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Allegato B
Seduta n. 137 del 29/3/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta scritta:
GRECO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
i docenti tecnico-pratici di laboratorio svolgono la loro funzione di docenza sia con insegnamento autonomo, per alcune classi di concorso presenti negli Istituti Professionali Statali, sia in compresenza-codocenza in altre discipline tecnico-professionali presenti negli Istituti Secondari Superiori Statali;
l'articolo 5 della legge 3 maggio 1999 n. 124 ha riconosciuto a tali docenti piena «autonomia d'insegnamento» nelle proprie classi di concorso, aventi pienezza di voto e giudizio disciplinare con pari dignità professionale rispetto ai docenti compresenti di materie tecnico-scientifiche (c.d. teorici) sia in sede di valutazione e scrutinio sia per quanto attiene la conduzione delle attività didattiche;
negli Esami di Stato, i docenti di laboratorio in base alla vigente normativa, svolgono funzioni istituzionali di Presidenti e Commissari nominati dal Ministero
della Pubblica Istruzione oltre a far parte delle Commissioni stesse in qualità di Commissari Interni alla pari di tutti gli altri docenti, rappresentando in piena autonomia e con piena legittimità di voto la materia d'insegnamento;
le funzioni e i compiti didattico-istituzionali dei docenti di laboratorio sono autonome e medesime di tutti gli altri docenti delle scuole medie superiori;
ai sensi del decreto ministeriale n. 358 dei 18 settembre 1998 e circolare ministeriale n. 277 del 19 novembre 1998 e succ. (Esami di Stato), le classi di concorso dei docenti di laboratorio sono affini alle classi di concorso dei docenti di materie tecniche per le materie rientranti nei programmi d'insegnamento dell'ultimo anno di corso;
poiché l'evoluzione delle predette normative a tutt'oggi ha generato due figure pressappoco identiche in compresenza con funzioni didattiche affini, non si rende più giustificabile la differenza di retribuzione esistente fra tali docenti di laboratorio e tutti gli altri docenti delle scuole medie superiori anche in considerazione del decreto legislativo 17 ottobre 2005 n. 227 (Definizione delle norme generali in materia di formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento). Infatti a tutt'oggi alcuni sono inquadrati al VII livello retributivo (articolo 17 decreto-legge n. 13 del 1976 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 88 del 1976); altri al VI livello per una interpretazione restrittiva del Consiglio di Stato e altri ai sensi della legge regionale 30 luglio 1970 n.15 con paradossale, grave e palese disparità di trattamento economico (violazione articolo 3 della Costituzione italiana) rispetto a tutti gli altri insegnanti italiani pur svolgendo le medesime autonome funzioni di docenza;
la categoria dei docenti di laboratorio vive una insostenibile situazione di diffuso disagio dovuto al mancato riconoscimento della vigente normativa e della pari dignità delle materie laboratoriali (talvolta tacitamente e gravemente disapplicata dai dirigenti scolastici a vantaggio dei co-docenti di materie tecniche generando una difficile coabitazione lavorativa e didattica); alla differente posizione economica rispetto a tutti gli altri docenti degli Istituti Superiori e all'incertezza della loro collocazione nella scuola riformata;
da diversi anni i docenti di laboratorio hanno attivato una rappresentanza nazionale permanente allo scopo di sensibilizzare le istituzioni sui problemi della categoria;
le classi di concorso relative alle discipline di esercitazioni e di laboratorio, presenti in molti indirizzi, oltre alla 2a prova laboratoriale agli Esami di Stato tenuta dal docente di laboratorio, rappresentano un'occasione di reale raccordo con il mondo del lavoro e una risorsa dei percorsi post-secondari;
la qualità di queste autonome discipline didattiche deve essere potenziata e pertanto in futuro l'accesso (classi di concorso) e la formazione di questi insegnanti dovrà avvenire nelle università al pari di tutti gli altri docenti salvaguardando i diritti acquisiti dai circa 30.000 docenti di laboratorio attualmente in servizio -:
quali provvedimenti ed iniziative il Ministro intenda adottare per evitare la paradossale differenza retributiva dei docenti di laboratorio rispetto a tutti gli altri docenti delle Scuole Secondarie Superiori, oltre a garantire e tutelare i diritti di questi insegnanti che con il loro «saper fare» trasmettono e formano didatticamente nelle scuole italiane le future generazioni dell'Italia produttiva e del mondo del lavoro.
(4-03127)