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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per la tutela dei beni archeologici nell'area di Tuvixeddu nella città di Cagliari - n. 3-00543)
PRESIDENTE. Il deputato Cogodi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Folena n. 3-00543 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
LUIGI COGODI. Signor Presidente, signor ministro per i beni e le attività culturali, nel cuore della città di Cagliari, sul colle denominato Tuvixeddu, esiste e resiste, nonostante tutto, un insediamento archeologico di inestimabile valore storico e culturale, principalmente incentrato sulla necropoli punica. È un bene culturale ritenuto fra i più rilevanti nel suo genere nell'intera area del Mediterraneo. Questo inestimabile bene culturale, già danneggiato nel passato da sconsiderate attività di cava, da sventramenti stradali, da diverse forme di aggressione edilizia, rischia oggi un ulteriore e massiccio attacco distruttivo per via dell'attivazione di nuove incursioni edilizie nella consistenza di centinaia di migliaia di metri cubi.
La regione autonoma della Sardegna, esercitando bene i propri poteri in materia di pianificazione territoriale e paesistica ed anche applicando correttamente i nuovi principi sanciti dal cosiddetto codice Urbani, ha già deliberato sulla salvaguardia ambientale dell'intero compendio archeologico.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
LUIGI COGODI. Speriamo di ricevere dal Governo una risposta pertinente per cui anche il Governo e l'amministrazione centrale dello Stato...
PRESIDENTE. La ringrazio.
Il ministro per i beni e le attività culturali Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Ministro per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, l'area denominata Tuvixeddu e Tuvumannu in Cagliari è caratterizzata da reperti di grande interesse storico, archeologico, architettonico, speleologico e naturalistico, e anche da un'importante suggestione paesaggistica, pur trovandosi all'interno dell'ambito urbano di Cagliari.
L'assetto attuale dell'area è anche il risultato di scelte urbanistiche dei decenni trascorsi, assunte dal comune di Cagliari e confermate, a suo tempo, dalla regione Sardegna. Oggi, queste scelte sono totalmente riviste dal nuovo piano paesaggistico regionale, adottato nel 2006, che prevede l'inedificabilità assoluta a distanza di meno di 100 metri da ogni bene paesaggistico. Su quest'area, insistono diversi vincoli archeologici ed architettonici.
Va ribadito, tuttavia, che tutte le istituzioni preposte, a vario titolo e con competenze diverse, alla tutela dei valori culturali e paesaggistici dell'area di Tuvixeddu - comune, regione e sovrintendenze -, nel trentennio trascorso, non hanno assunto un atteggiamento rigorosamente conservativo; piuttosto, hanno privilegiato la salvaguardia puntuale dei singoli elementi di interesse e verificato, al più, la compatibilità degli interventi proposti con le caratteristiche estetiche e panoramiche della zona, piuttosto che con una più opportuna ed aggiornata visione di insieme relativa alla protezione ambientale e paesaggistica. Per questo, credo, a nome del Ministero, che il destino di questa vasta area del colle di Tuvixeddu-Tuvumannu, vada riconsiderato in un'ottica nuova, e più rigorosa.
Sull'area in questione sono state rilasciate dall'organo locale delegato e subdelegato diverse autorizzazioni paesaggistiche (sia dall'ufficio tutela della regione sia dal comune di Cagliari).
Su richiesta del nostro direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici Pag. 49della Sardegna, di intesa con la regione e la sovrintendenza per i beni architettonici e del paesaggio e per il patrimonio storico e artistico, stiamo provvedendo a verificare la legittimità delle concessioni edilizie rilasciate dal comune di Cagliari, in relazione al vincolo paesaggistico, ma anche in coerenza con le norme del nuovo piano paesaggistico regionale del 2006.
Nelle riunioni della commissione regionale per il paesaggio, cui partecipa il direttore regionale con i soprintendenti, si è concordato sull'opportunità di proporre la riforma del vincolo paesaggistico, lasciandone immutato il perimetro, ma evidenziando ulteriormente i valori da tutelare ed introducendo una specifica disciplina degli interventi per una più efficace salvaguardia del paesaggio.
Il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna sta procedendo, di intesa con la soprintendenza, alle verifiche per riformare ed estendere i provvedimenti di tutela, diretta e indiretta, insistenti sull'area, proprio per assicurare una più incisiva ed efficace protezione dell'integrità, della visuale e del decoro dei manufatti, degli elementi e dei reperti culturali nell'area.
A questo fine, è stata convocata la riunione del comitato regionale di coordinamento, organo consultivo regionale, per il prossimo 29 gennaio. Faremo tutto questo nella massima collaborazione con la regione Sardegna.
PRESIDENTE. Ho consentito al presidente Rutelli un lieve superamento dei tempi, perché, nella risposta precedente, aveva economizzato un minuto. Però, lei non ne approfitti, onorevole Cogodi...
L'onorevole Cogodi ha facoltà di replicare.
LUIGI COGODI. Signor Presidente, penso di poter esprimere una moderata soddisfazione (moderata e condizionata) in relazione alla risposta del ministro resa a nome del Governo.
Infatti, la vicenda che illustriamo presenta, oltre alle caratteristiche della delicatezza e della complessità, elementi di urgenza. Il Governo ed il ministro sanno che la regione autonoma della Sardegna ha provveduto a riconsiderare quanto nel passato era stato già fatto in termini di adeguata o meno adeguata tutela ambientale, paesistica, territoriale, archeologica e quant'altro.
La regione autonoma della Sardegna è intervenuta prontamente, anche alla luce della sua nuova pianificazione o della pianificazione che ha approvato con legge, di carattere più positivo che nel passato, per bloccare i cantieri e, quindi, per riconsiderare il sito archeologico di Tuvixeddu come un compendio archeologico, un bene culturale di insieme, e, quindi, ad intervenire positivamente e con urgenza.
Manca, rispetto a questa prontezza e determinazione manifestata dai poteri che può esercitare la regione autonoma, la contestuale corrispondenza e prontezza degli organi ministeriali, che devono agire negli stessi tempi e negli stessi modi, in maniera tale che i volenterosi non si trovino poi in una sorta di incomunicabilità.
Su tale aspetto esprimiamo quindi una soddisfazione moderata e condizionata, sperando che nei prossimi giorni, anzi, già nelle prossime ore, quanto affermato dal ministro possa trovare soluzioni positive, nel senso richiesto non solo dalle istituzioni autonomistiche ma anche dai cittadini.