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Allegato B
Seduta n. 147 del 19/4/2007
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GIUSTIZIA
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro della salute, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
il Decreto Bersani (legge n. 248 del 4 agosto 2006) ha imposto l'obbligo di mandare all'Anagrafe tributaria l'elenco dei clienti e fornitori, esteso a tutti i professionisti, e quindi anche a medici, psicologi ed altri operatori sanitari;
questa imposizione si trasforma in una sorta di «schedatura di massa» della popolazione, costringendo, in particolare, psicologi e psichiatri a portare lo Stato a conoscenza del tipo di patologia e relativa consulenza/terapia, somministrata tanto allo psicotico, come a chi soffre d'insonnia oppure ha una separazione coniugale in corso;
la comunicazione di detti dati sensibili espone, anche in virtù della scarsa sicurezza degli archivi informatici, qualunque cliente/paziente di psicologi o psichiatri allo sguardo indiscreto di chi ha interesse ad avere informazioni sul suo conto;
detta «schedatura» non giova nemmeno al paziente con problematiche sanitarie più o meno sensibili, quali malattie oncologiche, andrologiche, mediche e fisioterapiche;
la SIPAP (Società Italiana Psicologi Area Professionale) della Lombardia si sarebbe rivolta invano al Garante della Privacy, per avere chiarimenti circa la procedura in parola che obbliga i citati professionisti a violare il segreto professionale e una serie di regole di sicurezza, imposte da leggi civili e penali;
i professionisti in parola dovranno inviare la lista dei clienti con partita IVA in cura nel 2006, e a partire dal 2008, denunciare di fatto i relativi «pazienti» in cura nell'anno in corso;
paradossalmente, questa misura «contro l'evasione fiscale» potrebbe rivelarsi un boomerang per lo Stato, perché il paziente che volesse tutelare la propria riservatezza, potrebbe pretendere dal professionista sanitario l'omissione del rilascio della fattura, optando per il pagamento a «nero» -:
quali iniziative intendano intraprendere per evitare che operatori del settore medico-sanitario siano obbligati a comunicare dati sensibili, violando secondo l'interrogante il segreto professionale ed esponendo i pazienti al rischio di intromissioni nella loro privacy.
(2-00476) «Grimoldi».