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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Utilizzazione delle maggiori entrate tributarie verificatesi nell'anno 2006 - n. 3-00553)
PRESIDENTE. L'onorevole Salerno ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00533 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), di cui è cofirmatario.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, una delle polemiche che montavano di più da parte dell'opposizione nel corso della precedente legislatura era che il Governo, presentando diversi provvedimenti una tantum, quali il condono fiscale, il rientro dei capitali dall'estero, avrebbe prodotto negli italiani l'uso di non pagare più le tasse.
In realtà, questi provvedimenti, nel 2006 (quando ancora non si sapeva se avrebbe vinto le elezioni il centrodestra o il centrosinistra), hanno prodotto negli italiani un diverso senso di responsabilità nei confronti del fisco, tant'è che, ad aprile, le entrate cosiddette ordinarie, quelle da autotassazione, ossia quelle derivanti dalla spontanea e libera dichiarazione dei contribuenti, avevano già prodotto un incremento intorno ai 13, 14 miliardi.
Questo incremento è lievitato fino ai 35, al 30 novembre...
PRESIDENTE. La prego...
ROBERTO SALERNO. Nonostante ciò, il Governo ha prodotto una legge finanziaria estremamente iniqua, estremamente vessatoria, che non ha tenuto conto di uno straordinario patrimonio di gettito a disposizione.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Salerno.
Il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, la ringrazio anche per i soli tre minuti che ho a disposizione per la risposta. Se disponessi di trenta minuti, potrei fornire spiegazioni molto più esaurienti.
In effetti, il cuore del quesito, per quanto abbia percepito da testo dell'interrogazione, è di sapere come si intendano impiegare le maggiori entrate verificatesi nell'anno 2006. Tuttavia, ciò che abbiamo appreso dall'oratore ci pone, innanzi tutto, la questione di sapere a quanto ammontino queste maggiori entrate e quale affidamento possiamo fare su di esse.Pag. 66
È vero che le entrate, nel 2006, sono state superiori alle previsioni. Sono state molto superiori alle previsioni del Governo della precedente legislatura, che, nella relazione trimestrale di cassa, le aveva stimate in 407 miliardi. Via via che trascorrevano i mesi, ci si è resi conto che le entrate erano più abbondanti: questi 407 miliardi sono diventati 409 con la new diligence, nel DPEF 417, nella relazione previsionale e programmatica 423 (probabilmente, sono aumentati ulteriormente nel consuntivo finale dell'anno).
Tra la prima previsione e l'ultimo consuntivo emerge una differenza dell'ordine del 3 per cento (qualcosa del genere). Dunque, vorrei precisare che si tratta di scostamenti statistici che, molto spesso, vi sono nelle previsioni. Lo ripeto: la prima previsione, che è anche l'ultima del Governo passato, si è rivelata quella più lontana dalla verità.
Sulla questione riguardante l'uso che si intende fare di queste maggiori entrate, bisogna fare due osservazioni.
In primo luogo, si può contare su queste maggiori entrate solo ed esclusivamente in quanto queste diventino maggiori entrate anche nel 2007, nel 2008 e negli anni successivi; per quanto riguarda le maggiori entrate del 2006, l'unico anno in questione, per il momento, queste sono andate semplicemente a riduzione dell'indebitamento netto. Infatti, ci aspettiamo che le cifre finali per il 2006 siano migliori di quelle che davano le previsioni precedenti.
In secondo luogo, nella legge finanziaria esiste già un impegno per destinare ad un certo punto una parte delle maggiori entrate derivanti dal successo alla lotta all'evasione e all'elusione ad una riduzione del carico fiscale. Tutto ciò non potrà accadere di certo nel 2007 o nel 2008, ma nel 2008 si può fare una valutazione di questo tipo, avendo a disposizione un consuntivo.
Concludo con una frase: la parte restante, di cui non siamo in grado di valutare l'entità, andrà in misure che favoriscano lo sviluppo e la crescita...
PRESIDENTE. L'onorevole Salerno ha facoltà di replicare.
ROBERTO SALERNO. Signor Presidente, ovviamente non siamo assolutamente soddisfatti, anzi siamo estremamente preoccupati dell'inconsistenza delle tesi del ministro, che ancora un volta dimostra come non si faccia buon uso del senso di responsabilità degli italiani, che hanno versato un 3 per cento - mi sembrava che il ministro volesse minimizzarlo - in più di gettito, quando il PIL aumenta meno dell'1 per cento.
Di questo senso di responsabilità il Governo non sa cosa farsene ed introduce norme vessatorie ed inique, come i ticket sul pronto soccorso, sulle ricette mediche. Al tempo stesso, non interviene sull'ordine pubblico, chiude i grandi cantieri per modernizzare il paese. Non è solo l'opinione di Alleanza Nazionale, anzi, credo che tutte le categorie lavorative siano scese in piazza in più di un'occasione per dire «no» e «basta» ad una mancanza di progetto, di rotta e di capacità di intervenire realmente sull'economia.
Soprattutto, signor ministro, me lo lasci dire, manca qualunque intervento a favore delle famiglie, perché ancora una volta, come interviene la sinistra, ci si dimentica della famiglia, non tanto sui provvedimenti demagogici, ma per dare qualità della vita alle famiglie, attraverso la riduzione delle imposte dirette, per dare maggiore qualità di vita a tutti gli italiani. Confermiamo la grande preoccupazione e la bocciatura di tutti gli interventi che sono stati finora effettuati da questo Governo in economia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.