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Allegato B
Seduta n. 107 del 12/2/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
PILI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'interno - Per sapere - premesso che:
la Scuola di Volo Alitalia di Alghero è sorta nel 1980 per soddisfare la crescente esigenza di personale di volo (piloti) della compagnia di bandiera;
l'attività di volo è stata svolta inizialmente con quattro aeromobili SIAI SF260, utilizzati per il periodo d'addestramento iniziale e con due aeromobili PIAGGIO P 166DL3, per il periodo d'addestramento finale. A supporto dell'attività di volo veniva utilizzato un allenatore strumentale GAT 3 (General Aviation Trainer);
nel 1988, i due P166 DL3 sono stati sostituiti da tre aeromobili Piper Cheyenne PA42, ed assieme ad essi è stato acquistato anche un sofisticato simulatore di volo (Full Flight Simulator) dotato di sistema «Motion» e «Visual», che permette l'addestramento degli allievi piloti simulando ogni condizione di volo normali, anormale e di emergenza; intanto la flotta dei monomotori veniva progressivamente portata a sette aeromobili;
il fortissimo aumento del costo del carburante (avgas) e gli scenari imprevedibili causati dalla guerra del Golfo hanno costretto dapprima a ridurre e poi ad alienare definitivamente (nel 1995) la flotta degli aeromobili monomotore SF260 e contemporaneamente a spostare l'addestramento iniziale negli Stati Uniti America, a Vero Beach (Florida), presso l'organizzazione denominata Flight Safety;
dal 1999 ha iniziato la propria attività l'unità di business del Gruppo Alitalia denominata «SKY Master»;
al fine di ridurre ulteriormente i costi, carburante tasse di atterraggio eccetera, si è provveduto all'acquisito di un altro simulatore di volo del PA42 e l'attività sull'aeromobile monomotore trasferita a Bakersfield (California);
il 21 dicembre 2001 la SKY Master è stata certificata dall'Enac ad operare come Organizzazione di addestramento al volo (F.T.O., Flight Training Organization) rispondente ai requisiti europei JAR-FCL 1;
la certificazione permette alla scuola di rilasciare licenze ed abilitazioni riconosciute a vello europeo e di porsi in maniera competitiva sull'ampio mercato internazionale della formazione dei piloti di linea;
dalla sua apertura la Scuola di volo di Alghero ha prodotto circa 1600 piloti, di cui 558 ab initio e circa 300 per enti esterni (Esercito italiano, Azienda aut. assist. al volo, Regione Sardegna, K.A.F. (Kuwait air force), EVA airways eccetera);
dalla «guerra del golfo» in poi, purtroppo, si e assistito al lento ma inesorabile declino della scuola che dall'inizio del 2000 è risultato irreversibile;
gli interventi posti in essere per il mantenimento della scola non sono stati, purtroppo, sufficienti a mantenere la struttura, che considerata «il fiore all'occhiello dell'Alitalia» è stata chiusa in maniera definitiva (anche se non ufficialmente) dal 1o ottobre 2005, con la Cigs a zero ore per tutti i dipendenti della scuola
e con il trasloco graduale di materiali e attrezzature portato a compimento il 28 novembre 2006;
attualmente sono rimaste in Cigs (scadenza settembre 2007) 10 unità lavorative (età media 45 anni) le quali per vari e validi motivi sono impossibilitate ad un eventuale riposizionamento in continente ed all'accesso, vista l'età, a concorsi o altri impieghi;
i medesimi lavoratori, sopra citati hanno chiesto il loro ricollocamento o in subordine l'accoglimento del protocollo d'intesa del 5 ottobre 2004 stipulato tra Governo, sindacati e Alitalia, circa la ricollocazione del personale in Cigs, ma a tutt'oggi non vi è stato nessun riscontro -:
se non ritengano urgente di provvedere a che venga aperto un tavolo di trattativa per il ricollocamento presso l'aeroporto di Alghero dei lavoratori di cui in premessa;
quali immediate iniziative intendano intraprendere per evitare che la situazione possa degenerare e causare turbativa dell'ordine pubblico, stante il ventilato proponimento dei lavoratori di occupare l'aeroporto di Alghero con un presidio in concomitanza delle feste e della stagione estiva.
(4-02550)
CAPARINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'inverno scorso, secondo quanto emerge da un dossier sulle ferrovie italiane, pubblicato nel 2006 da un noto quotidiano nazionale, la maggior parte degli utenti del servizio ferroviario ha dovuto sopportare un'infinità di disagi legati alla poca efficienza con cui opera il settore dei trasporti, dai ritardi dei treni alla poca pulizia delle stazioni, al caso zecche e cimici;
tra dicembre 2005 e gennaio 2006, solo l'85 per cento degli arrivi sono stati al di sotto dei cinque minuti di ritardo. Nella regione Lombardia, nel mese di dicembre 2005, 19 tratte su 29 hanno superato i parametri di puntualità, mentre a gennaio sono state 18 le tratte che hanno superato tali parametri;
il 2007, come già il 2006, non ha mancato di arrecare nuovi disagi ai pendolari che ogni giorno per motivi di lavoro sono costretti a spostarsi dalla propria città. Infatti, la società Trenitalia ha annunciato di recente la soppressione, dopo un anno di attività, dell'offerta «TrenOK» per la tratta Roma-Milano, il primo servizio ferroviario low cost di Trenitalia Spa;
il servizio «TrenOK», attualmente attivo solo sulla tratta Roma-Bari, era fortemente apprezzato dalla clientela in quanto grazie al costo contenuto del biglietto e ai tempi ridotti di percorrenza, rispondeva in modo efficiente alle esigenze di mobilità manifestate dagli utenti del servizio ferroviario;
la soppressione del servizio trova spiegazione nella crisi economica che ha investito la società Trenitalia e colpisce quanti utilizzano il treno assiduamente; oltretutto la decisione avviene in concomitanza con l'entrata in vigore dell'adeguamento delle tariffe eurostar ed intercity, che sulla tratta Roma-Milano ha fatto registrare una variazione di prezzo di 4,52 euro per un biglietto di seconda classe -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei reali motivi cha hanno portato la società Trenitalia a sopprimere il servizio «TrenOK» sulla tratta Roma-Milano, un servizio così utilizzato e apprezzato dalla propria clientela;
quali iniziative il Ministro intenda adottare presso gli organi che gestiscono il servizio ferroviario affinché possa essere ripristinato il sevizio «TrenOK» sulla tratta Milano-Roma, avvantaggiando quegli utenti che per motivi di lavoro sono costretti a spostarsi dalla propria città.
(4-02558)
D'AGRÒ. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Trenitalia Moretti ha presentato alle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil il nuovo piano industriale nel quale sono contenuti tagli al 70% del trasporto su merci e l'eliminazione delle cosiddette «tratte deboli», ossia quelle a lunga percorrenza che uniscono il Nord e il Sud, mentre permangono i percorsi regionali, protetti economicamente dalla finanziaria 2007;
non essendo state menzionate nel piano le Officine Grandi Riparazioni ETR di Vicenza, le rappresentanze sindacali locali hanno confermato il prolungamento dello stato di agitazione nello stabilimento cittadino in cui chiedono cinquanta nuove assunzioni e il blocco alla politica di esternalizzazione;
i sindacati hanno altresì inviato a Trenitalia un comunicato in cui manifestavano l'intenzione di disdire gli accordi firmati nel 2005 sui doppi turni;
a tale richiesta Trenitalia ha risposto con un avviso ai dipendenti in cui si ordina di rispettare gli orari di lavoro, promettendo sanzioni qualora il personale non si presentasse nelle fasce orarie previste;
nel frattempo prosegue il presidio permanente presso lo stabilimento di Vicenza e le manifestazioni davanti al Comune -:
quali iniziative intenda adottare per porre fine al più presto a questo stato di agitazione e tutelare i dipendenti delle Officine Grandi Riparazioni ETR di Vicenza, preoccupati anche da una politica di esternalizzazione sempre più accentuata, causa del forte deficit delle ferrovie dello Stato.
(4-02561)
CATANOSO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le società di gestione aeroportuale, nessuna esclusa, svolgono la propria attività economica in base ad un atto concessorio da parte dell'autorità statuale, in quanto i luoghi dove operano sono di proprietà del Demanio statale, nello specifico di competenza dell'Agenzia del Territorio;
la normativa attualmente in vigore non è completa, presenta numerose lacune e per alcune problematiche la soluzione è affidata al buon senso delle autorità statali presenti in loco quali il direttore dell'aeroporto, dirigente Enac, autorità amministrativamente e gerarchicamente superiore al gestore, ma incompetente legislativamente nell'intervenire su eventuali mancanze e/o inefficienze dello stesso;
la società aeroportuale, a sua volta, nell'ambito territoriale concessogli, subconcede a terzi, persone fisiche o giuridiche, porzioni di terreni demaniali in base a veri e propri contratti di locazione o altre forme giuridiche, non essendovi in materia legislazione esclusiva, per esempio gli uffici di biglietteria delle compagnie aeree, i vari esercizi commerciali, le società di autonoleggio, eccetera;
accade molto spesso che il sub-locatore o sub-concessionario non sia reso noto ad alcuna autorità amministrativa, vedasi il direttore dell'aeroporto, e che i rapporti commerciali tra il concessionario ed il sub-concessionario sia del tutto sconosciuti al concedente;
tutta questa premessa per spiegare come, a tutt'oggi, il luogo dove esercitano le proprie attività economiche i gestori aeroportuali è di proprietà esclusiva dello Stato, anche se questo fondamentale assunto sembra sia stato dimenticato da tutti gli attori del trasporto aereo italiano;
a farne le spese di queste incongruenze normative ed economiche sono, come sempre, i lavoratori del settore;
nello specifico accade all'aeroporto di Catania che un sub-concessionario, la Royal
Car, gestisca l'attività di autonoleggio per conto dell'Autoeuropa Sicily by Car dal 1999;
l'Autoeuropa-Sicily by Car ha affidato, agli inizi del 2007, l'attività di autonoleggio, formalmente, ad una nuova società, l'Anfucar, che ha la sede legale presso gli uffici della stessa Autoeuropa-Sicily by Car;
nulla da eccepire se tutta questa operazione non fosse causa della perdita del posto di lavoro per quattro dipendenti, tra cui due donne e due rappresentanti sindacali;
inutile precisare che in tutta questa operazione di «maquillage aziendale» il gestore aeroportuale, la Sac spa, rappresentante dello Stato in quella parte di territorio ha fatto da spettatore passivo;
alla riunione convocata in prefettura a Catania, per chiarire i rapporti commerciali tra la Sac e la società di autonoleggio, non si sono presentati né la prima né la seconda -:
se il ministro interrogato non intenda attivarsi per farsi promotore di un incontro tra le parti e concordare una soluzione al futuro lavorativo dei dipendenti della Royal Car;
se il ministro interrogato non intenda attivarsi nei confronti della Sac, ove accertatane le responsabilità, per far decadere il contratto di sub-concessione con la Sicily by Car od altro soggetto giuridico nella porzione di terreno demaniale dove svolge l'attività la società di cui prima.
(4-02566)