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Allegato B
Seduta n. 137 del 29/3/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
CAMPA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i Commissariati di Polizia di Frontiera di Venezia, ormai da tempo, si trovano a far fronte a gravi carenze: organici ridotti per la mancanza di assunzioni, mezzi vetusti che non possono essere sostituiti, scarsezza di risorse per equipaggiamento e per addestramento e aggiornamento. Tutto ciò rende gravoso e rischioso il lavoro svolto dai pochi agenti, costretti ad estenuanti turni;
a Venezia, ogni anno, transitano 7 milioni di persone solo attraverso l'aeroporto Marco Polo, ma il maggior problema è costituito dai numerosi clandestini, provenienti dalla Grecia, che tentano di sbarcare nei porti di Venezia e Marghera;
il 6 novembre 2006 sono poi entrate in vigore misure di sicurezza per chi viaggia in aereo, che ha ulteriormente appesantito la mole di responsabilità. Pur essendo aumentate le richieste di sicurezza, non sono corrisposti adeguati investimenti;
è grave la situazione in cui versa la Polizia di Frontiera di Venezia, che rischia di compromettere i compiti istituzionali -:
quali iniziative intenda adottare per sopperire all'evidente carenza di personale e di mezzi all'interno della Polizia di Frontiera di Venezia, che mette a repentaglio la sicurezza degli scali aeroportuali e costringe il personale ad estenuanti turni di servizio, considerato che la situazione ha assunto tale gravità da presentare aspetti paradossali: come riportato dalla stampa, sono i clandestini a consegnarsi spontaneamente.
(4-03116)
LO MONTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con decreto del ministero dell'interno 3061/40 VVF del 13 luglio 2004 è stato bandito, in attuazione della legge 87/2004, un concorso a 40 posti nel profilo di vigile del fuoco, riservato ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontario in servizio presso le sedi di Lampedusa, Lipari e Pantelleria;
al termine della procedura concorsuale, sono rimasti vacanti undici posti riservati ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontario in servizio presso la sede di Lipari;
ravvisata la necessità di coprire i posti rimasti vacanti per garantire la continuità dei servizi e tenuto conto delle difficoltà connesse alla situazione geografica e morfologica dei territori isolani;
il ministero dell'interno, con decreto del 17 gennaio 2006, ha proceduto a bandire un altro concorso per la copertura degli ulteriori undici posti, riservato ai vigili iscritti negli elenchi del personale volontario in servizio presso la sede di Lipari;
per l'ammissione al concorso era richiesta l'iscrizione, da almeno un'anno, negli elenchi del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco in servizio presso la sede di Lipari;
il ministero dell'interno ha accolto le domande dei vigili del fuoco discontinui del Comando Provinciale di Messina i quali hanno presentato domanda, pur avendo effettuato solo pochi giorni di servizio presso il distaccamento permanente di Lipari, i quali sono stati equiparati ai vigili volontari solo con decreto Presidenziale del 6 febbraio 2004, n. 76;
a quanto risulta all'interrogante, i vigili del fuoco discontinui, che hanno presentato domanda per il concorso sopra citato, non risultano decretati e regolarmente in servizio presso il distaccamento volontario di Lipari, come risulta anche nella specifica del Comando Provinciale di Messina del 4 ottobre 1997 (decreto di apertura) al 5 luglio 2005 (decreto di chiusura distaccamento ed operatività del distaccamento permanente);
dal 5 maggio 2005 (data di cessazione del distaccamento volontario ed inizio di operatività del distaccamento permanente) al 7 marzo 2006 (data del Bando di concorso) non si è maturato in nessun caso un anno di servizio come previsto dal bando stesso -:
quali provvedimenti il Ministro in oggetto intende adottare al fine di verificare la regolarità della procedura concorsuale sopra citata con riferimento soprattutto al possesso dei requisiti per l'ammissione dei candidati alla prova concorsuale.
(4-03124)
COTA, ALLASIA e BRIGANDÌ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella Provincia di Torino il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza suggerisce a molti esercenti di pubblici esercizi, imprenditori e cittadini comuni di richiedere il porto d'armi a scopo di difesa;
a fronte della crescita delle richieste le concessioni del porto d'arma a scopo di difesa da parte della Prefettura di Torino continuano a rimanere un fenomeno limitato;
si riscontrano non di rado scelte non facilmente spiegabili, come quelle di diniego opposte a richiedenti che esibivano solide motivazioni, inclusi titolari di esercizi notoriamente a rischio come le gioiellerie;
permane l'assurda discriminazione che esclude qualsiasi agevolazione in favore degli ufficiali delle Forze Armate cessati senza demerito dal proprio servizio -:
quale sia l'opinione del Governo sui fatti generalizzati nella premessa nonché quali siano i criteri in base ai quali la Prefettura di Torino nega o concede il porto d'armi a chi ne faccia regolare richiesta.
(4-03125)