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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per contrastare l'aumento della criminalità - n. 3-00475)
PRESIDENTE. L'onorevole Lussana ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00475 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmataria.
CAROLINA LUSSANA. Signor ministro, certamente, soprattutto dopo le sue dichiarazioni di ieri, si sentirà sollevato dall'aver appreso che l'autore del massacro di Erba non è il marocchino, marito della donna e padre del bimbo di soli due anni così barbaramente trucidati, uscito, qualche mese fa, per effetto dell'indulto. Ma, vede, per noi della Lega Nord, l'indulto resta e continua ad essere un provvedimento irresponsabile, sciagurato - voluto dal suo Governo e da tante forze politiche che siedono in questo Parlamento, certo non dalla Lega Nord - che, certamente, ha svuotato le carceri, ma facendo pagare un prezzo troppo alto ai cittadini onesti e alle vittime dei reati. Non ci sarà un caso Erba, ma vogliamo ricordare il caso dell'edicolante del Vomero, ucciso da un pregiudicato uscito con l'indulto, oppure, il caso della ragazza americana stuprata anche lei da un pregiudicato uscito con l'indulto, o ancora, il ragazzo di Napoli ucciso da un ladro uscito con l'indulto? Allora, ministro, ancora una volta, cosa intende fare lei e il suo Governo per tutelare la sicurezza dei cittadini?
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. In risposta all'interrogazione dell'onorevole Maroni, illustrata dall'onorevole Lussana, rilevo, innanzitutto, che le ultime informazioni pongono in serio dubbio, se non addirittura escludono, che l'autore degli omicidi, avvenuti recentemente ad Erba, sia l'ex detenuto beneficiato dall'indulto, come appare anche evidente dalla rassegna stampa di oggi, che è l'esatto contrario di quella di ieri, dove tutti gli occhielli indicavano che tutto era avvenuto per colpa dell'indulto. A tale proposito, - essendo giornalista e, quindi, collega, mi rendo anche conto di come i tratti mediatici rappresentino ormai la sostanza nel nostro paese - devo dare atto al Corriere della Sera (che, ieri, assieme ad altri telegiornalisti, con molta faziosità, ha ritenuto che il «mostro» fosse l'indulto) che stamane, in un corsivo che ritengo sia a firma del direttore, ha pubblicato il seguente testo: la reiterata attitudine a caricare il provvedimento dell'indulto di valenze negative, che vanno ben al di là della sua reale portata, come se l'indulto fosse la causa di una criminalità vecchia e nuova che sconvolge l'Italia, da ben prima dell'applicazione di quel provvedimento. È sbagliato creare mostri sempre, ma anche fare di una legge un mostro. È sbagliato e troppo facile.
Voglio ricordare, onorevole Lussana, dato che sono state richiamate anche lePag. 33mie origini - preciso che sono fiero di essere nato in un paesino del sud come Ceppaloni -, che anche il mio amico Berlusconi di Arcore lo ha votato. Finite di ritenere, ogni volta, che il provvedimento relativo all'indulto sia espressione della maggioranza del Governo, perché questo «mostro», che «mostro» peraltro non è, è stato votato dai due terzi del Parlamento, da Forza Italia, dall'UDC, da qualcuno di Alleanza Nazionale (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, La Rosa nel Pugno e Popolari-Udeur). Questa è la verità. Certamente, non è stato votato dalla Lega. Però, perché ve la prendete con il Governo? Non c'è stato un disegno di legge del Governo, il Governo ha concorso, dando il proprio contributo sul piano tecnico, dopo di che ha preso in mano la gestione dell'uscita, per quanto riguardava coloro i quali erano detenuti, ma non c'è un atto parlamentare da questo punto di vista.
Onorevole Lussana, io mio assumo le mie responsabilità: ho votato coscientemente. In quest'aula, a differenza di altri che si dicono più cattolici di me e forse lo sono, ho registrato con una forma di commozione le parole di Giovanni Paolo II. A quelle parole, al loro significato da cristiano ho fatto riferimento nell'espressione del mio voto; vorrei ricordare a coloro che fanno riferimento alle radici cristiane che l'idea cristiana è certificata dalla croce, ma vicino alla croce vi erano altre due persone di cui uno - per uno come me che ha fede e convinzione - è salito finanche in paradiso, il buon ladrone, per essere chiari. Lo dico anche a coloro che disputano sulla questione delle radici cristiane, addebitando agli altri motivazioni che non ci sono.
Devo dire la verità: prendo atto della situazione, da ieri i telegiornali massacrano l'opinione pubblica, dicendo che tutto risale all'indulto, come se tutti gli episodi che accadevano precedentemente (gli stupri, le violenze)...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere ministro!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. ... fossero cose diverse, mentre tutto ciò che accade oggi viene addebitato all'indulto. Onorevole Lussana, centomila persone entrano ed escono ogni anno dalle carceri, prima e dopo l'indulto. Non è colpa mia se c'è qualche matto, delinquente. C'è sempre stato e ci sarà sempre perché ciò è proprio dell'uomo in quanto tale! Per questo, come cristiano, ritengo che si tratti della fallibilità della persona umana!
PRESIDENTE. L'onorevole Lussana ha facoltà di replicare.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, signor ministro, io l'ammiro; anzi, non so se ammirarla o commiserarla, perché ormai a difendere questo provvedimento sciagurato di indulto (a mio avviso l'indulto continua ad essere un provvedimento mostruoso, visto che lei ha citato la parola «mostro»), siete rimasti solo lei, signor ministro (mi rendo conto che le è stato attribuito un dicastero scomodo) ed il Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Abbiamo visto il mea culpa del ministro Amato, il ministro dell'interno, non un ministro qualunque! È molto preoccupato per gli effetti dell'indulto sulla criminalità! Si è parlato di un effetto indulto anche per i fatti di Napoli! Si è parlato dei rischi per la sicurezza dei cittadini! Abbiamo assistito alle lacrime di coccodrillo di Fassino e D'Alema, ma lei e Prodi continuate a difendere l'indulto. Visto l'indice di gradimento del Presidente del Consiglio, signor ministro, ci pensi bene! Non vorrei mai che anche lei venisse fischiato, magari quando si recherà a visitare il Motor Show di Bologna, piuttosto che dagli operai di Mirafiori, cosa veramente più grave!
Noi non pensiamo che tutti i mali della giustizia dipendano dall'indulto, ma vogliamo denunciare un fatto: siete al Governo ed uno dei primi atti che avete compiuto è l'approvazione di questo provvedimento di indulto...
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Con i tre quarti del Parlamento!
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CAROLINA LUSSANA. Scaricate la responsabilità del sovraffollamento delle carceri sui cittadini onesti, e l'avete fatto con leggerezza! Avete detto che sarebbero usciti solo i poveretti, chi si trovava in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti, qualche ladruncolo; invece, sono usciti dei pericolosi assassini che sono tornati tante volte a commettere dei reati! Ne hanno beneficiato addirittura dei pedofili! Pensiamo che ne beneficerà addirittura Luigi Chiatti, il mostro di Foligno. Non faccia così ministro, perché, purtroppo, i rischi ci sono (Commenti del deputato Fabris) e lo sappiamo! Allora, ministro, è inutile continuare a difendere questo provvedimento!
Ci stanno ascoltando alcune mamme in Veneto che hanno visto le loro figlie uccise dai conviventi o dai fidanzati, e che hanno anche chiesto a lei di porre rimedio a questo provvedimento di indulto! Invece, lei si ostina a difenderlo, a non mettere in atto dei provvedimenti...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
CAROLINA LUSSANA. ...per tutelare la sicurezza dei cittadini!
Se ne assuma la responsabilità, ministro e bene se la tenga. Sicuramente, in questo non ci vedrà complici!