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Allegato B
Seduta n. 101 del 31/1/2007
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SALUTE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
si fa riferimento ai LEA (livelli essenziali di assistenza) che debbono essere garantiti a tutti i cittadini a prescindere dall'appartenenza a determinati ambiti territoriali, alla distribuzione da parte delle varie aziende USL della Regione Emilia Romagna, di farmaci anti tumorali di tipo diverso (Bevacizumab, nome commerciale Avastin e Cetuximab, nome commerciale Erbitux), in qualche caso più costosi e più giovevoli agli ammalati, in altri casi di minor costo e di minor incidenza;
alcune aziende USL prescrivono tali farmaci mentre altre si esimono dal farlo asserendo di obbedire ad una circolare regionale che impone risparmi anche nella somministrazione dei farmaci;
se si tiene presente che tale trattamento differenziato ha luogo persino nell'ambito di una stessa AUSL e che il medico si trova spesso di fronte al dovere morale di rispondere alle sofferenze dei
pazienti con la somministrazione di un farmaco molto costoso a fronte della prescrizione diretta o indiretta di risparmiare, si ha un'idea di una difficile o impossibile scelta imposta al medico, e della oggettiva disparità di trattamento che colpisce i malati a seconda del luogo di ricovero;
si rileva infine che la materia dell'assistenza sanitaria, toccando diritti inalienabili della persona, non è di esclusiva competenza delle Regioni ma riguarda lo Stato che deve garantire lo stesso diritto a tutti i cittadini -:
quali provvedimenti o iniziative il Governo intenda intraprendere per porre rimedio ad una situazione che, così come descritta, rischia di pregiudicare se non di vanificare il diritto di ogni singolo malato alla cura.
(2-00344) «Garagnani».
Interrogazione a risposta scritta:
CIOCCHETTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
lo scandalo che ha visto protagonista il Policlinico Umberto I di Roma ha destato scalpore e ha indotto alla presa di coscienza della grave situazione in cui versa l'ospedale più grande d'Europa;
nell'ospedale si registrano enormi carenze in materia di vigilanza e controllo, con conseguente scarsa pulizia, incuria e degrado degli ambienti;
le responsabilità non debbono ricadere sui singoli lavoratori, ma vanno ricercate secondo l'interrogante nei vertici aziendali e in quelli della sanità regionale;
manca una strategia chiara da parte dei vertici aziendali per affrontare in maniera coerente i vari deficit emersi nel corso delle indagini;
il direttore generale Ubaldo Montaguti, in carica dall'agosto 2005, nonostante i tanti annunci, non ha pianificato, programmato e messo in atto alcuna politica efficace per una seria riqualificazione e ristrutturazione del Policlinico Umberto I, pur ammettendo di essere a conoscenza lui stesso della situazione di degrado del Policlinico, ma affermando contestualmente che a suo parere i problemi emersi dall'inchiesta non sono risolvibili;
dopo le ispezioni che sono state fatte è ormai giunto il tempo delle decisioni e delle assunzioni di responsabilità -:
se il ministro Livia Turco intenda intervenire, per quanto di sua competenza, presso il direttore generale Montaguti, chiedendo le sue dimissioni, viste le condizioni di fatiscenza in cui versa oggi il Policlinico Umberto I e visto che i tanti annunci sbandierati sono stati completamente disattesi;
se il Governo voglia collaborare con la Regione Lazio, per quanto di sua competenza, affinché si delinei un razionale piano di ristrutturazione, riorganizzazione e riqualificazione della struttura del Policlinico Umberto I, in maniera da creare un nosocomio moderno ed efficiente;
se il ministro dell'università intenda verificare mediante appositi interventi ispettivi, il ruolo della facoltà di Medicina dell'Università «La Sapienza», in rapporto all'attività dell'Azienda ospedaliera, sulle problematiche strutturali e gestionali emerse in questi ultimi mesi;
se il ministro dell'economia intenda risolvere l'annoso problema della proprietà degli immobili ove insiste il Policlinico Umberto I, legata al demanio.
(4-02394)