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Allegato B
Seduta n. 131 del 21/3/2007
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DIFESA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
BETTA, GAROFANI e PAPINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in una recente intervista al Financial Times, il Segretario generale della NATO Jaap
de Hoop Scheffer ha trattato del problema della difesa missilistica in Europa, citando i contatti tra Stati Uniti Polonia e Repubblica Ceca per installare, in Polonia, razzi intercettori e, in Repubblica Ceca, copertura radar;
il nuovo scudo spaziale americano lascierebbe però scoperto il fianco sud-orientale dell'Europa, cioè Italia, Grecia e Turchia. Il progetto rischia cioè di dividere l'Alleanza atlantica;
i paesi non protetti si sentirebbero a ragione esclusi e minacciati. L'Italia con il Governo di centrodestra aveva preso in esame con l'amministrazione americana la possibilità di installare nell'Italia del sud un impianto radar per consentire di intercettare i missili in eventuale arrivo dal Medio Oriente. Ma il progetto non ha avuto seguito;
per L'Italia sono comunque in fase di sviluppo programmi relativi al Sistema SAMP-T in cooperazione con la Francia che è efficace contro i missili con una gettata inferiore a 900 chilometri e al Sistema MEADS in collaborazione con USA e Germania che sarebbe efficace contro missili di gettata superiore;
alcuni Paesi europei, in particolare Spagna, Germania, Grecia e Olanda ospitano i Patriot americani con accordi bilaterali;
la NATO si sta muovendo per realizzare un proprio sistema di protezione, sia pure in mezzo a vincoli burocratici e difficoltà di finanziamento;
l'esclusione di Italia, Grecia e Turchia dallo scudo spaziale sarebbe stata giustificata da ragioni tecniche -:
quale sia l'orientamento del Governo in ordine alla protezione antimissile dell'Europa e dell'Italia, anche in vista del Vertice dei ministri della difesa dei Paesi NATO, in programma nel prossimo mese di giugno che sull'argomento dovrebbe avviare una discussione politica e quali siano le informazioni del Governo circa le ragioni tecniche addotte.
(5-00868)
DURANTI e DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
al comma 899 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 si istituisce un fondo di conto capitale, con una dotazione di 20 milioni di euro, destinato alla ristrutturazione e all'adeguamento degli arsenali e stabilimenti militari;
durante la riunione del 31 gennaio 2007, tra il contrammiraglio P. Rosati e le organizzazioni sindacali sulla situazione degli arsenali della Marina militare, si fa riferimento ad ipotesi di soluzione allo studio in ambito politico, per definire un nuovo modello organizzativo-gestionale con l'obiettivo di rendere gli arsenali della Marina militare moderni stabilimenti;
risulta alle interroganti la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc per rivitalizzare l'attività e la gestione degli arsenali e stabilimenti a carattere tecnico-industriale della Difesa;
la grave situazione, in cui versano gli arsenali della Marina militare, in particolare quello di Taranto e la sua sede distaccata di Brindisi, è - secondo le interroganti - al limite del patologico;
i lavoratori e le lavoratrici del settore, da anni, chiedono di conoscere il loro destino;
le organizzazioni sindacali lamentano l'impossibilità di svolgere il proprio ruolo -:
quali siano le concrete ipotesi di soluzione allo studio e i relativi tempi di realizzazione.
(5-00869)
GAMBA e ASCIERTO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la Direzione generale per il personale militare ha di recente revocato il concorso per l'ammissione all'8o Corso allievi ufficiali in ferma prefissata della marina militare (Gazzetta Ufficiale 4a serie speciale n. 18 del 2 marzo 2007);
tale incredibile revoca è stata disposta quando il concorso era da tempo in svolgimento e diverse prove erano già state effettuate da parte dei concorrenti;
è stato riferito che la sopraindicata decisione sarebbe stata assunta dalla competente Direzione generale in relazione alla riduzione degli oneri relativi al modello professionale militare prevista dall'articolo 1, comma 570, della Legge Finanziaria 2007;
qualora il motivo del provvedimento fosse quello riferito, appare evidente che situazioni simili possano riferirsi ad altri ambiti di personale della stessa e delle altre Forze armate;
ciò suscita grave preoccupazione riguardo alla complessiva funzionalità ed efficienza dello strumento militare -:
quanti e quali concorsi per il reclutamento di personale militare, di qualsiasi ruolo, tipologia, grado e rispettiva Forza armata, in ferma temporanea e servizio permanente, siano stati revocati o, comunque già previsti prima dell'approvazione della Legge finanziaria 2007, non siano stati, né saranno, effettivamente banditi ed effettuati e quali saranno gli effetti sull'organico di ciascuna Forza armata e le conseguenze in ordine all'efficienza, funzionalità, prontezza e capacità operativa dello strumento militare nazionale, con particolare riferimento ai contingenti che attualmente partecipano alle missioni internazionali, nei vari teatri.
(5-00870)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMPA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
sono anni che i veneziani tentano di utilizzare per attività pubbliche e culturali alcuni forti, costruiti dalla Repubblica Serenissima, ma ora proprietà del Demanio militare;
le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi decenni hanno attivato le procedure burocratiche per ottenere la proprietà di queste costruzioni monumentali, che già in parte vengono usate a scopi pubblici, dal momento che le autorità militari non ne fanno uso perché sono venute meno le ragioni del loro impiego: si tratta dei forti Mezzacapo di Zelarino e Gazzera di via Bruendole, le cui pratiche per la rimozione dei vincoli demaniali sono in avanzato corso -:
quali ragioni ostative impediscano la definizione dell'iter burocratico perché la proprietà degli antichi forti veneziani possa essere trasferita al comune, anche per garantire urgenti lavori di ristrutturazione e di manutenzione;
se non sia il caso di un suo autorevole intervento per accelerare le procedure in modo da salvaguardare anche le antiche e storiche strutture.
(4-03000)
SPINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il «78 Reggimento Lupi di Toscana» - con sede a Firenze e Scandicci nella Caserma Generale Ferrante Gonzaga (fucilato dai tedeschi dopo l'8 settembre per avere rifiutato di consegnare le armi) - è unità di alte tradizioni militari e offre nel presente una caserma di ottima tenuta, strutture efficienti e personale molto qualificato;
nell'anno 2006 detto Reggimento ha svolto una preziosa attività addestrativa nei confronti dei VPF1 e né il V blocco di detto personale da addestrare né il VI blocco, che avrebbero dovuto pervenire a tale Reggimento rispettivamente il 16 ottobre e il 13 dicembre 2006 vi sono stati fatti affluire;
in relazione a tale mancato afflusso circolano voci sull'imminente chiusura della struttura, che hanno sollevato le proteste del Comune di Scandicci e dell'area metropolitana interessata -:
quali siano le intenzioni del Governo in rapporto a tale struttura la cui inutilizzazione costituisce un evidente spreco di risorse e di professionalità, e se si intenda
invece riprendere con urgenza la qualificata attività addestrativa che ivi si svolgeva fino a pochi mesi fa.
(4-03001)
ROSSI GASPARRINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in questi ultimi anni i militari italiani sono stati chiamati a compiti sempre più gravosi e delicati;
l'impegno delle forze armate italiane è un segno distintivo a livello internazionale per il nostro Paese;
la professionalizzazione delle nostre forze armate è gradualmente aumentata raggiungendo oramai livelli di eccellenza, il nostro Paese può contare sull'apporto di professionisti seri che spesso dedicano la loro vita alla difesa dei diritti dell'uomo e della libertà dei più deboli;
in più di un'occasione abbiamo raccolto ed assistito a testimonianze ufficiali di stima e di affetto nei confronti dei nostri ragazzi;
il legislatore ha il dovere, al di là di qualsiasi retorica, di sostenere le nostre forze armate, i tanti professionisti che ne fanno parte e che contribuiscono a tenere alto il prestigio internazionale dell'Italia;
non è superfluo ricordare in quante missioni internazionali sono stati impegnati i nostri militari, con quanto coraggio, serietà e soprattutto professionalità abbiano sempre onorato e continuino ad onorare il proprio mestiere ed il proprio Paese;
sappiamo di poter contare, in qualsiasi caso di emergenza, di calamità naturale, sull'aiuto di militari preparati ad ogni evenienza;
appare opportuno seguire da vicino le dinamiche interne alla professione militare per evitare qualsiasi contraddizione e sostenerne l'adeguato sviluppo, garanzia di libertà, pace e democrazia;
il trattamento economico del personale delle forze armate similmente a quanto accade per le forze di polizia è legato sia al grado rivestito sia all'anzianità della nomina di ufficiale;
più in particolare nei primi tredici anni di carriera dell'ufficiale, questo ha diritto ad un trattamento economico strettamente legato al grado rivestito, tale meccanismo stipendiale viene abbandonato al compimento del tredicesimo anno di servizio a far data dalla nomina ad ufficiale aspirante;
tale forma di omogeneizzazione stipendiale del personale ufficiale delle forze armate se da un lato si pone come il giusto riconoscimento della valorizzazione professionale della figura dell'ufficiale dall'altra ha creato alcuni aspetti di particolare dissonanza la cui mancata correzione provoca a tutt'oggi aspetti di discriminazione paradossale;
il personale ufficiale accede alla carriera militare del servizio permanente tramite gli istituti di Accademia o tramite concorsi riservati al personale Ufficiale in ferma prefissata, tale personale si arruola solitamente in un'età anagrafica che va a seconda dei casi dai 18 ai 22 anni;
tali ufficiali in virtù del computo dei tredici anni imposto dall'istituto dell'omogenizzazione stipendiale, legge 8 agosto 1990, n. 231 arrivano a percepire il trattamento economico da colonnello prima dei trentacinque anni di età o anche prima in caso risultino vincitori dei concorsi riservati al personale proveniente dalle ferme prefissate;
le forze armate hanno però la necessità, in virtù della loro sempre maggiore professionalizzazione, di arruolare figure di ufficiale la cui professionalità consideri come requisito di base il diploma di laurea, si tratta di figure importanti come l'ufficiale medico, ingegnere, fisico o altro ancora;
in questi casi vengono banditi concorsi pubblici per la nomina diretta a tenente dei ruoli delle forze armate, il cui
limite di età anagrafico è stabilito in anni 32, dieci in più rispetto al limite di accesso all'accademia;
anche per tale personale si applica il criterio di omogeneizzazione stipendiale basato sul requisito dei tredici anni di carriera;
appare evidente pertanto che per tale personale laureato il criterio dei tredici anni dalla nomina ad ufficiale per il raggiungimento dell'omogenizzazione stipendiale appare come una paradossale discriminante negativa fortemente penalizzante;
a tale paradossale discriminazione, poco conosciuta in virtù dell'esiguo numero di interessati che ne sono coinvolti, si è tentato di trovare soluzione mediante l'applicazione dei periodi indicati nell'articolo 10 del regio decreto 31 dicembre 1928, n. 3458, nel computo dei tredici anni utili per l'omogenizzazione stipendiale, secondo tale meccanismo si è previsto che gli anni del corso legale di laurea diminuiti di uno debbano essere computati come anzianità di servizio da ufficiale;
l'amministrazione della difesa continua però a negare al personale interessato tale riconoscimento; numerosi ricorsi, in merito alla questione descritta hanno interessato i ruoli della giustizia amministrativa, senza che si sia giunti ad una soluzione definitiva -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali provvedimenti il Ministro intenda adottare al fine di superare per equità quella che un'evidente contraddizione discriminante, dando seguito alla necessaria interpretazione a dell'articolo 10 del regio decreto n. 3458 del 1928 consentendo che gli anni della durata legale del corso di laurea diminuiti di uno vengano ritenuti utili per il raggiungimento del trattamento economico stipendiale del personale omogeneizzato.
(4-03003)