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Allegato B
Seduta n. 120 del 6/3/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MATTARELLA, BUCCHINO, FEDI, GIANNI FARINA, NARDUCCI e BAFILE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 6 dicembre 2007 ricorre il centenario della tragedia mineraria di Monongah (West Virginia - USA), nella quale perirono secondo le stime ufficiali 362 lavoratori, ma secondo quelle reali non meno di 500, per l'abitudine dei minatori di farsi aiutare da familiari anche in tenera età, non registrati tra i prestatori d'opera impegnati quotidianamente;
la maggior parte dei morti ufficialmente censiti era costituita da italiani, provenienti soprattutto da comuni del Molise e della Calabria, ma anche dell'Abruzzo, della Campania, della Puglia, del Piemonte, della Lombardia e di altre regioni italiane;
quella di Monongah rappresenta, per il numero di nostri connazionali coinvolti, il più grave incidente di lavoro in emigrazione mai accaduto e, nello stesso tempo, anche la tragedia meno nota e meno riconosciuta, per l'inspiegabile silenzio che su di essa si è riversato nel corso di un secolo;
è necessario cogliere l'occasione del centenario della ricorrenza per restituire a quei caduti del lavoro memoria e riconoscenza e, in pari tempo, riproporre alle nostre importanti comunità in Nord America alcuni dei motivi fondanti della comune identità storica, sociale ed etica;
non può essere trascurata, sul versante dell'opinione pubblica italiana, l'esigenza
di ricordare un passaggio così importante della storia dell'emigrazione degli italiani e, in particolare, di offrire alle giovani generazioni un motivo di formazione così significativo;
nel corso di una visita diretta del cimitero della cittadina del West Virginia, dove i minatori deceduti furono sepolti, il primo firmatario ha potuto costatare una situazione di penoso abbandono;
in vista della ricorrenza di dicembre, sarebbe doveroso da parte del Governo promuovere iniziative adeguate per ricordare la drammatica vicenda di Monongah e dare finalmente ai suoi protagonisti il riconoscimento e l'onore che meritano -:
se il Governo abbia in animo di organizzare tali iniziative, in particolare attraverso la costituzione di un comitato d'onore, con la partecipazione di alcuni alti rappresentanti istituzionali italiani e statunitensi (parlamentari nazionali, esponenti delle Amministrazioni regionali), coordinando a livello nazionale, locale e all'estero le iniziative che si svolgeranno e sollecitando nell'occasione gli organi di informazione, in Italia e negli USA, perché venga dato il giusto risalto all'avvenimento, anche al fine di intervenire presso le autorità responsabili perché al luogo dove riposano i resti dei caduti sia restituito un assetto decoroso e confacente.
(5-00784)
Interrogazione a risposta scritta:
FEDI, BUCCHINO, NARDUCCI e GIANNI FARINA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
da alcuni anni la Direzione Generale per gli Italiani all'estero del Ministero degli affari esteri ha soppresso l'Unità di Consulenza per la Sicurezza Sociale che era stata per lungo tempo stimolo e strumento fondamentale per l'avvio dei negoziati per la stipula ed il rinnovo delle convenzioni bilaterali e multilaterali di sicurezza sociale;
i compiti svolti dall'Unità erano importanti e complessi;
la trattazione di tutte le questioni di natura previdenziale in convenzione internazionale;
l'elaborazione, d'intesa con altre Amministrazioni, di schemi di legge sulla previdenza internazionale;
l'elaborazione dei progetti di accordi bilaterali di sicurezza sociale;
la redazione di schemi di relazioni illustrative per la ratifica parlamentare degli accordi;
la preparazione di riunioni interministeriali;
la partecipazione ai negoziati internazionali;
l'elaborazione di pareri tecnici sull'interpretazione e sull'applicazione dei Regolamenti comunitari di sicurezza sociale anche in sede di contenzioso dinanzi alla Corte di Giustizia europea;
la consulenza alle rappresentanze italiane diplomatiche e consolari;
le collaborazioni con altre Direzioni generali del Ministero degli Affari Esteri che trattano occasionalmente la materia previdenziale;
la cura dei rapporti con l'utenza ed in particolare la proficua collaborazione con i patronati ed associazioni dell'emigrazione ascoltati e coinvolti nelle varie iniziative;
il coordinamento delle attività delle altre Amministrazioni ed Enti che trattano la materia della sicurezza sociale internazionale;
da quando è stata abolita la predetta Unità si è verificato praticamente l'arresto delle stipule e dei rinnovi degli accordi internazionali di sicurezza sociale con grave nocumento agli interessi politici dell'Italia e ai diritti delle categorie dei lavoratori e pensionati interessati;
è incomprensibile come accordi bilaterali già firmati - con il Canada, il Cile, il Marocco, le Filippine - siano stati abbandonati;
sono venuti meno raccordo e coordinamento delle iniziative e degli studi della complessa materia della sicurezza sociale in regime internazionale, anche alla luce del fatto che le singole Direzioni del Ministero non hanno gli strumenti, le conoscenze ed il tempo di svolgere le proficue attività su citate;
in un contesto internazionale dove l'allargamento dell'Unione Europea richiede una maggiore attenzione alla mobilità dei lavoratori e dei diritti-doveri previdenziali che ne derivano e dove la mobilità internazionale viene esercitata da nuove e variegate categorie di cittadini i quali rivendicano una ampia e giusta tutela previdenziale -:
se si intenda procedere in direzione di un ripristino dell'Unità di Consulenza per la sicurezza sociale o di un Ufficio con le caratteristiche sopra descritte, nell'ottica di una riqualificazione della politica italiana e del Ministero degli affari esteri in materia di sicurezza sociale in regime internazionale.
(4-02806)