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Allegato B
Seduta n. 149 del 24/4/2007
SALUTE
Interrogazione a risposta orale:
MAZZOCCHI. - Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che, la Regione Emilia- Romagna, la Provincia ed il Comune di Modena, abbiano promosso la divulgazione di un manuale sull'uso delle droghe;
quest'ultimo, sembrerebbe riportare alcune indicazioni circa le modalità di assunzione per le droghe più conosciute;
dalla lettura dello stesso ne discenderebbero forti preoccupazioni ove si consideri che il medesimo, invece di disincentivare l'uso di stupefacenti illustrando solamente gli effetti dannosi, riporta anche alcuni consigli in caso di assunzione degli stessi;
risulta singolare all'interrogante e suscita inquietudine per i nostri giovani, principali destinatari di tali istruzioni, la diffusione di un manuale per il buon tossicodipendente nelle strade e nei licei delle nostre città;
tale iniziativa, promossa e patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, unitamente alla Provincia e al Comune di Modena, non rientrerebbe, ad avviso dell'interrogante, in una politica volta a contrastare un fenomeno, quale quello delle droghe, a fronte del quale i giovani sono fortemente sensibili;
i contenuti informativi dell'opuscolo risultano essere gravemente dannosi e deleteri per l'intera società tenuto conto che con tale messaggio, peraltro patrocinato dalle istituzioni locali, si pongono sullo stesso piano sostanze legali, quali alcol e sigarette, il cui abuso deve essere certamente contrastato, con sostanze illegali;
la situazione risulta ancor più grave ove si consideri che, un ragazzo inesperto in materia e privo di mezzi finanziari, possa trovare in tale prontuario informazioni sugli effetti di alcuni medicinali, degni sostituti dell'ecstasy, quali ad esempio il chetamina, sedativo per cavalli -:
se i fatti corrispondano al vero, e se non ritenga opportuno, tenuto conto della situazione testé prospettata, volta, ad avviso dell'interrogante, ad incentivare l'uso di sostanze stupefacenti illegali, di adottare iniziative per evitare la diffusione di tali opuscoli, e pervenire al ritiro degli stessi, il cui obiettivo certamente non risponde a quello che dovrebbe essere un percorso di educazione e sensibilizzazione contro l'uso di tali sostanze dannose;
se risultino avviate indagini da parte della magistratura sui fatti riportati in premessa.
(3-00838)
Interrogazioni a risposta scritta:
SMERIGLIO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
con il termine di tromboembolismo venoso (TEV) si descrive sia la trombosi venosa profonda (TVP) che la sua evoluzione più temibile che è l'embolia polmonare (EP);
la TVP consiste nella formazione di coaguli nelle vene profonde delle gambe o di altri distretti, se una parte o tutto il coagulo si distacca dalla parete del vaso in cui si è formato attraverso il sistema venoso raggiunge il cuore destro e da questo le arterie polmonari provocando, in funzione del suo volume, da piccoli infarti polmonari alla drammatica EP;
la comunità scientifica internazionale ha messo in chiaro da anni i rapporti tra le procedure chirurgiche, le malattie internistiche e il rischio di TEV, così come ha messo a punto diversi sistemi di prevenzione che, se applicati sistematicamente, sono in grado, praticamente, di azzerarne l'insorgenza;
nel nostro Paese, nonostante queste conoscenze siano condivise da oltre trenta anni dalla comunità scientifica, i sistemi di prevenzione tardano ad essere utilizzati in
tutte le strutture sanitarie, con il risultato che ogni anno si registrano 60 mila nuovi casi di EP, dei quali una percentuale intorno al 30 per cento esita nel decesso;
questi dati, anche se valutati in eccesso, rappresentano un quadro veramente impressionante, tenuto conto che esistono mezzi di prevenzione che potrebbero evitare simili tragedie;
in Inghilterra, dove secondo un recente rapporto governativo alla House of Commons più di 25 mila persone muoiono a causa di interventi chirurgici o di ricoveri per malattie internistiche non trattati con adeguata profilassi, il governo ha individuato una serie di misure urgenti da assumere per fronteggiare il problema e quelle a medio e lungo periodo per renderne stabile la situazione -:
se sia a conoscenza dei fatti sopraesposti e quali siano i dati a disposizione del Ministero in materia;
se non ritenga tutto ciò lesivo del diritto alla salute dei cittadini e, di conseguenza, se intenda, con tutta la necessaria urgenza, attivare una commissione di esperti per la redazione di linee guida a valenza nazionale da adottare al fine di limitare, nell'immediato, la possibilità di contrarre un TEV a seguito di interventi chirurgici o di ricoveri per malattie internistiche e di adottare, nel medio e lungo periodo, tutte le misure necessarie per debellare, per quanto possibile, il rischio del TEV;
se non ritenga necessario, nell'immediato, indirizzare alle competenti autorità sanitarie un richiamo al rispetto delle linee guida esistenti soprattutto quando raccomandano ad ogni struttura ospedaliera di dotarsi di un documento scritto esplicitante le strategie adottate per la prevenzione del TEV e che, allo stesso tempo, sia necessario informare tutti i medici italiani del problema e della necessità di mettere in campo, sin da subito, tutte le conoscenze scientifiche per contrastarlo.
(4-03407)
ZACCHERA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
a suo tempo la Camera ebbe ad approvare la legge 6 marzo 2001 n. 52 «Riconoscimento del registro nazionale dei donatori di midollo osseo» che, all'articolo 8, prevedeva che entro sei mesi sarebbe stato pubblicato il regolamento attuativo della nuova legge;
a ormai sei anni di distanza non risulta che tale regolamento sia stato ancora pubblicato;
ciò comporta obiettivi problemi di ordine attuativo e interpretativo delle norme, creando difficoltà ed intralci nella pratica applicazione di questa importante normativa -:
se non si ritenga di dover immediatamente intervenire per verificare questo stato di cose e risolverle al più presto;
per quali motivi il regolamento non sia ancora stato predisposto o perlomeno pubblicamente diffuso;
per quale data si ritiene che il regolamento stesso possa essere emanato e quindi entrare in vigore.
(4-03424)
CIOCCHETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
si è ipotizzata la chiusura del presidio ospedaliero Carlo Forlanini di Roma, realtà sanitaria che esiste dal 1934, importante nosocomio di livello nazionale per la chirurgia toracica e cura delle patologie polmonari, istituto di ricovero e di cura a carattere scientifico, per riconvertirla successivamente nella sede degli uffici del Consiglio Regionale del Lazio;
ciò rappresenta un ulteriore tassello di quella politica di rientro del deficit sanitario regionale, che ha per oggetto la riorganizzazione della rete ospedaliera, contraddistinguendosi, secondo l'interrogante invece che con un miglioramento qualitativo del settore, con reiterate mosse che colpiscono in primis il cittadino utente di tali strutture, leso nel primario diritto
alla tutela della propria salute, privato di riferimenti sanitari importanti sia a livello cittadino sia a livello nazionale;
tutto ciò è un ulteriore passo di una politica sanitaria che assiste al taglio dei posti letto, alla chiusura di reparti in altri importanti ospedali della città, all'introduzione del ticket sanitario;
sembra inoltre abbastanza paradossale, in una città fortemente colpita dal problema del traffico e dei trasferimenti quotidiani dei lavoratori, ubicare in una zona centrale, senza nessuna logica urbanistica, uffici che comunque dovrebbero interessare tutta la Regione, non vicini alla sede della Giunta -:
quale sia la sua posizione e se intenda, nel rispetto dell'autonomia regionale, intervenire in qualche modo per evitare che si dia atto all'opera di smantellamento di tale presidio ospedaliero.
(4-03428)
CIOCCHETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la D.G.R. del 20 febbraio 2007, avente ad oggetto l'attuazione del patto per il risanamento, lo sviluppo, il riequilibrio e la modernizzazione della sanità nel Lazio, approvato dalla Giunta regionale e sottoscritto dai Ministri della Salute e dell'Economia, ha parzialmente revocato la D.G.R. n. 1431 del 31 ottobre 2002 nella parte in cui prevedeva l'erogazione a carico del S.S.R. delle prestazioni ambulatoriali di medicina fisica e riabilitativa quali ultrasonoterapia, elettroterapia antalgica (dinamica o elettroanalgesica transcutanea), tens;
con un accordo sottoscritto dal Governo e dalla Regione i governi regionali possono, utilizzando risorse proprie, garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelli previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, avente ad oggetto «Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza» (LEA);
sembrerebbe che si prevedano ulteriori provvedimenti di riduzione dei cicli di terapia annui per i cittadini del Lazio;
tali esclusioni dalla lista delle prestazioni di fisioterapia erogate dal servizio sanitario regionale colpiscono gravemente la popolazione più bisognosa ed economicamente disagiata che non può quindi pagare privatamente tali essenziali terapie per curare patologie croniche ed invalidanti -:
quali provvedimenti, limitatamente alle proprie competenze, e nel rispetto dell'autonomia regionale, intenda adottare per tutelare il prioritario diritto alla salute dei cittadini.
(4-03437)