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Allegato B
Seduta n. 121 del 7/3/2007
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DIFESA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
GALANTE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
le informazioni che sono pervenute dagli USA e da altri paesi partecipanti al programma per lo sviluppo del cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter (JSF), come l'Olanda, denunciano un innalzamento progressivo e senza controllo dei costi del progetto. Secondo fonti del Pentagono, il costo di un singolo caccia è passato dai 46-56 milioni di dollari iniziali addirittura ai 150-160 milioni. Secondo la Corte dei conti olandese, il costo del JSF rimane ancora nel vago, visto che il 65 per cento della fase dei test deve essere ancora completata. La Corte dei conti USA, già nel marzo 2005, rilevava che i soli costi di sviluppo avevano subito un incremento dell'80 per cento, pari a circa 20 miliardi, rispetto alle stime iniziali, suggerendo al Congresso di posporre l'approvazione dello stanziamento dei fondi, finché non si fossero rese disponibili maggiori informazioni sul programma. Sempre la Corte dei conti USA ha preventivato che il Dipartimento della difesa americano dovrà passare dai 100 milioni di investimenti produttivi mensili del 2007 al miliardo al mese del 2013, trasformando il JSF nel programma bellico più costoso della storia, con un investimento di 225 miliardi dollari;
a queste preoccupazioni si aggiungono quelle riguardanti il trasferimento di tecnologie avanzate dagli USA ai paesi partner. Il direttore generale di Finmeccanica, Giorgio Zappa, ha avuto modo di dichiarare che gli USA stanno mettendo limitazioni alle tecnologie cui possono accedere gli altri governi partecipanti al progetto. In particolare non verrebbero trasferiti i cosiddetti «codici sorgente». Tali codici permettono di effettuare modifiche al velivolo e, quindi, di adattarlo alle necessità delle singole aeronautiche, con conseguente autonomia di gestione sia operativa che commerciale;
contrariamente a quanto affermato sopra, il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forceri, nel corso della sua audizione del 16 gennaio 2007 presso la Commissione difesa della Camera, ha affermato che il costo per velivolo si aggira, invece, intorno ai 45 milioni di dollari, per gli apparecchi a decollo normale, ed ai 55 milioni quelli a decollo verticale, che sono i costi definiti inizialmente dal main contractor Lockheed Martin. Secondo il sottosegretario, ciò sarebbe possibile in quanto gli accordi stabiliti con gli USA prevedono la «nostra partecipazione a costi fissi e costanti» e che «differenti e maggiori costi siano assorbiti dagli USA e non dagli altri partner». Inoltre, sempre nella stessa audizione, il sottosegretario ha affermato che i medesimi accordi garantiscono da parte degli USA «un'apertura tecnologica senza precedenti» ed «un notevole ritorno di know how» -:
come sia possibile che, a fronte dell'aumento esponenziale dei costi di viluppo e di costruzione del velivolo JSF - fatto non contestato dal sottosegretario Forcieri - i costi unitari dei velivoli rimangano uguali a quelli stabiliti inizialmente, e come sia possibile che gli aumenti siano assorbiti unicamente dagli USA, specialmente considerando l'enorme incremento del debito pubblico statunitense e i dubbi sui costi e sulla fattibilità avanzati dalle forze armate USA, dunque, quali siano i termini effettivi dell'accordo a suo tempo sottoscritto con il governo USA, ed in dettaglio quali siano le modalità stabilite per la suddivisione dei costi tra gli USA e
l'Italia e quali siano i termini relativi al trasferimento delle tecnologie tra la Lockheed Martin e le aziende italiane impegnate nel progetto e se, nei medesimi accordi, sia previsto il trasferimento anche dei «codici sorgenti».
(5-00806)
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
a seguito dei tragici eventi dell'11 settembre del 2001 nacquero due operazioni internazionali collegate denominate Enduring Freedom nel mare Arabico e Active Endeavour nel mar Mediterraneo con compiti di sea control e maritime interdiction/interception;
in data 31 gennaio 2002 è stata promulgata la legge n. 6 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1o dicembre 2001, n. 421, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione multinazionale denominata Enduring Freedom. Modifiche al codice penale militare di guerra, approvato con regio decreto 20 febbraio 1941, n. 303, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 28 del 2 febbraio 2002;
all'articolo 1 comma 2 del decreto-legge, come convertito, è prescritto che «Con decorrenza dalla data di entrata nel territorio, nelle acque territoriali e nello spazio aereo dei paesi interessati e fino alla data di uscita dagli stessi, al personale militare è corrisposta, in aggiunta allo stipendio o alla paga ed agli altri assegni a carattere fisso e continuativo, l'indennità di missione prevista dal regio decreto 3 giugno 1926, n. 941, nella misura del 90 per cento per tutta la durata del periodo. L'indennità è corrisposta in lire, sulla base della media dei cambi registrati nel periodo dal 1o gennaio al 31 maggio 2001, nella misura prevista per il trattamento economico all'estero con riferimento ad Arabia Saudita, Emirati Arabi e Oman»;
in data 11 agosto 2003 è stata promulgata la legge 11 agosto 2003, n. 231, «Differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali» pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 197 del 26 agosto 2003;
all'articolo 1, comma 3, è prescritto che viene differito al 31 dicembre 2003 il termine previsto dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n. 42, relativo alla partecipazione di personale militare e civile all'operazione internazionale Enduring Freedom e per la prima volta in tale contesto la missione Active Endeavour ad essa collegata;
tali missioni sono state differite successivamente con legge n. 68 del 12 marzo 2004, legge n. 208 del 30 luglio 2004, legge n. 39 del 21 marzo 2005, legge n. 157 del 31 luglio 2005, legge n. 51 del 23 febbraio 2006, legge n. 247 del 4 agosto 2006;
numerose istanze da più parti sono state fatte per via gerarchica al fine di conoscere perché l'indennità prevista per gli equipaggi interessati alla missione Active Endeavour non è stata loro pagata a tutt'oggi;
consta all'interrogante che la Direzione generale per il personale militare con lettera chiedeva delucidazioni allo Stato maggiore della difesa (non ancora pervenute), che il Capo di Stato Maggiore della Marina, in risposta alla richiesta del Cocer Marina sulla applicazione della legge, scrive che la competenza è della Direzione generale per il personale militare e che la Direzione di amministrazione di Taranto della Marina militare in data 28 settembre 2004 scrive che l'indennità va corrisposta -:
se non ritenga necessario intervenire presso lo Stato maggiore della Difesa affinché dia chiare disposizioni per consentire il pagamento delle indennità e relativi arretrati a tutto il personale della Marina militare partecipante alla missione Active Endeavour.
(5-00807)
FALLICA e COSSIGA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in data 28 febbraio 2007 lo Stato Maggiore Marina ha provveduto a predisporre il congedo, previsto in data 5 marzo 2007, di 240 Ufficiali in ferma prefissata del V corso AUFP, allo scadere dei trenta mesi di ferrea senza che fosse loro concessa la possibilità di accedere alla ulteriore ferma di 12 mesi, rafferma tra l'altro concessa ai precedenti 4 corsi AUFP;
la decisione di non permettere loro di accedere alla rafferma è stata assunta in maniera unilaterale dalla Forza armata senza fornire motivazione alcuna agli appartenenti del V corso AUFP, i quali tra l'altro avevano presentato l'apposita domanda alla Direzione Generale del Personale Militare ai fini dell'ottenimento della rafferma;
la Direzione Generale per il Personale Militare provvedeva a rispondere agli appartenenti al V corso AUFP, che avevano presentato regolare domanda di rafferma, testualmente: «per la conseguente partecipazione all'interessato, si comunica che l'istanza del... presentata in data... non può essere presa in considerazione in quanto il concorso per l'ammissione ad un'ulteriore ferma di anni uno del corpo di appartenenza riservato agli ufficiali in ferma prefissata provenienti dal 5o corso AUFP della Marina Militare al momento non è stato bandito». Tale risposta, che non è esplicativa di nulla, lasciava comunque intendere che, in un futuro prossimo, era intenzione dell'Amministrazione indire il bando di rafferma, nonostante i tempi tecnici necessari per il regolare svolgimento del concorso non fossero più disponibili;
si evidenzia che la legge di bilancio 2007, collegata alla legge finanziaria, prevedeva la copertura economica per il mantenimento in servizio degli Ufficiali del V corso AUFP, avendo stanziato i fondi necessari sia al Ministero della difesa che al Ministero dei trasporti, per gli appartenenti al corpo delle capitanerie di porto;
appare doveroso far notare che la concessione della ulteriore ferma di dodici mesi agli appartenenti al V corso AUFP avrebbe consentito loro di snaturare i requisiti previsti dal comma 519 dell'articolo 1 della legge finanziaria ai fini della stabilizzazione, ad eccezione degli appartenenti al V corso AUFP che per servizi pregressi ne sono già in possesso;
inviare in congedo il personale del V corso AUFP in possesso dei requisiti previsti dal comma 519 della legge finanziaria 2007 va in contrasto con il dettato dello stesso comma 519 il quale prevede che; le amministrazioni pubbliche continuano ad avvalersi prioritariamente del personale assunto ai sensi del articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, in servizio al 31 dicembre 2006, in possesso dei requisiti previsti, nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione;
lo Stato Maggiore Difesa ad oggi non ha, in alcun modo, avviato le procedure di stabilizzazione del proprio personale dipendente, secondo quanto previsto dal comma 519 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007, né tanto meno ad oggi se ne intravede l'inizio, nonostante il fatto che l'Arma dei carabinieri ha provveduto immediatamente alla stabilizzazione del proprio personale dipendente e che, ai sensi del comma 519 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007, sta provvedendo alla stabilizzazione di 900 unità anche il Ministero per i beni e le attività culturali, come si evince dall'avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 4a Serie Speciale Concorsi - n. 7 del 23 gennaio 2007;
in data 1o marzo 2007 il quotidiano Liberazione pubblica un articolo dal titolo «La marina non applica la finanziaria e licenzia i suoi precari» nel quale, dopo un excursus sulla situazione del V corso AUFP, vengono espresse una serie di considerazioni sulle scarse possibilità che hanno i militari di far valere i loro diritti, il giornalista, ad esempio, li definisce cittadini di serie B. All'interno di questo
articolo sono contenute alcune dichiarazioni del Capitano di Vascello Alessio Anselmi, presidente del COCER Marina, il quale esprime giudizi negativi riguardo le scelte fatte dallo Stato Maggiore Marina. Questo pare possa essere solo uno degli articoli che a breve potrebbero essere pubblicati sulle testate giornalistiche nazionali -:
se il ministero intenda adottare provvedimenti urgenti a favore del V corso AUFP, ormai congedato dallo Stato Maggiore Marina, e quali siano gli intendimenti ministeriali in merito al futuro degli Ufficiali della Marina Militare che aspettano l'applicazione del comma 519 dell'articolo 1 della finanziaria 2007, anche al fine di evitare le prevedibili iniziative giudiziarie da parte degli Ufficiali in possesso dei requisiti previsti, iniziative giudiziarie che, qualora arridessero agli Ufficiali in possesso dei requisiti previsti, cosa da ritenere alquanto probabile vista l'eloquenza della norma, costituirebbero un ulteriore aggravio per i conti già precari dello Stato.
(5-00808)
DE ZULUETA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in una intervista rilasciata al giornalista del Corriere della Sera, Marco Nese, pubblicata il 12 febbraio 2007 il tenente Nicola Piccolo, portavoce del contingente italiano, parlando del lavoro svolto dai nostri militari ad Herat, in Afghanistan, ha dichiarato: «Per esempio a Herat sta sorgendo con la nostra supervisione una chiesa cattolica». Un tempio cattolico nella terra dei Talebani, incalza il giornalista. «Esatto. - prosegue Piccolo - È la prima chiesa cristiana in terra afghana. Sarà dedicata alla Madonna che ha una rilevanza spirituale anche per gli islamici. Il progetto è nostro ma lo costruiscono gli afgani. E lo fanno con grande entusiasmo....»;
in Afghanistan è proibito per legge costruire chiese -:
se la notizia corrisponda al vero e, se sì, chi e in quale sede abbia autorizzato questo progetto e con quali fondi venga realizzato.
(5-00809)
Interrogazione a risposta scritta:
SAMPERI e BURTONE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il 3 febbraio 2006 la società SCIRUMI srl, invocando non meglio precisate «esigenze legate alla sicurezza nazionale», presentò al Comune di Lentini (Siracusa) un progetto «per realizzare un complesso insediativo chiuso ad uso collettivo, destinato ad esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base Sigonella U.S. Navy», per un importo di circa 300 milioni di euro, da realizzarsi su una superficie di Ha 91,48 in aree di rilevante interesse archeologico sottoposte a vincolo paesaggistico, chiedendo altresì una variante del P.R.G. per cambiare la relativa destinazione d'uso da agricola a residenziale;
il 18 aprile 2006 il Consiglio Comunale di Lentini (Siracusa), a seguito della suesposta richiesta, ha approvato la variante urbanistica;
il 28 febbraio 2007 in un articolo a firma Walter Rizzo il quotidiano L'Unità riferiva della dichiarazione resa dal Capitano Joe Stuyvesant a un inviato della trasmissione Le Iene secondo cui: «La Marina degli Stati Uniti non ha intenzione di aumentare il proprio fabbisogno di case in Sicilia»-:
se siano stati sottoscritti accordi tra il Governo italiano e l'Amministrazione Americana per l'ampliamento degli insediamenti residenziali riservati ai militari americani della Base di Sigonella;
se sussistano, e in cosa eventualmente consistano, le richiamate esigenze di sicurezza nazionale;
quali interventi, in ogni caso, il Governo intenda adottare per scongiurare il rischio che un insediamento ad uso militare
comprometta un così rilevante patrimonio paesaggistico, ambientale ed archeologico;
in relazione alle invocate esigenze di sicurezza nazionale quali iniziative il Governo intenda intraprendere per verificare i profili di trasparenza e legalità delle procedure adottate e dei soggetti coinvolti nell'operazione.
(4-02834)