Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 110 del 15/2/2007
...
AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
sulla stampa specializzata e sulle a agenzie di stampa legate ai problemi dell'emigrazione e degli italiani all'estero è recentemente apparsa la notizia della progettata chiusura di sedi consolari in diversi paesi e segnatamente in Germania, paese in cui risiedono circa 700.000 italiani. Tra questi verrebbero ridimensionati o soppressi i consolati di Norimberga, Saarbrucken, Dortmund e Friburgo e le agenzie consolari di Mannheim e Wolfsburg;
la decisione sarebbe stata presa in considerazione della ristrutturazione in atto della rete diplomatico-consolare e dei tagli previsti dalla legge-finanziaria 2007;
tale notizia ha allarmato le nostre collettività;
la decisione parrebbe in relazione con la presunta integrazione dei nostri connazionali nella realtà del Paese di accoglimento;
invece larealtà tedesca è oggi molto diversa: l'indice di disoccupazione degli italiani in Germania è molto più elevato della media tedesca; l'indice scolastico dei bambini italiani è disastroso, con una quasi inesistente formazione professionale dei nostri giovani -:
se, di fronte a questa durissima realtà, non sarebbe più opportuno rafforzare le esistenti sedi consolari con mezzi moderni e personale qualificato e contribuire alla soluzione di questi gravissimi problemi sociali della nostra comunità;
se intenda chiarire in modo inequivocabile la strategia del Ministero degli affari esteri a tale riguardo, ponendo fine all'attuale situazione di incertezza, rassicurando le nostre collettività residenti all'estero e segnatamente quelle residenti in Germania.
(4-02601)
SPINI e BANDOLI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'Italia è morosa verso il Fondo globale per la lotta all'AIDS, alla malaria e alla tubercolosi per complessivi 150 milioni di euro (2005-2006) e non pare previsto alcun stanziamento per coprire i 130 milioni di euro per il 2007;
il6-7marzo 2007 sisvolgerà ad Oslo la riunione sul secondo rifinanziamento del Fondo (2008-2010);
se l'Italia in quella sede dovesse essere ancora morosa, rischia di non poter mantenere il seggio unico nel consiglio di amministrazione -:
quali siano le intenzioni del Governo per adempiere a questo impegno di grande importanza politica, sociale, economica e umanitaria.
(4-02604)
MENIA e ANGELA NAPOLI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
diversi quotidiani (vedi Corriere della Sera, «Il rientro del cervello mongolo» d.d. 30 gennaio 2007; Il Secolo XIX, Mussi «licenzia il cervello che non era in fuga» d.d. 31 gennaio 2007) hanno riportato la notizia secondo cui il «Professor Dottor Cavalier» Aldo Colleoni, console onorario della Repubblica di Mongolia, avrebbe ottenuto un incarico quale professore ordinario presso l'Università di Macerata e che, a seguito di un'indagine del MIUR, il ministro Mussi avrebbe annullato l'incarico rilevando non sussistenti i presupposti giuridico accademici per l'assegnazione della cattedra. Il «professore» avrebbe attestato una sua docenza all'Università di Ulan Bator «con credenziali che lui stesso aveva timbrato in quanto console della Mongolia» -:
se i fatti sopra riportati corrispondano al vero;
in caso affermativo, se si siano mossi gli opportuni passi presso le autorità di Mongolia per segnalare le «gesta» del Colleoni;
se possa sussistere ancora nei confronti dello stesso l'accreditamento diplomatico che gli deriva dall'incarico di console.
(4-02608)
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Corriere della Sera del 14 febbraio 2007 pubblica a pagina 25 un lungo articolo su una circolare del Ministero degli esteri (n. 1 del 30 gennaio 2007) che detta norme per affrontare la cronica difficoltà da parte delle Sedi diplomatiche all'estero nel pagare le bollette per i consumi e le ordinarie utenze d'ufficio;
tra l'altro si legge la raccomandazione di pagare prioritariamente le bollette che possono portare alla sospensione dei servizi, rendendo chiaramente morosa l'amministrazione nella gestione dei contratti correnti;
appare veramente mortificante che la situazione nella gestione dei fondi del Ministero ci stia portando a livelli di insolvenza a livello mondiale e - tenuto conto che trattasi del più prestigioso ed importante quotidiano italiano - si possono immaginare i commenti e le ironie che la pubblicazione della notizia avrà avuto a livello di ambasciate straniere che avranno provveduto a comunicarlo ai rispettivi governi;
ancora più mortificante appare il confronto tra i fondi disponibili per il MAE e - in proporzione - i Ministeri affari esteri degli altri principali paesi dell'Unione Europea con viva preoccupazione da parte di tutto il personale che si trova spesso ad operare in situazioni insostenibili ed incompatibili con il prestigio dell'Italia nel mondo;
nonostante ciò, il MAE ha ancora recentemente richiesto alle Commissioni parlamentari competenti e quindi al Parlamento
di approvare la recente legge finanziaria che ha ulteriormente ridotto le capacità di spesa effettive delle nostre rappresentanze all'estero (il 51 per cento in meno per le spese di missione ed il 35 per cento per le sedi all'estero) -:
perché la realtà appaia così diversa rispetto alle dichiarazioni ministeriali in sede di presentazione della manovra finanziaria 2007 quando si era assicurato che fosse comunque possibile una normale attività per gli uffici e le sedi all'estero;
se il Ministro non ritenga di intervenire con forza ed in termini immediati a livello di Governo per ottenere nuovi fondi per queste specifiche voci di spesa tenuto conto che ne va del decoro, credibilità e possibilità operativa delle nostre sedi diplomatiche;
perché il Governo si dimostri così insensibile a queste necessità, quando su ogni fonte di stampa si apprende che sarebbero disponibili circa 10 miliardi (non milioni!) di euro di nuove entrate impreviste per il corrente anno rispetto alle basi di bilancio e quindi vi sarebbe ampia disponibilità di spesa avendone volontà e determinazione politica.
(4-02622)
GIANNI FARINA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il Comitato attività scolastiche e culturali italiane detto (CASCI) è un ente privato che opera nel rispetto del Codice Civile Svizzero (articolo 60 e seguenti) con sede a Berna (Svizzera);
il CASCI ha competenza, per la sua attività, nella giurisdizione del Consolato italiano in Berna e si propone, in particolare, di promuovere l'istituzione e curare la gestione di iniziative scolastiche, educative e culturali, di cui all'articolo 636 del decreto-legge n. 297 del 16 aprile 1994;
il Comitato trae i mezzi finanziari per l'attuazione delle sue finalità:
a) dai contributi erogati dal Ministero degli affari esteri ai sensi dell'articolo 53 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967; tali mezzi finanziari non possono essere devoluti ad altri enti o persone fisiche giuridiche per la realizzazione di iniziative proprie del CASCI;
b) da donazioni e contribuzioni di privati, di enti pubblici ed altri, e dal ricavato di manifestazioni organizzate a tale scopo;
c) da una quota annua di ogni membro dell'Assemblea non superiore a Franchi 100. Un eventuale obbligo supplementare viene fissato ad un massimo di Franchi 50 per membro;
organi del Comitato sono:
1) l'Assemblea;
2) il Consiglio Direttivo;
3) il Presidente;
4) il collegio del revisori dei conti;
è necessario attirare l'attenzione del Ministro degli esteri e del Ministro dell'istruzione sulla gestione di tale ente ove si assisterebbe ad una sistematica violazione di diversi articoli dello statuto, emersa anche all'ultima assemblea generale del 10 maggio 2006, violazioni sistematiche riguardanti le remunerazioni e gli indennizzi del Presidente e dei membri del Consiglio Direttivo, la loro eleggibilità ed altro -:
se non si ritenga necessaria una visita ispettiva al CASCI di Berna per verificare la veridicità dei gravi fatti denunciati, far luce sulle eventuali irregolarità, vincolare i finanziamenti al rispetto dello statuto, per ridare credibilità all'ente al cospetto della comunità italiana di Berna.
(4-02625)