambientale prevedendo che dal giugno 2007 non possano più circolare nella regione i mezzi altamente inquinanti vale a dire quei mezzi, che non hanno ancora la marmitta catalitica. È una iniziativa che la regione Lombardia ha assunto e che, peraltro, ha visto maggioranza ed opposizione collaborare. Non mi risulta che altre regioni abbiano assunto iniziative analoghe. Tale circostanza non significa che la Lombardia sia migliore o peggiore di altre regioni, ma indica che in Italia è possibile attuare una politica ambientale e che, noi dobbiamo premiare le regioni che meglio procedono in questa direzione, incentivando così le altre ad agire sul loro esempio per ricevere i finanziamenti necessari. Non dobbiamo invece dare finanziamenti a pioggia per progetti che poi non si attueranno mai.
Questa è la questione di merito. Purtroppo, però, devo constatare l'adozione di questo provvedimento, che pure è di modesta entità; stiamo parlando di 10 milioni di euro, non di grandi cifre. È simbolico ma, dietro questo provvedimento, non vi è un'intenzione di efficienza, sibbene il proposito di penalizzare una regione che probabilmente, per il modo in cui è governata, per il presidente che la rappresenta, per la maggioranza che la amministra, dà fastidio a questo Governo.
Mi permetta di concludere su una questione di metodo, perché in ogni caso in questa sede la discussione è tra istituzioni del paese, tra un Governo centrale e le regioni, i governi decentrati. Vi è una riforma costituzionale, tra l'altro introdotta dall'allora Governo di centrosinistra, che prevede il decentramento amministrativo con poteri delegati alle diverse regioni; mi riferisco al Titolo V della Costituzione. Vi è una disposizione precisa, prevista dagli accordi che lei ha citato; si tratta del principio di leale collaborazione. In ogni caso, non è accettabile - e ciò costituisce un precedente grave per tutte le regioni e per questo Parlamento - che avvenga una revoca unilaterale di risorse (peraltro, osservo che la decisione è debolmente motivata)Pag. 72da parte del Ministero nei confronti delle regioni. Osservo anche che esiste un luogo istituzionale dove porre tali problemi; di fronte alle questioni, il ministro doveva convocare i luoghi istituzionali previsti dalle intese di programma e dagli accordi-quadro e fare presente le inefficienze. Se vi erano inefficienze - ed ho dimostrato che non vi erano - doveva farle presenti ed in quel quadro revocare eventualmente un finanziamento.
Posso essere d'accordo sulla revoca se sussistono inefficienze, ma presenterò a questo punto un'altra interpellanza per verificare - e concludo - se tali provvedimenti così efficienti ed innovativi del ministro dell'ambiente siano stati adottati nei confronti delle altre regioni e quante e quali risorse, a fronte di tutti i finanziamenti erogati alle altre regioni, siano state revocate in considerazione degli effettivi impieghi per miglioramenti ambientali. Sono certo che questa è la prima ed unica iniziativa che il Ministero dell'ambiente ha assunto; di ciò mi dispiaccio ma credo se ne debba dispiacere tutto il Parlamento.