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Sull'ordine dei lavori (ore 15,45).
EMANUELE FIANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente, ho chiesto di intervenire perché in queste ore, nella città di Teheran, in Iran, si sta svolgendo un convegno organizzato dal Governo dell'Iran stesso. Si tratta di un convegno di studiosi mirato a negare l'esistenza nella storia della Shoah.
Considerate le reazioni comuni a tutti gli schieramenti politici, ovviamente non solo del nostro paese, che hanno fortemente criticato e condannato lo svolgimento di questo convegno che cercherebbe, come purtroppo molte altre volte è successo, di negare un fatto così drammatico della storia europea del secolo scorso, e visto che il nostro Governo si è già pronunciato contro questo avvenimento, credo sarebbe cosa giusta - ovviamente non posso interpretare il pensiero di tutti i colleghi, anche se mi auguro di poterlo intuire - se il Presidente della Camera volesse far giungere un messaggio al Presidente del Parlamento iraniano (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)). Quel Parlamento, tra l'altro, registra anche la presenza di forze d'opposizione al leader Ahmadinejad, il primo attore di questo scandaloso fatto con il quale si vuole negare una parte così Pag. 56sostanziale non solo della storia del popolo ebraico, ovviamente, ma di questo continente e del nostro paese.
Nel messaggio il Parlamento italiano, all'unanimità, deve far sapere a quel Parlamento e a quei parlamentari che condanna il vergognoso convegno che si sta svolgendo in queste ore in quel paese (Applausi).
PRESIDENTE. Mi pare che la sua posizione interpreti un sentimento unanime dell'Assemblea; quindi riferirò al Presidente della Camera dei deputati la richiesta da lei avanzata.
GIORGIO LA MALFA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, lei può immaginare quali siano i miei sentimenti, poiché, al riguardo, vi è una lunga tradizione del partito repubblicano. In ogni caso, credo che il Presidente della Camera non possa esprimere, a nome della stessa, alcun sentimento se non attraverso un voto dell'Assemblea.
Attraverso un voto, infatti, si chiarisce quanta ipocrisia vi può essere in quei banchi, dietro i quali in questo momento si difende una causa che è stata attaccata bruciando i fantocci dei soldati italiani (Commenti dei deputati dei gruppi L'Ulivo, Rifondazione Comunista - Sinistra Europea e Comunisti Italiani)...
SALVATORE IACOMINO. Ma stai zitto!
PRESIDENTE. Onorevole La Malfa, lei sa molto bene che per far pronunciare l'Assemblea attraverso un voto i parlamentari hanno a disposizione gli strumenti adeguati.