Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 126 del 14/3/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
STRIZZOLO, PERTOLDI, GIORGIO MERLO, FOGLIARDI, CINZIA MARIA FONTANA, D'ANTONA, AFFRONTI, SANGA, BIANCO, SUPPA, CARBONELLA, GAMBESCIA, PISICCHIO e MARAN. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 2 e 3 dicembre 1984, dall'impianto chimico della Union Carbide di Bhopal (India), si sprigionò una nube tossica che in breve tempo si sparse nella zona della Spianata Nera, Vecchia Bhopal, mietendo centinaia, forse migliaia di vittime. Nei giorni successivi furono molti quelli che morirono a causa degli effetti del gas fuoriuscito dalla fabbrica;
quella tragedia non fu un semplice incidente, voluto e imputabile al destino, alla sorte, bensì fu il risultato di una lunga serie di scelte irresponsabili dei dirigenti dell'impianto, dell'infrazione di quasi tutte le norme di sicurezza, perpetrata con lo scopo di risparmiare nella gestione;
quella tragedia era facilmente evitabile;
il numero esatto delle vittime non si saprà forse mai, poiché la zona in cui sorge la fabbrica era ed è ancora una zona poverissima, in cui la gente viveva e vive in baracche e tende, senza nessun controllo né censimento;
inoltre, quella notte e nei giorni successivi, intere famiglie vennero sterminate, senza lasciare nessuno a denunciare la scomparsa o a riconoscere i corpi dei propri cari;
a vent'anni dal disastro, la fabbrica della Union Carbide (che ora appartiene al gruppo Dow Chemicals) continua ad essere fonte di dolore e malattie. Infatti, dopo quella notte, la fabbrica è stata abbandonata, lasciando allo scoperto, senza protezione, le vasche in cui erano conservate le sostanze tossiche. Circa 20 monsoni hanno portato quelle sostanze nel suolo e hanno contaminato le falde acquifere da cui tutta la gente della zona riceve acqua;
dal 20 febbraio 2007, i principali attivisti di alcune organizzazioni che difendono i diritti delle vittime hanno intrapreso uno sciopero della fame per richiedere al Governo centrale e a quello del Madhya Pradesh di rispettare alcuni impegni assunti in seguito a un'altra campagna di proteste, svoltasi tra gennaio e febbraio 2006;
le richieste dei sopravvissuti sono basilari:
1) assistenza sanitaria gratuita ed appropriata per le vittime del 3 dicembre 1984, per le persone che ancora oggi ogni giorno vengono intossicate attraverso l'acqua contaminata, per i bambini nati da genitori esposti agli agenti tossici, che nella quasi totalità dei casi presentano malformazioni alla nascita, ritardi mentali e nello sviluppo fisico;
2) pensioni e sussidi per le vittime, che nella maggioranza dei casi sono oggi inabili al lavoro;
3) progetti di assistenza e reinserimento nella società per vedove e orfani;
4) protezione dagli agenti tossici dell'impianto della Union Carbide; richiesta che mira innanzitutto alla pulizia e allo smantellamento definitivo della fabbrica;
5) rifornimento di acqua sicura, non contaminata, per tutti gli abitanti della zona limitrofa all'impianto -:
quali iniziative intenda assumere il Governo italiano per aiutare concretamente le popolazioni colpite a uscire dalla tremenda condizione igienico-sanitaria e sociale determinata dal disastro provocato dalla nube tossica più di venti anni fa.
(3-00732)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMPA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la Finanziaria 2007 con un'opera di «armonizzazione», ha revisionato le tabelle di applicazione del sistema degli assegni familiari con l'intento di ridurre gli intervalli fra i diversi scaglioni, per evitare che un aumento anche minimo delle entrate familiari provocasse la riduzione o la perdita della prestazione;
ai tecnici del ministero, tuttavia, pare sia sfuggito che, in questa nuova formulazione, soltanto le tabelle relative agli assegni a favore di famiglie con figli «abili» sono state sensibilmente elevate sia nei limiti di reddito che negli importi erogabili;
le tabelle, invece, riservate alle famiglie con figli portatori di disabilità, sono state semplicemente aggiornate negli importi, senza che il sistema fosse rivisto, con conseguenze paradossali. Con le nuove regole, infatti, si verifica che una famiglia di quattro persone (due genitori e due figli), con un reddito complessivo di circa 40 mila euro, ottiene un assegno di circa 71 euro; a parità di condizioni, ma con un figlio disabile, l'assegno sarebbe invece di 46 euro!;
in pratica, numerose famiglie, drammaticamente impegnate a fronteggiare i molteplici problemi e spese che la cura di un disabile comportano, non solo non vengano aiutate dallo Stato ma addirittura risultano penalizzate rispetto alle famiglie che non affrontano le loro difficoltà. Ciò in violazione dei più naturali principi morali e costituzionali -:
quali iniziative intenda adottare per correggere tempestivamente questa inaccettabile sperequazione, per cui in moltissimi casi gli assegni percepiti dalle famiglie con disabili sono più bassi rispetto alle famiglie in cui non vi sono disabili.
(4-02911)
LONGHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nella
seduta n. 449 del 1o aprile 2004 della Camera dei Deputati avente ad oggetto «conversione in legge del decreto-legge 23 febbraio 2004 n. 141 recante disposizioni in materia di determinazioni del prezzo di vendita di immobili pubblici oggetto di cartolarizzazione» è stato accolto dal Governo un ordine del giorno che raccoglieva consenso unanime e che impegnava il Governo anche a valutare la possibilità di «disporre che alle valutazioni degli immobili cosiddetti di pregio concorrano tutte le condizioni previste dalla legge n. 392 del 1978 e non soltanto la loro collocazione; a valutare la possibilità di garantire agli inquilini degli immobili di pregio le stesse condizioni e benefici previsti dalla legge n. 104 del 1996, considerando che il valore degli immobili di pregio costituisce di per sé una adeguata differenziazione rispetto agli altri»;
con sentenza del TAR della Liguria del 15 giugno 2001, viene accolto il ricorso presentato contro l'inserimento di alcuni immobili di proprietà IPSEMA nell'elenco degli immobili di pregio ai sensi del decreto ministeriale 222 del 23 settembre 2005;
il ricorso è stato considerato fondato poiché l'evenienza (ubicazione all'interno di un'area vincolata sotto il profilo del paesaggio) non può ragionevolmente attribuire di per sé all'edificio una connotazione di pregio in assenza di alcuna particolare qualità che consenta di qualificarlo come tale per specifiche finalità perseguite dalla norma;
gli immobili siti in Genova in Via Oberto Cancelliere e Via Ausonia rientrano nella categoria A2, non presentano quindi alcuna delle caratteristiche delle abitazioni di lusso e pertanto i suddetti immobili non hanno i requisiti prescritti dal decreto-legge 31 luglio 2002 per la
classificazione degli stabili quali immobili di pregio -:
per quale motivo non si sia ancora proceduto alla dismissione degli immobili ex INPDAI di Via Oberto Cancellieri civico 48-49 e Via Ausonia civico 9-15 a Genova, alle condizioni previste dall'ordine del giorno e della sente del TAR sopra richiamati.
(4-02921)
CATONE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in un'intervista sul quotidiano Financial Times, il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, confermando che la minaccia di un attacco missilistico contro un Paese Nato è fondata, ha richiamato all'ordine Usa e Russia, entrate in rotta di collisione sul progetto di Washington che prevede l'installazione di un sistema di difesa antimissilistica in Europa centrale;
tale progetto, che prevede di installare basi radar e intercettori in Polonia e Repubblica Ceca, farebbe restare fuori da tale copertura l'Italia, la Grecia e la Turchia;
la mancata previsione di tale copertura ha fatto dichiarare al Segretario Generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, che: quando si tratta di difesa missilistica, non dovrebbero esserci paesi di serie A e paesi di serie B;
secondo le fonti interpellate dal giornale londinese, «sarebbe sia tecnicamente che economicamente fattibile un'estensione della protezione ai paesi non coperti entro l'inizio del prossimo decennio» -:
se i Ministri interrogati non ritengano opportuno, ed in che modo, di intervenire nelle sedi idonee per garantire una ulteriore difesa al nostro Paese, inserendolo, quale partner Nato, nel suddetto progetto, insieme alla Grecia e la Turchia, a tutt'oggi escluse.
(4-02922)