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Allegato B
Seduta n. 151 del 3/5/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta in Commissione:
AMICI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni l'Azienda Enel Distribuzione ha attuato diversi programmi di ristrutturazione organizzativa della rete nella Provincia di Latina ed in particolare nel comprensorio meridionale, connotati da un progressivo smantellamento di proprie strutture sul territorio e dalla riduzione degli organici;
l'Enel SpA proseguendo nella sua politica di tagli e di ristrutturazione dei servizi ha presentato a fine anno 2006 alle organizzazioni sindacali nazionali di categoria un ennesimo documento di ristrutturazione, fissando il parametro guida per il mantenimento della struttura di Zona a 160.000 clienti;
nel documento si prevede tra l'altro la chiusura della Zona Enel di Formia che serve circa 175.000 clienti, attraverso 1.181 km di linee di media tensione, 3.663 km di linee di bassa tensione e 400.000 kW circa di potenza impegnata da clienti di media e bassa tensione su una popolazione residente di 200.000 abitanti che nel periodo estivo diventano 600.000;
per la gestione di tale territorio l'Enel impegna attualmente 118 dipendenti con strutture operative così composte: Unità di programmazione e pianificazione; Unità di progettazione e sviluppo delle reti elettriche di media e bassa tensione; due unità operative per le attività di gestione utenza, manutenzione e riparazione dei guasti dislocate a Formia e Terracina con squadre operative nei comuni di Formia, Gaeta, Fondi, Terracina, Sabaudia e sull'isola di Ventotene; Unità specialistica per attività di ricerca dei guasti nei cavi, di verifiche a gruppi di misure, di manutenzione di apparecchiature di telecontrollo e sicurezza e igiene del lavoro -:
se le notizie sopra riportate corrispondano a verità;
quali iniziative intenda intraprendere nell'ambito delle proprie competenze, affinché si attivi un tavolo di confronto tra azienda, enti locali interessati e sindacati al fine di garantire un serio confronto di merito che porti ad una soluzione che permetta di salvaguardare l'esistenza della zona Enel di Formia contenendo la penalizzazione dei lavoratori e che sia in grado di rispondere alle reali esigenze di cittadini residenti in una parte della Regione Lazio che vive una continua migrazione di servizi e di occupazione verso i capoluoghi di provincia.
(5-00981)
D'AGRÒ. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da molti mesi si protrae la crisi finanziaria dell'ex Iar-Siltal, uno dei più importanti gruppi industriali nel settore degli elettrodomestici, con stabilimenti insediati in più parti del Paese, come Abbiategrasso, Ticineto, Bassano del Grappa e Caserta;
in particolare, lo stabilimento di Bassano del Grappa, specializzato nel comparto della refrigerazione, possiede già un
alto grado di competitività sul mercato, tale da garantire, se operante a pieno regime, risultati economici utili per lo sviluppo dell'intero gruppo;
la società Iar-Siltal è in amministrazione controllata fin dall'aprile 2005 e da allora i 1.400 occupati vivono in una situazione di incertezza lavorativa ed economica;
nello stabilimento bassanese di via Trozzetti, in particolare, 350 dipendenti sono in cassa integrazione e in attesa da alcuni mesi del pagamento degli stipendi;
è in fase di ultimazione l'acquisizione dell'ex Iar-Siltal da parte del gruppo umbro Gepafim, che opera nei settori immobiliare, elettronico ed elettrotecnico;
l'accordo raggiunto tra i rappresentanti dei lavoratori e l'azienda acquirente prevedrebbe l'assunzione di tutti i dipendenti dell'impresa, in cambio di una diminuzione del prezzo di acquisto, ma allo stato attuale non è stata presa ancora una decisione definitiva, anche perché si è in attesa degli incontri tra le rappresentanze sindacali ed i commissari straordinari -:
se il Ministro intenda intervenire per garantire stabilità societaria all'ex IarSiltal ai fini di un forte rilancio dell'azienda, con la tutela dei livelli occupazionali e dell'erogazione degli stipendi e dei salari alle maestranze.
(5-00986)
Interrogazioni a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la Stazione Sperimentale per l'Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP) è un Istituto pubblico che svolge attività di ricerca ed assistenza per il settore industriale e conciario;
la SSIP, è stata istituita a Napoli con regio decreto nel 1885 ed attualmente è regolamentata dal decreto legislativo 540/99 che ne ha modificato la figura giuridica da ente pubblico di ricerca a ente pubblico economico;
la SSIP, così come le altre sette Stazioni sperimentali industria preordinate ad altri settori industriali, è sottoposta alla vigilanza del Ministero per lo sviluppo economico (MSE);
la SSIP ha anche una sezione distaccata nel polo conciario toscano in S. Croce sull'Arno (Pisa);
la Stazione sperimentale pelli, così come le altre Stazioni sperimentali industria, trae le fonti di finanziamento in gran parte dalla capacità impositiva, stabilita dal decreto legislativo 540/99, che consente di porre a carico delle concerie un piccolo contributo per il funzionamento della stazione (attualmente circa 400 euro/azienda/anno);
l'Istituto di Napoli è gestito da un Consiglio di Amministrazione, nominato dal MSE, composto da nove membri (di cui 5 in rappresentanza del settore industriale conciario, 1 in rappresentanza del commercio di pellami, 1 del Ministero per lo sviluppo economico, 1 del Ministero della ricerca scientifica ed 1 del Ministero per l'ambiente);
il settore conciario italiano è costituito prevalentemente da piccole aziende, spesso a carattere familiare, che non sono in grado di svolgere ricerca per innovare il processo produttivo e contrastare la concorrenza di Paesi terzi;
gli organi gestionali della SSIP hanno intenzione di proporre la completa privatizzazione dell'Ente attraverso la trasformazione in società per azioni di tipo consortile;
tale proposta appare alquanto improvvisata poiché non preceduta da un attento studio o valutazione circa le modalità e la validità della trasformazione per quanto riguarda l'operatività e l'efficacia dell'azione della Stazione a vantaggio dell'intero settore conciario nazionale e quindi anche delle piccole aziende;
la completa privatizzazione attraverso la trasformazione in SpA comporterebbe
necessariamente la perdita dello status di super partes derivante dalla veste giuridica di ente pubblico vigilato dal MSE;
tale trasformazione avrebbe anche l'effetto di privare l'ente del potere impositivo e quindi della sua principale fonte di finanziamento;
tale perdita significherebbe in pratica la morte dell'Istituto e la perdita per la maggior parte delle concerie italiane di un sicuro punto di riferimento tecnico e di stimolo all'innovazione che le conoscenze e l'esperienza acquisite in 120 anni di vita consentono;
un'indagine informale condotta dalla stessa SSIP ha mostrato il gradimento, pur nell'attuale situazione normativa, delle concerie che per l'80 per cento valutano buona o molto buona la sua attività -:
quale sia il parere del Ministro interrogato sulla proposta di trasformazione e se egli non ritenga piuttosto di dover mantenere lo status pubblico dell'Istituto, di impedirne lo smembramento o la morte con relativa perdita di posti di lavoro qualificati, e di potenziarne invece le strutture e le competenze concentrando nella Sede centrale di Napoli un maggior numero di ricercatori e di apparecchiature, in modo da consentire una vera ricerca ad ampio respiro che possa realmente dare una spinta all'innovazione e alla tutela ambientale, secondo lo spirito che nel 1885 portò gli allora governanti a fondare la Stazione Sperimentale per l'industria delle pelli.
(4-03481)
PELLEGRINO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Autorità per l'Energia e il Gas, ai sensi dell'articolo 1, comma 15, della legge 23 agosto 2004, n. 239 «Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia» è composta da cinque membri;
a fronte di quanto previsto dalla succitata legge, da circa due anni i componenti in carica presso l'Autorità per l'energia e il gas sono solo due e ciò comporta un funzionamento non pienamente efficiente dell'Autorità;
delle circa 900 delibere emanate dal questa Autorità quasi il 60 per cento sono state dichiarate illegittime dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia;
la stessa Autorità, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, ha recentemente emanato un regolamento organizzativo della «Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico e il Gas», ente cui spetta la gestione finanziaria e amministrativa dei fondi destinati alla perequazione nel settore energetico;
tale regolamento, lungi dal riorganizzare in modo significativamente innovativo le attività e le funzioni della citata Cassa, si limita invece ad introdurre, attraverso una disposizione transitoria, una norma che, in modo surrettizio, dispone la facoltà per la citata Autorità, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, di nominare il nuovo vertice della Cassa con la contestuale decadenza dell'organo attualmente in carica; tale norma è illogica visto che la scadenza naturale del mandato dovrà avvenire fra circa sei mesi e visto anche che l'attuale vertice della Cassa ha svolto e tuttora svolge con grande professionalità ed attenzione la sua funzione;
tale disposizione, che si appalesa come una forma indiretta di «spoil system» al di fuori delle regole legislative ordinarie sulle quali di recente la Corte Costituzionale si è pronunciata nel senso dell'incostituzionalità (sent. Corte Cost. 23 marzo 2007 n. 103 e 104), è stata già oggetto di attenzione da parte del TAR della Lombardia che ne ha sospeso l'efficacia -:
quali iniziative si intendano adottare affinché si completi la prescritta composizione dell'organo collegiale apicale dell'Autorità per l'Energia e il Gas e quali interventi si intendano promuovere per sanare questa grave situazione che determina
scarsa funzionalità e grande inefficienza nella gestione di questa Autorità così importante per lo sviluppo del nostro Paese;
se il Ministero dell'economia e delle finanze intenda adottare le iniziative necessarie per addivenire ad un nuovo concerto con l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas con riferimento alla disposizione regolamentare citata in premessa.
(4-03502)