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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Rimozione della targa posta all'ingresso di palazzo Barberini in ricordo della scissione della corrente socialdemocratica dal Psiup avvenuta nel 1947 - n. 3-00542)
PRESIDENTE. L'onorevole Schietroma ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00542 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
GIAN FRANCO SCHIETROMA. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, dal 9 al 13 gennaio 1947 avvenne in Roma, a Palazzo Barberini, un importante evento storico, cioè la scissione del Partito socialista italiano (allora denominato Psiup), che portò alla nascita del Partito socialista dei lavoratori italiani, poi Partito socialista democratico italiano. Tale avvenimento - di cui fu protagonista principale uno dei padri della nostra Repubblica, Giuseppe Saragat (in quell'epoca Presidente dell'Assemblea costituente e diventato poi, nel 1964, Capo dello Stato) - ebbe grande rilievo, avendo, tra l'altro, contribuito ad assicurare l'avvenire democratico del nostro paese. Successivamente, proprio in ragione dell'importanza di questo evento, fu posta all'ingresso di Palazzo Barberini una targa in marmo a ricordo della storica scelta politica di Giuseppe Saragat e della corrente socialdemocratica del Partito socialista. Dopo il recente restauro di Palazzo Barberini, la targa risulta incomprensibilmente scomparsa. Chiediamo quindi al ministro di sapere quali siano le cause dello spiacevole accaduto e quali iniziative il Governo intenda porre in essere...
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PRESIDENTE. Grazie, onorevole Schietroma.
Il ministro per i beni e le attività culturali, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Ministro per i beni e le attività culturali. Presidente, vorrei rassicurare l'onorevole Schietroma sul fatto che, in alcun modo, si può presentare questo fatto come un desiderio di rimuovere un avvenimento storico di primaria importanza, giustamente documentato in Palazzo Barberini. Peraltro, ancorché noi viviamo - come si suol dire - nella società della comunicazione, questa interrogazione, tutto sommato, dimostra che non sempre le comunicazioni sono efficaci. Infatti, il Ministero per i beni e le attività culturali ha emesso un comunicato molto preciso, il 27 dicembre scorso, che diceva che la targa in ricordo del discorso tenuto da Giuseppe Saragat a Palazzo Barberini nel gennaio 1947, già posta nel portico di Palazzo Barberini, è stata rimossa, unitamente a tutte le suppellettili collocate in tale spazio, per consentire il completo restauro architettonico del portico, ormai in fase di completamento. Essa è custodita e sarà ricollocata al termine dei lavori di restauro. Le polemiche sono state nuovamente avanzate. Il Ministero ha emesso un ulteriore comunicato sulle agenzie di stampa, il 9 gennaio, che ripeteva esattamente queste cose: la targa è stata rimossa per il restauro ma, dov'era, lì sarà nuovamente posta. Quindi, è del tutto improprio leggervi una motivazione politica, ancorché si tratti di una targa che ricorda un importante avvenimento politico che - lo ripeto - è nostra cura preservare ed è anche mia personale convinzione debba essere preservato nella memoria storico-politica, così come la targa che va posta laddove si è sempre trovata. Lo abbiamo chiarito una volta. Lo abbiamo chiarito due volte. Sono lieto di poterlo chiarire per la terza volta oggi, nell'aula di Montecitorio, confidando che ciò appaia sufficiente anche all'amico e collega interrogante.
PRESIDENTE. L'onorevole Schietroma ha facoltà di replicare.
GIAN FRANCO SCHIETROMA. Signor Presidente, Vicepresidente Rutelli, la ringrazio davvero per questa esauriente risposta che ci rassicura, e per il suo impegno teso a far rispettare la storia politica di Giuseppe Saragat e dei socialisti democratici italiani, partito al quale sono onorato di appartenere.
Saragat e i socialisti democratici, con la decisione politica del gennaio 1947 a Palazzo Barberini, hanno contribuito in maniera determinante ad assicurare al nostro paese sessant'anni di libertà e di democrazia. Senza l'azione di Saragat e dei socialisti democratici l'Italia, quasi certamente, avrebbe avuto lo stesso triste destino di fame e di miseria dei paesi dell'est satelliti della Russia di Stalin.
Tuttavia, vi è un altro aspetto veramente significativo: proprio nel momento in cui Saragat era costretto a dividere la sinistra per difendere la libertà e la democrazia, egli già si preoccupava di prefigurare la vera unità democratica della classe lavoratrice, tant'è che pronunciò nel suo discorso del 1947 la frase che, poi, è stata incisa nella targa in marmo rimossa per il restauro: il partito che oggi sorge ha lo scopo essenziale di creare le premesse per la vera unità democratica della classe lavoratrice.
Due anni fa, in occasione della presentazione, a Palazzo Barberini, del volumetto che raccoglie i discorsi al CSM di Giuseppe Saragat, il segretario nazionale del maggiore partito della sinistra, Piero Fassino, pronunciò un intervento molto apprezzato, attraverso il quale volle sottolineare il fatto che la storia ha dato ragione alla coraggiosa scelta politica compiuta da Saragat nel 1947.
Dunque, anche ora, a sessant'anni dalla storica svolta di Palazzo Barberini, il pensiero di Saragat è quanto mai attuale. Anzi, il successo del Governo Prodi è legato, soprattutto, alla capacità che l'attuale maggioranza saprà esprimere in tema di riforme che abbiano l'obiettivo primario, propugnato da Saragat e dai Pag. 48socialisti democratici, di coniugare al meglio ...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIAN FRANCO SCHIETROMA. ...i valori della libertà e della democrazia con quelli della giustizia sociale, con una particolare attenzione per i più deboli.