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Allegato B
Seduta n. 153 dell'8/5/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta in Commissione:
BENZONI, CODURELLI, MARANTELLI, RAMPI e RUSCONI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta che il Governo Elvetico abbia adottato un piano settoriale federale per l'accumulo di scorie radioattive che prevede una discarica in profondità di tali materiali in Val Mesolcina, nel territorio del Comune di Mesocco (Canton Grigioni);
la localizzazione è a poca distanza dal confine italiano, in particolare dal territorio della Valchiavenna, in provincia di Sondrio, territorio che fa parte del bacino imbrifero del lago di Como, mentre il torrente Moesa, che scorre nella Valle, alimenta il bacino del Lago Maggiore;
il deposito di scorie, realizzato in un tunnel a grande profondità, sarebbe prossimo a falde acquifere di grande importanza non solo per la Svizzera, ma anche per la Provincia di Como e la Valchiavenna;
già nel 1990 era stato previsto un progetto analogo ed erano state presentate da numerosi parlamentari interpellanze a cui aveva risposto il 30 marzo 1990 l'allora ministro all'ambiente Giorgio Ruffolo, con una dettagliata relazione che aveva confermato le preoccupazioni degli interpellanti, in cui tra l'altro riferendosi all'esito di un rapporto della CISRA, società incaricata dal Governo Elvetico delle indagini tecniche sul territorio del Piz Pian Grand, in Val Mesolcina, evidenziava le criticità già rilevate da tecnici ed esperti italiani:
sismicità, vicinanza a una galleria di condotta elettrica, porosità del sito, localizzazione impervia;
a conclusione il ministro Ruffolo, pur ritenendo che, a seguito dei risultati dell'indagine, la realizzazione dell'impianto sarebbe stata certamente accantonata, assicurava agli interpellanti che il Governo Italiano avrebbe continuato a vigilare con la massima attenzione, e che l'Italia in ogni caso non avrebbe potuto tollerare una simile scelta -:
se il Governo sia a conoscenza del citato Piano Settoriale del Governo Elvetico che prevede la realizzazione di una discarica di scorie nucleari in Val Mesolcina e se conosca le caratteristiche del progetto, anche in relazione a quanto rilevato nel 1990;
quali rapporti siano intercorsi con le autorità elvetiche in merito a questa ipotesi;
quali organismi internazionali e intergovernativi sono deputati a valutare la scelta del governo elvetico, per le sue implicazioni sul territorio italiano;
quali azioni intendano intraprendere i ministri interrogati per garantire la sicurezza dei bacini di impluvio e delle falde acquifere delle zone di confine interessate e per rassicurare le popolazioni residenti.
(5-01006)
Interrogazione a risposta scritta:
GIUDITTA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'ATO Calore Irpino, nelle sue funzioni di presidio dell'integrità del patrimonio idrico ed ambientale nel territorio di riferimento, si è attivato, anche in rappresentanza di tutti gli enti appartenenti all'ATO stesso - 195 Comuni e due Province -, per ottenere le necessarie informazioni in relazione alla realizzazione della galleria di valico Pavoncelli-bis, dopo essere stato estromesso, come gli altri enti interessati, dai processi decisionali relativi all'opera suddetta e dopo aver impugnato tale estromissione, unitamente a tutti gli atti ad essa conseguenti, davanti al Tribunale Superiore delle Acque pubbliche;
l'opera in questione - come già evidenziato nel corso della Conferenza di servizi poi interrotta dal Commissario Straordinario del Governo, ingegner Roberto Sabatelli - suscita grande e motivata preoccupazione in tutti gli enti territoriali coinvolti, in ragione dell'impatto devastante ed irreparabile che la realizzazione della stessa avrebbe sull'equilibrio idrogeologico ed ambientale dei territori interessati;
in tal senso, il minimo che tali enti possano pretendere è di essere prontamente e compiutamente informati sullo sviluppo delle procedure di realizzazione;
si ritiene pertanto essenziale che l'ATO Calore Irpino - che ha tra le sue funzioni principali quella di programmare l'erogazione del servizio idrico ed è, quindi, direttamente interessato alla tutela e gestione delle risorse idriche del territorio - e gli enti dallo stesso rappresentati, vengano messi a conoscenza di tutti gli atti adottati dal Commissario straordinario in relazione alla realizzazione dell'opera ed a tal fine hanno presentato reiterate richieste di accesso a tali atti;
l'ATO Calore Irpino ha presentato, dopo numerosi atti di diffida, istanza formale di accesso, a cui il Commissario Straordinario ha risposto con un diniego di accesso relativamente a tutti gli atti successivi all'aggiudicazione dell'appalto;
la conoscenza di tutti gli atti, anche conseguenti all'aggiudicazione - impedita dal diniego di accesso del Commissario straordinario - è, tuttavia, indispensabile per la puntuale tutela degli interessi, anche giurisdizionali, del territorio rappresentato;
pertanto, l'ATO Calore Irpino ha presentato ricorso (ex articolo 12 decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile
2006, n. 184) davanti alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ricorso è stato pienamente accolto, avendo la Commissione per l'accesso riconosciuto «un interesse diretto, concreto e attuale dell'istante a conoscere la documentazione e gli atti formulati del Commissario Straordinario di Governo ...»;
nonostante questa ulteriore conferma delle ragioni del territorio rappresentato dall'ATO Calore Irpino, il Commissario Straordinario ha rinnovato, il 9 marzo 2007, il proprio diniego, reiterando le consuete motivazioni dilatorie e pretestuose già implicitamente rigettate dalla Commissione per l'accesso;
a causa di questo atteggiamento ostruzionistico, l'ATO Calore Irpino sarà costretto, ancora una volta, a proporre nuovamente ricorso, incorrendo in un'ulteriore spesa in termini di tempo e denaro;
alla luce della situazione illustrata, risulta incomprensibile che il Commissario Straordinario continui nella sua pervicace opposizione ad ogni richiesta di accesso agli atti dallo stesso adottati, tanto da ignorare il parere della Commissione per l'accesso della Presidenza del Consiglio, nonché le ulteriori richieste di ostensione presentate dal sottoscritto, in qualità di membro del Parlamento, e rivolte - senza alcun esito - anche al Ministro;
se le procedure seguite e gli atti adottati sono regolari ed inattaccabili, non si vede perché le legittime richieste degli enti pubblici locali direttamente interessati - come riconosciuto, ormai, a tutti i livelli -, che, per di più, sono stati estromessi da tutte le decisioni e del cui dissenso non si è minimamente tenuto conto, debbano rimanere tuttora inascoltate -:
se il Ministro sia stato preventivamente informato della decisione del Commissario straordinario, di nomina governativa, di opporsi al parere espresso dalla Commissione per l'accesso della Presidenza del Consiglio, in riferimento alle legittime richieste avanzate dagli enti pubblici locali direttamente interessati relativamente all'accesso agli atti adottati per la realizzazione della galleria di valico Pavoncelli-bis;
quali iniziative urgenti l'On. Ministro interrogato intenda assumere, alla luce di quanto descritto nella presente interrogazione, affinché vengano accolte le legittime richieste degli enti pubblici locali direttamente interessati relativamente all'accesso agli atti adottati per la realizzazione della galleria di valico Pavoncelli-bis.
(4-03536)