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Allegato B
Seduta n. 149 del 24/4/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
lo storno (sturnus vulgaris) è un volatile che rientra fra le specie protette dalla legge 157/1992, e conta ormai milioni di esemplari; la sua proliferazione incontrollata lo ha reso una specie opportunista, cioè adattata all'habitat umano dal quale trova abbondanti mezzi di sostentamento, peraltro producendo danni proporzionali alla sua crescita demografica;
pur essendo prevalentemente insettivoro lo storno aggredisce ormai le colture agricole, in particolare l'olivo, al punto che la Regione Liguria ha emanato una disposizione di deroga alla legge sulla caccia, reintroducendo tra le specie cacciabili anche lo storno; le vicende che ne sono seguite danno il segno dell'insensibilità da centralismo burocratico di sovietica memoria, cui sono affette sia le istituzioni europee sia il Governo centrale italiano;
infatti invece di concedere la deroga a cagione dell'evidenza del danno, la UE ha aperto una procedura contro lo Stato italiano, il quale non ha minimamente pensato a difendere la disposizione ligure, ma l'ha espressamente abrogata con apposito decreto-legge;
gli stessi danni si segnalano a carico dell'agricoltura della provincia di Brindisi, in particolare il territorio con colture olivicole, che versa in uno stato di grave difficoltà a causa di stormi di storni, così grandi da oscurare il sole, che razziano le drupe mature, trascorrendo le notti nelle aree demaniali o nelle oasi regionali protette come quella di «Torre Guaceto»; gli imprenditori olivicoli lamentano una perdita del prodotto anche superiore al 50 per cento e la Coldiretti, unitamente all'amministrazione provinciale di Brindisi ed ai comuni interessati, è intervenuta per il risarcimento dei danni;
ma anche in numerose città italiane si avverte fortissimo il problema a causa dei milioni di storni che pernottano lungo i viali alberati ed i parchi cittadini, trasformando la strade e le aree sottostanti in un deposito di guano, pericoloso sia in termini sanitari che di sicurezza della circolazione;
per dare un'idea del modo con cui l'attuale Governo affronta il problema, che
potrebbe essere risolto semplicemente riaprendo la caccia a tale specie, si riporta quanto dichiarato dall'assessore romano Monica Cirinnà, secondo la quale «i cittadini devono imparare a convivere con gli storni»; evidentemente l'assessore non abita in una delle strade quotidianamente trasformate in letamaio -:
quali provvedimenti urgenti intenda intraprendere nell'immediato per salvaguardare l'agricoltura e le città italiane dal flagello degli storni;
se non ritenga opportuno avviare opportune iniziative in sede comunitaria, volte a prevedere l'esclusione dello storno (sturnus vulgaris) dall'elenco delle specie protette ed in via di estinzione.
(2-00489)
«Leone, Carlucci, Bruno, Di Cagno Abbrescia, Fitto, Franzoso, Lazzari, Licastro Scardino, Mazzaracchio, Sanza, Vitali, Gioacchino Alfano, Aprea, Armosino, Azzolini, Bernardo, Bocciardo, Casero, Costa, Dell'Elce, Gregorio Fontana, Galli, Laurini, Marinello, Paroli, Picchi, Pizzolante, Ponzo, Simeoni, Tondo, Tortoli, Verro, Zanetta, Zorzato».
Interrogazione a risposta scritta:
MARINELLO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
si apprende dalle agenzie di stampa in data odierna, che nel corso di un controllo presso un'industria ittico-conserviera di Bagheria in provincia di Palermo, i Carabinieri del Nas, hanno scoperto circa 15 mila confezioni di tonno, per un valore complessivo di circa 40 mila euro, pronte per essere messe sul mercato della distribuzione, risultate contenere una percentuale di mercurio superiore ai limiti consentiti;
l'operazione, che ha portato all'intero sequestro delle confezioni di tonno da parte dei Carabinieri e alla denuncia al titolare della azienda, è avvenuta a seguito dei risultati delle analisi di laboratorio, in cui è infatti emerso, che il tonno conteneva un'alta percentuale di mercurio;
quanto esposto, ha suscitato profonda preoccupazione da parte dell'Associazione generale cooperative italiane - settore agro-itticoalimentare, Agci-Agrital, per la salute dei consumatori e per le condizioni generali dei mari italiani e in particolare di quello siciliano;
secondo la predetta Associazione, il mercurio proveniente dalle industrie e dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici, arriva ai tonni per effetto del bioaccumulo lungo la catena trofica -:
quali urgenti iniziative intendano intraprendere, al fine di verificare allo stato attuale, il livello di sicurezza ed eventualmente di emergenza, per quanto riguarda la salute dell'intero ecosistema marino, in cui si trova il mare di Sicilia, nonché il mare Mediterraneo;
quali iniziative intendano assumere, per gli individui e per l'ambiente marino, al fine di contenere il pericolo di inquinamento causato dalla percentuale di mercurio superiore ai limiti consentiti;
se non ritengano opportuno intervenire altresì al fine di verificare se il mercurio provenga effettivamente dalle industrie e dallo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e che successivamente arriva ai tonni per effetto del bioaccumolo lungo la catena trofica;
se non ritengano infine intraprendere iniziative legislative mirate, anche in sede comunitaria, al fine di salvaguardare l'attività professionale dei pescatori, troppo spesso ingiustamente accusati di essere i responsabili del malessere dei mari e che invece sono costretti a subire un traffico navale che spesso effettua sversamenti accidentali e fuori controllo, che causano inquinamento delle acque.
(4-03418)