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Allegato A
Seduta n. 154 del 9/5/2007
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(Sezione 12 - Condizioni di detenzione degli internati presso l'ospedale psichiatrico giudiziario Sant'Eframo - Napoli)
CARUSO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante si è recato nel mese di marzo 2007 in visita parlamentare presso
l'ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, Sant'Eframo, in cui sono internate 104 persone;
le celle, ad esclusione di un solo braccio da poco ristrutturato, che ospita meno di 20 internati, e l'intera struttura si presentavano in condizioni fatiscenti;
sin dall'ingresso si avverte un forte odore di urina lungo corridoi e scale piene di cicche di sigarette e sporcizia;
le celle sono prive di doccia;
le docce non sono presenti nemmeno sul piano;
in molte celle non c'è nemmeno il televisore;
nelle celle, sporche, sudice e spoglie, sono presenti dai quattro ai sette internati;
in una delle celle visitate il bagno era in condizioni igieniche indescrivibili, arrugginito, pieno di sporco, residui, liquami, come se fosse abbandonato da anni, e con il pavimento pieno di acqua proveniente da un tubo che perdeva acqua;
nelle celle, prive di un tavolo, vi erano ovunque residui di cibo e cicche di sigaretta;
i letti degli internati erano coperti con lenzuola fetide, maleodoranti, visibilmente consunte;
gli internati, per quanto lucidi, versano in condizioni di evidente povertà e abbandono, coperti con abiti lisi, poco più che stracci;
uno degli internati versava su di un letto con piaghe sulle braccia di evidente profondità;
in una cella un internato, seminudo, a terra, in ginocchio tremante, versava in visibile stato di abbandono, condizione comune a molti;
l'interrogante, inoltre, verificava che in una cella mancavano gli infissi e i vetri di tutte le finestre e, a causa della pioggia caduta nel pomeriggio, non solo il pavimento, ma anche il materasso di spugna di un internato era completamente impregnato d'acqua piovana;
alla data del 26 aprile 2007 l'interrogante si è recato nuovamente in visita all'ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli in compagnia dell'assessore alle politiche sociali del comune di Napoli e dell'onorevole De Cristofaro, riscontrando che, nel frattempo, si erano preoccupati solo di ridipingere una delle celle più indecenti, oggetto della precedente visita, senza sostanziali modifiche all'igiene della struttura;
nella precedente visita il dottor Camillo De Lucia, che accompagnava la delegazione, aveva dichiarato che non esistevano letti di contenzione, mentre nella visita successiva si è avuto modo di vedere la sala di contenzione, in intollerabili condizioni igieniche;
alla richiesta di visionare il registro medico, veniva appurato che negli ultimi due mesi almeno una decina di internati erano finiti sul letto di contenzione, cioè immobilizzati per diversi giorni con le braccia e le gambe legate ad un letto, con al centro un buco per permettergli di effettuare i bisogni fisiologici senza essere slegati;
durante la visita l'interrogante constatava la presenza nella sezione di isolamento di un detenuto straniero in osservazione, che aveva tentato di evadere e che, per questo, era stato tenuto tre giorni legato al letto di contenzione, con evidente scopo sanzionatorio, piuttosto che medico;
nessuna delle condizioni previste dal regolamento penitenziario appare rispettata e sarebbe opportuno verificare le responsabilità: per usare le parole di Franco Basaglia, a proposito dei vecchi manicomi, più che di un carcere questa struttura appare «un letamaio infernale», dove gli internati hanno perso ogni dignità umana -:
quali iniziative si intendano adottare per verificare lo stato delle condizioni di detenzione degli internati di Sant'Eframo e
rimediare allo stato di cose presenti e quali notizie abbia in merito allo stato di coercizione riservato agli internati.(3-00871)
(8 maggio 2007)