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Allegato B
Seduta n. 101 del 31/1/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
V Commissione:
MISIANI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la legge finanziaria 2007 ha radicalmente modificato le regole del Patto di Stabilità interno, superando i tetti di spesa disposti dalla fegge finanziaria 2006 e definendo un sistema fondato sul miglioramento dei saldi finanziari degli enti locali;
l'impianto complessivo del nuovo Patto di Stabilità interno è coerente con l'obiettivo generale di contenimento dell'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche e risponde positivamente alle sollecitazioni, più volte espresse dalle rappresentanze degli enti locali, di passare dai tetti di spesa ai saldi;
l'applicazione pratica delle nuove regole del Patto va tuttavia evidenziando alcune criticità che rischiano di condizionare negativamente il processo di definizione dei bilanci di previsione da parte di numerosi enti locali;
tra queste, vanno segnalate:
a) la sostanziale impossibilità di applicare al bilancio 2007 gli avanzi di amministrazione, poiché ciò comporterebbe - a meno di una diversa interpretazione delle nuove regole del Patto - una crescita delle spese finali e quindi un peggioramento dei saldi finanziari. A tale problema si potrebbe, peraltro, porre facilmente rimedio includendo ai fini del rispetto del Patto di stabilità gli avanzi di amministrazione nel calcolo delle entrate finali dei bilanci 2007, 2008 e 2009;
b) una illogica penalizzazione degli enti locali che negli anni 2003-2005 (utilizzati come base per il calcolo degli obiettivi di miglioramento dei saldi) hanno finanziato gli investimenti con mezzi propri e per il 2007 si trovano nella sostanziale impossibilità di contrarre mutui (e in qualche caso limite - vedi Il Sole 24 ore di lunedì 22 gennaio - si vedono addirittura costretti a presentare bilanci di previsione in avanzo, violando l'obbligo di pareggio finanziario disposto dal decreto legislativo n. 267 del 2000) -:
quali iniziative intenda adottare, in via interpretativa o normativa, anche in vista della imminente pubblicazione di una circolare applicativa del Patto di Stabilità Interno, per porre rimedio alle criticità di cui sopra.
(5-00644)
PERETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Legge Finanziaria 2006 prevede la possibilità di destinare il cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a enti non profit iscritte all'Albo dell'Agenzia delle Entrate che rientrino nelle seguenti categorie:
a) sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute;
b) finanziamento della ricerca scientifica e delle università;
c) finanziamento della ricerca sanitaria;
la Legge Finanziaria 2007, commi da 1234, 1235, 1236 e 1237, ha introdotto le seguenti novità:
a) esclusione dei comuni di residenza dei contribuenti dai beneficiari;
b) esclusione delle fondazioni che, senza scopo di lucro, operano in via esclusiva o prevalente nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 460/97, secondo le modalità indicate nel medesimo decreto legislativo;
c) lo 0,5 per cento del totale determinato dalle scelte dei contribuenti è destinato a finanziare l'Agenzia per le onlus e alle organizzazioni nazionali rappresentative delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, riconosciute come «parti sociali» e che saranno individuate attraverso decreto non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della solidarietà sociale e del Ministro dell'economia e delle finanze;
in base alla nuova formulazione del 5 per mille, i destinatari sono:
a) onlus, associazioni di promozione sociale (legge 383/2000) iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali e le associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all'articolo 10, comma 1, lettera a), decreto legislativo 460/97;
b) enti della ricerca scientifica e dell'università;
c) finanziamento agli enti della ricerca sanitaria;
risulta tuttavia allo scrivente che l'Agenzia delle Entrate non abbia ancora erogato i fondi di cui sopra ai destinatari previsti dalla legge finanziaria 2006 -:
se risulti confermato il ritardo sull'erogazione di tali fondi e, in caso affermativo, per quali ragioni;
quali siano gli enti ammessi a ricevere tali contributi con il dettaglio delle somme ricevute.
(5-00645)
GARAVAGLIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
i comuni che non rispettano i vincoli imposti dalle norme del patto di stabilità non possono procedere alle assunzioni di nuovo personale;
sia con la finanziaria per l'anno 2007, sia con le leggi finanziarie per il 2006 e per il 2005 sono state adottate procedure per monitorare il rispetto del patto di stabilità dei comuni -:
quanti siano i comuni nel triennio 2004-2006 che non hanno rispettato i vincoli del patto di stabilita e, tra questi, se ci siano enti locali che hanno derogato al divieto di procedere a nuove assunzioni di personale.
(5-00646)
IACOMINO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la legislazione contabile e le prassi parlamentari prevedono l'adozione di diversi strumenti allo scopo di garantire una efficace verifica ex ante degli effetti sulla finanza pubblica dei provvedimenti legislativi all'esame del Parlamento;
a tal fine le amministrazioni competenti sono chiamate a predisporre una puntuale documentazione, che può anche assumere la veste di relazione tecnica, sulla quale viene effettuata una successiva verifica da parte della Ragioneria generale dello Stato;
tra le misure previste dalla normativa vigente va considerato anche l'inserimento nel testo dei provvedimenti di clausole di
invarianza le quali sono volte ad escludere l'emersione di nuovi o maggiori oneri;
l'effettività e l'efficacia di tali clausole presuppone che il Governo dimostri la possibilità di dare concreta attuazione alle disposizioni all'esame senza ingenerare un incremento delle spese. Le informazioni e gli elementi di chiarimento che a tal fine il Governo fornisce devono trovare puntuale riscontro in dati fattuali e devono risultare credibili e affidabili;
occorre quindi garantire la massima accuratezza e coerenza, da parte del Governo, nella predisposizione degli elementi e delle risposte che vengono fornite in sede parlamentare;
nel caso specifico di un provvedimento che recentemente è stato all'esame del Parlamento, vale a dire il decreto-legge n. 263 del 2006 in materia di emergenza nel settore rifiuti nella regione Campania, il rappresentante del Governo, sottosegretario per l'economia e le finanze, intervenendo presso la Commissione bilancio della Camera, aveva esplicitamente e inequivocabilmente escluso, con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 4 del provvedimento, qualunque ipotesi di licenziamento di personale a contratto e precisato che, per evitare l'emersione di nuovi oneri, si sarebbe piuttosto intervenuti sugli emolumenti dei subcommissari;
risulterebbe invece che con ordinanza commissariale sarebbe stato disposto il licenziamento di lavoratori precari precedentemente impegnati presso la struttura subcommissariale ed assunti in relazione allo stato di emergenza, che perdurando tuttora, giustificherebbe la prosecuzione del rapporto di impiego, salvo pregiudicare l'operatività della struttura commissariale -:
se effettivamente si sia disposto il licenziamento di personale precario e come tale licenziamento possa ritenersi compatibile con i chiarimenti ufficialmente forniti dal Governo presso la Commissione bilancio della Camera nel corso dell'esame del provvedimento, nonché con le esigenze operative funzionali della struttura commissariale.
(5-00647)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMPA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le esigenze della guardia di finanza di avere una sede adeguata per ospitare il comando provinciale, il nucleo di polizia tributaria e le caserme che ospitano gli altri reparti della guardia di finanza in via Costa e in viale Luigi Sturzo di Mestre (Venezia), erano state accolte dal Governo di centro-destra che si era impegnato, con la Finanziaria 2006, a realizzare un edificio di 18 mila metri quadrati, per una spesa di 21 milioni di euro. Il progetto avrebbe anche la capacità di riqualificare una zona dismessa dal sistema industriale di Porto Marghera, ed ora in grande crisi;
la nuova sede, se realizzata, permetterebbe, non soltanto un'adeguata organizzazione logistica dei nuclei della Guardia di Finanza, ma anche un risparmio dal momento che alcune delle attuali sedi di reparti sono in locazione;
il comune di Venezia ha apportato le necessarie varianti urbanistiche ed è stato stipulato un protocollo d'intesa tra il magistrato alle acque, la guardia di finanza, il comune di Venezia, e quindi nulla ostacola la realizzazione -:
quali siano i motivi che stanno impedendo l'inizio dei lavori dell'edificio.
(4-02378)
GIORGIO MERLO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere:
quale sia il complesso degli stanziamenti disposti per gli interventi a seguito degli eventi sismici distintamente per le zone in seguito specificate per effetto delle relative leggi:
a) comuni della Sicilia colpiti dal terremoto del gennaio 1968 (decreto-legge
21 gennaio 1968 n. 12, convertito con modificazioni nella legge 18 marzo 1968, n. 182 e successive modifiche);
b) comuni della Regione Friuli-Venezia Giulia, colpiti dal terremoto del maggio 1976 (decreto-legge 13 maggio 1976 n. 227, convertito con modificazioni nella legge 29 maggio 1976 n. 336 e successive modifiche e integrazioni);
c) zone della Campania, Basilicata, Puglia e Calabria, colpite dagli eventi sismici del novembre 1980, del febbraio 1981 e del marzo 1982 (decreto-legge 26 novembre 1980, n. 776, convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 1980 n. 874; decreto-legge 19 marzo 1981, n. 75, convertito con modificazioni nella legge 14 maggio 1981, n. 219 e successive modifiche e integrazioni; legge 23 gennaio 1992, n. 32 e successive modifiche e integrazioni).
(4-02379)
MADERLONI, RAMPI, VICO, CARDANO, BELLANOVA, CINZIA MARIA FONTANA, VANNUCCI, GALEAZZI, MORRI, ANDREA RICCI, CESINI, LUONGO, BARATELLA, LION e LOMAGLIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 113 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, che prevede la possibilità di riconoscere un diritto di compartecipazione degli enti locali, sedi di impianti di produzione e di stoccaggio, ai tributi erariali gravanti sui prodotti combustibile di origine fossile per finalità ambientali e commisurata in ragione degli oneri necessari alla gestione del territorio interessato dalla presenza di detti impianti, non ha ancora trovato applicazione;
in questi giorni il Ministro per gli affari regionali, in risposta al Presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli, che sollecitava il Ministro ad adoperarsi per l'applicazione della citata disposizione, si è impegnato a promuoverne l'attuazione, previo consenso e disponibilità del Ministero dell'economia e delle finanze;
la mancata attuazione della richiamata disposizione è stata già oggetto di un ordine del giorno, accolto dal Governo, presentato in data 18 novembre 2006, in occasione dell'esame della legge finanziaria 2007 -:
quali azioni ed iniziative il Governo intenda assumere per dare finalmente attuazione alla citata disposizione.
(4-02388)
PIRO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Croce Rossa Italiana ha costituito in Sicilia una società denominata SISE (Siciliana Servizi Emergenza spa) per la gestione del SUES 118 (servizio urgenza emergenza soccorso) affidato proprio alla CRI in regime convenzionale dalla regione siciliana;
il presidente della SISE, Guglielmo Stagno D'Alcontres, ha recentemente dichiarato che: «la SISE è nata per ottemperare alla legislazione vigente nel 1998, al fine di garantire la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nell'ambito delle attività tipiche della Croce Rossa, senza immettere gli stessi nella struttura della CRI»;
la SISE gestisce oggi - a seguito dell'espansione della convenzione originaria con l'Assessorato Regionale della Sanità - 259 postazioni sul territorio siciliano suddivise in 4 bacini con circa 3.200 dipendenti, per un costo di circa 125 milioni di euro annui;
secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, una recente ispezione condotta dal Ministero dell'economia sulla Croce Rossa Italiana, avrebbe messo in luce «l'anomalia della SISE che ha il doppio degli assunti rispetto alla somma di tutte le strutture della Croce Rossa nelle altre regioni», nonché «sprechi nella gestione del parco mezzi»;
nonostante l'elevato numero di dipendenti addetti, il servizio 118 in Sicilia, presenta alcune vistose carenze, in particolare sotto il profilo della insufficiente dotazione di ambulanze con medici e/o personale specializzato a bordo, il che potrebbe comportare un aggravamento degli oneri a carico della finanza pubblica per l'adeguamento a standard di assistenza più efficienti ed efficaci -:
quali iniziative siano state assunte o si ritenga di dover assumere in conseguenza delle risultanze emerse dall'ispezione condotta sulla Croce Rossa, con particolare riferimento alla SISE e ai rischi di aggravamento dei costi a carico della finanza pubblica del servizio gestito in Sicilia.
(4-02390)