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Allegato B
Seduta n. 126 del 14/3/2007
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DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
CIRIELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince dal servizio televisivo trasmesso durante la trasmissione de Le Iene su Italia 1 del 26 febbraio, sembrerebbe che i militari congedati o giudicati non più idonei al servizio militare incondizionato, percepiscano il compenso previsto dalla legge (pensione privilegiata) con circa 6 o 7 anni di ritardo;
dallo stesso servizio emergerebbe che non si hanno tracce dei finanziamenti stanziati per i militari deceduti a seguito della contaminazione da uranio impoverito e per i militari malati che continuano a curarsi con tutte le spese indirette a carico dei loro familiari;
i ritardi causati dal malfunzionamento dell'Amministrazione Militare e dell'INPDAP (ente che amministra i militari in congedo) comporterebbe un consistente danno erariale in quanto l'Amministrazione, all'atto del pagamento degli emolumenti in questione, dovrebbe pagare anche gli interessi maturati nel frattempo;
all'atto della corresponsione della pensione privilegiata l'Amministrazione detrae dalla stessa il 50 per cento dell'indennizzo ricevuto dal militare durante il servizio per una invalidità subita per motivi di servizio (equo indennizzo) -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e quali iniziative di propria competenza intenda adottare per porre fine a questi inaccettabili ritardi;
se intenda verificare l'effettiva disponibilità dei fondi stanziati dalla Legge Finanziaria 2007 e da quella precedente destinata anche ai militari colpiti da contaminazione da uranio impoverito;
se esista ed a cosa sia dovuto il ritardo dei pagamenti previdenziali (pensione privilegiata) da parte del ministero della difesa prima e dell'INPDAP poi;
se corrisponda al vero che dal compenso definito «equo indennizzo», che un militare riceve in quanto ha subito una menomazione per causa di servizio, viene detratto il 50 per cento all'atto del riconoscimento della pensione privilegiata;
se sia possibile quantificare il danno subito dalle casse dello Stato a seguito dei pagamenti delle competenze previdenziali versati in ritardo.
(4-02914)
CIRIELLI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince dall'articolo pubblicato sul quotidiano Il Mattino di Salerno, in data 20 febbraio 2007, all'età di
30 anni, è morto il Caporale Maggiore Amedeo D'Inverno, appartenente all'11o Reggimento Guide di Salerno;
da quanto si evince dal predetto articolo Amedeo D'Inverno sarebbe morto «...per presunta contaminazione da uranio impoverito...»;
il militare rappresenterebbe la vittima n. 45 tra i nostri militari impiegati nei territori Balcanici e contaminati da bombe ordigni all'uranio impoverito;
il diritto alla pensione al Caporale Maggiore Amedeo D'Inverno è arrivato dopo anni d'attesa e solo 10 giorni prima di morire;
nonostante la lunga malattia ed il riconoscimento della causa di servizio (per motivi diversi dalla contaminazione da uranio impoverito) il Caporale Maggiore Amedeo D'Inverno non ha fatto in tempo a vedersi riconosciuti i suoi diritti: tutti i costi, diretti ed indiretti, che una lunga malattia come il linfoma di Hodgkin comporta sono ricaduti sul militare stesso e sulla sua famiglia;
per legge i procedimenti di riconoscimento di causa di servizio dovrebbero ultimarsi in un termine non superiore ai 90 giorni mentre migliaia di processi sembra siano senza alcuna conclusione da oltre 3 o 4 anni -:
se esistano altri militari, e quanti sono, nelle stesse condizioni del Caporal Maggiore Amedeo D'Inverno;
se sia a conoscenza del numero esatto dei militari deceduti e/o ammalati a seguito del loro impiego in territori contaminati da uranio impoverito;
se sia a conoscenza del fatto che dal momento del riconoscimento della causa di servizio e della pensione privilegiata passano anni affinché i militari italiani ne possano realmente godere;
se sia a conoscenza del fatto che ai militari infortunati per motivi di servizio viene riconosciuta un'indennità, chiamata «equo indennizzo», e che all'atto del riconoscimento della pensione privilegiata al militare viene trattenuta la metà della somma percepita per la menomazione subita;
se esista, ed a quanto ammonta, il danno all'erario causato dai ritardati pagamenti delle pensioni privilegiate ai militari;
se intenda emanare direttive mirate ad abbreviare i tempi di riconoscimento e liquidazione delle pensioni privilegiate ai militari.
(4-02920)