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Sull'ordine dei lavori (ore 12,23).
FABIO GARAGNANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, colgo l'occasione della chiusura antimeridiana dei nostri lavori, per sottoporre all'Assemblea un fatto a mio modo di vedere particolarmente grave, che è accaduto a Bologna in riferimento alla manifestazione del Motor Show e delle contestazioni al Presidente Prodi. Si tratta di contestazioni del tutto pacifiche e naturali in democrazia, sulle quali la Digos però, stando a quanto riportato da quotidiani locali, sta procedendo ad indagini accurate nei confronti di giovani e di famiglie presenti, che manifestavano spontaneamente il loro dissenso verso il Presidente Prodi.
Credo che il Presidente Prodi dovrebbe essere il primo a farsi carico dell'esigenza di pluralismo diffusa ovunque, cercando di comprendere i reali motivi della disaffezione nei suoi confronti di parte dell'opinione pubblica. A mio avviso in questa sede devono essere denunciate indagini - che nel precedente quinquennio non hanno mai avuto luogo - svolte nei confronti di semplici contestazioni, a seguito delle quali sono stati individuati pacifici giovani che di fatto manifestavano in modo civile il loro dissenso. Infatti, ilPag. 30maggiore quotidiano locale, Il Resto del Carlino, fa riferimento ad un input preciso, proveniente dallo stesso Presidente del Consiglio, Prodi, che invece dovrebbe essere più tollerante e comprensivo delle ragioni della democrazia.
Quindi, in questa sede intendo protestare contro l'atteggiamento delle forze dell'ordine - che ovviamente hanno obbedito ad ingiunzioni loro pervenute - che di fatto limita il diritto di manifestazione da parte di chi non condivide una determinata impostazione politica. Faccio riferimento anche al divieto del prefetto di Bologna che ha vietato manifestazioni di ogni tipo per i prossimi quindici giorni nonché al trattamento che la polizia ha tenuto venti giorni fa a Crevalcore nei confronti di giovani di Forza Italia che pacificamente contestavano il Presidente del Consiglio.
In questa sede intendo ribadire che, fatto salvo ovviamente il ricorso alla violenza e alla contestazione sistematica, le forme civili di dissenso sono garantite dalla Costituzione. Il primo a saperlo dovrebbe essere proprio il Presidente del Consiglio. Ho voluto denunciare tale situazione perché lo svolgimento di indagini approfondite su fatti legittimi è gravemente lesivo di questi diritti. In proposito annuncio che presenterò un'interpellanza al Governo. Comunque, ho voluto denunciare questi fatti anche in questa sede perché, a mio avviso, quanto sta succedendo è molto grave e lesivo del diritto di libertà e di critica garantito a tutti i cittadini della Repubblica italiana.
PRESIDENTE. La Presidenza prende atto della sua sollecitazione.
Essendo convocata, come ho preannunciato, la Conferenza dei presidenti di gruppo per le ore 13, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI