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Allegato B
Seduta n. 157 del 15/5/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro della solidarietà sociale, per sapere - premesso che:
il gruppo Cablelettra comprende le società Elettrocablaggi, Elettrokit, Elettrosistemi, Fem e SMC;
la Elettrocablaggi s.r.l., con stabilimento in Limatola (Bn), si occupa prevalentemente di cablaggi per autovetture del gruppo Fiat;
in data 9 dicembre 2005, la Elettrocablaggi s.r.l., inviava un fax alla Regione Campania con la richiesta di accesso alla Cigs per n. 28 prestatori di lavori, per la durata di 12 mesi, per l'avvio di un programma di ristrutturazione aziendale;
il 22 dicembre 2005, presso la sede della Giunta regionale erano convocate le parti sociali per l'esame congiunto, ai sensi degli articoli 3 e 6 del decreto del Presidente della Repubblica 218 del 2000;
le OO.SS. convenute con la RSA, nel prendere atto di quanto rappresentato dall'azienda, esprimevano parere favorevole alla concessione della Cigs, a decorrere
dal 9 gennaio 2006 e per la durata di 12 mesi;
veniva avviata, pertanto, la procedura di Cigs relativamente a 28 unità su 61 in organico, e veniva stabilita altresì una rotazione del personale sospeso con modalità massimo quindicinali;
sembrerebbe che a causa di ritardi nella consegna al Ministero del Lavoro di parte della documentazione da parte di Elettrocablaggi s.r.l., i lavoratori in Cigs non abbiano ancora percepito il trattamento dell'ultimo semestre 2006;
risulterebbe, altresì, che con nota del 16 gennaio 2006, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/91, la Elettrosistemi, con unità produttiva in Limatola, abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo, per riduzione del personale, di 17 unità su 33 costituenti l'organico aziendale;
in data 23 novembre 2006, la Confindustria di Benevento comunicava il mancato raggiungimento di un accordo durante la fase negoziale;
in data 21 dicembre 2006 presso la Giunta regionale della Campania, ai sensi degli articoli 4, commi 6 e 7, della legge 223 del 1991 e 3, comma 2, del Decreto legislativo 469 del 1997, veniva effettuato l'esame congiunto al termine del quale le parti sottoscrivevano un verbale di accordo;
nell'accordo si stabiliva che: a) l'esubero definitivo era stimato in 15 unità; b) il personale in esubero era collocato in Cigs a zero ore per altri sei mesi; c) entro il mese di luglio 2007 i lavoratori in esubero sarebbero stati messi in mobilità;
l'indennità è corrisposta dall'INPS sulla base di un decreto del Ministro del Lavoro controfirmato dal Direttore generale degli Ammortizzatori sociali e Incentivi all'Occupazione;
dal 21 dicembre 2006, data di sottoscrizione dell'accordo, ad oggi l'Inps non avrebbe provveduto ad erogare il trattamento di Cigs ai lavoratori della Elettrosistemi s.r.l.;
sembrerebbe che l'Inps non può provvedere in tal senso in quanto non le è stato trasmesso il decreto di concessione della Cigs da parte del Ministero a causa di ritardi nell'esame della richiesta e che quindi l'espletamento delle procedure potrebbe essere concluso a breve salvo ulteriori problemi;
i lavoratori della Elettrosistemi potrebbero quindi iniziare a percepire a breve quanto loro dovuto mentre per quanto riguarda i lavoratori della Elettrocablaggi s.r.l., i tempi per la corresponsione del trattamento di Cigs relativo all'ultimo semestre 2006, potrebbe richiedere tempi più lunghi -:
se quanto esposto corrisponda al vero e quali provvedimenti, in tal caso, intenda adottare per far sì che la questione giunga ad una rapida conclusione;
quali provvedimenti intenda adottare per evitare il reiterarsi di analoghe disfunzioni, devastanti per unità lavorative che versano in condizioni di disagio e che vengono a trovarsi in modo repentino senza sostentamento.
(2-00532)
«Mazzoni, Adolfo, Ciro Alfano, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Ciocchetti, Compagnon, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Drago, Formisano, Galati, Galletti, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mele, Mereu, Oppi, Peretti, Pisacane, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tucci, Vietti, Volontè, Zinzi».
Interrogazioni a risposta immediata:
PAGLIARINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il 14 febbraio 2007 il sottoscritto interrogante presentava un'interrogazione a risposta immediata (la n. 3-00628), con la quale chiedeva al Governo di intervenire per favorire la ripresa delle attività produttive della Carrozzerie Bertone di Grugliasco (Torino) ed il reintegro di tutti i suoi 1.500 lavoratori attualmente collocati in cassa integrazione a zero ore;
tale condizione dell'azienda non è determinata da problemi di ordine produttivo, ma è riconducibile esclusivamente ad una crisi di carattere commerciale, derivante dall'assenza di commesse. Le stesse organizzazioni sindacali dei lavoratori, che scongiurano un eventuale allungamento della cassa integrazione, rivendicando la necessità di un piano industriale che coinvolga tutti i dipendenti, chiedono l'immediata ripresa delle attività;
l'azienda in premessa, nata nel 1912, ha realizzato, in collaborazione con le principali case automobilistiche italiane, quali Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Maserati, Ferrari, Lamborghini, Innocenti, e straniere, quali Mg, Bristol, Aston Martin, Simca, Bmw, Citroën, Audi, Volvo, Opel, moltissime automobili divenute celebri, dimostrando una considerevole capacità tecnica di lavoro e produttiva. Essa è, inoltre, sana sotto il profilo economico, senza alcuna esposizione finanziaria, ed i suoi impianti, che si sviluppano su un'area di 310.000 metri quadri, garantiscono un potenziale produttivo di 70.000 veicoli all'anno;
nel rispondere all'atto di sindacato ispettivo predetto, il Governo, a testimonianza dell'indiscusso valore dell'azienda, che rappresenta, per qualità tecnica, alta tecnologia, elevata progettualità e professionalità delle maestranze, un patrimonio di eccellenza per l'industria italiana e per l'immagine del made in Italy nel mondo, si era in quell'occasione impegnato ad individuare soluzioni che potessero sostenere il rilancio di un marchio così conosciuto e stimato nel mondo;
inoltre, sempre in quella sede, il Governo ebbe modo di rassicurare l'interrogante, comunicandogli che Fiat auto aveva commissionato alla Carrozzerie Bertone spa di Grugliasco la produzione del nuovo modello Lancia cabrio coupé, operazione questa che avrebbe consentito il reimpiego di circa la metà della forza lavoro della società;
il 5 marzo 2007 la stessa Fiat annunciava alla Carrozzerie Bertone spa il proprio disimpegno;
nello stesso giorno la regione Piemonte convocava d'urgenza un tavolo regionale che vedeva la partecipazione della provincia di Torino, del comune di Grugliasco, della Carrozzerie Bertone e delle organizzazione sindacali, le quali, in quell'occasione, ribadivano la data di scadenza della cassa integrazione per i 1500 dipendenti fissata per il 10 luglio 2007;
nel corso della stessa riunione la Carrozzerie Bertone si impegnava a presentare in occasione della riconvocazione dello stesso tavolo, fissato per il 5 aprile 2007, un nuovo piano industriale;
il 5 aprile 2007 la Carrozzerie Bertone disertava la riunione;
nel frattempo c'era stato un incontro tra l'amministratore delegato di Fiat auto ed il Ministro interrogato;
il 10 aprile 2007, alla riunione riconvocata dalla regione Piemonte, partecipava il consigliere d'amministrazione
della Carrozzerie Bertone, dottor Tutino, che confermava l'intenzione dell'azienda di avviare la produzione di un camper ed il nuovo progetto di costruire una vettura in proprio con un investimento variabile tra i 40 e i 60 milioni di euro, da mettere nel mercato tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010. Lo stesso amministratore, poi, comunicava che tutti i responsabili della rete commerciale della Carrozzerie Bertone erano alla ricerca di acquisizioni di commesse da parte dell'azienda, in Italia ed in Europa;
la regione Piemonte ha riconvocato il tavolo per il 2 maggio 2007. Nel corso di quell'incontro la Carrozzerie Bertone ha presentato il nuovo piano industriale, che prevede l'avvio della produzione di un camper per l'Italia e di un'auto sportiva destinata al mercato americano, attività che, se da una parte rappresentano l'auspicata ripresa dell'attività produttiva, dall'altro garantirebbero l'impiego (a regime nel 2009) solo a 300 degli attuali 1.390 lavoratori dell'azienda;
nonostante la crisi del settore e la criticità della situazione, emergono l'incapacità e l'inadeguatezza dell'attuale management della Carrozzerie Bertone nell'affrontare la delicata situazione e nel trovare soluzioni valide -:
se non ritenga oramai improcrastinabile il diretto intervento del Governo, teso, da un lato, a verificare i motivi del disimpegno della Fiat auto e, dall'altro, alla costituzione di un tavolo di coordinamento tra le istituzioni locali, i vertici della Carrozzerie Bertone, le organizzazioni sindacali ed i gruppi industriali del territorio, finalizzato alla presentazione di un piano industriale credibile ed utile alla ripresa delle attività produttive dell'azienda in premessa ed al reintegro di tutti i suoi dipendenti attualmente in regime di cassa integrazione, nonché al rilancio del marchio.
(3-00885)
PISICCHIO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la cronaca quotidiana continua a proporre una tragica sequenza di incidenti mortali sul lavoro, nonostante le denunce delle alte magistrature dello Stato, gli allarmi sollevati in sede sindacale e le dichiarazioni di massimo sdegno da parte del mondo politico;
l'insopportabile sequenza, che nelle ultime ore ha fatto registrare nuove vittime, ha contato, nel periodo che va da gennaio a metà aprile 2007, più di 304.000 infortuni, con 304 morti bianche e 17.600 nuovi invalidi;
la circostanza che il nostro Paese si collochi nella media europea con 2,8 decessi ogni 100.000 morti, non solo non consola affatto, ma aggiunge ragioni di ulteriori preoccupazioni sui livelli di sicurezza del lavoro dell'«eurozona»;
dalla relazione finale stilata dalla Commissione d'inchiesta istituita al Senato della Repubblica nella XIV legislatura, si rileva che il 6 per cento degli infortuni mortali avviene nel primo giorno di lavoro, percentuale che sale all'11,4 nel settore edile, mentre le morti bianche nella prima settimana sono il 10,10 per cento;
da questi dati si evince chiaramente come il fenomeno della regolarizzazione post mortem, per non incorrere nelle sanzioni previste nelle attività di lavoro clandestine, rappresenti una pratica diffusa, consentita dalla mancanza dell'obbligo di iscrizione al libro paga prima dell'inizio dei lavori -:
quali urgenti provvedimenti il Ministro interrogato intenda assumere in attesa del testo unico, per contenere il fenomeno degli infortuni sul lavoro, almeno
con riferimento all'obbligo di legge di iscrivere il lavoratore al libro paga prima dell'inizio dei lavori.
(3-00886)
Interrogazione a risposta in Commissione:
ALLASIA e FAVA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
gli agenti di commercio e i rappresentanti hanno lanciato un grido di allarme contro il rischio di trasferimento del «loro» Fondo pensionistico integrativo nel calderone dell'Inps;
le prime avvisaglie risalgono all'ottobre scorso, allorquando il ministro del lavoro Damiano ha deciso il commissariamento dell'Enasarco, la fondazione che gestisce il Fondo, dopo il coinvolgimento nello scandalo Billè. Quando l'ex presidente di Confcommercio finì agli arresti nell'ambito di un'inchiesta riguardante la compravendita di un immobile di proprietà dell'immobiliarista Stefano Ricucci - si ricorda - la Procura di Roma si insospettì anche per la gara con cui lo stesso Ricucci voleva aggiudicarsi la gestione dell'ingente patrimonio immobiliare dell'Enasarco e così, ritenendo che tale operazione celasse una tangente di 50 milioni di euro, scattarono gli arresti con l'accusa di corruzione anche per il presidente dell'Enasarco, Donato Porreca. Da qui, dunque, la decisione di commissariale; la Fondazione, anche se, a detta dell'ex vicepresidente dell'Enasarco, Agostino Petriello, non era necessario, in quanto «( ...) non c'era alcun pericolo (...) per assegnare la gestione del patrimonio immobiliare era necessario indire una nuova gara (...)», giacché nel frattempo il consiglio di amministrazione dell'Ente era stato rinnovato ed il nuovo consiglio direttivo amministrativo aveva bloccato la gara finita nel mirino degli inquirenti;
la gestione dell'Enasarco, diversamente da quella di altri enti previdenziali, è in attivo: il bilancio del 2005 ha chiuso con un avanzo di 14 milioni di euro e quello del 2006 di 30. Il patrimonio immobiliare e mobiliare è stimato in circa 5 milioni di euro, che garantisce il pagamento delle pensioni per un periodo ben superiore ai 15 anni previsti dalla legge. I conti della Fondazione sono stati, peraltro, verificati dalla Corte dei Conti e non è stata riscontrata alcuna irregolarità, come ha ammesso lo stesso Commissario straordinario, Giovanni Pollastrini, nell'audizone in Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale lo scorso 29 novembre 2006;
la gestione attiva lascia dunque presupporre, agli operatori del settore che dietro il commissariamento ci siano ben altri disegni, ovvero riscrivere lo Statuto della Fondazione per sottrarre il controllo agli aderenti della Fnarc, il sindacato degli agenti e rappresentanti di commercio, ed aprire la strada alla Triplice, in particolare alla Cgil, pronta ad occupare più di un posto nel consiglio di amministrazione, il tutto in attesa della fusione con l'Inps -:
quali siano le reali motivazioni che hanno indotto il ministro interrogato alla decisione di commissariare l'Enasarco e quanto riscontro trovino nella realtà le preoccupazioni della base associativa.
(5-01031)
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
si apprende che in diverse parti del mondo i pensionati INPS hanno difficoltà a poter incassare le pensioni, soprattutto nel caso della presenza di delegati all'incasso,
essendo variato l'Istituto di credito delegato al pagamento -:
quale sia esattamente la situazione;
se questi ritardi e queste disfuzioni risultino anche al Ministero e, in questo caso, quali iniziative siano state intraprese per minimizzare i disagi per i pensionati.
(4-03655)
GALANTE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si apprende che in data 14 maggio 2007 nella fabbrica Vetroarredo Seves, in Via del Palazzaccio al Sodo (Firenze), undici operai ed un vigile sono rimasti ustionati e intossicati a causa della rottura di un altoforno;
la Seves, denominazione che il gruppo Vetroarredo Sediver ha assunto dal 21 settembre 2004, è un'azienda leader mondiale nella produzione di isolatori per il trasporto d'energia elettrica e nella produzione di mattoni in vetro per l'architettura e l'arredamento;
essa opera attraverso 10 stabilimenti produttivi in cinque diversi paesi stranieri, oltre a dare lavoro a circa 2.000 dipendenti;
l'incidente, a quanto si apprende, è avvenuto intorno alle ore 23 e sono state le stesse maestranze della Seves a dare l'allarme;
secondo le ricostruzioni fatte dai vigili del fuoco, l'altoforno si è spaccato improvvisamente per «cause che non sono state ancora accertate»;
a seguito della spaccatura dell'altoforno è fuoriuscito il vetro liquido, intossicando e ustionando, seppur non gravemente, un operaio insieme ad un compagno di lavoro;
altri nove operai, oltre ad un vigile del fuoco, sono rimasti intossicati nelle operazioni di contenimento dell'incendio;
otto persone sono state trasportate d'urgenza in vari ospedali della città, mentre per le altre è giunto il soccorso di un ambulanza della Misericordia di Rifredi;
i fatti descritti in premessa si aggiungono alla già lunga lista di incidenti sui luoghi di lavoro e mettono in luce l'urgente necessità di dare concreta attuazione ad una seria e rigorosa legislazione in materia di sicurezza dei lavoratori nell'espletamento dei propri uffici -:
quali iniziative il Ministro intenda mettere in atto al fine di coprire il vuoto legislativo in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e se non ritenga opportuno predisporre penalizzazioni per quelle aziende che non rispettano le norme di sicurezza per i lavoratori in esse impiegati.
(4-03659)
JANNONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'INPS sostiene da tempo ingenti spese processuali a seguito dei ricorsi presentati dai lavoratori del settore agricolo di molte province italiane, come documentato in un servizio del programma «Striscia la notizia» di Canale 5 andato in onda lo scorso 9 maggio;
i lavoratori, per ottenere quanto loro dovuto dall'ente di previdenza, sono costretti ad intraprendere un laborioso contenzioso con l'INPS che porta ad un duplice paradossale risultato: da un lato l'istituto viene condannato per via giudiziaria a pagare quanto spetta ai ricorrenti e dall'altro deve accollarsi ingenti spese legali e costi giudiziari aggiuntivi per svariati milioni di euro -:
quali iniziative il Ministero del lavoro e della previdenza sociale intenda assumere per fare chiarezza sulle motivazioni delle lungaggini burocratiche,
causa scatenante dei ricorsi e delle conseguenti spese processuali sostenute dall'INPS;
quali soluzioni intenda il dicastero adottare per evitare che i ricorrenti siano costretti a subire inaccettabili tempi di attesa prima di poter vedere risolte le proprie istanze contributive.
(4-03660)
MISIANI, SANGA e LOCATELLI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
giovedì 26 aprile Tarek Ben Mahmoud, immigrato tunisino privo di permesso di soggiorno e lavoratore non regolare presso la ditta L.B. Tecnologie Meccaniche Snc di Stezzano (Provincia di Bergamo), ha subito un grave infortunio sul lavoro, in conseguenza del quale è stato sottoposto ad intervento chirurgico subendo l'amputazione di un dito;
in seguito all'infortunio, e per effetto della sua condizione di irregolarità, Tarek Ben Mahmoud si appresta a perdere il lavoro e rischia il rimpatrio obbligatorio;
l'articolo 18 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina della immigrazione e norme sulla condizione dello straniero prevede la possibilità di rilasciare uno speciale permesso di soggiorno nel caso in cui «siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero»;
la FIOM CGIL ha chiesto di poter svolgere un'assemblea in orario di servizio per discutere del suo caso e verificare con i lavoratori le condizioni di sicurezza dell'azienda, ma si è vista negare l'autorizzazione dalla direzione aziendale;
questi episodi, tra loro collegati, evidenziano quanti ostacoli impediscano ancora di contrastare efficacemente lo sfruttamento del lavoro irregolare e gli infortuni sul lavoro -:
quali iniziative si intendono adottare in relazione ai fatti sopra riportati.
(4-03664)