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Allegato B
Seduta n. 119 del 5/3/2007
...
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
la sottoscritta in una interpellanza del 16 gennaio 2007, n. 2-00308 (e in una precedente interrogazione a risposta scritta depositata il 25 luglio 2006 n. 4-00678) chiedeva conto agli interpellati della notizia secondo la quale il Parlamento iracheno si stava apprestando ad approvare una legge destinata ad accordare alle compagnie petrolifere occidentali il diritto di sfruttamento delle sterminate riserve petrolifere del Paese e del ruolo che nella vicenda avrebbe avuto l'Eni;
si ricorda che tali accordi, i così detti PSA, consentono ad un Paese di mantenere la proprietà giuridica del petrolio, ma garantiscono una quota di profitti alle società internazionali che investono in infrastrutture e nella gestione dei pozzi, degli oleodotti e delle raffinerie;
in un articolo pubblicato dal Quotidiano Il Manifesto giovedì 1o marzo 2007 a firma Fabio Alberti si legge della possibilità che l'Eni, ricordiamo compagnia petrolifera a forte partecipazione pubblica, possa essere interessata a sottoscrivere contratti di sfruttamento di giacimenti di petrolio in Iraq sulla base di questa nuova legge che il Parlamento iracheno starebbe per approvare «...sotto la pressione del governo statunitense e delle multinazionali dell'energia...»;
tra le altre cose in tale articolo si legge «la legge approvata l'altro ieri dal Governo iracheno filo-statunitense, che incontra la decisa opposizione di tutte le organizzazioni sindacali, apre nuovamente alle compagnie energetiche internazionali l'accesso ai rubinetti dell'oro nero della Mesopotamia e lo fa a condizioni di estremo vantaggio... Un vantaggio che, è stato calcolato, potrebbe far raddoppiare i profitti (e dimezzare le entrate per l'erario iracheno) rispetto alle condizioni in essere in Iraq prima della guerra»;
il Governo italiano nel decidere di ritirare il contingente militare dal territorio iracheno ha più volte sottolineato come questo non significa abbandonare il Paese al suo destino, ma, al contrario, ha rilanciato i rapporti con il governo iracheno attraverso la messa a punto di un programma di cooperazione a livello politico, economico e umanitario -:
quale posizione intenda assumere il Governo italiano in relazione alla possibile stipulazione di tali contratti da parte dell'Eni considerando che il Ministero dell'economia (ex tesoro) oltre a detenere una
quota di partecipazione in tale società esprime anche suoi rappresentanti in seno al consiglio di amministrazione.
(2-00396)«Deiana».
Interrogazioni a risposta scritta:
LEOLUCA ORLANDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il settimanale Il Diario in edicola in questi giorni riporta una inchiesta sull'esito del voto delle elezioni politiche di aprile 2006 che hanno dato avvio all'attuale legislatura;
come è noto tale voto ha visto prevalere tanto al Senato della Repubblica quanto alla Camera dei Deputati la coalizione di centrosinistra con un risicato margine;
in particolare alla Camera dei Deputati, solo 25.200 voti di differenza (pari allo 0,066 per cento) hanno permesso al centrosinistra di conquistare il premio di maggioranza previsto dalla legge;
tale risultato è stato largamente difforme da quanto tutti i sondaggi di opinione avevano rilevato fino alle ore precedenti il voto ed è stato altrettanto difforme da tutte le rilevazioni condotte all'uscita dei seggi con il metodo dei cosiddetti «exit-poll»;
la seconda anomalia che ha contraddistinto il risultato elettorale, e attorno a cui ruota l'inchiesta de Il Diario, è il numero delle schede bianche che è passato da una media di oltre unmilionesettecentomila nella precedenti consultazioni a circa quattrocentomila;
ancor più anomalo è il fatto che la percentuale di schede bianche è pressoché la stessa (tra l'uno e il due per cento) su tutto il territorio nazionale, cosa mai avvenuta nella storia elettorale del Paese;
partendo proprio da tale anomalia, l'inchiesta giornalistica arriva alla conclusione che nella notte in cui avvenne lo spoglio vi sarebbe stato un sistema per cui buona parte delle schede bianche sarebbero state attribuite invece al centrodestra: cardine di questo sistema sarebbero stati i momenti di trasmissione dei dati dalle Prefetture al ministero degli interni;
la gravità delle accuse ed il quadro prospettato sono di una tale levatura da far vivamente sperare che non si tratti della realtà; una realtà che getterebbe discredito sui singoli coinvolti ma anche sulle Istituzioni che questi rappresentavano all'epoca;
il sito Internet del ministero degli interni, contrariamente a quanto avviene per le elezioni politiche fino al 2001, non riporta i dati relativi alle schede bianche e alle schede nulle nelle elezioni di aprile 2006 -:
se corrisponda a verità che ad oggi non sia stato ufficializzato il risultato delle elezioni con un documento che riporti in modo analitico le cifre relative ai voti dei singoli partiti, delle coalizioni, delle schede bianche e delle schede nulle;
se non ritengano che sia interesse del Governo inteso come espressione Istituzionale degli italiani, fugare ogni dubbio circa la legittimità del voto di aprile 2006 e, in caso affermativo, quali conseguenti iniziative intendano assumere;
se il ministero abbia in programma la pubblicazione, così come avvenuto nelle legislature precedenti, di un volume che raccolga tanto in modo analitico quanto in modo riassuntivo, i dati elettorali relativi alle elezioni politiche del 2006.
(4-02796)
OLIVA, LO MONTE, NERI, RAO e REINA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Sicilia soffre da decenni per problemi derivanti dalla carenza idrica e fino
allo scorso autunno in molti comuni è stata interrotta la fornitura di acqua corrente e si è dovuto ricorrere alle autobotti;
l'invaso di Ancipa, nel territorio di Troina (Enna), costituisce una fonte essenziale per l'approvvigionamento idrico della Sicilia centrale ed, in particolare, delle province di Caltanissetta, Catania, Enna e Messina;
è noto che l'invaso in questione avrebbe, potenzialmente, una capacità di circa 30 milioni di metri cubi d'acqua, ma, concretamente, viene sfruttato per non più del 50 per cento della sua capacità;
in passato il mancato utilizzo di tutta la potenzialità della diga è stato giustificato con la necessità di intervenire con lavori di ristrutturazione e con ragioni di sicurezza;
da notizie fornite agli interroganti dal Presidente della provincia di Enna, sembrerebbe che due terzi dei lavori previsti siano stati effettuati con conseguente aumento della capacità effettiva della diga;
risulta che da diversi giorni la diga, superata la quota di 9 milioni di metri cubi, venga svuotata e l'acqua eccedente riversata nel mare;
si assiste ad una situazione paradossale ed intollerabile considerato che l'acqua, che in questi giorni si spreca, non sarà disponibile per i cittadini nei mesi in cui l'emergenza idrica è più grave;
ormai da troppo tempo si ripropone il problema di un più razionale sfruttamento dell'acqua contenuta all'interno dell'invaso di Ancipa -:
quali azioni concrete ed immediate i Ministri interrogati hanno intenzione di intraprendere, nelle materie di loro competenza, affinché la diga di Ancipa possa essere utilizzata al massimo delle sue potenzialità e non si verifichi più un intollerabile spreco di acqua.
(4-02798)