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Dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 1955.
PRESIDENTE. Comunico che, a norma dell'articolo 69, comma 1, del regolamento, è stata richiesta la dichiarazione di urgenza per il seguente disegno di legge: «Interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali».
Su questa richiesta, a norma dell'articolo 69, comma 2, del regolamento, non essendo stata raggiunta in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo la maggioranza dei tre quarti dei componenti della Camera, l'Assemblea è chiamata a deliberare con votazione palese mediante procedimento elettronico con registrazione dei nomi.
Sulla dichiarazione d'urgenza, a norma dell'articolo 41 del regolamento, darò la parola - ove ne venga fatta richiesta - ad un oratore a favore e ad uno contro per cinque minuti.
Ha chiesto di parlare contro il deputato Foti. Ne ha facoltà.
TOMMASO FOTI. Signor Presidente, se vi fosse il rappresentante del Governo, il ministro Ferrero, ad ascoltare - vedo che sta prendendo posizione -, mi permetterei di fare un appello perché questa decisione venga posticipata al giorno 14 dicembre, e spiego le motivazioni. A me pare che la richiesta di procedere a norma dell'articolo 69, comma 2, con la dichiarazione di urgenza in questo preciso momento costituisca un «autogol» rispetto all'iter e al procedimento che la Commissione ambiente ha attivato. Dico ciò perché, come è noto, l'articolo 69, comma 2, disciplina la dichiarazione di urgenza e alla stessa poi bisogna rifarsi per quanto riguarda i tempi. Sappiamo che la Commissione ha due mesi di tempo per esaminare un provvedimento, ma, nel caso in cui ne sia dichiarata l'urgenza, tale periodo viene dimezzato e, quindi, diventa un mese a partire dal momento in cui la Commissione ne ha iniziato l'esame.
La discussione di questo provvedimento è iniziata in Commissione il 29 novembre, il che significa che, a termini di regolamento, la Commissione avrebbe la possibilità di esaurire l'iter del provvedimento stesso entro il 29 dicembre. Francamente, non capisco la richiesta della dichiarazione di urgenza in questo momento, quando, signor Presidente, la Commissione ambiente ha stabilito un calendario dei suoi lavori in ragione del quale entro il 13 dicembre avrebbe licenziato il provvedimento per l'aula, dando il mandato al relatore.Pag. 47
A fronte di un impegno della Commissione ambiente, che tutti ci siamo assunti in sede di ufficio di presidenza, come si può pensare di far dichiarare oggi l'urgenza che differisce i termini già stabiliti dalla Commissione ambiente - nel senso non di restringerli ma di allargarli -, il che, paradossalmente, parrebbe quasi significare che da parte dell'Esecutivo non vi sia la volontà di esaminare il provvedimento in aula entro la fine dell'anno? Posso anche capire che, a volte, il suggerimento che viene dalla «buca» sia un suggerimento che «manda in buca», ma, signor Presidente, signor ministro, in questa precisa fase la dichiarazione di urgenza rappresenta un «autogol». Se il 13 dicembre la Commissione ambiente non avesse ultimato i suoi lavori, comunque potreste chiedere l'urgenza il 14 dicembre, nulla rilevando ai fini del termine dell'esame da parte della Commissione perché, ai sensi del regolamento, esso rimarrebbe comunque fissato per il 29 dicembre.
Mi pare di essere stato sufficientemente chiaro. Mi sembra anche che la richiesta si manifesti, almeno allo stato, come illogica. Questa è la motivazione per la quale, se saremo chiamati a votare, noi esprimeremo voto contrario. Mi auguro che, nel frattempo, qualcuno illumini chi, evidentemente in modo non illuminato, ha pensato di seguire questa strada che, sotto il profilo regolamentare, rappresenta quanto meno un differimento dei termini rispetto a quelli che la Commissione ambiente aveva accettato e stabilito in buon ordine.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore la deputata Fasciani. Ne ha facoltà.
GIUSEPPINA FASCIANI. Signor Presidente, a nome di tutti i gruppi parlamentari dell'Unione, dichiaro il voto favorevole sull'adozione della dichiarazione di urgenza del disegno di legge recante interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali. A nostro parere, l'urgenza risponde alla forte incertezza esistente - dopo la scadenza, lo scorso 3 agosto, del termine di proroga degli sfratti - tra quei soggetti deboli e quelle famiglie che attendono con apprensione una nostra decisione. L'urgenza risponde a questa impellente necessità e mette il Parlamento in condizione di cominciare subito un percorso di confronto per tentare di dare risposte strutturali al disagio abitativo esistente nel nostro paese.
La dichiarazione di urgenza ci convince ancora di più, in questo caso, perché il testo proposto supera le questioni pregiudiziali di costituzionalità sollevate al Senato e introduce elementi di novità rispetto ai diritti del locatore e del conduttore, novità ampiamente attese e ampiamente sollecitate dalla stessa Corte europea. Questo provvedimento è fortemente richiesto e, se non sarà approvato in tempi brevi, vi sarà il rischio che si producano effetti sociali incontrollabili, soprattutto nelle aree metropolitane, dove più forti sono la tensione e il disagio abitativo.
Pertanto, nella consapevolezza che debba essere superata la politica delle proroghe e che debba essere rilanciata una seria politica sull'edilizia residenziale pubblica, nel convincimento che ai soggetti deboli debbano essere fornite risposte immediate e concrete per restituire loro serenità e tranquillità, siamo assolutamente certi che la deliberazione dell'urgenza ci ponga nelle condizioni sia di superare le difficoltà immediate, sia di iniziare con impegno la discussione sul rilancio delle politiche abitative.
D'altra parte, onorevole Foti, in sede di VIII Commissione già avevamo stabilito un calendario che ci avrebbe consentito di discutere gli emendamenti entro il 12 dicembre prossimo. Alla luce dell'urgenza di fornire risposte e atteso che nel calendario dei lavori di dicembre già è stato riservato uno spazio per svolgere in Assemblea la discussione prima della pausa natalizia, stiamo cercando di individuare, in sede di VIII Commissione, soluzioni condivise tra tutti i gruppi.
Per tutti questi motivi, l'Unione esprimerà voto favorevole sulla dichiarazione Pag. 48di urgenza (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Verdi).
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, vorrei chiedere alla Presidenza di verificare che siano state sconvocate le Commissioni. Naturalmente, faccio riferimento anche a quanto oggi già è stato sollecitato da parte del gruppo parlamentare cui appartengo. Sono in corso le sedute di alcune Commissioni bicamerali, oltre a quella del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato. Queste Commissioni sono riunite mentre sono in corso votazioni in Assemblea. Mi rendo conto del fatto che al Senato si sta riunendo soltanto la Commissione bilancio per la discussione del disegno di legge finanziaria, però mi pare evidente che, trattandosi di Commissioni bicamerali e rispondendo al regolamento del Senato, in quanto il presidente sia un senatore, o al regolamento della Camera, in quanto il presidente sia un deputato - sappiamo che le sedute delle Commissioni bicamerali sono disciplinate dal regolamento del ramo del Parlamento di appartenenza del presidente -, si tratti di una condizione che non si può protrarre oltre, indipendentemente da chi le presieda.
La prego quindi, signor Presidente, di farsi tramite con il Presidente della Camera affinché la vicenda delle Commissioni bicamerali e del Copaco che si riuniscono mentre si svolgono i nostri lavori non debba continuamente ripetersi.
Come ripeto, vi è anche una situazione specifica relativa alle Commissioni della Camera, i cui lavori, purtroppo, mi risulta siano ancora in corso. Chiedo, se possibile, di compiere una verifica per permettere ai colleghi di raggiungere l'aula e votare.
PRESIDENTE. Abbiamo effettuato una verifica, onorevole Quartiani: in questo momento, sono sconvocate le Commissioni permanenti e non sono in corso le attività delle Commissioni bicamerali.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 1955.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 355
Votanti 353
Astenuti 2
Maggioranza 177
Hanno votato sì 245
Hanno votato no 108).
Prendo atto che l'onorevole Formisano avrebbe voluto esprimere un voto contrario mentre si è erroneamente astenuta.