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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la sicurezza del trasporto marittimo nello stretto di Messina - n. 3-00526)
PRESIDENTE. L'onorevole Neri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Oliva n. 3-00526 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
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SEBASTIANO NERI. Signor Presidente, qualche giorno fa, com'è noto, vi è stato un gravissimo incidente nello stretto di Messina, che ha registrato la collisione di due grosse imbarcazioni con danni enormi e il decesso di quattro cittadini.
È evidente che le condizioni di sovraffollamento che oggi caratterizzano le acque dello stretto, la gestione sostanzialmente monopolistica in regime di concessione dell'attraversamento tra le sponde ed il transito sud-nord o nord-sud di chi non vuole più circumnavigare la Sicilia per arrivare a destinazione hanno creato tutte quelle condizioni ambientali ed oggettive perché si possa dire che non è strano che sia accaduto questo incidente. Viceversa, bisognerebbe meravigliarsi del fatto che questi incidenti - per fortuna - non accadono spesso.
Dunque, visto che il Governo ha annunciato che le infrastrutture che dovevano servire ad alleggerire il sovraffollamento nelle acque dello stretto sono state rinviate sine die, vorremmo sapere come il Governo intende dare soluzione a queste tematiche che pongono oggi tristemente al centro della nostra attenzione lo stretto di Messina.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, i quesiti posti dagli onorevoli interroganti sono sostanzialmente due e riguardano rispettivamente le misure che il Governo intende adottare al fine di garantire maggiore sicurezza nel trasporto marittimo nell'area dello stretto e se il Governo ritenga che l'attuale regime di monopolio nella gestione dell'attraversamento non influisca negativamente sulla sicurezza del trasporto. Entrambi quesiti - mi sembra evidente - prendono le mosse dal tragico incidente di due giorni fa, di cui ho riferito stamani in aula.
Risponderò dopo una breve osservazione su due delle premesse ai quesiti degli interroganti ovvero che la realizzazione del ponte avrebbe ridotto il traffico nello stretto e che l'attivazione delle autostrade del mare potrebbero aggravare il problema della sicurezza.
Sul ponte devo dire - anche se in via meramente congiunturale - che l'ipotizzata diminuzione del traffico riguarderebbe le merci, in quanto il traffico dei passeggeri pendolari continuerebbe comunque a svolgersi via mare. Dico ciò sulla base della considerazione che, stando al progetto preliminare che conosciamo, l'accesso al ponte dalle altre città dello stretto sarebbe estremamente disagevole per le grandi distanze presenti, a parte i presumibili elevati costi.
Quanto al traffico merci, potrà essere considerevolmente eliminato dallo stretto proprio servendosi delle autostrade del mare che, per tutto il versante siciliano occidentale, collegheranno direttamente i porti del continente con quelli siciliani come Termini Imerese e Palermo.
Venendo ai quesiti, debbo innanzitutto osservare che l'attraversamento fra le due sponde dello stretto non avviene già attualmente in regime di stretto monopolio. Infatti, su quella tratta operano le Ferrovie dello Stato con navi traghetto, treni per autoveicoli e passeggeri, navi bidirezionali per autoveicoli e passeggeri, monocarene o aliscafi che dir si voglia, solo per passeggeri, del tipo della Bluvia, interessata dall'incidente di due giorni fa. Agisce peraltro la Caronte tourist, società privata con navi bidirezionali e la Meridiano lines, sempre società privata per autoveicoli e passeggeri.
Dunque, credo che si possa più propriamente parlare di un duopolio tra le Ferrovie ed i gruppi privati. Peraltro, tutte le concessioni degli uni e degli altri sono scadute nel dicembre 2006 e stiamo valutando le modalità di rinnovo, dato che attualmente vi è una parziale inagibilità degli approdi di Villa San Giovanni. In ogni caso, entro uno o due anni si arriverà alla messa in gara dell'intero servizio, compresi gli eventuali oneri.
Resta da dire che, in ogni caso, il livello di sicurezza dipende non tanto dal numero degli operatori ma dalla qualità dei sistemi installati e dei meccanismi di controllo. Pag. 67Da questo punto di vista, le misure che il Ministero intende adottare per aumentare la sicurezza, si basano sui finanziamenti contenuti nella legge finanziaria 2007, a partire dai quali si sta predisponendo un programma generale di interventi - concludo, signor Presidente - per il prossimo triennio; per l'area dello stretto, in particolare, verrà predisposto da un'apposito gruppo già attivo presso il Ministero, sulla base delle risultanze del lavoro svolto dal comitato per i servizi di sicurezza dello Stretto, che verrà convocato quanto prima.
In generale, i provvedimenti sui quali stiamo lavorando riguardano: il completamento del sistema vts di Messina e Reggio Calabria, lo studio di più avanzati sistemi di controllo, l'aggiornamento delle procedure e la realizzazione di un coordinamento operativo tra soggetti, in modo da ricondurre ad un'unica autorità la responsabilità relativa alla sicurezza.
PRESIDENTE. L'onorevole Neri ha facoltà di replicare.
SEBASTIANO NERI. Signor ministro, non solo non sono per nulla soddisfatto di ciò che lei mi ha risposto, ma le contesto l'uso distorto dell'informazione televisiva in diretta per diffondere notizie assolutamente destituite di fondamento. Non è vero, infatti, che la realizzazione del ponte non inciderebbe significativamente sul traffico dello stretto e, quanto meno, sul traffico transfrontaliero; non è vero, quindi, che la realizzazione di un'opera infrastrutturale sarebbe neutra rispetto alle problematiche che abbiamo sollevato con questa interrogazione.
Soltanto a conclusione della sua risposta lei ha parlato di un'unica autorità, probabilmente per caso, perché in nessuna parte della sua risposta vi è traccia del riconoscimento della peculiarità logistica dello stretto di Messina, che richiederebbe invece un'apposita authority allo scopo di gestire lo stretto nelle migliori condizioni.
La corporazione dei piloti dello stretto di Messina, gli unici abilitati a pilotare le navi in transito di stazza superiore alle quindicimila tonnellate, ci comunica che le navi di tale tonnellaggio che transitano ogni mese sono oltre 600 e che, complessivamente, ove si includano, cioè, anche quelle di stazza inferiore, si tratta di millecinquecento imbarcazioni. Considerando il tempo medio necessario per l'attraversamento, ciò significa che, ogni minuto di ogni giorno, nello stretto di Messina sono contemporaneamente presenti decine e decine di imbarcazioni. Ecco perché ho affermato che è strano che questi incidenti non accadano più spesso ed ecco perché le contesto l'uso distorto dell'informazione televisiva, quando dichiara che ci sono gli stanziamenti previsti per realizzare le infrastrutture. Certamente, in occasione della approvazione del disegno di legge finanziaria, ed anche in altre occasioni, avete blaterato di autostrade del mare e di potenziamento di non si sa quali infrastrutture: ma siamo alle promesse non programmate e non dimostrabili! In attesa di realizzare le autostrade del mare che, peraltro, aggraverebbero le condizioni di transito nello stretto di Messina, ci state regalando qualcosa di diverso: i camposanti del mare, nei quali siamo costretti a seppellire i nostri concittadini. Di questo dovete vergognarvi davanti al paese (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Movimento per l'Autonomia e Forza Italia)!