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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Gestione dell'emergenza rifiuti in Puglia - n. 2-00325)
PRESIDENTE. L'onorevole Fitto ha facoltà di illustrare l'interpellanza Leone n. 2-00325 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4), di cui è cofirmatario.
RAFFAELE FITTO. Signor Presidente, abbiamo rivolto questa interpellanza urgente al Governo per diverse ragioni. La prima nasce dalle notizie apprese dalla stampa le quali riportano che l'attuale commissario per l'emergenza ambientale sui rifiuti in Puglia, il presidente della regione Vendola, ha dichiarato che il 31 di questo mese cessa l'emergenza in Puglia e le competenze passano alle amministrazioni provinciali.
È evidente che noi, pur profondamente consapevoli del tema e di vicende che hanno riguardato altre regioni, interroghiamo oggi il Governo su talune questioni perché possa comprendere la gravità della situazione che si sta determinando in Puglia; lo facciamo anche e soprattutto alla luce delle gravissime inadempienze che denunziamo nell'interpellanza.
È altresì evidente che bisogna partire da una rapida valutazione del precedente piano di soluzione del problema dell'emergenza Pag. 45rifiuti in Puglia; piano che prevedeva: la divisione della regione in dieci bacini; la realizzazione con bandi pubblici - varati preventivamente di intesa anche con il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica -; una valutazione di intesa con il Ministero dell'ambiente per il finanziamento e la realizzazione degli impianti di completamento del ciclo del trattamento dei rifiuti. Non vi era una scelta ideologica a favore o contro i termovalorizzatori, tema al centro del dibattito politico, ma vi era invece un'impostazione ben precisa che, rispetto a questi bacini, lasciava al mercato l'individuazione della soluzione migliore tra qualità tecniche e offerta economica per la realizzazione o del termovalorizzatore o della discarica o dell'impianto di trasformazione dei rifiuti in CdR, attenendosi in modo scrupoloso alle indicazioni legislative nazionali.
La regione Puglia negli anni scorsi, a differenza di quanto abbiamo appreso da recenti dibattiti - svoltisi, ad esempio, sull'emergenza rifiuti in Campania -, ha finanziato in forma autonoma, senza un solo euro di finanziamento da parte del Governo centrale, questo piano di rifiuti. Ha avviato queste gare, ma già precedentemente, con la pubblicazione degli stessi bandi, le procedure erano state impugnate - in molti casi, dagli attuali gestori delle discariche - presso il Tribunale amministrativo regionale ed il Consiglio di Stato. In tutti i giudizi, sia la struttura commissariale sia la regione Puglia hanno avuto ragione; successivamente a tali giudizi, le gare si sono svolte ed hanno visto l'aggiudicazione della realizzazione degli impianti, con una articolazione differente a seconda dei bacini e delle offerte tecniche ed economiche. Tutto ciò è accaduto entro maggio 2005, ovvero oltre un anno e otto mesi fa.
Da allora, subentrato un nuovo commissario per l'emergenza ambientale, onorevole Vendola, la situazione non ha subito alcun cambiamento né modifica. È stata assunta una posizione analoga alla precedente rispetto ai contenziosi in atto, su cui tornerò rapidamente più tardi, per segnalare un fatto molto grave che deve essere portato a conoscenza della Presidenza del Consiglio dei ministri, che emanerà l'ordinanza di nomina del commissario, al quale delega, in deroga a tutte le leggi esistenti sul territorio, poteri assoluti che scavalcano qualsiasi competenza comunale, provinciale, regionale e nazionale.
In questo contesto, sono stati presentati ulteriori ricorsi, sempre dalle aziende che attualmente gestiscono le discariche (sottolineo tale dato) al Tribunale regionale amministrativo regionale. Tali ricorsi sono stati vinti tutti dalla struttura commissariale senza che vi sia stata alcuna sentenza che potesse mettere in discussione ciò.
Dal maggio 2005 ad oggi è accaduto che, anziché firmare contratti con le aziende vincitrici di regolare bando, che aveva già superato tutti i livelli di giudizio, l'attuale commissario, da una parte, ha costituito la regione su una serie di ricorsi, tranne uno in cui (lo dirò più tardi) ha dimenticato forse di costituirsi, e, dall'altra parte, ha approvato la modifica del piano predisposto facendo prevalere una logica non di carattere tecnico, ma di carattere ideologico.
Infatti, confermato l'impianto del piano precedente, sono state fatte due modifiche: soppressa la realizzazione dei termovalorizzatori e aumentata la raccolta differenziata come percentuale di riferimento dal 40 al 55 per cento. Ricordo che il decreto Ronchi stabilisce come quota massima di raccolta differenziata da raggiungere il 35 per cento. La media è del 35 per cento nel nord d'Italia, del 18 nel centro e del 6,7 per cento nel Mezzogiorno.
Come dicevo, l'attuale commissario per l'emergenza ambientale ha revocato la realizzazione dei termovalorizzatori. Parliamo, lo dico per chi riceverà la richiesta di risarcimento danni, di una gara conclusa con un bando aggiudicato che ha superato tutti i livelli di giudizio. L'attuale commissario ha revocato questa gara. Non solo; non ha costituito la regione in un ricorso particolare, dopo aver modificato la nomina di tutti gli avvocati nei ricorsi presentati davanti al TAR ed anche al Consiglio di Stato.Pag. 46
In questo caso, le circostanze ci raccontano una «storia» molto particolare della nostra regione. È una circostanza il fatto che il commissario si sarà distratto e non si sarà costituito presso il Consiglio di Stato. È una circostanza che un ricorrente, un'azienda che oggi gestisce le discariche e che dalla non realizzazione di questi impianti o dal loro blocco avrebbe avuto un'evidente e logico beneficio. È un'altra circostanza, sicuramente casuale, il fatto che il ricorrente, avendo perso al TAR, nel Consiglio di Stato ha affiancato lo studio dell'attuale presidente della provincia per difenderlo al Consiglio di Stato. Lo studio dell'attuale presidente della provincia, Pellegrino, è lo stesso studio che ha predisposto tutti i ricorsi che hanno paralizzato la realizzazione di questi impianti, evidentemente portando un beneficio (sotto gli occhi di tutti) a chi gestisce le discariche, creando una situazione di caos nella regione, allontanando sotto ogni punto di vista la realizzazione del completamento dell'emergenza e giungendo ad un paradosso, il motivo per cui chiediamo che l'emergenza debba continuare e che vi sia la nomina di un commissario che possa, nel caso specifico, sostituire l'attuale commissario ed evitare che i poteri tornino nelle mani del presidente della provincia di Lecce. Altrimenti, succederebbe che (spesso si «straparla» di conflitto di interessi) lo studio che difende le imprese che gestiscono le discariche che impugnano i ricorsi sarebbe lo stesso studio legale che rappresenta il presidente della provincia di Lecce, nonché subentra nei poteri e decide cosa fare della situazione attualmente esistente. Sto dicendo tutto ciò in Assemblea affinché risulti nel resoconto stenografico.
Nel frattempo è avvenuto che la realizzazione degli impianti non si è verificata e l'attuale commissario ha compiuto qualcosa di diverso rispetto al passato: ha ampliato dodici discariche, unici provvedimenti predisposti in questo periodo. In questo anno ed otto mesi, sono state ampliate dodici discariche, senza compiere alcun altro atto che andasse nella direzione di modificare la programmazione precedente e risolvere le questioni poc'anzi rapidamente elencate, ma che nell'interpellanza urgente sono indicate in modo specifico. A questo aggiungiamo un altro dato, che è singolare: la raccolta differenziata, in questo anno e otto mesi, oltre che nel proclama di indirizzo (dal 40 al 55 per cento) nei fatti è salita dal 9 per cento del 2005 al 10 per cento di questi giorni. Se in un anno e otto mesi è cresciuta di un punto percentuale, il conteggio è che forse fra 45 anni i nostri figli vedranno realizzato quell'obiettivo fantomatico, che è stato indicato dall'attuale commissario per l'emergenza rifiuti.
Le indicazioni alle quali ho fatto riferimento, caro sottosegretario, riguardano un'altra questione, che rientra nella competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel frattempo l'attuale commissario ha garantito al bacino Lecce 2, cioè a quello della provincia di Lecce, un finanziamento che varia dai 2 ai 4 milioni di euro per il conferimento dei rifiuti in un impianto della Sud Gas - voglio essere così preciso, perché essendo la stenografia perfetta in quest'aula, questo intervento potrà essere letto sia oggi sia domani, anche all'esterno di quest'aula -, prevedendo queste risorse della Protezione civile da assegnare in forma straordinaria per ragioni di protezione civile ai comuni, come beneficio della differenza delle risorse che i comuni devono spendere chiedendo e aumentando la tassa sui rifiuti ai cittadini, per un passaggio inutile e superfluo, che è quello che prevede in questo impianto - sempre della stessa ditta, sempre difesa dallo stesso avvocato, sempre coincidente l'avvocato con il ruolo di presidente della provincia, firmataria di questo protocollo - la possibilità di un passaggio collegato alla biostabilizzazione dei rifiuti, che è una norma obbligatoria per legge (decreto legislativo n. 36 del 2003), che puntualmente - proprio oggi abbiamo discusso del provvedimento di proroga termini - prevede la proroga così come è accaduto nel 2005 e nel 2006 e che consente la possibilità (quindi non obbligatoria) Pag. 47di dover portare i rifiuti in questi impianti. Ma invece da noi si fa diversamente.
Nonostante la legge consenta di non avere questo obbligo, la presidenza della provincia e il commissario per l'emergenza rifiuti decidono di utilizzare lo stesso questo impianto: costo 45 euro a tonnellata in più. Moltiplicato, arriva a un costo complessivo di 16 milioni di euro (da 4 milioni 750 mila euro arriviamo a 16 milioni di euro). Faccia lei la differenza, signor sottosegretario. Parte di questi costi dovrebbero essere coperti con le risorse che la Protezione civile dovrebbe assegnare in questi giorni (di 2 o di 4 milioni di euro) alla struttura commissariale per coprire queste spese, ma non riusciamo ancora a capire per quale drammatica esigenza, se non quella di andare incontro ad una scelta scellerata di carattere privatistico, che non rientra in alcun modo nelle previsioni legislative.
Tutte queste cose le stiamo dicendo perché, evidentemente, la nostra iniziativa di oggi proseguirà. Essa vuole mettere in guardia il Governo, e in particolare la Presidenza del Consiglio, su due aspetti. Il primo è di non assegnare risorse importanti (perché peraltro nelle precedenti gestioni queste risorse non sono mai state assegnate), che non possono essere utilizzate in modo assolutamente illogico, al di fuori di ogni programmazione e non giustificato dall'intervento della Protezione civile. Il secondo aspetto, molto importante, è che la Presidenza del Consiglio deve evitare - ce lo stiamo dicendo oggi, e mi auguro di non doverne riparlare fra uno o due anni - che la Puglia (esattamente come la Campania) si ritrovi in una situazione, in cui questa scellerata scelta, operata in questo anno e otto mesi, e questo immobilismo, porti la nostra regione ad avere una situazione analoga a quella della Campania.
Dunque, la Presidenza del Consiglio oggi ha l'obbligo di intervenire con la nomina di un commissario che sia diverso dall'attuale, per evidente incapacità o, peggio, non volontà - questo lo si accerterà rispetto alle cose che ho detto -, per evitare di passare una patata bollente nelle mani delle province, che non sono in grado di risolverla, e per evitare di trovarci anche in Puglia con i rifiuti in mezzo alla strada e soprattutto per evitare nel caso specifico (al quale ho fatto riferimento e che voglio puntualmente sottolineare) che chi è chiamato a decidere sull'ampliamento delle discariche e sulla scelta del conferimento dei rifiuti in questo o in quell'impianto sia il presidente della provincia, il cui studio legale difende il principale gestore di tutte le discariche oggi esistenti nella nostra provincia.
Questo è il dato che io consegno come riflessione alla Presidenza del Consiglio. Aggiungo che la procura della Repubblica di Lecce ha già sequestrato un impianto, che è quello al quale ho fatto riferimento per altre ragioni. Pertanto, anche questo aspetto suggerirebbe un'attenzione verso chi ha a cuore non l'attacco politico nei confronti di qualcuno - perché abbiamo aspettato un anno e otto mesi, pur potendo dire queste cose molto prima - ma verso chi ha a cuore, caro sottosegretario, l'attenzione di questo Governo per la soluzione di un problema drammatico, che rischia di diventare ancor più drammatico, se guardiamo a ciò che è accaduto in altre regioni. Siccome noi, come parlamentari pugliesi del gruppo di Forza Italia, tutti firmatari di questa interpellanza, vogliamo porre questa questione con forza e con grande attenzione, chiediamo che la Presidenza del Consiglio e che la Protezione civile non solo legga questa ordinanza, ma legga tutti gli atti conseguenti e soprattutto prima di assegnare risorse capisca bene in che direzione esse vanno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'onorevole Fitto, nell'esporre molto accuratamente Pag. 48questa articolata interpellanza urgente, ha portato una serie di elementi aggiuntivi che non sono presenti nell'atto ispettivo. Quindi, conoscendo meglio di me quali sono le regole, questi potranno essere oggetto di un successivo intervento, se richiesto, da parte del Governo. Tuttavia, mi fermo al merito delle questioni che sono presenti nell'interpellanza. Confermo che il settore rifiuti nella regione Puglia è attualmente ancora commissariato ed è stato dichiarato lo stato di emergenza con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1o giugno 2006, in scadenza il prossimo 31 gennaio 2007.
Con una nota del 15 gennaio di quest'anno, il commissario delegato - presidente della regione Puglia - ha comunicato al dipartimento della Protezione civile l'esigenza di porre termine alla gestione commissariale nel delicato settore dei rifiuti e delle bonifiche, e la contestuale necessità di assicurare, attraverso una gestione stralcio, disposta e disciplinata dal Governo nazionale, la continuità amministrativa concernente le procedure relative alle iniziative di bonifica delle aree di interesse nazionale ricadenti nel territorio della Puglia, individuate dal commissario delegato nell'area di Manfredonia, dove si deve completare l'opera di bonifica dei siti ove si trovano le discariche «Pariti 1 - liquami» e «Pariti 2».
In particolare, il predetto commissario delegato ha sottolineato la necessità di bonificare la discarica «Pariti 1 - liquami», caratterizzare la discarica «Pariti 2» e le aree marine dei siti di Taranto, Brindisi e Manfredonia. Per quanto attiene alla caratterizzazione delle aree marine sopracitate, il commissario delegato ha riferito che tale intervento è già stato attivato in collaborazione con Sviluppo Italia aree produttive Spa.
ANTONIO LEONE. Fino ad ora non c'entra niente!
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Un momento, ci arriviamo... Egli, in proposito, ha rappresentato che le iniziative sono state coordinate e concordate con la direzione per la qualità della vita del Ministero dell'ambiente e si sono rese necessarie per fare fronte ad un contenzioso comunitario ex articolo 228 del Trattato CE nel settore ambientale. Per quanto riguarda il trattamento di biostabilizzazione dei rifiuti promosso dal commissario delegato, si rende noto che il decreto legislativo n. 36 del 13 gennaio 2003, emanato in attuazione della direttiva 1999/31/CE, ha introdotto sul piano nazionale le nuove regole per l'attività di smaltimento in discarica dei rifiuti ed in tale contesto è stato vietato smaltire rifiuti non sottoposti ad opportuno trattamento, ossia proprio alla biostabilizzazione. Sebbene l'entrata in vigore della menzionata disposizione normativa sia stata prorogata dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (legge finanziaria 2007) al 31 dicembre 2007, l'adeguamento al nuovo quadro normativo di riferimento in materia di rifiuti - che, peraltro, recepisce le direttive comunitarie in materia - risulta auspicabile proprio per evitare il ricorso agli strumenti straordinari propri delle gestioni emergenziali.
Infatti, la direttiva comunitaria 99/31/CE all'articolo 5 prevede specifici obiettivi di riduzione della frazione biodegradabile da collocare in discarica, con l'obiettivo di limitare la presenza di sostanze che, sottoposte a processi biochimici di degradazione, possano emettere biogas determinando, altresì, il carico inquinante del percolato. La Sud Gas di Poggiardo, adibita al trattamento di biostabilizzazione e di selezione dei rifiuti del bacino Lecce 2, risulta quindi utile per permette un trattamento dei rifiuti nel rispetto dell'ambiente, consentendo una ottimale utilizzazione delle discariche in ossequio al nuovo quadro normativo.
In relazione all'ampliamento delle discariche, il commissario delegato ha riferito che tale intervento, già, peraltro, utilizzato dal precedente commissario, si è reso necessario per assicurare al territorio regionale un corretto smaltimento dei rifiuti urbani nelle more del perfezionamento di tutte le procedure per la realizzazione della dotazione impiantistica a regime.Pag. 49
Tali ampliamenti sono stati, comunque, effettuati assicurando, per quanto possibile, la massima efficienza ambientale degli impianti medesimi.
Al riguardo il commissario delegato ha sottolineato come i poteri di deroga alla legislazione vigente siano stati utilizzati per derogare soltanto alle procedure di autorizzazione e non anche alla normativa tecnica di settore.
Per quanto riguarda il piano rifiuti, il commissario delegato ha fatto presente che tale piano è centrato sull'obiettivo di attuare la raccolta differenziata per il 55 per cento dei rifiuti fino all'anno 2010, anticipando, sostanzialmente, le previsioni adottate a livello nazionale con la legge finanziaria 2007.
Infatti, la legge finanziaria 2007 in proposito regola il raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata del 40 per cento per l'anno 2007 e del 60 per cento per il 2009, prevedendo anche il commissariamento dei comuni inadempienti.
Passando, invece, ai quesiti riguardanti i presunti ritardi con cui il commissario delegato avrebbe firmato i contratti per la realizzazione degli impianti, quest'ultimo, interpellato in proposito, ha fatto presente che i contratti inerenti alla realizzazione ed alla gestione dei rifiuti urbani a regime nel periodo da aprile ad agosto dello scorso anno, derivanti dalla precedente gestione commissariale, sono stati stipulati a valle della pronuncia e del deposito delle sentenze da parte del Consiglio di Stato.
Si è ritenuto, infatti, di operare solo in presenza delle determinazioni definitive della giustizia amministrativa.
Inoltre, a seguito della sottoscrizione dei citati contratti, si è dovuto attendere il completamento delle procedure relative alla VIA (valutazione di impatto ambientale) prima di procedere all'approvazione definitiva dei relativi progetti, attualmente in corso.
Del resto, è stata proprio la precedente gestione a disporre di subordinare la sottoscrizione dei contratti alla VIA, come era giusto.
A seguito della stipula di contratti, della rivisitazione del piano regionale gestione rifiuti urbani di cui si è fatto cenno, del completamento della pianificazione dei rifiuti speciali e dell'adozione di provvedimenti urgenti per fronteggiare, in alcune aree territoriali della Puglia, la fase transitoria fino alla messa a punto della rete impiantistica (già programmata ed approvata, la cui realizzazione è prevista nell'arco di 11-12 mesi), il commissario delegato ha ritenuto di aver determinato sul territorio regionale una situazione di relativa tranquillità che costituisce il necessario preludio per una gestione ordinaria delle problematiche relative ai rifiuti.
Ed infatti, rinviare ulteriormente l'auspicato rientro nel regime ordinario non produrrebbe, ad avviso del commissario delegato, nessun concreto beneficio alla regione.
Pertanto, come conferma la predetta nota del 15 gennaio trasmessa al Dipartimento della protezione civile, a parte l'esigenza di prevedere una gestione stralcio per i siti di interesse nazionale del territorio di Manfredonia, il commissario delegato ha confermato il proprio intendimento di non richiedere una ulteriore proroga dello stato di emergenza.
Per discutere della cessazione dello stato di emergenza, sono in corso contatti per la convocazione a breve di una riunione presso il Dipartimento della protezione civile con il predetto commissario e con il Ministero dell'ambiente.
Per quanto riguarda, infine, gli aspetti finanziari, si fa presente che con l'articolo 9 dell'ordinanza 27 settembre 2006, n. 3545 sono stati assegnati al commissario delegato 2 milioni di euro, mentre ulteriori risorse sono state attinte dal bilancio regionale.
La richiesta di assegnazione, da parte del commissario delegato, di un finanziamento straordinario di 2 milioni di euro da destinare per gli interventi nel bacino Lecce 2, è stata rappresentata, con nota del 23 dicembre 2006 al Ministero dell'economia e delle finanze che, sentito il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, ha fatto presente che la suddetta Pag. 50richiesta risulta parzialmente assentita con decreto di prelevamento del fondo di riserva per le spese impreviste.
Quest'ultimo è in corso di predisposizione, al fine di integrare l'apposito capitolo 7446 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per complessivi cinque milioni di euro, destinati, tra l'altro, a fronteggiare le spese derivanti dai citati interventi.
Infine, si rappresenta che le spese sostenute dal commissario delegato sono sottoposte al vaglio della Ragioneria generale dello Stato e monitorate dal dipartimento della protezione civile sotto il profilo dell'attività consultiva delle strutture commissariali, al fine di indirizzarne, ove necessario e se richiesto, l'operato.
Concludo, signor Presidente, segnalando che, meritoriamente per la verità, già l'allora presidente, onorevole Fitto, oggi tra gli interpellanti ed all'epoca presidente della regione Puglia - parlo del 2 febbraio 2004 -, proprio nella qualità di commissario delegato per l'emergenza ambientale della stessa regione Puglia, richiese una riunione in prefettura a cui partecipò il coordinamento delle forze di polizia, allargato alla presenza dei magistrati della locale procura e della direzione distrettuale antimafia per compiere tutta una serie di accertamenti ed approfondimenti sui vari profili di competenza di quest'organo. Proprio in esito a tali approfondimenti ci è stato comunicato che gli accertamenti esperiti dal suddetto organismo non hanno fatto emergere, al momento, tentativi di infiltrazione mafiosa sugli interventi in questione.
ANTONIO LEONE. L'interpellanza è per oggi, non per il passato!
PRESIDENTE. L'onorevole Fitto ha facoltà di replicare.
RAFFAELE FITTO. Signor Presidente, mi dichiaro insoddisfatto per diverse ragioni. La prima è collegata alla parte iniziale della risposta del sottosegretario, che nulla c'entra con il merito della nostra interpellanza; la seconda al desiderio di spiegare meglio alcuni passaggi. Infatti, possiamo essere d'accordo su molti aspetti di quanto detto, perché essi sono il frutto di scelte precedenti. «Al momento, non risultano infiltrazioni» ... perché signor sottosegretario? Quando il sottoscritto redasse i menzionati bandi di gara chiese la convocazione in prefettura del comitato cui lei ha fatto riferimento, consegnò preventivamente i bandi, li fece valutare, spiegò ciò che stava facendo, ebbe un riscontro in merito ed i bandi stessi proseguirono il loro iter.
La situazione oggi è differente, perché ciò che le hanno detto, che lei ha riferito e che il commissario ha comunicato non è vero, nella misura in cui si devono sottolineare alcuni dati. La Sud Gas di Poggiardo, cui lei ha fatto riferimento, dovrebbe realizzare - e non esiste alcuna sperimentazione che ne dimostri la fattibilità - il trattamento di biostabilizzazione. Nella stessa provincia vi si sono diversi bacini con comuni confinanti, che in alcuni casi portano in discarica rifiuti che non sono trattati in tale impianto, quindi rifiuti tal quali; in altri casi rifiuti cosiddetti biostabilizzati - il che è tutto da verificare, perché si è in assenza di una sperimentazione precisa - con un costo eccessivo, pari ad oltre 45 euro a tonnellata, che viene pagato dai cittadini.
Tutto ciò è causato da inadempienze, perché i bandi cui lei ha fatto riferimento nella conclusione della sua risposta e che hanno seguito tale iter si sono conclusi nel periodo febbraio-marzo 2005. In tal caso, dopo il ricorso al TAR, che non ha concesso alcun titolo di sospensiva - si è trattato di una sentenza piena e definitiva - l'obbligo era quello di firmare i contratti, approvare allora - e non dopo un anno ed otto mesi - la valutazione di impatto ambientale, presentata in quei giorni, e creare le condizioni perché decorressero i previsti undici mesi per la realizzazione degli impianti, per non utilizzare le discariche. Chi ha utilizzato in precedenza tali discariche lo ha fatto per accompagnare il processo di realizzazione degli impianti ed uscire dall'emergenza. Invece, nell'ultimo anno ed otto mesi le Pag. 51discariche sono state ampliate ed utilizzate perché, nel frattempo, si è bloccato il processo di realizzazione dei ricordati impianti. Consiglio alla Presidenza del Consiglio ed alla Protezione civile le risorse che la stessa Protezione civile dovrebbe assegnare in questi giorni, perché sono utilizzate con riferimento ad un decreto legislativo, cui ho fatto riferimento prima di lei, signor sottosegretario, ossia il n. 36 del 2003, che prevede una proroga e che pertanto non obbliga al trattamento dei rifiuti per la biostabilizzazione fino al 31 al dicembre 2007.
Ciò che sta accadendo oggi non è obbligatorio: è facoltativo e costa molto. Si sceglie solamente l'impianto della Sud Gas con un semplice avviso di gara che esclude tre partecipanti, con tutte le implicazioni cui ho fatto riferimento prima.
Allora, se c'è la volontà di comprendere la gravità della situazione e delle questioni cui abbiamo fatto riferimento è un bene; diversamente, mi riservo di riproporre un'altra interpellanza, anche utilizzando e sacrificando il tempo del nostro gruppo.
Già in questa interpellanza urgente vi sono elementi che potranno risultare utili a lei, alla Presidenza del Consiglio, alla Protezione civile. Comunque, se essi non dovessero essere sufficienti e dovessero essere necessari anche gli allegati relativi ai dati che abbiamo citato (che potrebbero anche essere richiesti in fotocopia a tutti gli enti di riferimento) faremo lo sforzo di fornire tale materiale nell'interesse complessivo.
Tale intervento, che può apparire molto duro dal punto di vista politico, ha un solo obiettivo: non vedere sciupato un lavoro di programmazione realizzato in una regione che, grazie ad esso, non ha visto fino ad oggi una sola busta di spazzatura in mezzo alla strada; oggi si comincia ad intravedere questo rischio per una gestione dissennata, priva di qualsiasi programmazione, che in alcuni casi pone seri punti interrogativi e che, comunque, vede nella migliore delle ipotesi il prevalere (volendo essere buoni nel giudizio) di una follia ideologica, che porta a dire «no» a tutto, anche quanto gli impianti sono identificati a seguito di gare.
Questo Governo o quello che verrà tra qualche anno (ci auguriamo sia un altro) si troveranno a pagare ingenti danni per la realizzazione di alcune di queste gare: con un semplice atto, è stata decisa una revoca, dopo il completamento di una gara di carattere europeo.
Vi stiamo dicendo queste cose perché si possano aprire gli occhi e si possa comprendere il livello di gravità della situazione. Signor sottosegretario, per avere un minimo di soddisfazione, auspichiamo che lei possa portare le considerazioni svolte in questa sede all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Protezione civile ed intraprendere iniziative, che possano dimostrare un minimo di attenzione concreta.
Diversamente, proseguiremo le nostre battaglie in tutte le sedi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania).