Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Informativa urgente del Governo sul rinvenimento in Sardegna di ordigni esplosivi nei pressi delle abitazioni di due sottosegretari di Stato.
(Intervento del viceministro dell'interno)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il viceministro dell'interno, Marco Minniti.
MARCO MINNITI, Viceministro dell'interno. Grazie Presidente. Onorevoli colleghi, come è noto, nella giornata di ieri sono stati rinvenuti due ordigni esplosivi davanti alle abitazioni dell'onorevole Emidio Casula, sottosegretario presso il Ministero della difesa, e dell'onorevole Antonangelo Casula, sottosegretario presso il Ministero dell'economia e delle finanze.
Il primo ordigno è stato rinvenuto dal personale della scorta nella prima mattinata, in una busta di plastica collocata presso il portoncino di ingresso dell'abitazione dell'onorevole Emidio Casula in Cagliari. Il manufatto era composto da un cilindro con un diametro di circa venti centimetri, dodici centimetri di lunghezza, e conteneva circa 800 grammi di sostanza gelatinosa. Lo stesso era chiuso con due piastre di forma quadrata collegate tra loro con quattro perni e l'innesco consisteva in un detonatore elettrico collegato ad una sveglia predisposta per esplodere alle ore 4 del mattino. Alle ore 11,30 veniva rinvenuto un analogo ordigno dalla sorella dell'onorevole Antonangelo Casula, ex sindaco di Carbonia, all'interno di una busta di plastica lasciata davanti all'ingresso della sua abitazione in quel comune.
In entrambi i casi, sui luoghi dei ritrovamenti sono intervenuti gli organi investigativi e gli artificieri del comando provinciale del comando di Cagliari, che hanno eseguito i rilievi tecnici e hanno messo in sicurezza gli ordigni pressoché simili e confezionati in maniera artigianale. Entrambi gli ordigni, sebbene fossero presenti tutti gli elementi atti alla deflagrazione, sono però risultati volutamente difettosi nell'innesco e quindi non concretamente atti ad offendere.
Gli episodi, al momento non rivendicati, possono presumibilmente essere ricondotti agli ambienti antagonisti e anarco-indipendentisti locali, che, con tale duplice azione contro obiettivi di valenza non circoscritta soltanto al solo contesto sardo, intenderebbero evidenziare la loro perdurante capacità operativa, nonché a gruppi di aree marxiste-leniniste in fase di riorganizzazione.
Ricordo che l'ultimo attentato riconducibile ad una sigla eversiva, Nuclei proletari per il comunismo (Npc) e Resistenza rivoluzionaria sarda (Rrs), peraltro di scarso rilievo, consumato prima di quelli attuali, risale a quindici mesi fa ed è stato commesso a Palau ai danni del Naval Security Service. Sul citato sodalizio la polizia di Stato ha condotto un'indagine protrattasi per oltre tre anni e riguardante una ventina di attentati con uso di esplosivo compiuti dal 2002 al 2005 contro diversi obiettivi, tra cui quello, il 26 settembre 2002, alla prefettura e alla associazione industriale di Nuoro, quello del 15 maggio 2003 alla CISL di Cagliari, quello del 23 dicembre 2003 ad Oristano contro l'onorevole Mario Diana ed il senatore Ignazio Manunza e quello di Olbia ad una sede di Forza Italia del 7 dicembre 2004.
Al riguardo, l'11 luglio 2006, all'esito delle indagini svolte, è stata eseguita, da personale della Digos della Sardegna e della direzione centrale della polizia di prevenzione, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'autorità giudiziaria di Cagliari nei confronti di dieci persone accusate a vario titolo di militare nelle formazioni eversive Organizzazione indipendentista rivoluzionaria e Nuclei proletari per il comunismo. Di particolare interesse va considerata, inoltre, l'inchiesta sul Comitato liberazione della Sardegna, con l'acronimo Cls, che ha portato nel marzo 2006 all'esecuzione di un'ordinanza Pag. 108di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone ritenute responsabili del fallito attentato alla sede elettorale di Nuoro dell'onorevole Bruno Murgia, realizzato il 22 marzo 2006 e rivendicato dal gruppo stesso.
In assenza di rivendicazioni, colgo l'occasione in questa sede per precisare che le presunte lettere di rivendicazione, di cui hanno parlato stamani alcuni organi di informazione, non hanno nulla a che vedere con gli atti intimidatori in questione; può essere presa in considerazione un'altra ipotesi investigativa, che potrebbe anche far considerare gli attentati come gesto di ritorsione nei confronti dei citati provvedimenti restrittivi che hanno colpito alcuni militanti di tale area.
Altre ipotesi investigative che non possono essere escluse sono quelle legate all'uso delle servitù militari nell'isola; è in corso infatti da tempo un confronto tra Governo e regione Sardegna sulla revisione del sistema delle servitù militari in quella regione e l'onorevole Emidio Casula, sottosegretario di Stato per la difesa, segue specificamente il tema delle servitù militari nell'isola. Sono in corso in tutta la Sardegna ulteriori indagini sui citati gruppi eversivi.
A seguito degli attentati, sono state sensibilizzate le autorità di pubblica sicurezza della regione perché siano potenziate le attività investigative volte ad individuare gli autori e siano poste in essere misure idonee di prevenzione e di vigilanza rispetto a tutti gli obiettivi sensibili.
Allo scopo di imprimere massimo e sinergico impulso alle investigazioni, si sono tenute riunioni tecniche da parte degli organismi deputati alle indagini, sia della Polizia di Stato sia dell'Arma dei carabinieri, nonché delle autorità giudiziarie, al fine di meglio evidenziare i profili tecnico-operativi che dovranno connotare le conseguenti attività di indagine.
Infine, il prefetto di Cagliari ha indetto una riunione di coordinamento delle Forze di polizia tenuta subito, nel pomeriggio di ieri, per un approfondito esame dei fatti e per la valutazione dell'esposizione al rischio delle due personalità politiche. Nel corso di tale riunione, è stata decisa l'adozione di incisive misure di vigilanza individuale nei confronti dei due sottosegretari, misure immediatamente applicate. La ringrazio, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie a lei, viceministro Minniti, per l'informativa resa.