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Allegato B
Seduta n. 125 del 13/3/2007
TESTO AGGIORNATO AL 20 MARZO 2007
...
AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
da circa un anno e mezzo, ovvero dal momento del loro arresto avvenuto a Natal (Brasile) nel novembre 2005, cinque cittadini italiani sono detenuti nel carcere brasiliano di Raimundo Nonato in condizioni disumane; a quanto si apprende da fonti di stampa, avrebbero perso 20 chili ciascuno, vivrebbero in sei in una cella idonea ad ospitare un solo detenuto, non avrebbero letti e nemmeno una parte del tetto, non usufruirebbero delle ore d'aria e, a causa delle cattive condizioni igieniche, avrebbero contratto la tubercolosi e la scabbia; pare addirittura che per sopravvivere abbiano solo tre litri di acqua a settimana;
nell'agosto del 2006, sono stati condannati dal tribunale federale di Rio Grande del Nord per traffico internazionale di donne, riciclaggio di danaro e prostituzione della loro vicenda si occuperà la Corte interamericana dei diritti dell'uomo dopo che il difensore di uno dei sei detenuti, ha depositato un ricorso chiedendo che la Corte accerti la violazione della Convenzione americana (articoli 5 e 8) e condanni il Brasile per il mancato rispetto «delle più elementari condizioni di vita dei detenuti» e «dei principi dell'equo processo»;
tale ricorso è stato presentato in favore del detenuto Giuseppe Ammirabile, di 43 anni, di Mola di Bari (condannato a 56 anni, 9 mesi e 21 giorni), ma riguarda indirettamente anche altri cinque italiani: Paolo Quaranta, di 56 (condannato a 22 anni, 2 mesi e 10 giorni), Vito Francesco Ferrante, di 43 (17 anni e 4 mesi); Paolo Balzano, di 47 (7 anni), tutti di Mola di Bari, Salvatore Borrelli, napoletano di 48 (56 anni, 9 mesi e 21 giorni), e Simone De Rossi, di 31 di Venezia (12 anni e 2 mesi);
consta all'interpellante che si legge nell'esposto presentato avverso lo Stato del Brasile alla Commissione Interamericana dei diritti dell'uomo per violazione degli articoli 5 e 8 dell'omonima Convenzione, «la denuncia per violazione è stata realizzata attraverso la reiterata inosservanza da parte dell'Autorità giudiziaria brasiliana delle più elementari norme penali, sostanziali e processuali, poste a garanzia del fondamentale diritto di difesa, nonché delle disumane condizioni di vita cui è sottoposto il Signor Ammirabile nel penitenziario brasiliano di Raimondo Nonato»;
da fonti di stampa si apprende che l'ambasciatore italiano abbia già avuto contatti con il direttore del carcere brasiliano «Professor Raimundo Nonato Fernandes» e pare che sia in vista il trasferimento in un istituto detentivo in cui possano essere garantite condizioni di vita umane;
tuttavia, non è dato sapere se tra i detenuti in attesa di imminente trasferimento ci siano anche i nostri connazionali;
anche laddove questo fosse vero, sarebbe sicuramente importante ottenere un trasferimento che consenta di ottenere condizioni di vita carceraria umane, ma ciò comunque non risolverebbe un altro nodo fondamentale della vicenda e cioè quello di verificare se i nostri connazionali siano stati sottoposti, o meno, ad equo processo -:
se i Ministri interpellati siano a conoscenza di quanto appena esposto ed eventualmente quali ulteriori elementi possano aggiungere alle gravissime circostanze esposte in premessa;
se non ritengano opportuno assumere una posizione diplomatica ufficiale e pressante nei confronti dello Stato del Brasile in primo luogo al fine di garantire una dignitosa detenzione ai nostri connazionali e in secondo luogo al fine di celebrare un regolare processo in cui siano tutelati i diritti fondamentali degli imputati.
(2-00409) «Donadi, Borghesi».