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Allegato B
Seduta n. 109 del 14/2/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
CAMPA e MISTRELLO DESTRO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il signor Mario Gavosto, torinese di 40 anni, recatosi nella città di Riga in Lettonia, nel gennaio 2006 decideva di avviare un'attività informatica dando così vita ad una società denominata Gm Electronic Sia;
a causa di errori commessi dal proprio commercialista e da un suo dipendente, il signor Gavosto si ritrovava coinvolto in un assurdo, quanto surreale, procedimento penale con l'accusa di frode e con il rischio di vedersi condannare a 13 anni di detenzione per un reato mai commesso;
il signor Gavosto si è difeso sostenendo di essere stato una vittima e di non aver alcuna responsabilità in merito alla vicenda, ma le autorità lettoni, sorde dinanzi alle sue difese, lo hanno bloccato in Lettonia, impedendogli di rientrare in Italia;
il signor Gavosto si trova, quindi, nell'impossibilità di difendersi e di fatto privo della libertà personale;
la situazione incresciosa è vissuta dall'imprenditore in termini particolarmente drammatici, al punto di minacciare il suicidio nel caso in cui il Governo italiano non intervenga sollecitamente per risolvere questa assurda vicenda, che si trascina avanti ormai da troppi mesi, con l'apparente mancanza di assistenza da parte dell'Ambasciata italiana -:
se il Ministro degli affari esteri sia a conoscenza della vicenda e quali interventi intenda assumere per tutelare i diritti del signor Gavosto e restituirgli la libertà personale.
(3-00640)
Interrogazioni a risposta scritta:
MARTINELLO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'iter burocratico che un cittadino moscovita deve espletare per ottenere un visto d'ingresso per l'Italia, per motivi turistici, è molto complesso;
ultimamente, questo iter si è ulteriormente complicato in quanto, mentre prima il cittadino si poteva recare al Consolato italiano a Mosca personalmente per iniziare le pratiche relative al visto, ora deve necessariamente prenotare l'appuntamento tramite un call center a pagamento;
l'appuntamento viene concesso in media dopo circa un mese;
una volta ottenuto l'appuntamento il cittadino russo deve presentarsi al Consolato con una serie innumerevole di documenti: invito da parte italiana e copia del documento d'identità di chi ha steso l'invito; modulo compilato di richiesta del visto; passaporto valido per l'estero; fotografie per il visto; autorizzazione del datore di lavoro se si tratta di un lavoratore dipendente; ricevuta di pagamento dell'assicurazione sanitaria; dimostrazione della disponibilità economica per il periodo di soggiorno in Italia o con fotocopia del conto corrente, o presentando travelle cheques; dimostrazione del possesso del biglietto aereo e della prenotazione prepagata; voucer dell'hotel o dichiarazione di garanzia di chi ospita; pagamento agli sportelli di Banca Intesa del visto e presentazione al Consolato della ricevuta di pagamento;
è abbastanza frequente che il cittadino che si presenta all'appuntamento si veda negare il visto, ciò comporta la presentazione ex novo di tutti i documenti, con un aggravio notevole di costi;
il cittadino moscovita può anche affidarsi ad una delle agenzie turistiche «accreditate» presso il nostro Consolato a Mosca le quali, dietro un congruo pagamento, si occupano di preparare la documentazione e di far ottenere il visto in tempi sicuramente più celeri -:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare affinché le procedure di rilascio del visto, nel rispetto degli opportuni accertamenti per contrastare l'immigrazione clandestina, divengano più snelle al fine di favorire un turismo che dalla Russia sembra in continua crescita nel nostro Paese.
(4-02588)
BORGHESI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Resia si trova in provincia di Udine al confine con la Slovenia;
la minoranza etnica di Resia, non ancora ufficialmente riconosciuta, da oltre 15 secoli condivide la storia e tutte le vicende del Friuli e della penisola. La vallata dove vive la minoranza, si trova nell'estremo nord est del nord est del Friuli;
Resia ha una sua lingua, tradizioni, cultura antichissime e uniche; è abitata da una minoranza autoctona di ceppo protoslavo proveniente anticamente dall'altopiano sarmatico, a cavallo tra il mar Caspio e il lago d'Aral;
la particolare posizione geografica del Comune di Resia a cavallo del confine, ha reso possibile una sorta di tentativo di assimilazione della popolazione da parte di un paese confinante sloveno;
il fatto tuttavia di essere di origine protoslava non significa essere per forza sloveni;
tale fatto ha indotto taluno ad organizzare una raccolta di firme su una petizione tesa a dichiarare che gli abitanti di Resia non sono sloveni, ma italiani ed a chiedere al Comune un referendum sulla questione;
tale petizione è stata sottoscritta da oltre 1000 persone su circa 1200 abitanti;
a Resia oggi non vi è un solo cittadino di nazionalità slovena e i resiani neppure si comprendono con gli sloveni;
ciò nonostante il Sindaco del paese ha pubblicamente dichiarato che il 95 per cento dei resiani sono sloveni e l'Amministrazione comunale finanzia corsi di sloveno per i dipendenti comunali;
l'interrogante ritiene tale comportamento in contrasto con il giuramento di fedeltà alla Costituzione della Repubblica italiana;
un Consigliere comunale, capogruppo di una lista civica di minoranza, ed iscritto ad Italia dei Valori, è stato tra i promotori dell'iniziativa e da quel momento è stato
oggetto di vessazioni, intimidazioni, isolamento e persino dell'apertura della corrispondenza a lui indirizzata;
tra l'altro ha subito violazioni di domicilio durante le quali sono stati distrutti beni personali dell'interessato, furto di indumenti nonché lo sfregio ad una fotografia dove lo stesso veniva ritratto con il leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Altri episodi significativi di cui è stato oggetto il Consigliere comunale sono stati l'avvelenamento dell'orto e lo spargimento di escrementi umani e animali sull'ingresso dell'abitazione nonché il getto di carogne di animali nei pressi della stessa;
di tutti i fatti sopra riportati il Consigliere in questione ha fatto denuncia alla Polizia di Stato - Commissariato di Pubblica Sicurezza di Tolmezzo nonché esposti alla Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale;
allo stesso modo il Consigliere in questione è stato pure oggetto di violazione del segreto postale, fatto anch'esso denunciato alle competenti autorità -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra riportati;
che cosa intendano fare per garantire l'identità italiana di questo piccolo Comune;
che cosa intendano fare per garantire la sicurezza del Consigliere comunale in questione di fronte ai ripetuti atti di intimidazione di cui è stato oggetto.
(4-02598)