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Allegato B
Seduta n. 154 del 9/5/2007
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SALUTE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
PORETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
in un suo intervento il Presidente dell'ordine dei medici di Udine, Luigi Conte, ha detto: «La legge consente l'obiezione di coscienza nel caso dell'interruzione volontaria della gravidanza; rispetto alla pillola del giorno dopo l'obiezione è consentita dal codice deontologico, ma a patto che si garantisca il diritto al cittadino alla prestazione. Dunque l'impegno a reperire un secondo medico non obiettore. La mia è la posizione ufficiale dell'ordine - così come indicata dalla federazione nazionale - e della professione medica e come tale non soggetta a valutazioni di tipo religioso, né politico»;
come reso noto dal Messaggero Veneto, le affermazioni del Presidente Conte hanno provocato la risposta di circa trenta medici dell'ordine. Nella lettera di risposta i trenta medici hanno ricordato un pronunciamento del comitato nazionale di bioetica in risposta ad un quesito posto dall'ordine dei medici di Venezia (http://www.governo.it/bioetica/testi/contraccezione-emergenza.pdf) che invocava la possibilità di obiezione di coscienza per il medico nel caso di prescrizione della pillola del giorno dopo;
i medici che hanno sottoscritto la lettera hanno contestato anche il richiamo all'obbligo dell'obiettore di indicare un secondo professionista, non obiettore, che provveda alla ricetta, «e anche a prestare la propria opera in caso di urgenza, indipendentemente dal convincimento personale: non ci pare sia il caso di un grave e immediato nocumento per la salute della persona assistita»;
in merito alle dichiarazioni dei trenta medici dell'ordine di Udine l'interrogante ricorda che la pillola del giorno dopo non rientra tra gli interventi previsti dalla legge n. 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza per i quali è prevista la possibilità di ricorso all'obiezione di coscienza. La pillola del giorno dopo è un farmaco contraccettivo di urgenza che deve essere assunto entro le 72 ore successive al rapporto sessuale a rischio, il fattore temporale/urgenza giudicato dai 30 medici
non rilevante per la salute della persona è fondamentale per evitare una gravidanza non voluta e quindi un successivo ricorso all'aborto;
un parere del comitato nazionale di bioetica non ha valore di legge come non lo ha il codice di deontologia medica. I medici del servizio pubblico in quanto tali devono attenersi a quanto prevede la legge, in questo caso l'obiezione di coscienza da parte del medico è prevista solo nel caso di ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza;
in Italia la pillola del giorno dopo può essere acquistata solo in farmacia, dietro presentazione di ricetta medica. Come più volte denunciato da inchieste giornalistiche, si verifica, in particolare nel fine settimana, la difficoltà di farsi fare la ricetta medica anche negli ospedali pubblici che dovrebbero garantire questo servizio. Una difficoltà che con il trascorrere delle ore può tradursi nell'impossibilità di fatto di assumere la pillola ed evitare così una gravidanza non desiderata -:
se il ministro della salute non ritenga necessario garantire una corretta applicazione della legge permettendo a tutti coloro che ne hanno bisogno di ricorrere alla pillola del giorno dopo senza incorrere nei numerosi problemi di prescrizione resi evidenti anche dall'atteggiamento dei trenta medici dell'ordine dei medici di Udine sottoscrittori della lettera al presidente Luigi Conte;
se il ministro della salute, viste e considerate lo posizioni dei medici che hanno sottoscritto la lettera, non ritenga necessario attivare ispezioni ministeriali per garantire il funzionamento delle strutture sanitarie in ottemperanza alle leggi e ai diritti degli assistiti;
se, ove le ispezioni facciano riscontrare illeciti disciplinari, non si ritenga opportuno segnalare tali fatti ai competenti ordini professionali perché prendano provvedimenti disciplinari nei confronti di chi disattenda la legge considerato che, trattandosi di prescrizioni d'urgenza, dove quest'ultima non potesse essere rispettata, dalla violazione del proprio ufficio ne conseguirebbe un'affannosa ricerca da parte dell'assistita;
se non ritenga opportuno assumere iniziative volte ad abolire l'obbligo di ricetta per la prescrizione della pillola del giorno dopo.
(5-01019)
MANCUSO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
Federfarma Campania ha indetto una serrata delle farmacie delle Province di Napoli, Caserta e Salerno, in difesa della qualità dei servizi della Sanità convenzionata e per i diritti della categoria;
la Regione Campania, infatti, da mesi non fa arrivare i rimborsi dovuti alle farmacie per i farmaci convenzionati;
si apprende che nei mesi scorsi fu sottoscritto un accordo da entrambe le parti per risanare la situazione, ma ad oggi tutti i punti del piano concordato sono stati disattesi. Non sono stati mantenuti gli impegni economici e nemmeno quelli programmatici e normativi per risolvere questa cronica situazione -:
quali soluzioni abbia allo studio il Governo nell'ambito del piano di rientro della Regione Campania dal deficit della sanità affinché i farmacisti campani possano ottenere i dovuti rimborsi in tempi accettabili.
(5-01020)