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Allegato B
Seduta n. 151 del 3/5/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta orale:
GRIMOLDI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il Dirigente scolastico provinciale di Como, intervistato dal quotidiano Il Corriere di Como avrebbe invitato i cittadini che hanno a cuore «il bene del mondo della scuola» a votare per il candidato sindaco di centro-sinistra;
le amministrazioni comunali possono coadiuvare le scuole «solo ed esclusivamente» per l'istituzione e la gestione di un Fondo per l'acquisto di arredi e materiale didattico o di consumo per le relative attività didattiche;
l'invito del dirigente scolastico provinciale in parola «un voto in cambio dello stanziamento o della maggiorazione di fondi comunali a favore di acquisti di beni materiali», non risolve, in ogni caso, «la mancanza di liquidità delle casse della scuola». Svariati dirigenti scolastici lamentano la deriva verso la quale sta andando la scuola a causa della diversa gestione dei Fondi dedicati, rispetto agli anni precedenti. Difatti, la riduzione generale di risorse, da una parte, e l'aumento degli obblighi, dall'altra, sta avendo una ripercussione negativa sull'offerta formativa della scuola;
il «Codice di comportamento» dei pubblici ufficiali invita al rispetto dell'imparzialità e dell'indipendenza del pubblico ufficiale. Anche se la manifestazione del pensiero è libera, non appare corretto che il «dirigente scolastico provinciale di Como» eserciti il proprio ruolo di pubblico ufficiale, per indurre una parte di elettori a votare in favore di un candidato di una parte politica;
l'articolo 98 della Costituzione recita infatti: «I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione» -:
se non ritenga che le dichiarazioni del dirigente citato in premessa, oltre che inopportune, integrino una violazione del codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui al decreto ministeriale 28 novembre 2000.
(3-00856)
Interrogazione a risposta scritta:
LENZI e GRILLINI. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nella provincia di Bologna si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia
di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio;
è in atto un forte movimento di protesta che interviene anche agendo le vie legali contro la dirigenza scolastica;
si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi;
come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati:
46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi;
72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato;
53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico.
nella provincia di Bologna il maggior fabbisogno assomma a:
totale per supplenze 11.681.929,38 euro (anni 2005-06 dedotta erogazione straordinaria);
esami di Stato da 2003 a 2006: 1.371.121,90;
per un totale di13.053.051,28;
una cifra considerevole e tale da incidere negativamente sui bilanci delle scuole;
gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti;
la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge 53/2000;
l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto 21 del 1o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso;
appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare:
contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito);
interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti;
mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato;
situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti;
la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie;
è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione
non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico;
è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -:
come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Bologna e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.
(4-03466)