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Allegato B
Seduta n. 154 del 9/5/2007
DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ
Interrogazione a risposta scritta:
DI SALVO, FADDA, BUFFO, AURISICCHIO, ZANOTTI e PORETTI. - Al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo 8 maggio 2001 n. 215 intitolato «Disposizioni per disciplinare la trasformazione progressiva dello strumento militare in professionale a norma dell'articolo 3, comma 1, della legge 14 novembre 2000, n. 331», all'articolo 18 stabilisce che nei concorsi relativi all'accesso nelle carriere iniziali dei Corpi di Polizia ad ordinamento civile e militare, nonché nel corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le riserve di posti per i volontari di truppa in ferma prefissata e ferma breve sono determinate da quote pari e superiori al 45 per cento;
la legge 23 agosto 2004 n. 226 intitolata «Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente coordinamento con la normativa di settore», all'articolo 16, comma 1, in deroga in quanto previsto dall'articolo 18 del decreto legislativo n. 215 del 2001, riserva la totalità dei posti annualmente messi a concorso nei corpi di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo di Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato) e militare (Arma dei Carabinieri e Corpo della Guardia di Finanza), ai volontari in ferma prefissata di un anno ovvero in rafferma annuale e in ferma prefissata quadriennale;
l'articolo 16 della legge n. 226 del 2004 stabilisce che, a decorrere dal 1o gennaio 2006 e fino al 31 dicembre 2020, le assunzioni nei ruoli iniziali dei corpi di polizia ad ordinamento civile e militare avverranno secondo le modalità previste al punto precedente;
le norme citate nelle premesse, di fatto, per un periodo di 15 anni, cancelleranno i concorsi pubblici per l'accesso alle carriere iniziali dei corpi di polizia ad ordinamento civile e militare;
attualmente, la presenza del personale di sesso femminile nelle forze armate italiane è pari al 3 per cento del totale dell'organico;
quanto sopra esposto costituisce una palese discriminazione indiretta nei confronti del genere femminile, già fortemente penalizzato in termini percentuali all'interno dei corpi di Polizia citati, anche rispetto alle corrispondenti amministrazioni dell'Unione Europea;
quanto sopra esposto costituisce altresì - secondo gli interroganti - palese eccezione di costituzionalità in quanto viola i principi costituzionali delle pari opportunità e del pubblico concorso per l'accesso agli impieghi delle pubbliche amministrazioni di cui agli articoli 3-51-97, primo e terzo comma, della Costituzione italiana -:
quali azioni e iniziative intendano mettere in atto per rimuovere le discriminazioni segnalate, posto che quanto sopra evidenziato causerà un pesante contraccolpo alla questione pari opportunità, senza contare che nei corpi di polizia le donne hanno ormai occupata funzioni per le quali sono più indicate o addirittura indispensabili.
(4-03573)