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Allegato A
Seduta n. 154 del 9/5/2007
...
(Sezione 11 - Iniziative per contenere i costi connessi alle operazioni di intercettazione disposti dalle autorità giudiziarie)
BARANI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
è stato dato il via libera, con il sì unanime della Camera dei deputati, il 17 aprile 2007, al disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche;
il testo del disegno di legge introduce una serie di divieti per stroncare la diffusione di notizie lesive della privacy (soprattutto di chi non è coinvolto nelle indagini), vietando la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o della difesa, nonché delle conversazioni telefoniche e dei dati sul traffico telefonico o telematico, fino al termine dell'udienza preliminare;
infine, il provvedimento prevede che i magistrati potranno utilizzare le intercettazioni illegali solo come corpo del reato, con l'obbligo di conservarle per cinque anni in un apposito archivio riservato (lo stesso nel quale finiscono le intercettazioni legali, ma non rilevanti per le indagini);
per chi rivela queste informazioni, scatta il carcere da sei mesi a quattro anni, oltre che pesanti sanzioni pecuniarie;
il disegno di legge è passato ora all'esame del Senato della Repubblica;
non è stato, invece, affrontato ancora il problema urgente del costo che queste intercettazioni hanno per lo Stato e, di conseguenza, per i cittadini, rilevando che spesso le intercettazioni si configurano come un sistema da «grande fratello», secondo il principio «ascolta, ascolta, qualcosa troverai»;
lo stesso ministero della giustizia ha osservato, attraverso apposita circolare, che, negli ultimi anni, le spese del comparto giustizia hanno subito un eccezionale incremento per le intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, nonché per l'acquisizione della documentazione relativa al traffico telefonico e telematico;
i costi incidono in maniera particolarmente gravosa sul bilancio delle spese di giustizia, sia per i costi connessi alle operazioni di intercettazione (registrazione, noleggio apparati, trascrizione, eventuale traduzione ed altre), sia per il fatto che, negli ultimi anni, si registra la tendenza a un progressivo incremento del numero di intercettazioni e acquisizioni autorizzate;
i dati conosciuti appaiono di particolare rilievo, soprattutto se li si confronta con quelli di altri Paesi europei, che ricorrono allo strumento delle ìntercettazioni in misura largamente inferiore, e se si inquadra la situazione italiana nell'ambito della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo; la Corte, infatti, ha ripetutamente richiamato gli Stati membri della Convenzione del Consiglio d'Europa per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, firmata a Roma il 4 novembre 1950, sulla necessità di utilizzare lo strumento delle intercettazioni in modo particolarmente attento, vista la sua forza invasiva sull'intimità della vita privata delle persone;
va, inoltre, considerato che i costi relativi alle intercettazioni sono all'origine di un complesso contenzioso con gli operatori telefonici e sono fonte di particolari complicazioni per i funzionari degli uffici giudiziari preposti al pagamento -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire su questo costo, che oggi appare privo di priorità, programmazione generale e in completa balia degli umori e delle valutazioni personali di ogni singolo pubblico ministero, e, in particolare, se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per definire un criterio in cui l'indagine sul campo e la prova provata assumano la preminenza rispetto ad un diffuso, preoccupante e generalizzato dicunt, secondo cui «non ci sono più italiani liberi, ma italiani in attesa di giudizio».(3-00870)
(8 maggio 2007)