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Sull'ordine dei lavori (ore 13,26).
ANTONIO MARTINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO MARTINO. Signor Presidente, a nome del gruppo di Forza Italia, interpretando un'esigenza avvertita anche da altri gruppi, chiedo che il Governo fornisca al Parlamento una informativa urgente sulla sua politica estera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
Sono convinto che il Parlamento e gli italiani abbiano il diritto di sapere se questo Governo abbia una politica estera - e, se sì, quale (Commenti) -, o se invece, come appare da dichiarazioni rilasciate dai suoi esponenti, abbia più di una politica estera - il che significa nessuna! -, e che sia per questa ragione che il Presidente del Consiglio abbia inteso delegare, nelle relazioni internazionali, la responsabilità al sindaco di Vicenza (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania)!
Veda, Presidente, la politica estera non è uno dei tanti compiti dello Stato: la politica estera «è» lo Stato; è lo Stato in quanto soggetto di relazioni internazionali. Non ho bisogno di sottolineare l'importanza del fatto che gli italiani sappiano qual è la politica estera di questo Governo!
Nell'ultimo mezzo secolo ed oltre, la politica estera di tutti i Governi che si sono succeduti, a volte anche a ritmo affannoso, è stata basata su due pilastri fondamentali: l'Unione europea e l'Alleanza atlantica.Pag. 48
Le dichiarazioni che si sono susseguite prima della decisione relativa all'allargamento della base americana a Vicenza fanno ritenere che il Governo voglia rimettere in discussione uno di quei due pilastri. È giusto che il Parlamento sia informato e che lo sia al più presto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
ALBERTO FILIPPI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, anche il gruppo della Lega Nord Padania chiede che il Governo venga in Assemblea a riferire quale sia, se vi è, la sua politica estera. Le prime pagine dei giornali e le dichiarazioni ANSA riportano e descrivono nel migliore dei modi come sia ormai evidente la confusione che regna nel Governo. Sulla questione della base americana di Vicenza alcuni esponenti del Governo si dichiarano contrari, altri a favore. Ancora una volta, è il regno della contraddizione, soprattutto per questa Unione che tutto può essere meno che, appunto, un'unione.
Va subito detto, signor Presidente, che sarebbe sbagliato cercare di rifugiarsi dietro la scusa del chiedere ai cittadini cosa ne pensino attraverso un referendum. Il motivo è semplice: purtroppo, non vi sono più i tempi per farlo. Sarebbe anche sbagliato nascondersi dietro le scelte compiute dall'amministrazione comunale che, senza entrare nel merito della loro giustezza, sono comunque chiare. Oggi, l'Italia e la «mia» Vicenza stanno guardando ed aspettando il comportamento di questo Governo.
Vogliamo sapere cosa intende fare la maggioranza. Vogliamo sapere se avete una politica estera. Prodi si dichiara favorevole. L'onorevole Migliore, lo riporto per chiarezza, rispetto all'affermazione di Prodi, dichiara: «Una posizione che non condividiamo e non condivideremo mai. Ci opporremo». Bene: avete intenzione di opporvi? Fatelo! Questa è la sede giusta: uscite dalla vostra maggioranza!
L'onorevole Pecoraro dichiara: «Non condivido Prodi. È una posizione pilatesca e ci batteremo in ogni modo». Fatelo! Uscite dalla vostra maggioranza! L'onorevole Deiana: «Prodi tradisce il programma e la vocazione di pace dell'Unione». Se ha tradito il programma, diteglielo; fatelo in quest'aula! Uscite dalla vostra maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!
L'onorevole Caruso, che si è affrettato ad andare alla buvette, dichiara che è pronto ad organizzarsi ed a mobilitarsi. Invece di andare a mettersi gli scarponi per inneggiare a spaccare qualche vetrina, lo faccia in quest'aula. È un parlamentare; esca dalla sua maggioranza!
I deputati dell'Unione della mia regione, l'onorevole Fincato, l'onorevole Trupia, l'onorevole Zanella, l'onorevole Valpiana, l'onorevole Galante dichiarano: «Se quella del Governo è una decisione, la riteniamo gravissima. Ci devono spiegare perché i ministri in Parlamento non ci hanno detto la verità, quando sostenevano che non vi erano impegni e che la decisione sarebbe stata assunta di concerto con la popolazione vicentina. Quale rispetto hanno per i cittadini e per i parlamentari che sostengono il Governo?» Ebbene, anche noi lo chiediamo. Agiscano con coerenza. Danno del bugiardo al Governo: esiste tra loro e il Governo quel rapporto fiduciario che, anche nell'ultima finanziaria, hanno deciso di concedere? Se tale rapporto fiduciario non vi è più, se si è interrotto, siano coerenti. Noi siamo presenti per valutare e, come noi, vi sono gli italiani e tutta la «mia» Vicenza.
Lo dico con un certo disagio, ma non vi è più nessuno di coloro che sostengono il Governo che rilasciano queste dichiarazioni seduti al loro posto.
Mi sembra anche poco responsabile...
PRESIDENTE. La invito a concludere, deputato Filippi.
ALBERTO FILIPPI. Concludo, Presidente. Oltre a voler ricordare che ci sono comunque 4.400 lavoratori a rischio (oltre all'indotto), faccio presente che davanti a Pag. 49Palazzo Montecitorio ci sono rappresentanti della CISL e della UIL che stanno manifestando a favore della base, mentre la CGIL dichiara che intende manifestare contro il Governo. Ebbene, vorrei dire che la coerenza è un dovere nei confronti sia dei cittadini, sia delle istituzioni che si rappresentano. Venga quindi in quest'aula il Governo, venga Prodi, a dirci qual è - se c'è - la loro politica estera (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Gasparri. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Anche il gruppo di Alleanza Nazionale chiede che il Governo intervenga rapidamente in quest'aula - peraltro mi sembra che l'organizzazione dei lavori lo consentirebbe anche in giornata -, per chiarire le linee di politica estera, che si sono offuscate intorno alla vicenda di Vicenza. Il Presidente del Consiglio a volte si meraviglia e dice che l'Italia è impazzita quando legge i declinanti indici di consenso sulla sua persona e sul Governo. Ma se egli rivedesse le dichiarazioni rilasciate ieri agli organi di informazione, capirebbe perché perde fiducia e consenso.
La vicenda di Vicenza non riguarda la costruzione di un garage sotterraneo, di competenza del comune o del sindaco Hüllweck, amico stimato di molti di noi. È una vicenda di rilevanza politica. Quindi, quando il Presidente del Consiglio, con aria apparentemente ingenua, quasi impaurita, per i dissidi della coalizione, delega il comune di Vicenza a decidere, sembra valutare un fatto politico alla stregua di una vicenda urbanistica: questo, invece, è un fatto politico. Noi riteniamo che la presenza a Vicenza di quella base sia un fatto positivo e che rientri nel quadro della solidarietà occidentale. In anni di attacchi del terrorismo fondamentalista, l'alleanza fra l'Italia, l'Europa e gli Stati Uniti è un punto di riferimento, che il Governo di centrodestra ha tenuto sempre ben presente e che questo Governo invece spesso ha ignorato. Ricordiamo le passeggiate estive del ministro D'Alema con un ministro libanese appartenente agli Hezbollah. Ricordiamo i tanti atteggiamenti equivoci soprattutto sulla vicenda mediorientale, così come ricordiamo le parole sulla vicenda somala, nei giorni scorsi, che pure rappresenta un momento importante della lotta al terrorismo fondamentalista.
Venga quindi il Governo in aula a dirci come la pensa. C'è una linea politica, c'è una maggioranza. Abbiamo letto anche noi le dichiarazioni di ministri, leader di formazioni politiche che sostengono la maggioranza, contrarie a questa vicenda. Non è un problema di competenza solo dell'amministrazione civica di Vicenza, che ha tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. È un problema che attiene alla credibilità del l'Italia, alla solidarietà atlantica. Questo Governo balbetta! Prodi ha fatto una figura ancora una volta pessima, perché con il suo atteggiamento ha suscitato il dissenso di molti suoi alleati di sinistra e, come di consueto, non è stato capito, nemmeno in termini letterali, dagli altri elettori più moderati.
Venga dunque il Governo in Parlamento. Invito pertanto il Presidente dell'Assemblea a farsi latore di questa richiesta; d'altronde, ripeto, credo che l'organizzazione odierna dei nostri lavori possa consentire il suo svolgimento. Non ci si venga a dire che domani un sottosegretario risponderà ad interrogazioni in materia in Commissione difesa! Non trattandosi di una vicenda di tipo urbanistico del comune di Vicenza, con tutto il rispetto per le Commissioni, delle quali ciascuno di noi fa parte, essa impone una attenzione dell'Assemblea (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, il deputato Bosi. Ne ha facoltà.
FRANCESCO BOSI. Signor Presidente, anche il gruppo dell'UDC si associa alla richieste di ottenere risposte chiare in quest'aula, da parte del Governo, sulla Pag. 50questione relativa alla base militare americana di Vicenza. È evidente che il trascorrere del tempo, le dichiarazioni che si sono susseguite da parte di esponenti della maggioranza determinano un clima, anche con risvolti internazionali importanti, nel cui ambito si dà forza ad un'opinione antiamericana, antiatlantista, antialleanza, anti-Nato - perché uno di questi aeroporti è una base Nato -, che qualifica il nostro paese in maniera equivoca in un momento delicato come quello attuale, in considerazione delle questioni che si agitano in campo internazionale.
Voglio ricordare alcune dichiarazioni, a dir poco stupefacenti, rese dallo stesso ministro degli affari esteri quando ha sostenuto che da un sondaggio gli risultava che il 70 per cento della popolazione sarebbe contrario.
Non so se dobbiamo affidare le scelte relative alla politica estera e alle alleanze del nostro paese ai sondaggi di opinione del ministro degli esteri, effettuati in una determinata e circoscritta zona del paese, senza considerare il fatto che le autorizzazioni all'ampliamento della base militare di Vicenza sono state rilasciate dall'amministrazione comunale e dalla regione Veneto. Perciò, abbiamo tutte le ragioni per ritenere che la maggioranza che sostiene il Governo Prodi stia tremendamente vacillando in materia di alleanze internazionali. Il Parlamento, l'opinione pubblica e anche i nostri alleati hanno finalmente diritto, a mio avviso, ad una parola chiara. Soprattutto, si deve finalmente chiarire se l'Italia sia saldamente ancorata al sistema di difesa atlantico, attraverso la conferma delle tradizionali alleanze (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori ma, presumo, su altro argomento, la deputata Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il tema che intendo richiamare è decisamente molto diverso da quello fin qui affrontato. Riprendo quanto già abbiamo anticipato ieri, insieme alla collega Francescato, sul tema degli animali a quattro zampe, i cani. Siamo al secondo giorno di vigenza di una ordinanza del Ministero della salute denominata «Tutela dell'incolumità pubblica dalla aggressione dei cani». Con il mio intervento chiedo formalmente una informativa urgente da parte del Governo sulla materia, ovviamente non soltanto con riferimento all'ordinanza in oggetto ma anche con riguardo al modo in cui l'Esecutivo intenda affrontare il problema degli animali.
Ci sono alcuni animalisti nel Governo; purtroppo, però, i primi provvedimenti adottati vanno decisamente in una direzione contraria e opposta a quella che auspicherei. Questo, infatti, è il secondo provvedimento serio in materia, se seria si può definire l'ordinanza in questione, il primo essendo consistito nell'esclusione dal Comitato di bioetica dell'unico veterinario che ne faceva parte. Anche in quel caso, si è trattato di una scelta politica. Tra l'altro, lo stesso Comitato, in passato, aveva assunto la decisione, poi rispecchiata nella attuale ordinanza, di vietare il taglio della coda e delle orecchie dei cani.
Quanto alla richiamata ordinanza, il problema nasce dalla circostanza che essa, oltre a ribadire obblighi già esistenti, come quello relativo all'uso del guinzaglio in strada, e ad imporre l'obbligo di applicare museruola e guinzaglio, ove ci si trovi in locali pubblici, autobus, treni o altri mezzi di trasporto, elenca una lista di cani cosiddetti pericolosi, che si ritengono tali soltanto per la loro appartenenza ad una razza. Quindi, in base alla genetica, al DNA, si definisce la pericolosità o meno di un animale. Su questo presupposto, per questa tipologia di cani l'uso di museruola e guinzaglio è sempre obbligatorio, in ogni contesto pubblico. Inoltre, si prevede - questa è una disposizione culturalmente inspiegabile, da qualsiasi parte la si guardi - che il proprietario di un cane appartenente a tali razze può chiederne la soppressione, nel caso sia non più in grado di detenere l'animale. Dunque, senza basarsi Pag. 51sul comportamento o sulla provata aggressività e senza verificare se l'animale possa o meno essere tenuto sotto controllo e se debbano essere adottate particolari misure, ma soltanto in virtù della appartenenza ad una razza, si decide che un cane può essere soppresso. Credo che, politicamente e culturalmente questo sia un messaggio devastante riguardo al problema degli animali. Chiedo pertanto che il Governo intervenga in merito. Purtroppo, in Italia si preferisce spesso introdurre divieti e proibizioni per lavarsi la coscienza.
Il provvedimento demagogico e populista è stato adottato. La piazza si calma. Il bambino è stato sbranato da un rottweiler. Non indaghiamo, nè sui cani, nè sui motivi, nè sui proprietari che detengono questi animali. Populisticamente si dice di mettere la museruola al rottweiler quando passeggia per via del Corso a Roma, ma vorrei sapere quanti bambini stati morsi a via del Corso da una persona che aveva il cane al guinzaglio (credo davvero nessuna). Si adotta un provvedimento demagogico, ci si lava la coscienza, non si indaga sulle motivazioni. Noi auspichiamo che gli italiani non rispettino una legge ingiusta come questa.
CLAUDIO AZZOLINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CLAUDIO AZZOLINI. Sarò un molto breve. Vorrei anch'io sostenere la posizione della mia collega Poretti su questo tema e sollecito il Governo a render conto al più presto in Assemblea dei motivi di questo provvedimento. Tra l'altro, vorrei ricordare a me stesso e ai colleghi presenti che qualche tempo fa, nel corso della precedente legislatura, un atto del genere era stato già posto in essere. Ho il sospetto che, a prescindere dal ministro - all'epoca era Sirchia e oggi è il ministro Turco - vi sia al Ministero della salute qualche funzionario che ha perso il buonsenso e «somministra al ministro», mi si passi il bisticcio, documenti per una firma molto superficiale, senza valutazioni etologiche della condizione nella quale si sono venuti a trovare questi nostri amici (loro, nostri amici, non certo noi, per i comportamenti citati dalla collega).
Sarebbe allora il caso che, una volta per tutte, questo Parlamento, che si è fatto carico di approvare il 22 luglio del 2004 la legge n. 189, essendo stato io uno dei promotori, assuma una responsabile decisione, non lasciandola al libero arbitrio di funzionari molte volte maldestri, che non tengono conto del fatto che anche i parlamentari hanno una memoria.
PRESIDENTE. Colleghi e colleghe, naturalmente informerò il Presidente della Camera di queste due richieste, alle quali si sono associati diversi parlamentari. Sulla prima richiesta in ordine di tempo credo che il rappresentante del Governo possa già esprime una sua valutazione.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo prende atto della richiesta avanzata, ritenendo utile un'informativa in Parlamento. Pertanto, si riserva di concordare con la Presidenza le modalità di svolgimento della stessa, anche per conciliare l'esigenza di una rappresentanza istituzionalmente autorevole con l'andamento dei lavori parlamentari.
PRESIDENTE. Colleghi, certamente la Presidenza si metterà al lavoro con il Ministero per i rapporti con il Parlamento per fornire una risposta tempestiva a queste richieste assolutamente motivate ma, incidentalmente, vorrei ricordare che, in questa settimana, vi sono state cinque richieste di informative urgenti in aula.
Pertanto, la Presidenza invita i parlamentari ad un uso più prudente di questo strumento, anche perché altrimenti si rischia di svilire gli strumenti di sindacato ispettivo che il regolamento ci fornisce, sia in Assemblea sia in Commissione. La Presidenza intende precisare che non tutte le questioni si risolvono richiedendo in merito un'informativa urgente in Parlamento, Pag. 52sussistendo comunque tutti gli strumenti di sindacato ispettivo. Ci tenevo a ricordare questa prassi.
In ogni caso, la Presidenza si metterà lavoro insieme al Governo per individuare le modalità per fornire risposta alle due questioni sollevate.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI