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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative normative volte ad equiparare il convivente more uxorio al coniuge superstite beneficiario della Croce d'onore alla memoria del congiunto caduto - n. 3-00480)
PRESIDENTE. L'onorevole Bellillo ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00480 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
KATIA BELLILLO. Ministro, noi Comunisti, come parlamentari, riteniamo doveroso riconoscere il beneficio della Croce d'onore nei confronti di Adele Parrillo, la compagna di Stefano Rolla ucciso a Nassiriya nel 2003 in un attentato.
Adele e Stefano erano una famiglia perchè vivevano e lavoravano insieme e si amavano. Adele era la compagna di Stefano. Se il loro amore è stato ucciso, lo Stato non ha nessun di diritto di negarlo, come purtroppo sta avvenendo. La sofferenza e le umiliazioni subite e denunciate da Adele ci ripropongono un tema che è quello del diritto della coppia di fatto ad essere riconosciuta come famiglia e che mi auguro il Governo possa affermare quanto prima.
In attesa di questo atto, che accompagnerebbe l'Italia nel difficile percorso di trasformarsi finalmente in una vera Repubblica laica e democratica, le chiedo se non ritiene di intervenire per modificare la legge sul conferimento della Croce d'onore alle vittime di atti di terrorismo, prevedendo tra i beneficiari anche il convivente, come già accade per tante categorie di cittadini, compresi noi parlamentari.
PRESIDENTE. Il ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Credo che, di fronte al caso concreto che veniva ricordato dall'onorevole Bellillo e alla dolorosa storia che riguarda in maniera particolare una donna e i suoi legami affettivi (la perdita del suo compagno di vita), si debbano sempre avere sentimenti di grande rispetto e comprensione. Inoltre, occorre ricordare soprattutto alle istituzioni che in situazioni particolarmente dolorose - come quella della perdita di una persona cara, dello svolgimento delle esequie, del conferimento di onorificenze - debba sempre essere prestata una particolare attenzione a chi è legato da rapporti affettivi, a prescindere dal riconoscimento giuridico degli stessi, volti anche a superare eventuali conflitti che tra gli stessi affetti si siano verificati durante le vicende. Questa donna è un po' il simbolo anche di situazioni che questo Governo intende prendere in considerazione; anzi, farà la sua parte perché, poi, sia il Parlamento ad operare, a lavorare, a dare piena attuazione al dettato del nostro programma, che parla di esplicito riconoscimento dei diritti delle persone che fanno parte di unioni civili, fermo restando il plusvalore della famiglia fondata sul matrimonio.
Naturalmente, l'invito a lavorare è rivolto a tutto il Parlamento, anche a quel gruppo politico che fino ad un attimo fa invocava il dialogo fra laici e cattolici, che noi ci auguriamo si verifichi davvero in questo Parlamento, senza steccati da parte di nessuno, ma alla ricerca della comprensione profonda del comune volere del nostro paese e di quella sintesi etica che guida la vita di tutti i giorni in questo nostro paese. Per quanto riguarda l'intervento normativo al quale fa esplicito riferimento l'onorevole Bellillo, credo che dalla normativa di carattere generale potremmo trarre indicazioni che potranno illuminare, in qualche modo, anche le singole parti dell'ordinamento, compreso quello militare, e, perché no, anche mettere mano al riordino di questa materia - ricordo, tra l'altro, che il Governo precedente non esercitò questa delega, che prevedeva appunto il tentativo di uniformare il comportamento nei confronti di quanti sono legati da rapporti giuridici o affettivi alle vittime di guerra e di terrorismo in patria o all'estero -, ritenendo che questaPag. 43normativa sia parziale, incompleta e spesso al suo interno presenti delle contraddizioni che, forse, vanno sanate.
Credo che all'interno di questo lavoro - da una parte, la normativa sulle unioni civili e, dall'altra, il riordino della materia - sarà possibile dare anche la risposta concreta al caso che è stato posto, fermo restando che le leggi hanno sempre carattere generale, mentre le fattispecie umane, i casi concreti sono molto ma molto più numerosi e sono sicuramente sempre nuovi rispetto a quanto la normativa possa fare ed adeguarsi ad essi.
PRESIDENTE. L'onorevole Bellillo ha facoltà di replicare, per 2 minuti.
KATIA BELLILLO. Grazie, signora ministro. Conosco la sua sensibilità e la risposta alla mia interrogazione è in sintonia con la sua personalità. Possiamo confermarle che insieme ad Adele Parrillo e a tante persone che, come lei, si trovano nella sua condizione, noi Comunisti le saremo a fianco in questo Parlamento perché siamo impegnati in una battaglia che consideriamo di civiltà, per far sì che in Italia si cancelli la discriminazione verso le famiglie che, per le più diverse motivazioni, non vogliono accedere all'istituto del matrimonio civile. A noi rappresentanti del popolo spetta il dovere di garantire, attraverso la legge, il rispetto della libertà e delle scelte individuali di vita dei cittadini, la responsabilità di non caratterizzare in modo ideologico il nostro impegno legislativo, affinché i comportamenti morali o religiosi di una parte non si trasformino in reati per tutti.
Vede, signora ministro, sono d'accordo con lei, la forza della laicità, il suo valore, che noi Comunisti difendiamo con forza, sta nel fatto che essa è il limite alle libertà di ciascuno.
Dovere di uno Stato, laico e democratico, è quello di vigilare, di intervenire perché nessuno possa imporre i propri precetti religiosi, il proprio impianto etico e ideologico.
Un paese laico e democratico ha il dovere di sostenere la famiglia, al di là dei comportamenti etici dei singoli e dei nuclei, ma riconosce in ogni caso il lavoro di cura che le famiglie svolgono; la famiglia di Adele Parrillo e di Stefano Rolla aveva in sé, soprattutto, lo sforzo della cura, dell'amore e del rispetto reciproco.