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Allegato B
Seduta n. 158 del 16/5/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 15 gennaio si è verificato un tragico incidente nello stretto di Messina che ha drammaticamente evidenziato come il livello di sicurezza del tratto Reggio-Messina già di per se debole e insufficiente, abbia raggiunto il collasso;
le corse già prima della collisione erano largamente insufficienti e non garantivano uno standard minimo di affidabilità, dopo il triste episodio hanno subito ulteriori rallentamenti, creando disagi ai pendolari che raggiungono le rispettive sedi di lavoro o studio con notevoli ritardi;
la vicenda della mobilità nello Stretto ha radici lontane e che le cattive programmazioni e gestioni del passato non possono continuare a ripercuotersi negativamente sui cittadini che da molto tempo chiedono servizi più efficienti a compensazione dei costi supportati mensilmente;
diventa sempre più urgente ed inderogabile definire un piano organico di interventi per migliorare la mobilità di persone e merci nell'area dello Stretto di Messina, al fine di promuovere una maggiore integrazione tra le aree urbane calabresi e siciliane di Reggio Calabria-Villa San Giovanni e Messina;
è opportuno stornare parte dei finanziamenti inizialmente destinati alla realizzazione del ponte per dare concreta attuazione ai progetti che mirino a migliorare sia il livello di sicurezza del trasporto marittimo sia il coefficiente qualitativo dei servizi complessivi;
appare utile l'avvio di un tavolo di concertazione tra Governo ed enti locali per sanare l'emergenza ed elaborare una programmazione organica della mobilità di Calabria e Sicilia varando un pacchetto di investimenti mirati a garantire ai pendolari tempi certi di traghettamento -:
quali iniziative il Ministero ha già messo in atto per far fronte alle emergenze venutesi a creare all'indomani del tragico episodio nello Stretto di Messina del 15 gennaio 2007;
se e quali iniziative, con urgenza, intenda intraprendere il Ministro al fine di mettere in piedi un tavolo istituzionale che consenta di migliorare e mettere in sicurezza la mobilità nello Stretto di Messina garantendo relazioni e scambi sempre più stretti e servizi più adeguati alle esigenze dei pendolari.
(4-03666)
CACCIARI e SPERANDIO. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la SAVE è società a partecipazione pubblica quotata in Borsa ed è pertanto soggetta a verifiche e controlli da parte degli organismi di vigilanza;
da notizie apparse sulla stampa, si è appreso che il Presidente del Comitato utenti aeroportuali di Venezia e Treviso (CUAT) a presentato, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Venezia, una querela nella quale ipotizza a carico delle
società di gestione degli aeroporti di Venezia - SAVE - e Treviso - AerTre - i reati di truffa ai danni degli utenti;
successivi atti ispettivi condotti presso il Consiglio regionale del Veneto hanno approfondito che la SAVE, società che gestisce l'aeroporto di Venezia «Marco Polo» e la sua controllata «AerTre» che gestisce il trevigiano «Canova», avrebbero imposto arbitrariamente diritti aeroportuali con tariffe più alte di quelle stabilite a livello nazionale con decreto di Governo 20 gennaio 2006 e con relativa nota dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac);
la querela sopracitata ipotizza altresì i reati di abuso d'ufficio ed omissione di controllo da parte di Enac che, pur deputato alla vigilanza nei confronti dei gestori delle aree aeroportuali, nel caso di specie, non avrebbe verificato la regolarità e la correttezza delle tariffe praticate da Save, anche a seguito di una espressa segnalazione dal Presidente del Comitato degli utenti aeroportuali (CUAT);
stando alla denuncia del CUAT, per ogni singolo viaggiatore la cifra eccedente sarebbe pari a 59 centesimi di euro e, quindi, considerando che gli utenti dell'aeroporto di Treviso e di quello veneziano annualmente risulterebbero oltre gli otto milioni, la cifra ingiustamente versata alle compagnie sarebbe di oltre 4 milioni di euro;
tale somma sarebbe stata inserita nei bilanci approvati dalla società e dall'assemblea dei soci;
la presenza di una rilevante partecipazione pubblica nell'azienda (Regione e Comune di Venezia, Provincia di Venezia) non avrebbe garantito la massima trasparenza rendendo, ad avviso degli interroganti, indispensabile una assunzione diretta di responsabilità della Regione e degli altri Enti Pubblici;
nei prossimi giorni la SAVE procederà al rinnovo delle cariche ai vertici dell'Azienda e nello stesso tempo si annuncia la decisione di Veneto Sviluppo S.p.A. di liquidazione ai privati della quota pubblica SAVE;
contemporaneamente si continua ad assistere a rimostranze di utenti, organizzazioni di categoria e delle amministrazioni locali veneziane che evidenziano la scandalosa situazione venutasi a creare all'aeroporto di Venezia con la soppressione di alcuni servizi con la società di gestione dell'aeroporto in virtù di «costi insostenibili» -:
se il Governo intenda assumere iniziative per verificare la legittimità e correttezza delle tariffe praticate da SAVE e la regolarità dell'attività di vigilanza esercitata da Enac nei confronti di SAVE ed AerTre e se, qualora dovesse rilevare irregolarità di specie, intenda provvedere per ripristinare una situazione di legalità e correttezza a beneficio degli utenti dei servizi e degli azionisti, alcuni dei quali pubblici.
(4-03671)
GRIMOLDI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
è nelle intenzioni del Governo promuovere lo sviluppo dei servizi di trasporto pubblico individuale e collettivo nelle città, quali forme di trasporto innovativo;
il Governo, con il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, é intervenuto nel disciplinare il trasporto innovativo, prevedendo il rilascio di apposite autorizzazioni ai titolari di licenza del servizio di taxi, al fine di promuovere forme innovative di servizio all'utenza;
i trasporti costituiscono una priorità nelle politiche di sviluppo e riequilibrio ambientale nel nostro Paese; è indispensabile che il Governo adotti un chiaro indirizzo in materia per non creare incertezze normative che ostacolino il raggiungimento di un sistema di trasporto competitivo, al pari di altri paesi europei;
non esiste un riferimento normativo che definisca in modo preciso servizi di
trasporto innovativo, e tale indeterminatezza ha suscitato agitazione da parte dei tassisti che, pur rientrando tra le categorie che possono svolgere il servizio di trasporto innovativo, di fatto non sono nell'effettiva facoltà di svolgerlo;
sarebbe opportuno, a giudizio dell'interrogante, promuovere ogni iniziativa che possa chiarire gli indirizzi del Governo in materia di trasporto pubblico innovativo al fine di tutelare l'attività svolta dalla categoria dei tassisti nel campo dei servizi innovativi;
il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 ha posto le basi per il riassetto del settore del trasporto pubblico, attribuendo le responsabilità di programmazione e di finanziamento di tutti i servizi di trasporto locale alle regioni e agli enti locali;
ogni iniziativa legislativa volta a disciplinare il settore deve necessariamente tener conto della potestà legislativa che è riconosciuta alle regioni ed ai comuni regioni comuni in materia di trasporto pubblico locale -:
se il ministro in indirizzointenda favorire l'istituzione di un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti incaricati di svolgere i servizi di trasporto innovativo, compresa la categoria dei tassisti, al fine di restituire maggiore organicità alla vigente normativa, nel rispetto anche delle prerogative regionali e comunali in materia di trasporto pubblico locale.
(4-03677)