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Allegato B
Seduta n. 156 del 14/5/2007
INTERNO
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
si fa riferimento alla situazione che si sta verificando a Bologna per la decisione assunta dal Sindaco Cofferati di permettere la costruzione di una moschea alla periferia del capoluogo emiliano;
a parte ovvie considerazioni, almeno per il sottoscritto interpellante, di dovere etico degli enti locali di tutelare la tradizione culturale cristiana della comunità cittadina, rimane il fatto che, nel contesto bolognese, riconosciuto anche dallo stesso Governo, rispondendo a precedenti interpellanze concernenti l'espulsione per collegamenti con l'estremismo islamico di quattro immigrati tunisini, come uno dei luoghi in cui si incontrano determinate forme di terrorismo collegate ad ambienti islamici con il fondamentalismo di stessa matrice, risulterebbe incomprensibile all'interpellante la decisione suddetta, stante la sproporzione dell'intervento da parte del Comune e l'entità di una moschea, ritenuta «abnorme» per le esigenze della comunità islamica locale;
la stessa Giunta comunale, per quanto risulta all'interpellante, manifestare e nutrire dubbi sulla bontà di questa realizzazione giacché ha contestualmente nominato un comitato di garanti;
l'interpellante ribadisce inoltre che serve un impegno molto più vincolante di quello assunto finora rispetto all'adesione esplicita ai princìpi fondamentali della legislazione italiana e della Carta costituzionale e sottolinea l'opportunità che, in questi casi, ci siano atti vincolanti di adesione all'ordinamento giuridico italiano per la comunità islamica;
il progetto in questione, se realizzato, porterebbe ad un impegno molto più gravoso per le forze di polizia e carabinieri in una città già caratterizzata da continui episodi di criminalità extracomunitaria e non solo -:
se intenda verificare la situazione per fornire ai cittadini bolognesi le garanzie di sicurezza e di mantenimento dell'ordine pubblico dinanzi a probabili turbative che la realizzazione della moschea, adibita ad uso non solo religioso ma anche culturale e propagandistico come ribadito dagli stessi promotori, potrebbe suscitare.
(2-00529) «Garagnani».
Interrogazione a risposta in Commissione:
FRASSINETTI e FOLENA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. - Per sapere - premesso che:
in data 7 aprile 2007 durante la partita di calcio Pisa-Monza del campionato serie C1, nello stadio «Arena Garibaldi» di Pisa, alcuni tifosi del Monza formavano uno striscione indossando 26 magliette bianche con disegnata su ciascuna di esse una lettera dell'alfabeto in modo da formare la scritta: «Nuove leggi? Mi sbatt i ball»;
sembrerebbe che le forze di polizia siano intenzionate, in base alle nuove normative, a sottoporre a diffida gli autori di questo «striscione umano», ivi compresi quelli che indossavano la sola maglietta bianca;
questo episodio è stato trattato ampiamente dalla stampa (L'Esagono del 30 aprile 2007; il Tirreno del 17 aprile 2007; il Giornale di Monza del 24 aprile 2007; il Cittadino del 28 aprile 2007) oltre che dal programma «Striscia la notizia» in onda su Canale 5;
in considerazione della natura prettamente scherzosa e goliardica dell'iniziativa si rischia di confondere i veri atteggiamenti violenti, che vanno giustamente puniti, con coreografie che invece hanno la
caratteristica dello sfottò e dello scherzo e che non aizzano nella fattispecie ad alcun tipo di violenza;
è pericoloso estendere l'applicazione della legge a casi che sono chiaramente connotati da mero spirito goliardico anche se esprimono un palese dissenso rispetto ad una legge. I provvedimenti contro la violenza negli stadi dovrebbero essere stati approvati per contenere, prevenire e reprimere questo pericoloso fenomeno e non per impedire legittime forme di dissenso scevre da toni violenti e offensivi -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dell'episodio di cui in premessa;
quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere al fine di evitare il ripetersi di questi interventi inopportuni che ingenerano confusione su quale debba essere la natura degli atti violenti da reprimere secondo la legge in vigore;
quali indicazioni si intende dare all'Osservatorio del Ministero dell'interno per l'attuazione della legge sulla violenza degli stadi, evitando di estendere lo strumento della diffida a casi che per la loro natura non violenta e scherzosa non dovrebbero rientrare, secondo gli interroganti, in quelli previsti dalla legge stessa.
(5-01028)
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel quadro dei rapporti tra le diverse religioni professate in Italia assume particolare importanza il controllo dei movimenti islamici integralisti ed estremisti che purtroppo trovano il loro naturale habitat anche in ambienti religiosi e/o approfittano dei luoghi di riunione, occasione di prediche o di preghiere, per incitare a volte i fedeli ad atti inconsulti e certo non favorendo quel rispetto reciproco, collaborazione ed integrazione che sono negli auspici di tutti;
in altre nazioni del mondo, dove anche gli islamici sono larga maggioranza, lo Stato ha deciso di preventivamente esaminare le prediche di alcuni imam noti per la loro virulenza;
ad esempio in Giordania si è deciso di autorizzare la predica pubblica nelle moschee solo a persone autorizzate e ciò al fine di evitare che le moschee stesse diventino - anziché luogo di preghiere - terra di sviluppo per l'estremismo politico;
nel recente passato alcuni imam italiani hanno pronunciato prediche gravemente contrarie ai principi costituzionali, così come è stato documentato anche televisivamente (vedi trasmissione «Anno Zero»);
non va infine dimenticato che già più volte in passato si è dimostrato una contiguità tra elementi terroristici operanti all'estero ed iniziative di reclutamento all'interno di luoghi di culto e comunità islamiche in Italia da parte di elementi estremisti -:
quali iniziative si intendano assumere, proprio nell'ottica della «Carta dei valori» recentemente presentata dal Ministro dell'interno, affinché vengano predisposti controlli approfonditi con riguardo alle attività svolte nelle moschee italiane, al fine di una rigorosa applicazione delle norme di legge sulla istigazione alla violenza, e, nel caso in cui nei sermoni pronunciati dagli imam si ravvisino violazioni di tali norme, se non si intenda verificare l'opportunità di allontanare i responsabili - che non siano cittadini italiani - dal nostro paese;
se sia in corso un monitoraggio delle moschee italiane e dei centri islamici, e in caso negativo se non si intenda promuoverlo, anche d'intesa con la Consulta islamica, soprattutto con riferimento a quelle che più possano essere contigue a fenomeni di integralismo islamico, copertura o fiancheggiamento di elementi estremisti.
(4-03619)
CIRIELLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
da quanto si evince dall'articolo pubblicato sul quotidiano Il Mattino datato 1o maggio 2007, sembrerebbe che il Sindaco di Nocera Superiore, Gaetano Montalbano, sia pronto e dimettersi dal suo incarico;
pare che la decisione sia scaturita all'indomani della riunione tenutasi tra il Sindaco, il Prefetto di Salerno e tutti gli Enti e le parti interessate, che verteva sulla eventualità di fissare misure straordinarie per la circolazione nel Comune di Nocera Superiore conseguenti all'imminente chiusura parziale del tratto cittadino della statale 18, onde consentire la realizzazione di un intero tratto di rete fognaria necessario al funzionamento del Depuratore Civile, opera determinante per il risanamento del torrente Cavaiola e del fiume Sarno;
da quanto si evince dall'articolo in questione sembra che, in una lettera inviata al Prefetto di Salerno, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero degli Interni e al commissario straordinario per l'emergenza del fiume Sarno, il primo cittadino di Nocera Superiore «...esprime il suo forte disappunto per l'assoluta mancanza di collaborazione da parte dei rappresentanti istituzionali dei comuni dell'Agro Nocerino Sarnese. Disinteresse che Montalbano non esita a definire "ingiustificato ostruzionismo" rispetto alla realizzazione di un'opera già in forte ritardo che, seppure riguardante la realizzazione di un tratto della rete fognaria cittadina, in sostanza riguarda l'intero territorio dell'Agro...»;
da quanto citato nel testo dell'articolo sembrerebbe che «...I lavori che per circa otto mesi interesseranno il tratto della statale 18 che attraversa tutto il comune di Nocera Superiore sono infatti necessari alla messa in funzione del depuratore del fiume Sarno situato a Starza di Nocera Superiore. Si tratta di uno dei quattro depuratori necessari al risanamento del fiume Sarno e, nel territorio di Nocera Superiore, del torrente Cavaiola, che, però, non possono funzionare a pieno regime se non vengono ammodernate o, come nel caso della statale 18, realizzate ex novo, delle apposite reti idriche e fognarie...»;
da quanto si evince dalla predetta lettera, il Sindaco Montalbano così manifesta la sua intenzione di dimettersi e le sue perplessità in merito alla mancata collaborazione alla risoluzione del problema da parte dei rappresentanti della Provincia di Salerno e dei Comuni di Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Cava de' Tirreni: «...laddove dovessero verificarsi ulteriori ritardi rispetto al crono-programma dei lavori, non dipendenti dal Comune di Nocera Superiore quale stazione appaltante, e che potrebbero configurarsi come perplessità ostruzionistiche immotivate nei confronti di tale importante opera pubblica, atteso che sul territorio comunale insiste anche il depuratore comprensoriale, il sottoscritto si vedrà costretto, suo malgrado, a rassegnare le proprie dimissioni...»;
dall'articolo del quotidiano si evince inoltre che il ritardo sia dovuto a pressioni politiche di alcuni sindaci preoccupati dei risvolti negativi che l'interruzione della strada potrebbe avere sulle prossime elezioni comunali;
i ritardi nella costruzione del depuratore possono causare problemi nella gestione dei rifiuti e nella tutela dei corpi idrici, nonché all'incolumità dei cittadini -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se corrispondenti al vero, quali iniziative di propria competenza, fatta salva l'autonomia comunale, intenda adottare per poter salvaguardare il diritto alla salute ed al miglioramento della qualità della vita dei cittadini del Comune di Nocera Superiore, nonché per risanare il fiume Sarno e il fiume Cavaiola, attraverso il completamento dei lavori.
(4-03622)
FABRIS. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. - Per sapere - premesso che:
in seguito ad alcuni gravi episodi di violenza verificatisi nell'ambito di manifestazioni calcistiche, il Governo ha emanato il decreto-legge 8 febbraio 2007 n. 8, recante «Misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche, nonché norme a sostegno della diffusione dello sport e della partecipazione gratuita dei minori alle manifestazioni sportive»;
tale decreto è stato poi convertito in legge dal Parlamento, che vi ha apportato alcune importanti modificazioni, mediante la legge 4 aprile 2007, n. 41;
il provvedimento risultante da detti interventi presenta numerose incongruenze e dubbi interpretativi, oltre a diverse difficoltà di applicazione pratica per le società sportive tenute a conformarvisi;
solo per fare alcuni esempi, l'articolo 8 del decreto stabilisce che «è [...] vietato alle società sportive corrispondere contributi, sovvenzioni, facilitazioni di qualsiasi genere ad associazioni di tifosi comunque denominate»;
il termine «facilitazioni», tuttavia, è troppo generico e suscita notevoli dubbi interpretativi, ad esempio in relazione alla possibilità o meno di consentire la vendita di biglietti da parte di punti vendita costituiti presso associazioni di tifosi, dal momento che, gestendone la vendita, tali associazioni sarebbero facilitate nell'acquisto dei relativi posti;
ancora: l'articolo 9 del decreto vieta alle società organizzatrici di competizioni calcistiche di vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti restrittivi (i cosiddetti «daspo», ossia divieti di accedere alle manifestazioni sportive);
premesso che tale divieto di vendita dovrebbe riguardare tutti i sistemi di biglietteria, pena la sua vanificazione, risulta attualmente impossibile verificare se chi acquista un biglietto è o meno soggetto a daspo, in mancanza di una banca dati nazionale costantemente aggiornata che contenga tutti i nominativi delle persone sottoposte a restrizioni in occasione di manifestazioni sportive;
un altro elemento di grave incongruenza è rappresentato dall'articolo 11-ter del decreto, che addirittura prevede l'obbligo per le società organizzatrici di competizioni calcistiche di emettere «biglietti gratuiti nominativi per minori di anni quattordici accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado»;
in merito a tale norma, deve anzitutto constatarsi l'impossibilità per chi vende un biglietto di accertare il grado di parentela richiesto, essendo ingestibile il controllo sulla veridicità dei dati forniti;
inoltre, considerato che l'emissione di biglietti omaggio oltre il limite del 5 per cento della capienza comporta il versamento dell'IVA corrispondente, la norma sembra addossare i relativi oneri alle società, pur trattandosi non di una loro libera scelta, bensì di un vero e proprio obbligo;
a ciò si aggiunga che, nonostante l'articolo 2-ter del decreto stabilisca che al personale privato addetto agli impianti sportivi competono i «servizi di controllo dei titoli di accesso agli impianti sportivi, nonché di instradamento degli spettatori e di verifica del rispetto del regolamento d'uso degli impianti medesimi», con esclusione, quindi, dell'effettuazione di perquisizioni personali (di esclusiva competenza delle Forze dell'ordine), ad alcune squadre è stato richiesto dalle Questure di effettuare simili perquisizioni mediante gli steward, cosa che invece presuppone una preventiva modifica delle norme in materia, pena il rischio per le società sportive interessate di pesanti contenziosi giudiziari;
infine, l'intero provvedimento in oggetto è improntato all'esclusione di ogni rapporto tra le società calcistiche e le tifoserie organizzate;
sarebbe invece opportuno tutelare e rafforzare i rapporti tra squadre e tifoserie organizzate, in quanto a queste ultime appartengono i club di tifosi legalmente costituiti, dotati di appositi statuti e di elenchi che identificano i relativi soci, garantendo così la possibilità di un maggiore controllo sulle tifoserie stesse -:
quali iniziative normative urgenti il Governo, e in particolare i Ministri interrogati, intendano assumere, alla luce di quanto descritto nella presente interrogazione, affinché si provveda quanto prima a chiarire i dubbi interpretativi sollevati in merito al decreto-legge in oggetto, nonché ad eliminare le incongruenze e le difficoltà pratiche ad esso connesse, al fine di facilitare il ruolo svolto dalle società sportive nel mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza negli stadi.
(4-03624)