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Allegato A
Seduta n. 114 del 22/2/2007
DISEGNO DI LEGGE: S. 1236 - CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 27 DICEMBRE 2006, N. 299, CONCERNENTE ABROGAZIONE DEL COMMA 1343 DELL'ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2006, N. 296, RECANTE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI DECORRENZA DEL TERMINE DI PRESCRIZIONE PER LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 2200)
(A.C. 2200 - Sezione 1)
ORDINI DEL GIORNO
La Camera,
premesso che:
l'approvazione dell'articolo 1, comma 1343, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, non può assolutamente considerarsi come un semplice incidente di percorso della maggioranza, ma rappresenta invece un chiaro indicatore della insufficiente attenzione rispetto alle esigenze di una amministrazione pubblica trasparente e rigorosa a tutti i livelli,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative per un'azione più rigorosa, al fine di accrescere la trasparenza, e l'efficienza della pubblica amministrazione eliminando sprechi e margini per abusi ad ogni livello.
9/2200/1. Bertolini, Carfagna, Boscetto, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il Governo ha dedicato un'insufficiente attenzione all'impiego rigoroso del denaro pubblico a livello centrale, regionale e locale come dimostrato dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296, in cui non a caso è stato inserito l'articolo 1, comma 1343, come indice di una non adeguata sensibilità rispetto alla fondamentale esigenza di difendere la pubblica amministrazione da illeciti amministrativi,
impegna il Governo
ad adoperarsi, in sede legislativa e regolamentare, al fine di rendere più stringenti le regole dell'azione amministrativa affinché questa sia sempre più corretta e trasparente ed improntata al massimo rispetto del denaro pubblico che è il denaro dei cittadini contribuenti.
9/2200/2. Leone, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 contiene norme, peraltro disorganiche, prevalentemente indirizzate all'aumento della pressione fiscale, mentre non contiene misure significative di contenimento della spesa;
l'articolo 1, comma 1343, è un esempio classico di scarsa attenzione alle
esigenze di rigore dell'azione amministrativa e quindi della gestione della spesa pubblica,
impegna il Governo
a varare norme dirette a migliorare la trasparenza e l'efficienza dell'azione amministrativa come strumento fondamentale di corretto ed attento utilizzo delle risorse pubbliche.
9/2200/3. Armosino, Jannone, Fratta Pasini, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
spesso gli amministratori pubblici si servono di risorse pubbliche, sia pure in buona fede, non per perseguire finalità pubbliche, ma per aumentare il consenso tramite benefici destinati a vari ambienti e categorie, come risulta dalla legge finanziaria per il 2007 e dalla situazione nelle realtà locali,
impegna il Governo
a promuovere un'azione unitaria diretta a rendere l'azione amministrativa, sia a livello locale che centrale, più rispettosa del denaro dei contribuenti che sono sottoposti a sacrifici sempre più pesanti e dunque meritevoli di rispetto.
9/2200/4. Luciano Rossi, Campa, Mistrello Destro, Stucchi, Allasia.
La Camera,
impegna il Governo
a varare norme e direttive finalizzate a determinare un uso più attento delle finanze pubbliche che vengono alimentate dai contribuenti.
9/2200/5. (Testo modificato nel corso della seduta). Galli, Bernardo, Mistrello Destro, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
è sempre più insostenibile l'aumento della spesa pubblica e diventa sempre più arduo risanare le finanze dello Stato, anche a causa di un uso non attento del denaro pubblico da parte dei pubblici dipendenti, atteggiamento purtroppo non infrequente nelle pubbliche amministrazioni;
la legge finanziaria per il 2007, che ha comportato un forte inasprimento fiscale con enormi sacrifici da parte dei contribuenti;
la disposizione di cui al comma 1343 avrebbe - tra l'altro - comportato un notevole danno per l'erario,
impegna il Governo
a varare norme e direttive finalizzate a determinare un uso più attento delle risorse pubbliche.
9/2200/6. Mistrello Destro, Pelino, Franzoso, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
come risulta evidente dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dalla situazione nelle realtà locali, tra gli amministratori pubblici, si è diffusa una prassi di utilizzo di risorse pubbliche, sia pure in buona fede, per aumentare il consenso presso aree e organizzazioni locali, più avvicinabili grazie ai benefici che gli vengono concessi, a discapito del perseguimento di finalità pubbliche generali,
impegna il Governo
a valorizzare il rispetto dei contribuenti, sottoposti a sacrifici economici sempre più gravi, visto anche l'inasprimento fiscale determinato dalla legge finanziaria per il 2007, incrementando l'attenzione nell'azione
amministrativa al corretto utilizzo delle risorse pubbliche, sia a livello locale che centrale.
9/2200/7. Franzoso, Fabbri, Fedele, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame prevede un intervento normativo sui termini di esercizio dell'azione di responsabilità nei confronti di pubblici amministratori o dipendenti pubblici da parte della Corte dei conti abrogando una norma che aveva ridotto i termini di decorrenza dell'azione di responsabilità;
è necessario ricordare come la magistratura contabile sia oberata da molti procedimenti arretrati che pregiudicano il funzionamento della giustizia contabile con forti ripercussioni sui costi per lo Stato,
impegna il Governo
a rivedere, con opportune misure, il funzionamento della giustizia contabile per avere una giustizia più celere e più efficace a tutto vantaggio della cittadinanza.
9/2200/8. Ravetto, Picchi, Ceroni, Stucchi, Barani, Allasia.
La Camera,
premesso che:
l'inserimento dell'articolo 1, comma 1343, nella legge finanziaria per il 2007 ha provocato sconcerto e giustificate reazioni negative in quanto la Corte dei conti esercita le proprie funzioni con estrema lentezza e ritardo e quindi con non adeguata efficienza;
le funzioni della Corte dei conti, così come sono strutturate, non sono tali da valutare con tempestività l'efficacia della spesa pubblica ai fini del perseguimento di specifici obiettivi,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative, anche normative, volte a rendere più tempestiva e quindi più utile l'azione di verifica della magistratura contabile non solo della legittimità, ma anche e soprattutto dell'efficacia della spesa pubblica.
9/2200/9. Giudice, Marras, Verro, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
i tempi dei giudizi dinnanzi alla Corte dei conti in materia di responsabilità contabile sono così lunghi da rendere intollerabile che la prescrizione della responsabilità amministrativa sia portata, come prevedeva l'articolo 1, comma 1343, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a cinque anni dalla data in cui si è verificata la condotta illegittima;
evidentemente la Corte dei conti svolge le sue funzioni, peraltro fondamentali, con una lentezza e un ritardo eccessivi e non compatibili con i tempi di una democrazia moderna ed avanzata,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative normative volte a riformare radicalmente le procedure e l'organizzazione dei giudizi contabili in modo da ottenere giudizi tempestivi e più efficaci.
9/2200/10. Baldelli, Carfagna, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
i tempi dei giudizi dinnanzi alla Corte dei conti in materia di responsabilità contabile sono così lunghi da rendere intollerabile che la prescrizione della responsabilità amministrativa sia portata, come prevedeva l'articolo 1, comma 1343,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, a cinque anni dalla data in cui si è verificata la condotta illegittima;
i tempi della magistratura italiana in campo civile, penale, amministrativo e contabile sono eccessivamente lunghi e non compatibili con le esigenze di una moderna democrazia e prova ne è che la disposizione precedentemente citata ha provocato scandalo in quanto avrebbe comportato la prescrizione di un numero elevato di procedimenti,
impegna il Governo
ad una azione complessiva per rendere i tempi della giustizia, compresa quella contabile, sensibilmente più celeri andando così incontro alle aspettative di tutti i cittadini.
9/2200/11. Carfagna, Bertolini, La Loggia, Stucchi, Allasia.
La Camera,
impegna il Governo
ad adottare iniziative legislative finalizzate a rendere i tempi della magistratura contabile compatibili con quelli di una società post-industriale come quella italiana.
9/2200/12. (Testo modificato nel corso della seduta) Santelli, Boscetto, Carfagna, Stucchi, Allasia.
La Camera,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di varare norme dirette a rendere molto più celeri i procedimenti innanzi alla Corte dei conti.
9/2200/13. (Testo modificato nel corso della seduta) Boscetto, Santelli, Fitto, Bruno, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame abroga l'articolo 1, comma 1343, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativo alla decorrenza dei termini per l'esercizio dell'azione di responsabilità da parte della Corte dei conti;
è necessario ricordare come la magistratura contabile, come tutte le altre magistrature, ha tempi lunghi per la definizione dei procedimenti anche per la mole di procedimenti arretrati ancora pendenti;
è necessario por rimedio ai difetti funzionali che gravano sulla magistratura ordinaria, amministrativa e contabile, una giustizia più celere a tutto vantaggio dei cittadini,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative, anche normative, volte a diminuire i tempi dei processi, con particolare riferimento a quelli dinanzii alla magistratura contabile, per assicurare una maggiore efficienza ed efficacia dell'azione degli uffici giudiziari e per diminuire i costi della giustizia divenuti insopportabili, dati i tempi «biblici» della durata dei processi.
9/2200/14. Nan, Fratta Pasini, Paoletti Tangheroni, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame, come avviene spesso in questa legislatura, non è corredato dalla relazione sull'analisi di impatto della regolamentazione, il che appare particolarmente grave, come ha rilevato il Comitato per la legislazione, con riguardo a una norma che produce effetti sull'ordinamento contabile;
è necessario che tutti i decreti-legge siano corredati dalla relazione sull'impatto della regolamentazione per conoscere, con
esattezza, l'esatta portata delle norme ed il loro «impatto» sull'ordinamento vigente,
impegna il Governo
a presentare sempre provvedimenti che contengano la relazione di impatto della regolamentazione.
9/2200/15. Lenna, Lupi, Ceroni, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame non contiene la relazione sull'analisi tecnico-normativa che è necessaria in tutti i provvedimenti del Governo presentati alle Camera;
questo aspetto è stato rilevato più volte dal Comitato per la legislazione,
impegna il Governo
a presentare provvedimenti legislativi che siano più rispondenti alle leggi in vigore per non generare una legislazione confusa ed incerta e a salvaguardare il principio di intelligibilità delle norme.
9/2200/16. Floresta, Uggè, Lazzari, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame interviene, abrogandola, su una norma della legge finanziaria per il 2007, in materia di decorrenza del termine di prescrizione del diritto per la pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante da responsabilità amministrativa;
è necessario ricordare, in proposito, che la norma fu oggetto di critiche, non solo da parte del Presidente della Repubblica, ma anche di esponenti del Governo e della maggioranza, ma che non emerse con chiarezza a vantaggio di chi fosse stata approvata la disposizione;
è evidente che tale atteggiamento contrasta con il programma di governo dell'Unione che, quindi, solo «a parole», ha il culto della legalità,
impegna il Governo
a rivedere le modalità di legiferare che appaiono dettate da eccessiva leggerezza e approssimazione e creano solamente confusione nell'opinione pubblica.
9/2200/17. Palmieri, Stradella, Paroli, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame abroga una norma della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativa alla decorrenza dei termini per l'esercizio dell'azione di responsabilità da parte della Corte dei conti;
è necessario ricordare che la norma è stata criticata fortemente per il suo contenuto di disposizione «ad personam», contravvenendo ai caratteri di generalità ed astrattezza delle norme;
la norma, per il principio dell'applicazione della legge più favorevole, avrebbe potuto essere applicata anche retroattivamente;
l'introduzione della norma, quindi, avrebbe inciso negativamente sull'ordinamento favorendo la posizione di molti amministratori o dipendenti pubblici coinvolti in giudizi di responsabilità;
la norma è stata introdotta, nel corso dell'esame al Senato, senza un dibattito serio e, quindi, senza capire le ragioni di tale intervento, che ha destato le critiche ai più alti livelli istituzionali;
lo stesso relatore, che ha introdotto la norma, non ha specificato le ragioni che erano alla base dell' intervento normativo,
impegna il Governo
a utilizzare, per il futuro, un metodo di legislazione più consono alle esigenze di certezza del diritto e meno confuso in modo da salvaguardare i principi che sono alla base di una legislazione corretta.
9/2200/18. Germanà, Floresta, Fasolino, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame abroga una norma della legge 27 dicembre 2006, n. 296, che riduceva i termini per l'esercizio dell'azione di responsabilità da parte della Corte dei conti;
questo intervento è stato criticato a più riprese dalle più alte cariche dello Stato, da esponenti governativi e dalla stessa maggioranza che sostiene il governo Prodi;
appare necessario ricordare che la norma interviene, con un artifizio legislativo, su una disposizione non ancora efficace;
appare, altresì, necessario ricordare che l'articolo 77 della Costituzione prevede per i decreti legge i requisiti della necessità e dell'urgenza che non sembrano esservi in questa circostanza;
appare opportuno, quindi, considerare che sarebbe stato possibile intervenire con un disegno di legge, una volta che la norma in questione fosse divenuta efficace,
impegna il Governo
ad utilizzare correttamente gli strumenti normativi, al fine di fare ricorso ai provvedimenti di urgenza solo ove si verifichino i presupposti richiesti dall'articolo 77 della Costituzione.
9/2200/19. Fedele, Osvaldo Napoli, Palmieri, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
l'estemporaneo inserimento del comma 1343 nella legge finanziaria per il 2007 dimostra, ancora una volta, quanto sia carente e inappropriato il metodo di formazione, discussione e approvazione della legge finanziaria, che troppo spesso viene sottratto alla valutazione approfondita del Parlamento in quanto nel momento, sovente decisivo in cui il Governo, per respingere le troppe richieste di spesa, pone la fiducia su uno o più maxiemendamenti, si assiste ad un confuso assemblamento di norme incoerenti, microsettoriali e controproducenti;
appare opportuno adottare le iniziative volte a definire quanto prima procedure più razionali e funzionali di definizione e approvazione del bilancio dello Stato e della legge finanziaria nel rispetto pieno e tassativo dell'articolo 81 della Costituzione,
impegna il Governo
ad adottare iniziative volte a rispondere alle esigenze indicate in premessa.
9/2200/20. La Loggia, Armosino, Zorzato, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
la presenza, nella legge 27 dicembre 2006, n. 296, dell'articolo 1, comma 1343, che, analogamente a molte altre, non ha nulla a che vedere con la ratio e con il contenuto proprio della legge finanziaria dimostra quanto si sia degradata la procedura e la prassi di formulazione e di
approvazione di quello strumento fondamentale di politica economica che è la legge finanziaria;
appare opportuno rivedere in tempi brevi le norme che regolano la definizione e l'approvazione della legge finanziaria al fine di rendere realmente efficace e razionale questo fondamentale strumento di governo della finanza pubblica,
impegna il Governo
ad adottare iniziative volte a rispondere alle esigenze indicate in premessa.
9/2200/21. Zorzato, Casero, Crosetto, Ravetto, Giudice, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
la legge finanziaria per il 2007 reca disposizioni, di cui l'articolo 1, comma 1343, fa inopinatamente parte, volte al reperimento di risorse aggiuntive mediante l'imposizione di una lunga serie di balzelli e non è attenta al doveroso contenimento delle spese, che invece dovrebbe essere prioritario,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità, in sede applicativa, di adottare le opporune iniziative normative volte ad abrogare non solo il comma 1343, ma anche tutte le altre norme non finalizzate a un rigido contenimento della spesa pubblica a tutti i livelli e al rispetto dovuto alle risorse dei contribuenti.
9/2200/22. Campa, Fabbri, Mistrello Destro, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il Parlamento è costretto, a causa di una vicenda non sufficientemente chiarita, a dedicare attenzione e tempo per abrogare solo uno dei 1364 commi che compongono la legge finanziaria per il 2007 il che dimostra con quale confusione e approssimazione sia stato predisposto il maxiemendamento su cui poi è stata posta dal Governo la questione di fiducia;
non appare opportuno che il governo ponga la questione di fiducia innanzi al Parlamento su testi che, alla luce dei fatti, non risultano sufficientemente approfonditi,
impegna il Governo
ad esercitare la propria iniziativa legislativa in modo più meditato al fine di evitare per il futuro situazioni analoghe.
9/2200/23 (Nuova formulazione). Marinello, Marras, Verro, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
la procedura e le responsabilità reali dell'inserimento nel maxi-emendamento della disposizione che è successivamente divenuta il comma 1343 nella legge finanziaria per il 2007 non sono mai stati chiariti in modo soddisfacente;
tale episodio ha comportato l'adozione del decreto-legge di cui si procede alla conversione,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di svolgere una approfondita e rapida inchiesta interna per accertare le responsabilità connesse a tale vicenda e ad adottare tutte le iniziative, anche sanzionatorie, conseguenti.
9/2200/24. (Nuova formulazione) Costa, Mario Pepe, Paniz, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
la legge 27 dicembre 2006, n. 296, contiene, oltre al ben noto comma 1343, anche un'altra norma negativa nei confronti dell'esigenza di tutelare la correttezza amministrativa e precisamente il comma 220, che non estende più, come prevedeva il testo approvato in prima lettura dalla Camera, al reato di abuso di ufficio la procedura di sequestro e confisca dei beni,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di effettuare un monitoraggio degli effetti applicativi del provvedimento in esame, anche al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a modificare l'articolo 1, comma 220, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, estendendo la possibilità di applicare la procedura del sequestro e della confisca dei beni anche nei confronti di coloro che hanno commesso il reato di abuso di ufficio, ai sensi dell'articolo 323 del codice penale.
9/2200/25. Gianfranco Conte, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame reca l'abrogazione di una norma contenuta nella legge finanziaria per il 2007;
il decreto-legge è stato emanato per correggere, a detta della maggioranza, «una svista» sulla decorrenza dell'azione di responsabilità per gli amministratori pubblici e i pubblici dipendenti che è stata censurata anche dalla Corte dei conti;
si tratta, al contrario, di una norma ad personam voluta e criticata anche da autorevoli esponenti della compagine governativa,
impegna il Governo
a informare il Parlamento su quali basi e, con quali criteri sia stata adottata la norma citata in premessa, che avrebbe potuto produrre un forte impatto negativo sull'ordinamento contabile comportando soprattutto danni erariali di notevole gravità.
9/2200/26. Fabbri, Gregorio Fontana, Baldelli, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame abroga una norma della legge 27 dicembre 2006, n. 296, che introduceva una disposizione più favorevole per coloro che fossero sottoposti ad un giudizio di responsabilità;
tale disposizione ha destato forti critiche, anche da parte della stessa maggioranza;
non sono note le ragioni dell'introduzione di tale disposizione né è stato chiarito a vantaggio di chi è stata inserita la predetta norma, che rappresenta un vero e proprio «colpo di spugna» nei confronti di molti amministratori sottoposti a giudizio di responsabilità;
è necessario, pertanto, che il Governo chiarisca in sede parlamentare quali siano i motivi che hanno determinato la presentazione di un decreto-legge, sui cui presupposti di necessità ed urgenza si nutrono forti dubbi, per riparare «all'errore» commesso,
impegna il Governo
ad informare il Parlamento come richiesto, anche, da autorevoli esponenti della sua maggioranza circa le ragioni che hanno portato all'introduzione di una norma che ha destato scalpore per il suo contenuto e a legiferare, per il futuro, in modo più attento e consapevole.
9/2200/27. Romele, Pelino, Romagnoli, Stucchi, Allasia.
La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame abroga un comma della legge finanziaria per il 2007 relativo al momento della decorrenza dei termini per l'esercizio dell'azione di responsabilità;
la citata disposizione è stata introdotta con un provvedimento di urgenza, ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione, sul quale si dubita vi siano i requisiti prescritti dalla Costituzione per l'emanazione dei decreti-legge, se non quelle squisitamente politiche che sottendono alle forti critiche espresse anche da esponenti della maggioranza che sostengono il governo Prodi;
le ragioni dell'introduzione dell'articolo 1, comma 1343, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per di più «in corso d'opera», senza un dibattito in cui venissero spiegate le motivazioni da parte del relatore, sono rimaste oscure, nonostante autorevoli rappresentanti della stessa maggioranza ne avessero chiesto conto;
sarebbe necessario che il Governo chiarisse finalmente le ragioni dell'introduzione di tale norma, che ha destato le critiche anche da parte della Corte dei conti,
impegna il Governo
ad informare il Parlamento circa le ragioni dell'introduzione dell'articolo 1, comma 1343, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e soprattutto a legiferare, per il futuro, con un metodo più attento e nel rigoroso rispetto dei principi costituzionali ed in particolare di quelli dell'articolo 77 della Costituzione.
9/2200/28. Grimaldi, Jannone, Bernardo, Stucchi, Benedetti Valentini, Allasia.