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Allegato B
Seduta n. 135 del 27/3/2007
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AFFARI ESTERI
Interpellanze:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
nell'agosto 2004 il giornalista free lance Enzo Baldoni viene sequestrato e ucciso da un gruppo armato sunnita in Iraq;
Enzo Baldoni, oltre ad essere un giornalista e collaboratore del settimanale di politica e cultura Diario, si trovava in Iraq anche come volontario della Croce Rossa ed il suo sequestro è avvenuto, il 20 luglio 2004, in occasione della partecipazione ad una missione non autorizzata della Croce Rossa italiana e della Mezzaluna rossa, la sua omologa araba;
nel corso del sequestro, la televisione araba Al Jazeera ha mostrato un video in cui si vede Enzo Baldoni prigioniero dell'Esercito islamico in Iraq proclamare di essere un giornalista e volontario per la Croce Rossa e un volantino dei sequestratori con le richieste - ritiro delle truppe - in cambio della vita dell'ostaggio;
l'epilogo del sequestro è stata l'uccisione di Enzo Baldoni con la diffusione di un video che mostrava il suo corpo senza vita, mai recuperato e consegnato alla famiglia;
Enzo Baldoni, così come Giuliana Sgrena, era un giornalista «unilaterale», non inserito nel corpo di spedizione della potenza occupante;
nel rapporto di marzo 2007 dell'International News Safety Institute è scritto che, in guerra, il 92 per cento dei giornalisti uccisi sono i cosiddetti «unilaterali», senza i quali, prosegue il rapporto, i giornalisti inseriti nei corpi di spedizione, i cosiddetti embedded, non avrebbero alcuna legittimazione e sarebbero considerati agenti di propaganda;
sempre nel medesimo rapporto dell'International News Safety Institute si raccomanda ai Governi di assicurare che si svolgano sempre approfondite indagini sui crimini contro i giornalisti e che i responsabili siano perseguiti;
nel 2003, durante la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, il Direttore Generale dell'Unesco, Koichiro Matsuura, ha dichiarato che «ogni volta che un giornalista è esposto alla violenza, intimidazione o detenzione arbitraria a causa del suo impegno a trasmettere la verità, tutti i cittadini sono privati del diritto di esprimersi e agire secondo la propria coscienza»;
in occasione della recente liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo, rapito in Afghanistan dai Taliban, il fratello di Enzo Baldoni, ha inviato una lettera al Direttore de la Repubblica chiedendo «a quel pezzetto d'Italia civile e sommersa di tornare ancora una volta a galla assieme a noi, domandando in maniera composta ma decisa che la vicenda di Enzo Baldoni non finisca tra i tanti casi frettolosamente archiviati e mai risolti della recente storia nazionale» -:
quali siano le valutazioni del Ministro degli affari esteri e quali posizioni intenda assumere in merito alla tutela dei giornalisti in situazioni di guerra, anche alla luce della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1738 del 2006 che, nel condannare gli atti di violenza contro i giornalisti, li equipara ai civili chiedendo che, come tali, vengano rispettati e protetti;
se il Ministro interpellato non ritenga di promuovere tutte le azioni necessarie per poter rimpatriare il corpo del giornalista Enzo Baldoni e per far luce sulle vicende che hanno riguardato la gestione del suo sequestro e assassinio in Iraq.
(2-00437) «Boato».
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
il giorno 19 marzo 2007, è stato rilasciato il giornalista de La Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, dopo quindici giorni di prigionia nelle mani dei Taleban;
dopo il positivo epilogo del sequestro di Mastrogiacomo rimangono alti l'allarme e la preoccupazione per le sorti dell'interprete afgano Adjmal Nashkbandi, rapito dai Taleban insieme al giornalista italiano e per quella di Rahmatullah Hanefi, mediatore di Emergency determinante per la risoluzione della vicenda e prelevato dai servizi di sicurezza afgani subito dopo la liberazione del giornalista italiano;
dell'interprete Adjmal Nashkbandi non si hanno più notizie dal giorno della conclusione del sequestro di Mastrogiacomo e, secondo quanto sostenuto dalla famiglia, sarebbe ancora nelle mani dei Taleban;
martedì 20 marzo 2007 è stato prelevato dai servizi di sicurezza afgani il mediatore di Emergency Rahmatullah Hanefi, senza alcuna giustificazione legale, né tanto meno ufficiale. Da allora è stato trattenuto senza possibilità di comunicare e senza che alcuna informazione sulla sua detenzione e sui motivi che l'hanno determinata fosse comunicata alla sua famiglia o a Emergency, inoltre da fonti afgane si è appreso che il mediatore starebbe subendo interrogatori e torture con cavi elettrici;
situazione di grande amarezza è stata manifestata anche da parte dei familiari di Seyyed Agha, l'autista sgozzato dai carcerieri di Daniele Mastrogiacomo, tanto che la moglie, che dopo la notizia dell'uccisione del marito ha perso il figlio che portava in grembo, ha dichiarato che: «Nessun rappresentante italiano finora si è messo in contatto con noi, nemmeno per esprimere un semplice cordoglio»;
a Roma il vice sindaco Maria Pia Garavaglia e il direttore de La Repubblica Ezio Mauro hanno promosso l'iniziativa di esporre nella piazza del Campidoglio la foto dell'interprete Adjmal Nashkbandi, per ricordare a chiunque passerà che «la vicenda aperta con il sequestro di Mastrogiacomo non si è ancora conclusa»;
lunedì 26 marzo una delegazione dell'organizzazione umanitaria Emergency guidata dalla presidente Teresa Sarti è stata ricevuta dal prefetto di Milano, al quale ha espresso «preoccupazione» per la sorte di Adjmal Nashkbandi e Rahmatullah Hanefi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo e il responsabile dell'ospedale di Lashkargah che ha svolto un ruolo fondamentale nella liberazione dell'inviato di Repubblica;
Emergency ha, inoltre, lanciato un appello affinché il Governo italiano adotti tutte le necessarie azioni per la liberazione di Rahmatullah Hanefi, il cui aiuto potrebbe essere altrettanto determinante per la sorte dell'interprete Adjmal Nashkbandi -:
quali iniziative urgenti il Ministro interpellato intenda promuovere affinché il positivo esito del sequestro di Daniele Mastrogiacomo sia, giustamente, concluso anche con la liberazione dell'interprete Adjmal Nashkbandi e del mediatore di Emergency, Rahmatullah Hanefi, il cui apporto è stato unanimemente giudicato determinante.
(2-00440) «Boato».
Interrogazione a risposta immediata in Commissione:
III Commissione:
DE ZULUETA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 20 dicembre 2006 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato, per consenso, la Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutti gli Individui dalle Sparizioni Forzate (International Convention for the Protection of All Persons from Enforced Disappearance) colmando una lacuna presente nel diritto internazionale umanitario ed esplicitando il divieto per gli Stati parte di compiere «sparizioni forzate». In termini di potenziale efficacia, la Convenzione, è uno dei più potenti strumenti in materia di diritti umani mai adottati dall'Onu;
tale Convenzione obbliga ogni Stato parte ad assicurare che il proprio sistema legale preveda il diritto alla riparazione per le vittime di una sparizione forzata, chiede ad ogni Stato di istituire garanzie rigorose a tutela delle persone private della libertà, compreso il divieto assoluto di detenzione segreta, affronta i problemi della ricerca degli «scomparsi» e della sofferenza dei loro figli e familiari, istituisce un comitato di esperti col compito di controllare l'applicazione della Convenzione e di intraprendere azioni sui casi individuali;
il 6 febbraio 2007 si è svolta a Parigi la cerimonia per l'apertura alla firma della Convenzione Internazionale per la Protezione di Tutti gli Individui dalle le Sparizioni Forzate;
in tale occasione la Convenzione è stata firmata da ben 57 Stati: 18 africani, 19 europei, 11 latinoamericani e sei della regione Asia-pacifico. Tra i paesi firmatari non figura l'Italia -:
se il nostro Governo non intenda aderire quanto prima alla Convenzione e provvedere ad una sollecita presentazione del disegno di legge di ratifica ai fini dell'entrata
in vigore della stessa introducendo, coerentemente con gli obblighi internazionali assunti, norme attuative efficaci, per contribuire congiuntamente agli altri Stati a porre fine ad una delle peggiori violazioni dei diritti umani.
(5-00887)
Interrogazione a risposta scritta:
FERRIGNO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che le autorità fiscali statunitensi hanno dichiarato l'evasione fiscale del personale italiano a contratto delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Istituti di cultura all'estero, avanzando agli stessi la richiesta di adesione al condono per gli importi che oscillano tra i 75,000 dollari e 100,000 dollari a persona, entro il 30 marzo 2007;
risulta, inoltre all'interrogante, che i suddetti cittadini italiani, hanno al contrario, regolarmente pagato le imposte che sono state prelevate, accantonate e versate dal ministero degli affari esteri, quale sostituto d'imposta, al ministero delle finanze americano;
a parere dell'interrogante il ministero degli affari esteri italiano, nella fase dì accantonamento e versamento degli importi, avrebbe omesso di applicare i dettati dell'accordo bilaterale esistente fra Italia e Stati Uniti d'America, che prevede la riscossione in loco delle tasse da parte del ministero delle finanze americane;
i suddetti lavoratori non risulterebbero pertanto evasori ma vittime inconsapevoli di un errore commesso dalle autorità del ministero degli affari esteri italiano;
anche il personale delle ambasciate di altri paesi è stato coinvolto nella verifica fiscale dell'amministrazione americana partita nel febbraio del 2005, ma è stato sollevato dall'amministrazione di provenienza che è riuscita, come nel caso della Gran Bretagna, che si è fatta carico di rimborsare direttamente al fisco americano le imposte, a trovare delle soluzioni che tutelassero i propri dipendenti -:
quali urgenti iniziative intenda attuare al fine di trovare un'urgente soluzione al problema posto.
(4-03084)