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Discussione delle mozioni Volontè n. 1-00071, Bertolini n. 1-00073, Fabris n. 1-00075, Gasparri n. 1-00076, Maroni n. 1-00077 e Villetti n. 1-00078 in tema di famiglia.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Bonelli n. 1-00080 e Migliore n. 1-00081, vertenti sul medesimo argomento dei documenti iscritti all'ordine del giorno: saranno pertanto discusse congiuntamente.
Avverte altresì che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Illustra la mozione Volontè n. 1-00071 (Nuova formulazione), sottolineando preliminarmente l'insostituibile funzione sociale svolta dalla famiglia fondata sul matrimonio. Osservato che il numero delle persone conviventi è decisamente esiguo rispetto a quello delle coppie sposate, sottolinea che i diritti dei singoli e dei figli nati fuori dal matrimonio sono già adeguatamente tutelati dalla legislazione vigente, rilevando altresì che le convivenze tra persone dello stesso sesso hanno funzione diversa da quella della famiglia fondata sul matrimonio.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Illustra la mozione Bertolini n. 1-00073, ricordando che il programma della Casa delle libertà sottolinea il valore della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, come sancito dalla Costituzione e dalla giurisprudenza costituzionale, che ha riconosciuto alla famiglia legittima dignità superiore. Osservato che i diritti individuali delle persone conviventi sono ampiamente riconosciuti nell'ordinamento vigente, manifesta la disponibilità del suo gruppo a discutere di un loro eventuale ampliamento, qualora fosse realmente necessario. Sottolinea quindi che la mozione Bertolini n. 1-00073 impegna il Governo a non adottare iniziative legislative o amministrative che comportino l'equiparazione della famiglia legittima alla convivenza, rilevando che qualsiasi introduzione, anche surrettizia, del riconoscimento legislativo della convivenza contrasterebbe con l'articolo 29 della Costituzione.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Illustra la mozione Fabris n. 1-00075, osservando che il suo gruppo ha voluto presentare una propria mozione sulla materia in discussione per chiarire in maniera inequivocabile la propria posizione contraria a qualsiasi iniziativa legislativa che comporti l'equiparazione giuridica della coppia di fatto alla famiglia legittima, nonché la parificazione delle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali. Auspica altresì che ogni iniziativa legislativa in materia di regolamentazione delle coppie di fatto sia affidata al più ampio e libero confronto parlamentare.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Illustra la sua mozione n. 1-00076, lamentando il fatto che la legge finanziaria per il 2007 non prevede concrete misure a sostegno della famiglia; si dichiara peraltro fermamente contrario a qualsiasi iniziativa, legislativa o regolamentare, che comporti l'equiparazione tra le unioni di fatto e la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio, assunte al solo fine di dare seguito alle pressioni provenienti dall'ala più radicale della maggioranza che sostiene il Governo, sottolineandone gli effetti disgregatrici della civile convivenza.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Illustra la mozione Villetti n. 1-00078, osservando che uno Stato laico non può sottrarsi all'obbligo di riconoscere giuridicamente le diverse forme di convivenza in cui i cittadini decidono di organizzare la propria vita, senza peraltro modificare la vigente disciplina del matrimonio e senza equiparare i componenti l'unione di fatto ai coniugi.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Illustra la mozione Bonelli n. 1-00080, sottolineando l'infondatezza delle obiezioni mosse al prospettato riconoscimento di diritti sociali connessi ad unioni di carattere non matrimoniale; nel ritenere altresì essenziale garantire adeguate forme di tutela ai rapporti solidaristici fondati su vincoli di natura non matrimoniale, invita il Governo a presentare con sollecitudine un disegno di legge volto a regolamentare le unioni civili.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Illustra la mozione Migliore n. 1-00081, lamentando preliminarmente l'approccio ideologico e strumentale con il quale viene generalmente affrontato il tema della famiglia; invita quindi l'Esecutivo a presentare un disegno di legge che disciplini i rapporti connessi a convivenze di fatto, anche in Pag. VIriferimento alle coppie omosessuali, in modo coerente con la giurisprudenza costituzione e con la normativa vigente nei principali paesi europei.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Ricordata la giurisprudenza costituzionale e le norme legislative che riconoscono le coppie di fatto, sottolinea la necessità di regolamentare rapporti consolidati e fondati su vincoli affettivi.
ENZO CARRA (Ulivo). Giudicate convincenti le mozioni Volontè n. 1-00071 (Nuova formulazione) e Fabris n. 1-00075, ritiene che in tema di rapporti familiari ciascun parlamentare dovrebbe esprimere il proprio orientamento secondo coscienza; ricorda altresì che l'articolo 29 della Costituzione prevede uno specifico riconoscimento per la famiglia fondata sul matrimonio.
ANTONIO MEREU (UDC). Sottolineata l'esigenza di opporsi a chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo centrale della famiglia quale nucleo fondante della società, manifesta il proprio sostegno alla famiglia tradizionale fondata sulla procreazione di figli.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nell'auspicare un confronto sereno sulle tematiche relative ai patti civili di solidarietà, che eviti soluzioni frettolose e pasticciate, ritiene non si possa procedere ad una equiparazione totale tra unioni di fatto e istituto matrimoniale. Nel ringraziare il ministro Bindi per l'impegno profuso sulle tematiche in discussione, auspica la presentazione di un disegno di legge governativo che contemperi senza ideologismi le diverse posizioni espresse nel confronto parlamentare.
FRANCO GRILLINI (Ulivo). Sottolineato l'ampio consenso dell'opinione pubblica sui patti civili di solidarietà, rileva che in Europa ben venti paesi hanno approvato leggi in materia di riconoscimento delle coppie di fatto, anche omosessuali. Ritiene infine che bisognerebbe riconoscere il diritto degli individui di scegliere come disciplinare le proprie relazioni affettive.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Espresso apprezzamento per il fatto che il Parlamento svolga un dibattito su un argomento importante e molto sentito dall'opinione pubblica, osserva che il suo gruppo chiede al Governo un sostegno serio e concreto alla famiglia fondata sul matrimonio, ritenendo comunque doveroso per il legislatore garantire il riconoscimento dei diritti individuali delle persone che hanno costituito una coppia di fatto.
FRANCA BIMBI (Ulivo). Ricordato che la normativa vigente non prevede più palesi discriminazioni tra unioni more uxorio e unioni familiari, osserva che l'unione di fatto viene spesso intesa come una premessa del matrimonio, con il quale non appare quindi configgere. Rileva altresì che il rilevante incremento del numero delle unioni di fatto deve indurre il legislatore ad introdurre una regolamentazione che preveda il riconoscimento di particolari diritti alle persone che ne fanno parte, come indicato dal programma elettorale dell'Unione.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Ritiene che i temi connessi all'istituto familiare non dovrebbero essere oggetto di contrapposizioni di carattere ideologico.
FRANCESCO MARIA GIRO (FI). Sottolineata l'opportunità di difendere il valore della famiglia senza peraltro ledere diritti individuali, ritiene che le problematiche di carattere etico dovrebbero essere affrontate con cautela e sobrietà; richiama, quindi, l'alto senso di responsabilità mostrato dal suo gruppo sul tema oggetto dei documenti di indirizzo in discussione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Pag. VIIROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Rinvia quindi il seguito del dibattito ad altra seduta.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 19,30.