Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 157 del 15/5/2007
...
POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Interrogazioni a risposta immediata:
LUCÀ, BRESSA, SERENI, GIACHETTI, QUARTIANI, BAFILE, BIANCHI, BUCCHINO, BURTONE, DI GIROLAMO, GRASSI, LAGANÀ FORTUGNO, LUMIA, MOSELLA, RAMPI, SANNA, SQUEGLIA, TRUPIA, ZANOTTI, AURISICCHIO, BORDO, CALGARO, CRISAFULLI, DUILIO, FADDA, LEDDI MAIOLA, MARCHI, MILANA, MISIANI, MUSI, ANDREA ORLANDO, PIRO, NICOLA ROSSI, VANNUCCI e VENTURA. - Al Ministro delle politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
il Governo Prodi già con la legge finanziaria per il 2007 ha avviato una seria politica a sostegno delle famiglie italiane, con l'incremento degli assegni familiari, l'aumento della no tax area e delle detrazioni, con particolare attenzione ai redditi medio-bassi;
il Governo e, in particolare, il Ministro interrogato ha promosso la prima conferenza nazionale della famiglia, che si terrà a Firenze dal 24 al 26 maggio 2007;
si tratta di un importante appuntamento previsto nella legge finanziaria per il 2007, dal quale usciranno le linee guida per l'elaborazione del primo piano nazionale per la famiglia -:
quali siano gli obiettivi della conferenza nazionale.
(3-00883)
FABRIS, ADENTI, SATTA, PICANO, CIOFFI, ROCCO PIGNATARO, AFFRONTI, ROSSI GASPARRINI, DEL MESE, GIUDITTA, CAPOTOSTI, D'ELPIDIO, MORRONE e LI CAUSI. - Al Ministro delle politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
in data 7 maggio 2007, il Governo, nella persona del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, onorevole Cesare Damiano, ha confermato che l'entità del cosiddetto «tesoretto», ovverossia dell'intero ammontare dell'extragettito derivante dalla crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione nel 2006 rispetto al 2005, è pari a 10 miliardi di euro e, in particolare, ha dichiarato che di tali risorse saranno utilizzate 7,5 miliardi di euro per la riduzione del deficit pubblico e 2,5 miliardi di euro per lo stato sociale;
durante lo svolgimento dell'«indagine conoscitiva sulle condizioni sociali delle famiglie in Italia» presso la XII Commissione affari sociali della Camera dei deputati e, segnatamente, in occasione dell'audizione del presidente dell'Istituto nazionale di statistica, il professor Luigi Biggeri, è emerso che il numero delle famiglie e di persone relativamente povere, individuate sulla base di un valore convenzionale del livello di spesa per consumi, si è modificato poco negli ultimi otto anni;
in termini generali è stato rilevato come la povertà relativa sia concentrata nel Mezzogiorno, nelle famiglie con un elevato numero di componenti, con figli minori, tra gli anziani soli, nelle famiglie con disoccupati;
si stima che le famiglie che riscontrano difficoltà nel consumare un pasto adeguato ogni due giorni siano il 7,5 per cento e che quelle che trovano difficoltà per arrivare a fine mese con il reddito conseguito o che non riescono a far fronte ad una spesa imprevista di mille euro siano in entrambi i casi il 30 per cento;
in più occasioni il gruppo parlamentare dei Popolari-Udeur ha posto con forza questo problema, tanto che già in data 20 aprile 2007 il citato gruppo presentava un'interrogazione a risposta immediata in assemblea per conoscere gli intendimenti del Governo circa l'utilizzo di parte dell'extragettito, al fine di rilanciare una politica sociale di sostegno alla famiglia;
in Italia solo il 3,8 per cento della spesa sociale è destinato alla famiglia, contro una media europea dell'8,2 per cento: una percentuale modesta che appare davvero risibile se paragonata alle quote, pari al 10 per cento, dei Paesi del Nord Europa e della Francia, senza contare che la spesa media nell'Unione europea per la famiglia è pari al 2 per cento del prodotto interno lordo, mentre in Italia è solo l'1 per cento -:
se e quanto dell'extragettito derivante dalla crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione si intenda destinare al perseguimento di politiche mirate al sostegno sociale, economico e finanziario delle famiglie, nel quadro di una diminuzione complessiva della pressione fiscale attraverso la soppressione dell'ici sulla prima casa e l'introduzione nel nostro ordinamento del cosiddetto «quoziente familiare».
(3-00884)