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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Presunta esistenza di un mercato illegale delle cornee - n. 3-00547)
PRESIDENTE. L'onorevole Di Virgilio ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-00547 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, la ringrazio per la sua presenza, ma non se ne dolga se stigmatizzo l'assenza del ministro della salute.
Ricordo che sia nei giorni scorsi, sia anche oggi, sugli organi di stampa divampa la polemica dopo le dichiarazioni, contenute in un'intervista rilasciata da un noto settimanale, rese dal direttore generale del policlinico Umberto I di Roma circa un Pag. 54abominevole e scandaloso traffico di cornee, che sarebbero state estirpate in maniera fraudolenta alle salme nel passaggio nei sotterranei, tanto da costringere lo stesso direttore generale ad istituire una forza di sorveglianza per accompagnare tali salme.
Questo messaggio ha gravemente compromesso la fiducia dei cittadini italiani verso il citato policlinico e le strutture sanitarie italiane ed ha gettato discredito sui nostri oculisti, che sono noti in tutto il mondo.
Le chiedo, pertanto, quali provvedimenti abbia preso o intenda assumere il ministero interrogato, o il Governo per la sua competenza, per appurare la verità e quali provvedimenti si intendano adottare nei confronti del direttore generale del policlinico Umberto I, che così superficialmente ha lanciato questo messaggio tanto distorcente.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il comando dei NAS di Roma, su segnalazione di un dipendente (come è stato ricordato) dell'azienda Umberto I, in data 14 agosto 2006 ha esaminato numerose cartelle cliniche di pazienti deceduti all'interno della struttura sanitaria per individuare eventuali espianti di cornee o organi non autorizzati, ma non sono state rinvenute anomalie: questa, quindi, è la prima risposta che mi sembra importante fornire.
La seconda risposta che intendo dare è che sono stati ascoltati anche, per sommarie testimonianze, i parenti dei deceduti e le persone indicate dal denunciante, ma anch'essi non hanno riferito notizie utili per il prosieguo dell'indagine; tant'è che, in data 21 novembre 2006, è stata informata la competente procura della Repubblica di Roma.
Per quanto riguarda le presunte dichiarazioni del direttore, cui avete fatto riferimento, si precisa che l'interessato, come voi sapete, ha smentito con fermezza che all'interno del policlinico Umberto I siano avvenuti furti di cornee.
Per quanto concerne gli altri ospedali italiani - assieme al ministro Turco, abbiamo concordato di cogliere anche questa occasione - il ministro della salute ha dato incarico ai NAS di effettuare un'ispezione straordinaria, che si è svolta nelle giornate dell'8 e 9 gennaio. Credo che dobbiamo essere grati ai NAS (e darò ora alcuni riferimenti) poiché l'azione ispettiva è stata straordinaria per la sua unicità, rapidità nell'effettuazione dei controlli ed estensione territoriale. Essa ha riguardato 321 ospedali su un totale di 672 strutture pubbliche italiane, così distribuite: 89 al nord, 113 al centro e 119 nel sud e nelle isole.
È stata ispezionata quasi la metà degli ospedali pubblici italiani, che per dimensioni e per capacità operativa assorbono oltre il 70 per cento del totale delle attività assistenziali ospedaliere. L'esame dei dati fa emergere un quadro complessivamente positivo della sanità in Italia. Il 46,1 per cento delle strutture non ha presentato alcuna irregolarità; il 36,4 ha fatto rilevare violazioni meramente amministrative ed il 17,4 irregolarità per le quali è prevista la segnalazione all'autorità giudiziaria. Non è stata predisposta alcuna chiusura per gravi carenze. In tutte le strutture con irregolarità di qualsivoglia natura è stato verificato, comunque, che non sono pregiudicati i livelli di qualità e di sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini.
Nelle prossime settimane il ministro della salute avvierà, d'intesa con le regioni, un'ulteriore indagine conoscitiva volta a verificare il livello di rispetto delle misure previste dai protocolli di sicurezza igienica (secondo tali protocolli, le strutture sanitarie e le operazioni sanitarie devono garantire un determinato livello di rispetto).
Inoltre, è cominciata una collaborazione con regioni che hanno maggiori difficoltà dal punto di vista della gestione della sanità: con la Calabria, con il Lazio...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, le chiederei la possibilità di avere un altro minuto di tempo per dare ulteriori informazioni, se gli interroganti vogliono.
PRESIDENTE. Signor ministro, un minuto è troppo: lei sa che non si può.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Allora, mi conceda soltanto trenta secondi, signor Presidente.
Per quanto riguarda la situazione del policlinico Umberto I, sono previsti due tipi di interventi, del resto già annunciati. Il primo è un provvedimento normativo urgente, da condividere con le regioni, per dare immediata attuazione all'articolo 2 del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517, per trasformare i policlinici in aziende ospedaliere universitarie integrate con il Servizio sanitario nazionale. Ciò consentirebbe di assumere nella proprietà dell'azienda gli immobili del policlinico, in modo da operare le ristrutturazioni necessarie ad eliminare lo stato di degrado.
PRESIDENTE. Grazie, signor ministro...
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. L'ultima considerazione riguarda altri interventi, sempre a favore del policlinico Umberto I, per 218 milioni di euro, con la compartecipazione della regione Lazio per 103 milioni di euro, per ristrutturazioni...
PRESIDENTE. Sono davvero rammaricato, signor ministro. Grazie.
L'onorevole Di Virgilio, ha facoltà di replicare.
DOMENICO DI VIRGILIO. Signor ministro, sono profondamente deluso dalla sua risposta alla mia interrogazione, nella quale puntavo il dito, prevalentemente, sulle responsabilità degli amministratori locali.
Sappiamo benissimo che i nostri NAS sono bravi : in loro abbiamo ampia fiducia, mentre non ne abbiamo alcuna nei responsabili del grave fatto che abbiamo segnalato. Non dimentichiamo che ci stiamo occupando di un problema che ha profondamente scosso l'opinione pubblica! Ricordo che in Italia il primo trapianto di cornea fu effettuato nel gli anni Cinquanta (lo ricordo perché il donatore fu don Carlo Gnocchi) dopo di che, tra gravi difficoltà e carenze legislative (le donazioni annue erano cinquanta o sessanta) grazie alla perizia dei nostri oculisti si giunse, alla fine degli anni Ottanta, alla costituzione della prima banca degli occhi a Mestre. Nel 1993, grazie all'intervento di grandissimi oculisti (come Mario Stirpe ed altri) furono costituite la seconda banca degli occhi, presso l'ospedale San Giovanni di Roma, quindi altre sette, tanto che i nostri oculisti sono stati considerati all'avanguardia nel mondo. In particolare, Venezia è stata riconosciuta come centro delle banche degli occhi in Europa. Oggi, le nostre banche degli occhi dispongono di oltre quattromila cornee e sono perfettamente idonee a soddisfare tutte le richieste.
La nostra stigmatizzazione riguarda un episodio gravissimo - è stato trasmesso all'opinione pubblica un gravissimo messaggio - che ha screditato profondamente il policlinico Umberto I di Roma ed il direttore generale della struttura, tanto è vero che anche i giornali riportano la notizia di un crollo degli accessi e della cancellazione di molte prenotazioni. Peraltro, i nostri oculisti finiscono per pagare le conseguenze di questa situazione anche all'estero, a causa di una campagna di stampa denigratoria.
È per questo che avevo chiesto quali provvedimenti intendesse prendere il ministro per rimediare al grave danno prodottosi. Grazie.