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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Misure a favore delle popolazioni del Molise e della Puglia colpite dal sisma dell'ottobre 2002 - n. 2-00248)
PRESIDENTE. L'onorevole Astore ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00248 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
GIUSEPPE ASTORE. Mi dispiace per l'ora tarda, onorevole Presidente e caro sottosegretario, ma devo assolutamente tornare su questo argomento. Ricordo che in questa Assemblea abbiamo già parlato del terremoto e dell'alluvione che hanno colpito il Molise. Credo di sedere in quest'aula anche in qualità di rappresentante di un territorio, nonché per difendere i diritti di alcune comunità che, per lo più, sono state colpite da catastrofi naturali.
Non intendo fare nuovamente leva sulle emozioni, poiché sapete tutti che il terremoto di cui sto parlando ha provocato la morte di 27 bambini e di una maestra. Io vivo in quel paese e questa sera tornerò tra quelle macerie: credetemi, le conseguenze di tale evento si avvertono tutti i giorni! Come già ricordato, il nostro Presidente della Repubblica ha dato la colpa all'intera classe politica, al di là delle responsabilità di ordine penale. Il Presidente della Repubblica, infatti, ha detto che non abbiamo saputo proteggere questi bambini.
È questo il motivo per cui abbiamo ricevuto la solidarietà dello Stato e di tutto il popolo italiano. Non ho potuto essere presente nel mio paese quando, proprio questa mattina, la mia comunità ha conferito la cittadinanza onoraria a Bertolaso. Si tratta di un uomo (di cui si è parlato molto oggi) che ha esercitato, almeno nel Molise, un ruolo decisionale forte, manifestando nel contempo anche risvolti umani. A mio avviso, egli deve essere apprezzato: è questo il motivo per cui ritengo che un dirigente dello Stato non debba avere partiti di appartenenza.
Vi è tuttavia una certa amarezza, signor sottosegretario, per l'atteggiamento tenuto dal mio Governo, al quale riconfermo il mio sostegno e la mia adesione culturale e politica. Credo comunque che trattare il Molise, nell'ambito del disegno di legge finanziaria, in maniera diversa dalle altre regioni - forse perché non ha settanta, sessanta o quaranta rappresentanti in Parlamento, come altre aree - non rappresenti un buon esempio. Lo Stato, infatti, deve aiutare soprattutto i deboli e deve essere solidale in particolar modo con chi ha poche persone in grado di poter difendere i propri diritti.
Vengo subito al punto, signor Presidente. Ricordo che, nell'ambito dell'esame del disegno di legge finanziaria presso la Camera dei deputati, il Governo ha accettato il mio ordine del giorno n. 9/1746-bis/136. Spero, che nel corso della trattazione da parte del Senato, l'insufficiente dotazione finanziaria possa essere colmata. Noi, infatti, dobbiamo assolutamente intervenire in quella regione, poiché lo stato della ricostruzione è penoso! Nel mio paese, San Giuliano di Puglia, il luogo simbolo del terremoto, la ricostruzione èPag. 73appena iniziata, mentre negli altri paesi non è cominciata affatto! Ciò perché qualcuno ha pensato di preparare la vittoria elettorale allargando l'area del cratere; anzi, ritengo opportuno controllare anche se un commissario delegato aveva il potere di allargare a tutta la provincia di Campobasso l'area del cratere sismico.
Credo che occorra intervenire immediatamente, anche perché i danni accertati dalla Protezione civile ammontano a circa 10 mila miliardi di vecchie lire; in più, si è verificata anche l'alluvione nel basso Molise. Penso che non possiamo e non dobbiamo fare la fine di altri territori: infatti, vogliamo restituire subito la casa ai nostri cittadini, ma senza «appendici» e senza trascinamenti di finanziamenti, poiché ciò ci farebbe ripercorrere cattivi esempi.
Ritengo importante procedere in pochi anni alla ricostruzione generale, poiché - come le dicevo l'altra volta, caro sottosegretario - bisogna ricostituire la comunità. Infatti, quando le comunità sono divise, dal momento che abitano in aree diverse, dobbiamo intervenire affinché tali paesi ritornino ad essere delle comunità come lo erano in precedenza. Credetemi: non lo sono più, a causa delle disgrazie che dividono (soprattutto quando vi sono dei morti), a causa dell'odio strisciante, dell'invidia e delle discussioni!
Ritengo, quindi, che uno Stato moderno e solidale debba riportare i cittadini nella propria casa. Infatti, come già detto, penso che non solo per noi che abitiamo in piccoli comuni, ma anche per l'intero popolo italiano la casa sia uno dei beni fondamentali della famiglia!
Credo che debba essere data priorità assoluta a tali interventi. Il Governo probabilmente presenterà un maxiemendamento al disegno di legge finanziaria, attualmente all'esame del Senato, ma vorrei che tenesse in considerazione anche questo problema. Non è possibile, infatti, che chi gestisce la ricostruzione in loco debba ripartire i fondi in maniera frammentaria.
Penso, pertanto, che debbano essere seriamente fissate alcune priorità, partendo dal comune simbolo di questi eventi ed intervenendo successivamente sul cosiddetto cratere e sulle altre parti del territorio colpito.
Questo non significa, nella maniera più assoluta, limitare l'autonomia locale. Si tratta, invece, della sensibilità che lo Stato deve dimostrare riguardo alle popolazioni più danneggiate dal terremoto; vi è, infatti, chi non ha casa e chi, invece, la deve riparare.
Signor sottosegretario, l'oggetto della mia interpellanza urgente è però rappresentato dai tributi e dai contributi. Il disegno di legge finanziaria l'ho approvato anch'io per dovere d'appartenenza e perché sono convinto che esso contenga elementi positivi. In ogni caso, registro delle assolute disparità, delle indicazioni di figli e figliastri nel momento in cui si sono approvate misure diverse, a seconda della regione interessata. Dimenticarsi del Molise solo perché questa regione registra una scarsa popolazione - e, di conseguenza, una rappresentanza esigua - non è stato corretto.
Le ordinanze del centrodestra sono state contraddittorie e vi sono stati ritardi nell'emanazione di quelle che prevedevano la sospensione dei tributi e dei contributi. Tra l'altro, l'INPS di Campobasso ne ha dato una strana interpretazione, per non parlare dei datori di lavoro privati che vi rientrano, contrariamente ai dipendenti pubblici.
Questa materia deve essere regolamentata in maniera uguale per tutti; non è possibile che la mia gente abbia iniziato a restituire i tributi e i contributi. Al contrario, poteva essere decisa un'ulteriore sospensione e l'abbattimento previsto per tutti gli altri: noi, infatti, non chiediamo nulla di diverso. Queste semplici misure potevano rappresentare un forte incentivo economico alla ripresa di quell'area così povera e costituita per il 60 per cento da anziani.
Il Governo può rimboccarsi le maniche e riparare agli errori commessi dal precedente esecutivo. Si deve regolamentare la restituzione dei tributi e dei contributi - magari attraverso un altro anno diPag. 74sospensione - e procedere all'abbattimento previsto anche per gli altri. Solo in questo modo si avrà certezza delle norme e si potrà permettere agli uffici periferici dello Stato di non divenire nemici della popolazione.
Signor Presidente, pensi che si è pretesa la restituzione dei mutui ipotecari, attraverso i quali dei poveri cittadini si erano costruiti la casa qualche mese prima del terremoto. Lo Stato ha preteso che questi fondi fossero riportati in banca: è il colmo!
Attraverso un comitato tecnico o una commissione composta dai rappresentanti dello Stato e degli enti locali credo si possa trovare una soluzione per accontentare tutti. Per «tutti» intendo non solo i quattordici comuni del Molise - che rappresentano il cuore della regione -, ma anche i dieci della Daunia; infatti, di questi ultimi si parla poco poiché situati nella periferia di una grande regione come la Puglia.
Spero che il Governo intenda assumere questi provvedimenti. Inoltre desidererei sapere se sia stata già elaborata una proposta da inserire nel testo del disegno di legge finanziaria che verrà esaminato al Senato.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Mario Lettieri, ha facoltà di rispondere.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, provengo da una regione che ha subito molti terremoti, non solo nei secoli scorsi, ma anche negli ultimi trent'anni (parlo dei terremoti del 1980, del 1990 e del 1991) e, pertanto, conosco bene le amarezze, i drammi che si sono verificati nei nostri paesi con la disgregazione anche delle comunità cui lei faceva riferimento.
In ordine ai quesiti posti nell'atto di sindacato ispettivo, si afferma che sarebbero stati adottati provvedimenti per le popolazioni colpite dalle calamità naturali con interventi non omogenei. Gli interroganti chiedono, pertanto, che siano assunte iniziative non discriminatorie nei confronti, in particolare, dei soggetti residenti nei comuni del Molise e della Puglia interessati dal sisma del 31 ottobre 2002.
Al riguardo, per quanto di competenza dell'amministrazione finanziaria (sono dati che abbiamo acquisito dall'amministrazione fiscale), si fa presente che, a seguito dell'evento sismico in argomento, sono stati adottati alcuni provvedimenti agevolativi a favore dei soggetti colpiti dagli eventi sismici.
Ricordo anche il dibattito svolto nella passata legislatura, quando si verificò l'evento sismico. In particolare, con i decreti del ministro dell'economia e delle finanze del 15 novembre 2002 e del 9 gennaio 2003 sono stati sospesi a favore dei soggetti residenti in alcuni comuni della provincia di Campobasso e di Foggia i termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti tributari che scadevano nel periodo dal 31 ottobre 2002 al 31 marzo 2003.
Con successivi provvedimenti, tali termini sono stati ulteriormente prorogati. Da ultimo, l'articolo 1, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3507 del 5 aprile 2006, ha stabilito, relativamente alla regione Molise, che i versamenti non eseguiti per effetto della sospensione, i cui termini sono scaduti nel periodo dal 31 ottobre 2002 fino alla data del 31 dicembre 2006, saranno effettuati da parte dei soggetti interessati, senza aggravio di sanzioni ed interessi a decorrere dal 1o gennaio 2007, mediante rateizzazione mensile pari al massimo ad otto volte il periodo di sospensione oppure in unica soluzione entro il 31 gennaio 2007.
Per quanto riguarda i comuni della regione Puglia colpiti dagli eventi sismici del 2002, l'articolo 1, comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3496 del 17 febbraio 2006, ha previsto che i versamenti non eseguiti per effetto della sospensione, i cui termini sono scaduti nel periodo dal 31 ottobre 2002 fino alla data del 31 dicembre 2005, sono effettuati in un'unica soluzione entro il 28 febbraio 2006 ovvero senza aggravioPag. 75di sanzioni ed interessi, a decorrere dallo stesso mese, mediante rateizzazione mensile pari al massimo ad otto volte il periodo di sospensione.
Inoltre, il comma 3 della citata ordinanza ha previsto che i versamenti non eseguiti per effetto del differimento, i cui termini scadono nel periodo dal 1o gennaio 2006 al 31 dicembre 2006, sono effettuati in un'unica soluzione entro il 31 gennaio 2007 ovvero senza aggravio di sanzioni e di interessi, a decorrere dallo stesso mese, al massimo in 12 rate mensili.
Per i comuni del Molise è stata, quindi, concessa una dilazione estremamente ampia (il termine «estremamente» utilizzato dall'amministrazione non viene fatto proprio dal Governo) che comporta non solo oneri finanziari, ma anche notevoli difficoltà ed oneri gestionali.
In riferimento alle attività di accertamento ed a studi di settore, l'Agenzia delle entrate ritiene che il sisma costituisca un evento straordinario che i propri uffici locali devono opportunamente valutare nella fase di contraddittorio con il contribuente ai fini dell'eventuale giustificazione della non congruità al ricavo puntuale di riferimento.
Qui voglio subito dire, nella mia qualità di delegato agli studi di settore, che daremo disposizione agli Uffici delle entrate del Molise affinché tengano conto della particolare condizione economica in cui si sono venuti a trovare ed eventualmente si trovano ancora i ceti medi, gli artigiani, i commercianti, che in quella realtà hanno avuto sicuramente effetti negativi per le loro attività. Pertanto, i criteri di congruità e di coerenza vanno valutati con una certa elasticità da parte degli uffici, a cui sarà data una specifica direttiva in questo senso. L'Agenzia delle entrate sensibilizzerà ulteriormente i propri uffici, poiché noi ci rivolgeremo alla direzione centrale perché intervengano sulla sede periferica. Ma io credo che il direttore del Molise - se non ricordo male è un dirigente anche di grande livello - questo lo stia già facendo; se non lo farà, provvederemo in merito.
In ordine alla lamentata disparità di trattamento con i soggetti interessati da altri eventi calamitosi, si ricorda che l'articolo 9, comma 17, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, ha disposto, a favore dei soggetti colpiti dagli eventi sismici del 13 e 16 dicembre 1990, residenti nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa, la possibilità di definire la propria posizione relativa agli anni 1990, 1991, 1992, versando l'intero ammontare dovuto per ciascun tributo a titolo di capitale diminuito del 10 per cento. Quindi, non c'è una grande agevolazione, purtroppo, nei confronti dei residenti nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa e questa lamentata disomogeneità a volte può sembrare eccessiva.
Il beneficio della riduzione del 10 per cento vedeva in quel caso come destinatari i soli sostituti di imposta, atteso che la sospensione disposta dalla normativa di riferimento riguardava solo il versamento delle ritenute. Le riduzioni invocate per i soggetti colpiti dagli eventi sismici verificatisi nelle regioni Molise e Puglia dovrebbero avere invece una diversa e più ampia portata, posto che la sospensione è stata disposta in via generalizzata per tutti i contribuenti. Quindi, vi è una differenza tra le agevolazioni concesse ai sostituti di imposta che stanno nelle province della regione Sicilia e i benefici concessi ai contribuenti in generale. Una riduzione delle imposte sul valore aggiunto o di altri tributi che concorrono al bilancio dell'Unione europea può costituire violazione delle disposizioni comunitarie. Purtroppo, devo dire che noi siamo vincolati alle disposizioni europee, che da un lato sono sicuramente un bene, perché ci costringono ad avere conti in ordine e ad adottare provvedimenti efficaci, ma dall'altro, anche quando vorremo dare qualche agevolazione più incisiva, non ci consentono di concederla. Lei conosce meglio di me tutta la vicenda del credito di imposta, per il quale abbiamo dovuto chiedere alla Comunità europea una specifica autorizzazione.
Ricordo, inoltre, che ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del Trattato dellaPag. 76Comunità europea una misura agevolativa in tal senso può ben essere definita come aiuto di Stato. Gli aiuti di Stato possono assumere qualunque forma giuridica e non devono necessariamente concretizzarsi in esborsi finanziari da parte dello Stato. Noi siamo stati sottoposti a procedure di infrazione per violazione di questa norma a volte per aiuti concessi non dallo Stato centrale, ma dalle regioni, e lei sa quante procedure sono a nostro carico (stiamo tentando di porvi rimedio invitando anche le regioni ad adeguare la loro legislazione a questa normativa europea).
Da ciò consegue che anche le agevolazioni fiscali e la parziale rinuncia alla riscossione di tributi sospesi possono costituire aiuti di Stato equivalenti nei loro effetti a sovvenzioni e contributi pubblici.
Per quanto attiene ai rilievi rappresentati dagli onorevoli interpellanti circa i dubbi interpretativi delle disposizioni in ordine alla sospensione contributiva, l'Istituto nazionale della previdenza sociale ha fatto presente che, in via preliminare, l'Istituto stesso recepisce nelle proprie circolari le disposizioni dettate dalle ordinanze del Presidente del Consiglio, ossia dalla Protezione civile, emesse con il parere concorde del presidente della regione interessata. Ecco, è questo il punto significativo, onorevole Astore, perché l'ordinanza della Protezione civile, del dottor Bertolaso, è stata emessa con il parere concorde del presidente della regione e del commissario delegato dal Governo - che, nella fattispecie, è lo stesso presidente della regione Molise - in merito al sisma del 2002. Inoltre, lo stesso INPS ha osservato che le ordinanze di proroga sono emesse entro lo scadere della precedente, per cui non interviene vacatio legislativa. Dunque, le ordinanze sono emanate prima che scada quella emessa in precedenza. La normativa emergenziale è sempre stata chiara nell'individuare i soggetti beneficiari delle agevolazioni previste dalle ordinanze stesse. Infatti, l'articolo 7 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3253 del 2002 individua espressamente nei soggetti residenti, aventi sede legale od operativa alla data degli eventi sismici iniziati il 31 ottobre 2002, i beneficiari della sospensione contributiva; quindi, devono essere residenti effettivi.
Inoltre, in nessuna disposizione sono previsti aiuti a soggetti futuri; non si comprende pertanto, dal testo letterale della norma, quale dubbio interpretativo si possa ingenerare. Tra l'altro, ai numerosi quesiti inoltrati in merito ai soggetti beneficiari l'Istituto ha sempre chiarito, ai cittadini che hanno posto i quesiti stessi, che non è prevista la possibilità di includere soggetti futuri, considerata la chiarezza della norma, anche perché ciò contrasterebbe con il quadro di crisi rappresentato dalla negativa contingenza economica complessiva. Il settore pubblico è stato già da tempo escluso dai benefici, perché non si ravvedevano crisi per l'amministrazione dello Stato e perché vi era coincidenza tra soggetto attivo e passivo, ossia sempre lo Stato. Quindi, venivano escluse da tali benefici le pubbliche amministrazioni statali. Considerato che il periodo di recupero è stabilito in 400 rate per il fisco e 304 per i contribuenti previdenziali, per 30 e 25 anni, e che nessuna emergenza, seppure di dimensioni più vaste e distruttive, ha mai avuto disposizioni così favorevoli, non si ravvisa una discriminazione in tal senso. Infatti, oggettivamente, 400 rate - e 304 per i contributi previdenziali - sono un numero abbastanza congruo.
Per quanto attiene il sesto punto dei quesiti posti dagli onorevoli interpellanti, va rilevato che i benefici disposti dall'ordinanza non sono obbligatori, ma fruibili ad istanza dell'interessato. Se la cassa edile non ha ritenuto di avvalersi della sospensione è una sua legittima facoltà. Ciò, tuttalpiù, può essere un atto di disattenzione, di pigrizia o di libera scelta da parte della cassa edile specifica sul territorio del Molise.
Per quanto riguarda il settimo punto, ossia il sisma che ha colpito le regioni Marche ed Umbria, la sospensione è stata concessa, dal 26 settembre 1997 al 31 marzo 1998, ai soggetti residenti o aventi sede operativa nei comuni disastrati, e dal 26 settembre 1997 al 30 giugno 1999, aiPag. 77soggetti residenti o aventi sede operativa nei comuni danneggiati, con ordinanza sindacale di sgombero. Il relativo recupero è stato stabilito rispettivamente in 56 e 176 rate mensili. Pertanto, per un sisma di maggiori dimensioni, le agevolazioni sono state decisamente inferiori a quelle concesse per la regione Molise, ma è antipatico fare confronti tra chi ha subito danni di tale natura. Ho voluto leggere questi dati semplicemente per tentare di convincere gli onorevoli interpellanti a prendere atto che non vi è stata la presunta disomogeneità di trattamento.
Per la Sicilia forse è bene che io risparmi ulteriori esempi per dimostrare che, sostanzialmente, non vi è stata volontà né del legislatore né del Governo - quello attuale e, in tutta franchezza, anche quello precedente - di fare discriminazioni nei confronti dei cittadini, degli amministratori e degli operatori economici colpiti dal terremoto del 2002.
Non prendo impegni, ma il problema della ricostruzione - che purtroppo riguarda molte regioni del nostro territorio - forse merita una valutazione più puntuale e complessiva da parte della stessa Conferenza unificata Stato-regioni. In questo senso mi attiverò (e così facciano anche gli onorevoli interroganti) affinché il ministro per gli affari regionali e le regioni pongano tale questione all'ordine del giorno della Conferenza unificata.
PRESIDENTE. L'onorevole Astore ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, soddisfazione o meno, mi dichiaro un po' sorpreso. Noi che viviamo in quelle zone conosciamo meglio dei funzionari del suo Ministero, sottosegretario Lettieri, come stanno le cose. Non è vero che siano state emesse le ordinanze dall'onorevole Tremonti con molta precisione. Vorrei raccontare un episodio.
Le prime ordinanze hanno tardato cinque mesi, mentre gli uffici periferici chiedevano ai poveri contribuenti il pagamento con atti coattivi. Questo è avvenuto in Molise. Non vi è stato il rispetto delle annualità. Di ciò spesso si è dimenticato il Governo passato, e non vorrei che lo stesso accadesse con il mio Governo. Tenterò di convincerla che non è così perché stiamo parlando di un'area povera, composta da 14 comuni. Sta a lei accertare perché essi siano diventati 84. Durante la mia illustrazione ho già detto che non vorremmo fare strade di altri terremoti, soprattutto del sud. Vorremmo subito uscire, e bene, dal terremoto che ci ha colpito, ricostruendo le case.
Ho parlato di abbattimento. Faccio presente che Umbria e Marche ancora non hanno iniziato a restituire, mentre il Molise ha già cominciato a farlo. Si tratta di dati antipatici che non avremmo mai dovuto citare. Per Catania, nella legge finanziaria ora all'esame del Senato, è presente un abbattimento del 50 per cento. Per quanto riguarda Siracusa, la finanziaria del 2003 ha previsto un abbattimento del 90 per cento. Per quanto riguarda il Piemonte e la Lombardia e la relativa alluvione del 1994, è stato previsto l'abbattimento del 90 per cento. Sono questi i dati reali, veri, di cui un cittadino - che si vede richiedere l'intero importo della sospensione - chiede conto al Governo per essere trattato alla pari degli altri.
Con estrema lealtà dico che l'attuale legge finanziaria deve servire anche ad omogeneizzare il trattamento per tutti e dare dignità soprattutto alle aree povere. L'Umbria non ha ancora restituito, anche se queste disgrazie non dovrebbero essere mai paragonate tra di loro. Lo Stato deve essere un padre che comprende bene le vere situazioni del Molise o dell'alta Puglia, molto diverse da quelle del Piemonte o di altre regioni. Infatti, si tratta di zone dove non c'è reddito e con la presenza di soli anziani. Quindi, l'abbattimento richiesto potrebbe essere un incentivo per la ripresa di quelle aree poverissime che soprattutto hanno bisogno di servizi.
Lo Stato si dimentica dei comuni che non possono riscuotere l'ICI e che stanno dichiarando fallimento. Mi dispiace che si sia allontanato il sottosegretario per l'interno. A causa delle abitazioni crollate i comuni non possono più riscuotere e ciòPag. 78provoca un enorme disavanzo di bilancio. Lo Stato dovrebbe preoccuparsi di questo. L'ho già detto al Governo, il quale si è preoccupato, stanziando nella legge finanziaria un milione di euro.
Vorrei che si chiudesse anche questa situazione. Non possiamo rincorrere lo Stato, né gli uffici, ma vorremmo che attraverso un tavolo tecnico, non politico, si giungesse all'emanazione di ulteriori ordinanze, dato che - come lei sa meglio di me - la legge n. 225 del 1992, con cui fu istituita la Protezione civile, fornisce al Presidente del Consiglio, in deroga a tutto, la possibilità di normare questo settore della pubblica amministrazione.