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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a far sì che i progetti di cooperazione commerciale tra Italia e Cina siano legati a garanzie di tutela dei diritti umani - n. 3-00476)
PRESIDENTE. L'onorevole Boato ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00476 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
MARCO BOATO. Signor Presidente, vorrei esprimere, in primo luogo, la mia e la nostra solidarietà al ministro Mastella!
ANDREA GIBELLI. Questo non è un circo!
PIETRO SQUEGLIA. Stai zitto!
MARCO BOATO. Ministro Bonino, la Camera ieri ha affrontato con grande ampiezza...
ANDREA GIBELLI. Questo non è il circo di Boato!
MARCO BOATO. ... la questione dei diritti umani in Cina, approvando importanti documenti...
ANDREA GIBELLI. Bisogna rispettare gli argomenti!
MARCO BOATO. ...di indirizzo al Governo.
PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, per cortesia, questo attiene alla mia competenza...!
ANDREA GIBELLI. La invito a rispettare l'ordine del question time!
PRESIDENTE. Onorevole Boato, vada avanti!
MARCO BOATO. Presidente, forse però lei dovrebbe nuovamente ricomputare il tempo che mi sta togliendo questo esponente della Lega che strilla. Se lei fa ripartire nuovamente il tempo, riprendo l'intervento.
PRESIDENTE. Vada avanti, onorevole.
MARCO BOATO. Grazie. La Camera ieri ha affrontato con grande ampiezza, ministro Bonino che saluto, la questione dei diritti umani in Cina, approvando importanti documenti di indirizzo al Governo.
I Verdi hanno contribuito all'arricchimento della mozione della maggioranza, soprattutto per quanto riguarda, nel quadro più generale della tutela dei diritti umani, gli aspetti concernenti i diritti dei lavoratori, la questione del dumping sociale, l'osservanza dei principi del Global Compact dell'ONU ed il rispetto non solo dei già ricordati diritti umani, ma anche delle regole ambientali.Pag. 35
Nel quadro dell'auspicato rafforzamento delle relazioni tra Italia e Cina, noi Verdi chiediamo al Governo quali impegni e indirizzi intenda seguire affinché la cooperazione commerciale sia legata a garanzie di promozione e tutela dei diritti umani, sociali ed ambientali.
PRESIDENTE. Il ministro del commercio internazionale e per le politiche europee, Emma Bonino, ha facoltà di rispondere.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Signor Presidente, colleghi, come il deputato Boato ha ricordato, sui profili generali di questo tema avete svolto ieri un dibattito più complessivo, approvando alcuni documenti di indirizzo.
Quindi, per quanto riguarda il rapporto con la Cina (e non solo), mi soffermerò sui diritti sociali ed ambientali, operando tre distinzioni: da una parte, infatti, vi è il WTO, dall'altra vi è l'Unione europea e da un'altra ancora vi sono le competenze e le iniziative del Governo nazionale.
Per quanto riguarda il WTO, potremmo rievocare la lunga storia dei tentativi di far inserire la «clausola sociale ed ambientale» nel corso delle varie conferenze che si sono tenute. Si tratta di sforzi tutti falliti, come ricorderanno taluni colleghi, a causa non solo delle manifestazioni di scarsa solidarietà mostrate da alcuni Stati sviluppati, ma anche per la reazione dei paesi in via di sviluppo.
Infatti, questi ultimi da una parte, in buona fede, temono anche risvolti «protezionisti», ma, dall'altra, evidentemente sostengono - è «tra le righe», ma comunque risulta chiaro - che il loro sviluppo debba, in buona sostanza, utilizzare quei «vantaggi», in termini di costi sociali ed ambientali, che, come loro affermano, sono stati sfruttati da noi, paesi industrializzati, in anni precedenti. Quindi, chi ha seguito tali conferenze conosce bene il clima che si è ingenerato e che ha visto contrapposte queste diverse tendenze.
Pertanto, a livello WTO, a parte lo stallo odierno dei negoziati, ricordo che vi è sempre la speranza che, invece, si trovi una «finestra di opportunità» verso febbraio o marzo. Mi pare, tuttavia, che non vi sia una grande volontà di muoversi, ad esempio, da parte degli Stati Uniti, anche dopo lo svolgimento delle recenti elezioni. Diciamo quindi che, in ambito WTO, vi è ancora «disco rosso» su tale materia.
Noi, al contrario, abbiamo cercato di essere più «incisivi» in sede di Unione europea. Per portare un esempio, devo ricordare che, con il forte sostegno dell'Italia, l'Unione europea ha adottato, nel 2005, il regolamento sullo schema di preferenze tariffarie generalizzate, il quale prevede agevolazioni daziarie nei confronti dei soli paesi in via di sviluppo (quindi, in questo caso, potrebbe rientrare anche una vecchia definizione), nonché specifici incentivi per quegli Stati la cui legislazione nazionale incorpori la sostanza delle convenzioni fondamentali dell'ILO.
Tra gli altri aspetti, vorrei citare il lavoro minorile (anche se, evidentemente, non è l'unico), poiché il tema si è allargato sempre più verso un diritto nuovo o di nuova interpretazione, che vede i diritti sociali ed ambientali quali elementi cardine del negoziato.
Ciò è, tuttavia...
PRESIDENTE. La prego di concludere...
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Ho terminato, signor Presidente. Come stavo dicendo, ciò riguarda un po' l'Unione europea.
Per quanto concerne l'ultimo aspetto, desidero segnalare semplicemente che l'Italia ha appoggiato molto anche la nuova Comunicazione elaborata dalla Commissione europea, al fine di cercare di garantire ai lavoratori almeno gli standard riconosciuti dalle convenzioni internazionali in materia.
Inoltre, sono...
PRESIDENTE. Signor ministro, dovrebbe concludere, per cortesia!
Pag. 36EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Ho finito, Presidente. Segnalo, in conclusione, che sono regolamentati ancora di meno i diritti ambientali cui i colleghi hanno fatto riferimento.
PRESIDENTE. L'onorevole Boato ha facoltà di replicare, per due minuti.
MARCO BOATO. Signor Presidente, ringrazio il ministro Bonino, a cui rinnovo anche gli auguri di buon lavoro, per l'importante e puntuale (sia pure nei pochi minuti che tutti noi abbiamo a disposizione) risposta su tali questioni.
Considero importante quanto affermato sotto il profilo del lavoro in sede di WTO e delle iniziative che si potranno assumere in futuro; tuttavia, lei, ministro, ha fatto bene a denunciare il fatto che, finora, sono falliti tutti i tentativi di inserire la «clausola sociale ed ambientale» sia per colpa della contrarietà dei paesi cosiddetti avanzati, sia, purtroppo, a causa delle resistenze - magari «storicamente» comprensibili, ma non accettabili nel merito - dei paesi in via di sviluppo.
Mi auguro che questa «finestra di opportunità» (come lei l'ha definita) dei prossimi mesi di febbraio o marzo consenta di muovere dei passi avanti al riguardo. Ciò sebbene lei stessa abbia rilevato le difficoltà provenienti anche da parte degli Stati Uniti d'America, le cui recenti vicende elettorali, da una parte, e l'iniziativa che Al Gore sta conducendo sul piano internazionale sulle tematiche ambientali, dall'altra, dovrebbero, forse, indurre quel paese a cambiare atteggiamento.
Sono anche d'accordo in merito ai suoi riferimenti al ruolo importante e positivo dell'Italia sul piano europeo. Da parte nostra, come lei avrà percepito perfettamente, non vi è stato un atteggiamento di chiusura, bensì un atteggiamento di apertura nel quadro di un'azione volta al rispetto dei diritti umani, dei diritti sociali, delle regole ambientali.
Concludo ricordando l'ultimo degli impegni che è stato assunto ieri in quest'aula, anche con il nostro contributo. Mi riferisco all'impegno a sostenere in sede europea iniziative volte a promuovere nelle sedi sovranazionali competenti un nuovo sistema di regole internazionali per il rispetto dei diritti umani, sindacali e ambientali, nonché l'applicazione di regole in materia di responsabilità sociale delle imprese.
È un work in progress, è un lavoro difficile, sono conquiste passo dopo passo. Però, riteniamo giusto sottolineare l'importanza di questo impegno parlamentare e anche il sostegno all'iniziativa che lei vorrà svolgere come membro del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).