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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure relative all'emergenza ambientale - n. 3-00525)
PRESIDENTE. L'onorevole Poletti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00525 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
ROBERTO POLETTI. Grazie, signor Presidente, e buongiorno, signor ministro! Debbo premettere che non devo certamente sensibilizzare lei, ministro Pecoraro Scanio, sul tema dei cambiamenti climatici, che rappresenta l'argomento della mia interrogazione. Infatti, i Verdi (dei quali lei è presidente nazionale) e gli ambientalisti denunciano da troppi anni quanto sta accadendo, ma sono sempre stati tacciati di catastrofismo, di opportunismo politico ed anche di essere dei «menagrami»!
Ciò che sta succedendo in questi giorni rappresenta, forse, una piccola rivincita, ma di quelle che non si dovrebbero mai ottenere. Non ci fa certo piacere, insomma, affermare che avevamo ragione; tuttavia, la realtà è ormai sotto gli occhi di tutti, a partire dall'uscio di casa, con un inverno impazzito e che, di fatto, non c'è stato.
Il clima del pianeta sta cambiando e la stragrande maggioranza degli scienziati è oggi d'accordo nel ritenere che ciò rappresenti una conseguenza sia di livelli insostenibili di inquinamento atmosferico, sia di politiche energetiche ed industriali miopi.
I ghiacciai si stanno sciogliendo...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
ROBERTO POLETTI. ...ed abbiamo eventi atmosferici estremi, con un'estate torrida che ci attende.
Chiedo, in buona sostanza, in quali termini concreti - e sottolineo concreti -, l'emergenza ambientale sia al centro delle azioni di questo Governo.
PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, ringrazio l'interrogante e l'intero gruppo dei Verdi, perché questa è un'occasione per fare chiarezza ed annunciare, innanzitutto, che nel settembre 2007 si svolgerà la Conferenza nazionale sul clima. Essa sarà l'occasione più opportuna non solo per fare il punto, ma anche per far sì che la legge finanziaria per il 2008 abbia al centro il cambiamento climatico ed il rilancio dell'economia di questo paese nell'unico modo che possa garantire un futuro.
Si tratterà, quindi, di rilanciare il settore dell'energia, indirizzandolo verso l'efficienza e l'uso di fonti rinnovabili, nonché di predisporre un grande piano dell'edilizia del nostro paese, che permetta di offrire più case a prezzi più agevoli per gli italiani; dovranno essere, tuttavia, abitazioni «ambientalmente utili», che facciano risparmiare i consumatori e, allo stesso tempo, siano amiche dell'ambiente.
Soprattutto, si dovrà intervenire sul grande settore della mobilità sostenibile. Debbo anche dare atto del lavoro svolto dal Parlamento, poiché nell'ambito della legge finanziaria per il 2007 sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro a favore del Protocollo di Kyoto, oltre 75 milioni di euro per progetti di sostenibilità in diversi settori e 270 milioni di euro per la mobilità sostenibile. Segnalo, inoltre, che anche per quanto concerne i fondi strutturali europei è stato previsto, nel settore della ricerca, un forte investimento sulle fonti rinnovabili e sull'innovazione.
È chiaro che il Governo italiano ritiene il cambiamento climatico una vera emergenza. Incontriamo grandi difficoltà nel Pag. 65far cogliere tale aspetto sia in Parlamento, sia nel paese, sia ai nostri organi di informazione che, quotidianamente, sono più attenti ai litigi o al gossip della politica che non alla vera emergenza planetaria che si chiama cambio climatico. Vogliamo che su questi aspetti si compia un intervento forte.
Prendo atto che il Presidente della Camera, onorevole Bertinotti, ha rilevato l'esigenza di rilanciare anche in Parlamento tale questione, come una necessità nazionale. Il Governo è fortemente impegnato.
Per quanto riguarda il famoso cip 6, citato nella sua interrogazione, il Ministero dell'ambiente ha inviato alla Presidenza del Consiglio un emendamento, perché sia presentato, come previsto, al decreto-legge sugli adempimenti comunitari o sul provvedimento «mille proroghe» (ovviamente, lo deciderà la Presidenza del Consiglio), per ripristinare un principio elementare, ossia che i fondi che i cittadini versano per le fonti rinnovabili di energia non vengano utilizzati per le fonti non rinnovabili, quali quelle prodotte dalla combustione dei residui delle raffinerie, come è avvenuto negli ultimi anni.
Anche da questo punto di vista, il Governo ha mantenuto il suo impegno. Auspico che si compia una forte azione parlamentare.
PRESIDENTE. La prego...
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Riteniamo che il futuro dell'economia sia l'ecologia e che, come sostengono tutti gli osservatori internazionali, solo un'economia efficiente, che riesca a non distruggere i cicli naturali, riuscirà ad avere un futuro.
Questa è per noi non solo un'emergenza, ma anche una priorità del paese.
PRESIDENTE. L'onorevole Poletti ha facoltà di replicare.
ROBERTO POLETTI. Signor Presidente, apprezziamo l'impegno del signor ministro (Il deputato Poletti mostra un piccolo vaso di fiori). Sono uno di quelli che si illude di non vedere le primule (mi sia consentito di mostrare un fiore in aula) fiorire con due mesi di anticipo.
Mi chiedo soltanto, signor ministro, quanto questa linea, che pensa innanzitutto alla salute del cittadino e al bene (con tale concetto intendo la conservazione) del pianeta, possa far breccia all'interno dell'Esecutivo.
Mi chiedo, signor ministro - e so di trovare buona sponda proprio in lei - se Prodi si muova velocemente soltanto quando c'è da ampliare la base militare degli americani a Vicenza (la Presidenza mi consenta di esprimere la solidarietà mia e del gruppo dei Verdi ai cittadini in lotta a Vicenza) o se la linea decisa debba prevalere soltanto nelle questioni che non piacciono a noi e che vanno contro le istanze delle comunità locali.
Signor ministro, la invito ad attivarsi, anche perché il servizio pubblico informi e sensibilizzi davvero i cittadini in merito alle questioni del cambiamento climatico. Le risorse ci sono: visto che il suo collega, Paolo Gentiloni, ha chiesto ed ottenuto un aumento di cinque euro del canone RAI, usiamo questi denari anche per fare servizio pubblico. Togliamo dalla RAI, specie al pomeriggio, i dibattiti sui seni al silicone e sulle corna: per rendersene conto, è sufficiente cambiare canale da RAI 3, che in questo momento sta trasmettendo il question time, a RAI 2. Sostituiamo questi dibattiti inutili nella televisione pubblica con vere trasmissioni di servizio. Ho richiamato solo un esempio, da semplice parlamentare, ma forse anche da telespettatore deluso. Buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).